tommy271
Forumer storico
Domani al voto anche in Grecia, in gioco riforme volute dall'Ue
Premier Papademos: leggi approvate vanno applicate. Lotta con il leader socialista Venizelos
Roma, 5 mag. (TMNews) - Anche gli elettori greci si recano domenica alle urne, e in un clima di fortissimo malcontento sociale: un voto che preoccupa anche l'Europa perché il principale punto interrogativo è l'effettiva volontà dei partiti di portare avanti le riforme votate dall'esecutivo di unità una volta ottenuto l'aiuto dell'Ue e dell'Fmi e venuta meno l'emergenza più immediata.
Un punto sottolineato nei giorni anche dal premier Lucas Papademos: il prossimo governo greco dovrà fare applicare le leggi approvate dal Parlamento uscente, "fondamentali per il futuro del Paese nel prossimo decennio". "Tutti sono d'accordo sul fatto che tali leggi hanno senso e danno dei risultati solo se applicate, e l'esperienza del passato in tal senso non è molto incoraggiante" ha avvertito Papademos nel corso del suo ultimo Consiglio dei Ministri, mettendo in guardia il nuovo esecutivo da qualsiasi tentativo di rinegoziato dei piani di austerità concordati con Ue ed Fmi in cambio del salvataggio del Paese dalla bancarotta.
Un avvertimento che almeno i socialisti dell'ex Ministro delle Finanze Evangelos Venizelos sembrano aver preso a cuore: il leader del Pasok ha ricordato che se Atene non rispetterà gli impegni presi il rischio è quello dell'uscita dalla moneta unica e il ritorno "alla dracma e all'isolamento"; meno convinti i conservatori di Nea Demokratia, il cui segretario Antonis Samaras ha promesso invece di tagliare le tasse per favorire la crescita, combattendo piuttosto lo spreco di pubbliche risorse.
Premier Papademos: leggi approvate vanno applicate. Lotta con il leader socialista Venizelos
Roma, 5 mag. (TMNews) - Anche gli elettori greci si recano domenica alle urne, e in un clima di fortissimo malcontento sociale: un voto che preoccupa anche l'Europa perché il principale punto interrogativo è l'effettiva volontà dei partiti di portare avanti le riforme votate dall'esecutivo di unità una volta ottenuto l'aiuto dell'Ue e dell'Fmi e venuta meno l'emergenza più immediata.
Un punto sottolineato nei giorni anche dal premier Lucas Papademos: il prossimo governo greco dovrà fare applicare le leggi approvate dal Parlamento uscente, "fondamentali per il futuro del Paese nel prossimo decennio". "Tutti sono d'accordo sul fatto che tali leggi hanno senso e danno dei risultati solo se applicate, e l'esperienza del passato in tal senso non è molto incoraggiante" ha avvertito Papademos nel corso del suo ultimo Consiglio dei Ministri, mettendo in guardia il nuovo esecutivo da qualsiasi tentativo di rinegoziato dei piani di austerità concordati con Ue ed Fmi in cambio del salvataggio del Paese dalla bancarotta.
Un avvertimento che almeno i socialisti dell'ex Ministro delle Finanze Evangelos Venizelos sembrano aver preso a cuore: il leader del Pasok ha ricordato che se Atene non rispetterà gli impegni presi il rischio è quello dell'uscita dalla moneta unica e il ritorno "alla dracma e all'isolamento"; meno convinti i conservatori di Nea Demokratia, il cui segretario Antonis Samaras ha promesso invece di tagliare le tasse per favorire la crescita, combattendo piuttosto lo spreco di pubbliche risorse.