Martedì, il punto: la Grecia ieri non ha fatto default (nonostante Zerohedge) ed il mercato, all'insegna del primum vivere, ne ha preso atto, confermando nel close OTC quell'assestamento dei prezzi che già si intravedeva nell'andamento dei corsi sui mercati retail in prima mattinata.
E', al momento, un assestamento al ribasso: a fine giornata infatti il monitor si riempie di segni rossi, ma è un rosso edulcorato. Abituati al mare forza sette un giorno sì e l'altro pure, ai bondisti greci un calo di un paio di punti pct dà la sensazione di una brezzarella estiva...
Veniamo ai dati, anche per evitare fugnoleggiamenti eccessivi: il marzo 2012 si attesta a 54,75, ed oggi sembrerebbe orientato a tenere le posizioni e forse a consolidarle; i due maggio 2013 hanno ballato con i lupi, come al solito, e perdono più del doppio in termini percentuali. Si confermano ottimi per gli arbitraggi del genere "caccia al pollo", o "compro a poco e vendo a molto", sempre stando accorti a metterci somme da week end a Campione d'Italia e ad evitare il frontale con qualche tram ribassista di passaggio.
Anche i lunghissimi confermano il desiderio di pausa nella discesa dei tds greci verso il recovery stimabile, e fra default con permanenza nell'euro (inteso come obiettivo da raggiungere, oggi la Grecia non se lo potrebbe permettere neanche volendo) e default con ritorno alla dracma, i corsi fermi attorno ai 32,6/100 per entrambi i titoli esprimono ancora una aspettativa predominante che il ritorno alla dracma possa essere evitato. Il calo dei prezzi vale poco più di mezzo punto pct.
Il default con la dracma, ove si affermasse nel sentiment del mercato, vedrebbe un ulteriore caduta dei prezzi dei lunghissimi, e consistente.
Lungo la curva dei rendimenti, cali in crescita con la duration dei titoli e compresi fra gli 1,1 ed i 2,4 punti pct.