Ansa
La Grecia è forse l'unica nazione al mondo in cui l'elezione del Presidente della Repubblica - un atto di norma formale, che fra l'altro elegge una figura che non ha alcun potere reale - può trasformarsi in un terremoto che provochi lo scioglimento del Parlamento e andare alle elezioni anticipate. Con la conseguente polarizzazione del clima politico che mette a rischio la stabilità del Paese. E' successo nel 2009 con il Pasok (socialista) e il suo leader Giorgos Papandreou quando a capo del governo c'era Costas Karamanlis (di Nea Dimokratia, centro-destra) e potrebbe succedere tra qualche giorno per mano di Syriza (sinistra radicale e maggiore partito d'opposizione) e il suo leader Alexis Tsipras. Secondo la costituzione, infatti, se non si riesce ad eleggere il capo dello stato, il Parlamento di scioglie automaticamente
La decisione del governo di "chiudere" la questione dell'elezione del presidente prima della fine del 2014 sembra stia dando i primi segnali di questo cambiamento di tendenza.
Infatti, stando ai risultati di un sondaggio d'opinione condotto dalla società Kapa Research per conto dell'edizione domenicale del quotidiano To Vima, Syriza continua ad occupare il primo posto nelle preferenze dei greci ma il divario con Nea Dimokratia ha cominciato a ridursi. In base alla ricerca, infatti, Syriza ottiene il 25,5% delle preferenze contro il 22,7% di Nea Dimokratia. Ciò significa che la differenza tra i due partiti è scesa dal mese scorso dal 3,6% al 2,8%. Al terzo posto si trova il Pasok con il 6,7%. Seguono To Potami (Il Fiume, la nuova formazione di centro-sinistra) con il 6%, il partito filo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) con il 5,9% e il Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 5,8%.
Gli indecisi superano il 18%.
Sempre in base al sondaggio, il 57,8% degli intervistati non vuole le elezioni anticipate e si dice favorevole all'elezione del nuovo capo dello Stato da parte dell'attuale Parlamento, mentre una percentuale molto significativa, il 72,2%, considera positiva la decisione del governo di accelerare l'elezione del presidente della Repubblica.
Inoltre il 59,9% degli intervistati considera il ricorso anticipato alle urne come uno sviluppo negativo per l'economia e per la società greca e il 57,8% (contro il 46,5% di due mesi fa) ritiene oggi che il rischio dell'uscita della Grecia dall'eurozona sia tornato.
Alla domanda su chi sarebbe il miglior premier al momento per il Paese, il 45,1% degli intervistati ha risposto Samaras, contro il 33,5% che ha detto di preferire Tsipras, mentre il 18,9% ha risposto "nessuno dei due".
Il sondaggio è stato condotto a livello nazionale nei giorni 10 e 11 dicembre.