Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
ovviamente, mettere cifre associate alla probabilità di un evento é arbitrario, in casi come questo.
ma se la probabilitá di default entro 5 mesi fosse del 10%.. chi sarebbero i pazzi che vendono sotto 60?
se c'è il pazzo che vende, vuol dire che c'è anche il pazzo che acquista....
 
se c'è il pazzo che vende, vuol dire che c'è anche il pazzo che acquista....

si ma il pazzo che compra sovente è il market maker o liquidity provider obbligato ad esporre prezzi (sia denaro che lettera) poi coi quei prezzi e l'acquisto di CDS a copertura, tanto pazzo se compra non è
 
ovvio... ma se l'incontro tra i due pazzi avviene ad un prezzo di 55...
significa che i due pazzi ritengono una recovery sotto 50 assai più probabile di un rimborso a 100 tra 5 mesi...

Ognuno ha le proprie stime di probabilità di rimborso a 100 e di valore di recupero, il risultato è la media che dubito sia giusta, anche perché essendoci due grandezze incognite i risultati non appaiono intuitivi:

p: probabilità di rimborso a 100
1-p: probabilità di non rimborso a 100 (default, ristrutturazione ...)
r: valore di recupero

Valore atteso=Prezzo=p*1+(1-p)*r

p=(0.55-r)/(1-r)

r p
0.0 0.55
0.1 0.50
0.2 0.44
0.3 0.36
0.4 0.25
0.5 0.10

Quindi più alto il valore di recupero, più bassa è la probabilità del rimborso a 100.
 
si ma il pazzo che compra sovente è il market maker o liquidity provider obbligato ad esporre prezzi (sia denaro che lettera) poi coi quei prezzi e l'acquisto di CDS a copertura, tanto pazzo se compra non è
il cds scatterebbe sia per la marzo 2012 che per la marzo 2024 (che non pagherebbe la cedola) e allora perchè spendere il doppio per ricavare la stessa somma?
 
Il G20 all?Europa: salva-Stati più forte - LASTAMPA.it

Carino da leggere.

L’irrobustimento destinato a far si che gli istituti di credito, che sarà studiato nel Financial Stability Board di Mario Draghi, non è l’unico sforzo che viene loro richiesto. Il ministro francese, Francois Baroin, ha assicurato che esiste consenso per un aumento della partecipazione delle banche al salvataggio della Grecia. Dovranno rinunciare a una ricca fetta dei loro bond nel default ellenico pilotato. La soglia verrà decisa il 23, ma si parla di un «haircut» del 40-50%. La decisione di luglio le impegnava al 21. Gli interesati diretti protestano, non vogliono pagare. «Non stiamo riaprendo l’accordo - rispondi il commissario Ue all’economia, Olli Rehn -. Lo stiamo soltanto rivisitando».


http://www.corriere.it/economia/11_...ro_5def32c0-f80d-11e0-8d07-8d98f96385a3.shtml

http://www.italiah24.it/economia/ec...ma-finanziario-internazionale-e-fragile”.html

Tornando al vertice, Merkel e Sarzozy dovranno presentare entro prossima settimana un piano concreto per salvare l’Europa. Si è parlato di una ricapitalizzazione delle banche, portando i margini di patrimonializzazione su livelli più rassicuranti. Dietro, potrebbe esserci un harcuit della Grecia, stimato tra il 20 ed il 50%. Atene continua ad annaspare, e c’è consapevolezza che neppure il suntuoso piano di tagli possa risolvere i problemi alla radice.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Giovedì, il punto: non molto da segnalare sul piano delle notizie, continuano le trattative fra le banche e dall'altro i governi europei e il FMI (cioé gli USA) sull'ammontare dell'haircut, e poiché i soggetti coinvolti sono numerosi da entrambi i lati del tavolo, non deve sorprendere più di tanto la lentezza dell'incedere.

Poiché alla fine della giostra qualcuno deve prendere le decisioni, tale compito se lo sono riservati i tedeschi ed i francesi, sentiti gli altri che contano, USA e grandi banche dei rispettivi paesi in primis.

Fra voci correnti sulla stampa sull'entità dell'haircut, banche che minacciano di ridurre il credito all'economia (lo faranno comunque vada a finire questa vicenda) e politici che rassicurano circa la proficuità del proprio operato, il mercato ha continuato a vendicchiare anche ieri, ma con meno convinzione che nei giorni precedenti.

I corsi sembrano stabilizzarsi, anche perché, come vedremo, i prezzi su alcuni titoli sono giunti a quotazioni che cominciano a scontare in pieno l'ipotesi dell'haircut consistente nei prossimi mesi, comunque attuato, e che sarebbero più coerenti con l'ipotesi del default controllato.

Ma tale ipotesi presuppone che le trattative in essere fra banche e governi falliscano, il che sembra, al momento, un'ipotesi azzardata.

I corti sembrano stabilizzarsi sui prezzi di ieri: fermo il marzo 2012 a 53,96, i due maggio 2013 hanno segnato 42,36 (4,6%) e 46,86 (7,5%), mentre l'agosto 2014 chiude a 39,25.

I mediani sono anch'essi fermi: si registra qualche cedimento sui più lunghi della classe, ma poca cosa anche percentualmente, non mancano tuttavia alcuni recuperi, altrettanto modesti.

La nota un po' stonata, che fa parlare di mercati che vendicchiano piuttosto che di una giornata di prezzi fermi, è costituita da lunghi e lunghissimi: qui si scende ancora, sebbene non di molto anche in termini percentuali, ed oramai - guardando al solo prezzo - il mercato non sembra fare distinzione alcuna fra il 5,9% 10/2022 (close a 30,05) e titoli che scadono 15 o 20 anni più tardi, dato che il 2037 ha chiuso a 30,05 ed il 2040 a 30,02.

Venerdì, il punto: mentre vanno avanti le trattative sull'entità dell'hc e sulla "volontarietà" della sua applicazione in seno allo swap, i mercati scontano - soprattutto sui titoli corti - la sola circostanza che appare, ad oggi, molto probabile, ossia la consistenza dell'haircut.

Per essere utile ad evitare che la crisi greca si riaccenda all'improvviso già fra pochissimi mesi, tale haircut dovrà essere prossimo al 50%, come qui si segnalava già alcuni mesi fa e come a questo punto della vicenda appare davvero non evitabile.

Ne risentono in particolare i tds corti che anche venerdì hanno continuato a perdere terreno, seppure in misura non marcata. Il marzo 2012 chiude a 53,84, i due maggio 2013 a quota 41,80 (il 4,6%) e 46,19 (il 7,5%), l'agosto 2014 a quota 39,21.

Più stabili sono le lunghezze mediane: i titoli compresi in tale segmento della curva segnano prezzi che si attestano fra i 38,30 ed i 39,40/100

Meglio hanno fatto lunghi e lunghissimi, che segnano un leggero rialzo rispetto ai prezzi - davvero bassi - del giorno precedente. Si sale di circa un punto pct o poco più su quai tutte le lunghezze a partire dal 2020, con il 2037 che chiude a quota 30,47 ed il 2040 a 30,37
 
Milanese

*****
....
Io non voglio essere un suddito dell'asse franco tedesco. Se qualcuno vuole esserlo continui pure a ballare sul titanic e a guardarsi i suoi derby. L'Italia è sull'orlo della bancarotta grazie a gente di quel tipo.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Chiedo scusa, ma insultare un nuovo utente è da idioti. Per questo escludo che fosse questo il senso dell'apprezzamento. Io non voglio essere un suddito dell'asse franco tedesco. Se qualcuno vuole esserlo continui pure a ballare sul titanic e a guardarsi i suoi derby. L'Italia è sull'orlo della bancarotta grazie a gente di quel tipo.

Anche la maggioranza dei francesi non ha alcuna intenzione di diventare "suddita" della Germania.
Calma e gesso...
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto