Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (6 lettori)

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tommy271

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Bund in rialzo su rinvio aiuti Grecia;focus su aste Spagna,Francia

giovedì 16 febbraio 2012 08:45





LONDRA, 16 febbraio (Reuters) - Apertura in rialzo per i governativi tedeschi, supportati dall'ipotesi, presa in esame dai funzionari europei, di un ulteriore rinvio del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia che mantiene vivo il rischio di un default disordinato di Atene, se non verrà trovata una soluzione in tempo per provvedere al pagamento di un bond in scadenza il mese prossimo.

Il rendimento del Bund decennale, in area 1,84% intorno alle 8,40, si è riportato vicino ai minimi toccati alla fine dell'anno scorso ma mentre i trader sostengono che ci sia spazio per un ulteriore calo, i mercati avrebbero bisogno di credere nell'imminenza di un default per rompere per spingerlo sotto il minimo dell'1,74%.

Ieri sera si è conclusa con un nulla di fatto la conference call dei ministri delle Finanze della zona euro che avrebbe dovuto dare il via libera al secondo bailout greco.

Secondo quanto riferito dal ministro delle Finanze greco Venizelos, il dossier dovrebbe essere riesaminato da un Eurogruppo che si terrà domenica a Bruxelles, in modo da dare annunciare l'accordo e avviare lo swap del debito ellenico il giorno successivo, lunedì 20. Ma i dubbi restano.

Ieri sera, infatti, alcune fonti Ue avevano riferito a Reuters l'ipotesi di un rinvio del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, o di una sua suddivisione, in modo da evitare il default immediato del Paase, senza l'esborso integrale dei 130 miliardi di euro previsti prima delle elezioni di aprile.

Dal lato del primario, dovrebbe ricevere una buona accoglienza, in scia a quanto visto nelle ultime settimane, l'asta spagnola di bond con scadenza 2015 e 2019, per un importo massimo di 4 miliardi. Se Madrid riuscirà a collocare l'intero ammontare, avrà compleato un terzo del target delle emissioni per il 2012.

Oltre a Madrid, sarà attiva sul primario anche Parigi, che offrirà un massimo di 8,5 miliardi di euro di titoli con scadenza fino a 5 anni e 1,8 miliardi di indicizzati mentre i Paesi emetteranno il primo bond a cinque anni in dollari.
 

belindo

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Sviluppi

Cercando di soddisfare la leadership del cambiamento politico del PASOK

Pubblicato il: Giovedi 16 February, 2012





Cambiare il calendario per l'elezione della nuova leadership è la questione che dovrebbe prevalere nel corso della riunione del Consiglio politico del PASOK oggi pomeriggio (16:30) Giovedi.
Molti dirigenti stanno chiedendo al G.Papandreou per accelerare il processo, dal momento che il Paese è vicino alle elezioni nazionali.
Un'altra questione sarà discussa Giovedi dai dirigenti del Movimento è la piattaforma ideologica per il futuro del partito che sarà presentato da Andreas Loverdos.

In caso di Mr. Loverdos, prevista per 12,30 nella sala del ACCI, sono attesi il ministro delle finanze Evangelos Venizelos. Le posizioni testo di Andreas Loverdos si intitola "New Greek Uplifting".

Il dibattito su come accelerare il processo di eleggere un nuovo presidente aperta dopo gli sviluppi politici degli ultimi giorni, come per bocca portavoce del governo la strada per le elezioni nazionali sarà aperto subito dopo il completamento del programma di obbligazioni di cambio.

Informazioni indica anche che Evangelos Venizelos, probabilmente l'unico candidato di portare a casa-ha stretti collaboratori e che i parlamentari del PASOK devono essere messi direttamente in preparazione delle elezioni parlamentari.

Se la richiesta per l'accelerazione del processo viene accettato, allora forse il Consiglio nazionale di convocare un weekend straordinario per determinare l'ordine e la tempistica delle procedure.

Il Consiglio PASOK politico sono inoltre tenuti a utilizzare e il fatto nuova legislatura, dopo il delisting di 22 membri che hanno votato contro il nuovo accordo di prestito, che ha portato alla perdita della maggioranza assoluta parlamentare e la creazione di nuovi raggruppamenti politici del eliminato parlamentari.

(Ta Nea)

***
Il dibattito interno al PASOK.

Tommy buongiorno :)
posso approfittare della tua gentiliezza per chiederti cosa è cambiato nelle ultime 24 ore?
Leggevo ieri sera su SKY che venizelos ha trovato i 325Mln che mancavano, ma poi si è parlato di prestito ponte per arrivare ad aprile e quindi la marza verrebbe pagata interamente?
Grazie
 

tommy271

Forumer storico
Tommy buongiorno :)
posso approfittare della tua gentiliezza per chiederti cosa è cambiato nelle ultime 24 ore?
Leggevo ieri sera su SKY che venizelos ha trovato i 325Mln che mancavano, ma poi si è parlato di prestito ponte per arrivare ad aprile e quindi la marza verrebbe pagata interamente?
Grazie

Ciao Belindo, il nodo principale sono le "garanzie" richieste alla Grecia e la prospettiva che il prossimo esecutivo che uscirà dalle urne in aprile non terrà fede agli impegni presi.
La Germania è contro un prestito ponte (magari cambia idea, non so) ma non credo che la preoccupazione maggiore sia quella di pagare i bondholder.
Caso mai, l'opposto ...
 
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Nobody's

Γένοιο οἷος εἷ
Germany must decide what the European Union is for


By Clive Crook

For the past several decades Germany’s aim for Europe has been to create a wider and deeper union. In this way it sought to advance its economic and national-security interests, to bind itself to ever closer co- operation with its neighbors, and to atone for its history. Today, the system that it designed is in danger of coming apart, and newspapers in Italy and Greece carry digitally altered pictures of Angela Merkel in Nazi uniform.

Gideon Rachman writes in the Financial Times: “Across southern Europe, the ‘ugly German’ is back -- accused of driving other nations into penury, deposing governments and generally barking orders at all and sundry.” The European Union was intended to bury that caricature once and for all. Instead it has brought the ugly German back to life.

Rachman sympathizes with Berlin: The attacks on Germany are deeply unfair, he says. Germans have done plenty for southern Europe and are reluctant -- quite rightly -- to do more. True, he admits, Germany co-designed the euro monetary system, which turned out to be flawed. But what’s done is done. Right now the Germans are doing all they reasonably can.

The Nazi caricatures and other anti-German slurs are disgusting and unforgivable. But Germany’s leaders are much more deeply implicated in the causes and mismanagement of the European crisis than Rachman allows. I don’t think it’s unfair to say the plight of the European project is largely Germany’s fault.

Wider and deeper

Germany didn’t just co-design the European monetary system. It was the main exponent of the view that the European Union could be -- indeed, had to be -- widened and deepened at the same time. Germany stood against the view that a vastly enlarged European Community should shelve its ambitions for political integration. Eastward expansion of the single European market was an economic and security imperative; building a European government was a political and diplomatic imperative. Neither should give way for the other.

“One thing is certain,” Chancellor Helmut Kohl said in 1991 at the completion of the Maastricht accords on political, economic and monetary union: “When this Europe in 1997 or 1999 has a common currency from Copenhagen to Madrid and from The Hague to Rome, when more than 350 million people live in a common space without border controls, then no bureaucrat in Europe is going to be able to stop the process of political unification.” He continued: “The member states of the European Community are now bound in such a way that it is impossible for them to split apart and fall back into the concept of the nation-state, with all of its consequences. That means that we have achieved a key goal of German policy toward Europe.”

Maybe, just maybe, the claim that Europeans were bound so closely together that the nation-state was history helped financial markets to believe the EU would not let countries of the euro zone default on their debts. As long as this was believed -- whatever the clauses in the debt contracts might say -- Greece and others could borrow very cheaply, and they did.

Canada and the U.S. have a free-trade agreement, but there’s no presumption that if one faced insolvency, the other would bail it out. Europe’s political project is what was believed to guarantee Greek bonds, and Germany was the principal guarantor of Europe’s political project.

Today one wonders, what did Germany think “political union,” which it both argued for and proclaimed, ever meant? Germany pressed harder than anybody for the end of the nation- state in Europe, yet its policy is guided now by the conviction that German taxpayers should on no account be asked to support their fellow European citizens in Greece.

Extreme punishment

It’s true that Germany has committed upwards of 200 billion euros to the European Financial Stability Facility. This sum is at risk, but it isn’t a transfer (yet). The scale of taxpayer support for Greece and others has been a matter of obfuscation and controversy throughout. The quasi-default recently negotiated for Greece imposes losses on private creditors but not official creditors. Shielding EU taxpayers from the consequences of Greek profligacy may seem a worthy goal, but it is partly self-defeating. When the EU helps a strapped debtor with loans, the pool of senior official debt grows and private creditors see their investments further subordinated.

Before this thing is over, big fiscal transfers in the form of writedowns of troubled countries’ debts (including debts owed to governments), bank recapitalization and absorption of losses by the European Central Bank are almost certain to be necessary. Continuing to deny that reality digs Europe into a deeper hole.

Moreover, the current policy imposes such ferocious punishment on European citizens in Greece, Ireland, Portugal and Spain that it becomes self-defeating. Certainly, in Greece, government spending was out of control, taxes were not being collected and the public accounts were a joke. But the adjustment now being demanded of it -- and the demands never seem to end -- is extreme.

It’s one thing for Europe’s other governments to demand that Greek politicians do a better job, but quite another to say that the people of Greece -- citizens of the post-national Europe that Kohl heralded -- should bear the entire burden of their leaders’ incompetence. Doesn’t “political union” imply a bit more borderless solidarity than that?

No, says Merkel, even as she calls for political union as the only real remedy. The answer is more Europe, she says, not less. The catch is that restructuring in Greece and the other overindebted economies has to come first. These positions are not just in tension, they are flatly contradictory. Agreed, restructuring is necessary, but its scale and pace have to be feasible in both political and economic terms. What’s being asked of Greece is neither. And when the restructuring is over, sufficient sense of common purpose and shared sacrifice will be needed for “more Europe” to have any hope of working. At this rate, fat chance.

In the end Germany, co-architect with France of the European project, is just profoundly confused about the whole enterprise. It wants “political union” but not a “transfer union.” Well, I’d like a bigger house that takes up less space. This confusion is no longer merely an intellectual curiosity but has become a force capable of tearing the EU apart. If Germany wants European political union, it needs to recognize its obligations toward EU citizens wherever they live. If it doesn’t want that union, it should stop saying it does.

[Bloomberg]
 

tommy271

Forumer storico
Grecia punta ad accordo bailout lunedì, rimangono perplessità Ue

giovedì 16 febbraio 2012 08:58





di Dina Kyriakidou e Lefteris Papadimas


ATENE, 16 febbraio (Reuters) - La Grecia spera di ottenere nell'Eurogruppo di lunedì prossimo il via libera al secondo pacchetto internazionale di aiuti, ma a Bruxelles rimangono perplessità dopo che ieri la conferenza telefonica tra i rappresentanti dei ministeri delle Finanze dell'euro sul salvataggio di Atene si è protratta per circa tre ore.

Dopo la conference call un funzionario del governo tedesco ha riferito che Atene deve ancora dissipare diversi dubbi. Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, invece, ha dichiarato nella serata di ieri che il governo ha deciso come coprire un ammanco di 325 milioni di euro che ancora rimaneva nelle misure aggiuntive da 3,3 miliardi chieste da Ue e Fmi per il 2012. L'accordo sullo swap dei titoli ellenici sarà annunciato lunedì prossimo, se l'Eurogruppo firmerà il bailout, secondo Venizelos.

"Questi punti saranno preparati da un incontro dello euro group working group domenica a Bruxelles così che... potrà essere presa la decisione finale per l'approvazione del programma e l'annuncio ufficiale sul Psi (lo swap sul debito) sarà chiuso lunedì", ha detto ieri sera Venizelos.

La sfiducia in Atene rimane, però, elevata e ieri pomeriggio fonti europee hanno riferito a Reuters che i funzionari della zona euro hanno valutato la possibilità di rimandare parte o tutto il secondo pacchetto di aiuti, evitando però un default disordinato.

La Grecia ha bisogno di fondi per far fronte a una scadenza di debito per 14,5 miliardi di euro il prossimo 20 marzo. In particolare lo swap del debito avrebbe dovuto partire entro domani per avere effetti benefici entro la scadenza del 20 marzo. Ora la speranza degli ellenici è di farlo scattare da metà settimana prossima.

Dopo la conference call di ieri, il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha dichiarato in una nota che erano stati fatti progressi, ma non ha fornito dettagli e ha chiarito che rimangono punti ancora da risolvere.

"Ulteriori considerazioni sono necessarie ruguardo ai meccanismi specifici per rafforzare la sorveglianza dell'attuazione del programma e per assicurar che sia data priorità al servizio del debito", ha detto Juncker.

Secondo il funzionario tedesco sentito ieri sera: "Rimangono questioni che sono molto importanti per la Germania e per gli altri strati membri riguardo alla sostenibilità del programma".


***
Riassunto della situazione.
 

tommy271

Forumer storico
Bloccare il taglio dei costi aggiuntivi 325 milioni di euro per il 2012

Pubblicato il: Giovedi 16 February, 2012






Cristallizzato ieri in teleconferenza l'Eurogruppo di misure di risparmio per un totale di 325 milioni di euro da inserire nel bilancio suppletivo sarà presentata nelle prossime settimane alla Camera. Le misure contenute nel bilancio suppletivo sarà discusso domani al Consiglio dei Ministri.

Il governo introdurrà norme riduzione media del 10% nelle cosiddette "scale speciali" del settore pubblico, dove la nuova scala retributiva non si applica. Tale disposizione si applicherà dal 1 ° marzo in poi e si tradurrà in un risparmio di 114 milioni di euro.

Riducendo gli straordinari per i medici in ospedali e altri tagli in un risparmio di salute di 50 milioni di euro, in aggiunta ai 50 milioni già acconsentito a tagli in consultazione con la Commissione europea, BCE e FMI.

I restanti 160 milioni di euro proverranno da cambiamenti nei fondi pensione. Si noti che con una legislazione che sarà sottoposta direttamente al voto in Aula promuovere la riduzione di un terzo delle pensioni a tassi del 20% in conto capitale più di € 1.300 fondi di utilità - le banche e il 7% nel OGA. Tuttavia, anche se l'accordo originale con la troika è stata la riduzione media delle pensioni complementari è finito circa il 15% questa cifra sembra destinata ad aumentare sensibilmente.

Si noti che il bilancio supplementare fornirà anche:

-Riduzione dei costi sanitari di almeno 1.076 milioni nel 2012 la riduzione dei prezzi dei farmaci, aumentando le sue aziende, riducendo i margini di profitto dei grossisti e dei farmacisti.
-Riduzione degli straordinari pagare per i medici negli ospedali di almeno 50 milioni.
-Ridurre la fornitura di hardware militare da 300 milioni (in contanti e tradizioni).
-Ridurre il numero dei vicesindaci e personale associato, per salvare almeno 30 milioni di euro.
-Riduzione dei costi di funzionamento del governo centrale, e costi relativi alla elezione di almeno 270 milioni di euro rispetto al bilancio.
Plan-la riduzione delle sovvenzioni ai residenti in aree remote e in tagli ai sussidi alle varie agenzie sotto la supervisione di diversi ministeri, al fine di ridurre la spesa nel 2012 almeno 190 milioni di euro.
-Riduzione del bilancio investimenti pubblici (PIP) per 400 milioni di euro.
-Cambiamenti ai fondi pensione con una pensione media alta o che ricevono sovvenzioni elevate dal bilancio, per salvare almeno 300 milioni di euro.


(Ta Nea)


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I famosi 325 milioni "strutturali" ...
 

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Olandese Fin Min: la Grecia può Get Bailout 2 Dopo le elezioni, la fiducia tra i leader greco ha raggiunto il punto basso
 
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