Venerdì, il punto: niente da dichiarare, se non che - definito il quadro - la Grecia attende i dettagli. Nel mentre, il report della Troika ed i suoi numeri non hanno concorso a creare un clima ottimistico
Nel mentre, movimenti modesti su tutto il fronte della curva dei rendimenti.
Sui corti, cede qualcosa il marzo 2012 a quota 53,78, con i due maggio 2013 che ne seguono le orme chiudendo a 41,51 (4,6%) e 45,13 (7,5%); l'agosto 2014 chiude a 38,54.
Movimenti del tutto analoghi, ossia di modesta consistenza e tendenzialmente verso il basso, hanno interesssato i corsi delle lunghezze mediane.
Lunghi e lunghissimi cedono anch'essi qualcosa, nell'ordine del mezzo punto percentuale in media, e confermano il dato dell'allineamento dei prezzi: fra i tds a scadenza 2022 e quelli a scadenza 2040 tutti i prezzi sono raccolti nello spazio di una figura. Il 2037 lima il prezzo a 30,95, il 2040 a 30,79.
Lunedì, il punto: giornata della diffidenza... sul mercato dei tds greci, si aspetta di vedere le carte, anche perché le voci parlano di trattative difficoltose e lente, in tutto e per tutto in stile "mercato del pesce", fra Troika e banche sull'entita dell'haircut.
Andasse in porto lo swap, gli obbligazionisti retail l'avrebbero fatta franca almeno per un po' di mesi, dato che si troverebbero in barca con gli istituzionali greci del tipo fondi pensione (che faranno holdout su tutto, e se la Grecia tornasse alla dracma subirebbero la conversione nella nuova valuta nazionale) e la BCE, che sarà sgravata dei titoli che ha in carico mediante il buyback, l'intervento del EFSF o altrimenti.
I prezzi dunque sono lì, che aspettano di capire dove andare, su di un mercato le cui condizioni di liquidità restano alquanto precarie. Segnalo tuttavia una maggiore vivacità sui mercati retail, dove alcuni forumisti di IO e del FOL (nonché dei forum obbligazionari tedeschi) evidentemente bastano da soli a movimentare la scena, visto peraltro il totale del valore nominale dei titoli scambiati a fine giornata.
I corti flettono lievemente, con il marzo 2012 a quota 53,53; i due maggio 2013 a 41,26 (4,6%) e a 44,91 (7,5%); l'agosto 2014 a 38,55... gli spread bid ask indicati da BBG sono stellari: si viaggia nell'ordine del 10% già sulla gran parte di questi titoli.
Sulle lunghezze mediane stesso discorso, nel senso che, sui prezzi di venerdì, non si vedono effervescenze rialziste, ma neanche cali e si resta grosso modo nel range di prezzi 37,5-38,5/100 già individuato nei giorni scorsi.
Lunghi e lunghissimi: qui i prezzi sui mercati retail sono appannaggio dei nostri amici forumisti, mentre gli spread su taluni titoli rilevati nel fine giornata da BBG segnano un divario che arriva a sfiorare il 20% fra il bid e l'ask, con prezzi last di ieri tendenzialmente fermi sui corsi di venerdì, e sempre compresi nello spazio di una figura fra un 2020 ed un 2040.
Il 2037 ha chiuso a quota 31,14, il 2040 a quota 30,97