Nobody's
Γένοιο οἷος εἷ
19-09-11 CRISI: LA MERKEL INSEGUE MARY POPPINS. MA L'EURO E' CAMBIATO (PUNTO) (ASCA) - Roma, 19 set - ''Se crolla la Banca d'Inghilterra crolla l'Inghilterra'' era il mantra del film Mary Poppins.
Oggi la cancelliera tedesca, Angela Merkel, lo ha adattato alle tribolate vicende dell'unione monetaria europea.
''Se crolla l'Euro crolla l'Europa'' ha ammonito la premier tedesca. Una presa di posizione tutta interna alla politica tedesca. Il prossimo 29 settembre il parlamento tedesco dovra' approvare il rafforzamento del Fondo europeo salva-Stati, un passo propedeutico per il secondo piano di salvataggio della Grecia, si spera con la partecipazione degli investitori privati.
Una ventina di deputati della coalizione governativa Cdu-Csu-Fdp appaiono ancora recalcitranti per approvare l'aumentodi capitale del Fondo a 750 miliardi e la sua capacita' di credito a 440 miliardi. Per la Germania, maggiore azionista del Fondo con il 27%, le garanzie statali da fornire passeranno da 119 ad oltre 200 miliardi di euro.
Sono soprattutto gli alleati della Fdp (liberali) a soffire di mal di pancia. Ma dopo l'ennesima batosta elettorale nelle elezioni del Laender di Berlino e' probabile che si riscoprano convinti europeisti. Una crisi di governo con elezioni anticipate porterebbe l'Fdp al rischio d'estinzione. Peraltro la minaccia di far saltare il governo e' oramai una pallottola spuntata, i Verdi, che sono all'opposizione, si sono detti pronti ad apoggiare lo sforzo europeista della novella Mary Poppins.
Sara' poi da vedere se i fondi del fondo europeo saranno sufficienti a fronteggiare la crisi del debito sovrano.
In ogni caso, almeno per ore, l'euro non e' piu' l'equalizzatore che annullava le differenze nel costo del finanziamento del debito pubblico dei paesi dell'Eurozona, quando le divergenze si riducevano a pochi centesimi.
Oggi i tassi di interesse sul debito pubblico dei vari paesi dell'unione monetaria sono assolutamente divergenti.
Per raccogliere denaro a 10 anni la Germania paga l'1,80%, la Francia il 2,50%, la Spagna il 5,30%, l'Italia il 5,60%, la Grecia dovrebbe sborsare, se non ci fossero gli aiuti della Ue, ben il 19%. Differenze che ricordano i tempi del marco tedesco, franco francese, peseta spagnola, lira italiana e dracma greca.
L'euro forse non crollera' ma certamente e' un animale molto diverso da quello nato nel lontano gennaio 1999.
Oggi la cancelliera tedesca, Angela Merkel, lo ha adattato alle tribolate vicende dell'unione monetaria europea.
''Se crolla l'Euro crolla l'Europa'' ha ammonito la premier tedesca. Una presa di posizione tutta interna alla politica tedesca. Il prossimo 29 settembre il parlamento tedesco dovra' approvare il rafforzamento del Fondo europeo salva-Stati, un passo propedeutico per il secondo piano di salvataggio della Grecia, si spera con la partecipazione degli investitori privati.
Una ventina di deputati della coalizione governativa Cdu-Csu-Fdp appaiono ancora recalcitranti per approvare l'aumentodi capitale del Fondo a 750 miliardi e la sua capacita' di credito a 440 miliardi. Per la Germania, maggiore azionista del Fondo con il 27%, le garanzie statali da fornire passeranno da 119 ad oltre 200 miliardi di euro.
Sono soprattutto gli alleati della Fdp (liberali) a soffire di mal di pancia. Ma dopo l'ennesima batosta elettorale nelle elezioni del Laender di Berlino e' probabile che si riscoprano convinti europeisti. Una crisi di governo con elezioni anticipate porterebbe l'Fdp al rischio d'estinzione. Peraltro la minaccia di far saltare il governo e' oramai una pallottola spuntata, i Verdi, che sono all'opposizione, si sono detti pronti ad apoggiare lo sforzo europeista della novella Mary Poppins.
Sara' poi da vedere se i fondi del fondo europeo saranno sufficienti a fronteggiare la crisi del debito sovrano.
In ogni caso, almeno per ore, l'euro non e' piu' l'equalizzatore che annullava le differenze nel costo del finanziamento del debito pubblico dei paesi dell'Eurozona, quando le divergenze si riducevano a pochi centesimi.
Oggi i tassi di interesse sul debito pubblico dei vari paesi dell'unione monetaria sono assolutamente divergenti.
Per raccogliere denaro a 10 anni la Germania paga l'1,80%, la Francia il 2,50%, la Spagna il 5,30%, l'Italia il 5,60%, la Grecia dovrebbe sborsare, se non ci fossero gli aiuti della Ue, ben il 19%. Differenze che ricordano i tempi del marco tedesco, franco francese, peseta spagnola, lira italiana e dracma greca.
L'euro forse non crollera' ma certamente e' un animale molto diverso da quello nato nel lontano gennaio 1999.