Grillo al 24% di media, circa

per quanto riguarda la quota da non superare la monitorano cosi':

"La quota latte rappresenta un limite stabilito a norma di legge per l'operato degli allevatori europei, ai quali viene imposto un prelievo finanziario per ogni chilogrammo di latte prodotto oltre il detto limite. Gli acquirenti di latte hanno funzione di sostituti di imposta, monitorando le consegne dei produttori. Quando questi ultimi superano la quota, latterie, caseifici e affini devono trattenere dall’importo liquidato come pagamento, il prelievo stabilito dalla normativa comunitaria."

Ci sono state diverse modifiche comunque per le modalita di calcolo della quota c'eraqno due formule da quello che capisco o determinare la quota per ciascun produttore o determinare come sostituto di imposta il compratore e lasciare a lui l'onere della verifica.

QUOTE LATTE.DOC

questo è il sito dove trovare i regolamenti comuinitari:

EUR-Lex - Ricerca semplice

dall'articolo di cui sopra mi sembra di capire che il censimento fu affidato alla AIA (associazione italiana allevatori).
 
Non è sufficiente. Più del 60% del nostro export è verso paesi europei. Germania e Francia.
Ma vendendo in euro ci confrontiamo con i tedeschi e subiamo la forte concorrenza loro. Senza il "riparo" della svalutazione.

Ma il problema è che molti dei paesi europei dove esportiamo sono in crisi anche loro e quelli che non sono in crisi (praticamente Germania e poco altro) hanno avuto una certa stabilità del nostro export per cui non è un problema di svalutazione ma di riduzione complessiva degli acquisti dell'area di contrazione della domanda dell'intera area, contrazione che colpisce anche Olanda ad esempio e Francia che era fino a poco tempo fa il motore dei consumi europei
Se mi volevi dire che dovevamo diversificare gia da prima sono daccordo ma li la carente politica industriale italiana ha fatto molto...

Per quanto riguarda la Germania ed arriviamo al nocciolo loro hanno svalutato i salari nel 2005 noi solo qualche hanno prima ma il costo del lavoro dalle loro parti non è inferiore al nostro ma più produttivo e maggiore produttività non ce l'ha da una svalutazione monetaria ma un miglioramento della capacità produttiva. Gli impianti automobilistici più produttivi sono quelli su cui si è investito piu recentemente; i piu obsoleti sono i meno produttivi quindi la bassa produttività da cosa dipende se i salari italiani sono gia inferiori a quelli tedeschi? Dalla valuta o dalla capacità di quella economia di produrre meglio e con piu efficacia?
 
Ma il problema è che molti dei paesi europei dove esportiamo sono in crisi anche loro e quelli che non sono in crisi (praticamente Germania e poco altro) hanno avuto una certa stabilità del nostro export per cui non è un problema di svalutazione ma di riduzione complessiva degli acquisti dell'area di contrazione della domanda dell'intera area, contrazione che colpisce anche Olanda ad esempio e Francia che era fino a poco tempo fa il motore dei consumi europei
Se mi volevi dire che dovevamo diversificare gia da prima sono daccordo ma li la carente politica industriale italiana ha fatto molto...

Per quanto riguarda la Germania ed arriviamo al nocciolo loro hanno svalutato i salari nel 2005 noi solo qualche hanno prima ma il costo del lavoro dalle loro parti non è inferiore al nostro ma più produttivo e maggiore produttività non ce l'ha da una svalutazione monetaria ma un miglioramento della capacità produttiva. Gli impianti automobilistici più produttivi sono quelli su cui si è investito piu recentemente; i piu obsoleti sono i meno produttivi quindi la bassa produttività da cosa dipende se i salari italiani sono gia inferiori a quelli tedeschi? Dalla valuta o dalla capacità di quella economia di produrre meglio e con piu efficacia?


Se poi invece parliamo di paesi dove la differenza di costo della manodopera è abissale allora si che andiamo a colpire il problema della nostra crisi industriale.
Con i tedeschi quella differenza è minore ma loro pagano meno la crisi (al momento) in quanto il settore automobilistico lo hanno convertito al mercato mondiale già da diversi anni e parlo di quello in quanto uno dei piu pesanti in termini di peso sulla bilancia commerciale ed adesso se vanno meglio è perchè da una parte hanno brand "riconosciuti" a torto o a ragione e dall'altra si sono espansi su mercati che adesso hanno un mercato dell'automobile in piena accelerazione. Naturalmente ora va bene cosi e domani chissà... perchè come dicevo prima non è che sono tutte rose e fiori neanche per loro.
 
Faccio una domanda per chi conosce la risposta:

Si è spesso sentito o letto che uno dei grandi problemi del nostro sistema produttivo (aziende sopra i 50 dipendenti) è ed è stata la bassa capitalizzazione.
qualcuno ha i dati sull'incidenza dei prestiti bancari sul totale dei mezzi finanziari delle nostre aziende in confronto a quello delle altre nazioni?

In un precedente post Gipa69 ha citato dei dati sull'incidenza dei prestiti della banche as settore industriale sul totale dei prestiti bancari. A me sembra importante vedere il dato dall'altro punto di vista.

Grazie in anticipo
 
Il debito pubblico tedesco

e ti sei chiesto perchè la germania non li ha buttati fuori dall'euro eppure sono dei moscerini rispetto a noi, quindi la germani vuole che tutti i paesi in difficolta rimangano nell'euro e lei cosi potrà continuare a ricattarli e spennarli, io credo che se un futuro primo ministro italiano dicessi noi usciamo dall'euro davvero i primi ad andare in default sarebbero prorpio i tedeschi con i loro 7 mila mld di debito :cool:

I tedeschi stanno giocando sporco ma tanto quando il giro sarà finito con noi toccherà anche loro... pensiamo al debito della kfw che misteriosamente non rientra nel bilancio statale, pensiamo al fatto che la banca con piu leva finanziaria in europa è DB, pensiamo al fatto che hanno speso molti piu soldi di noi per i salvataggi bancari, pensiamo al fatto che le banche regionali non si sa cosa hanno in pancia, pensiamo al fatto che la loro demografia è anche peggio della nostra.

Qua sta il problema da vent'anni che nessuno tutela davvero gli italiani all'interno dell'europa salvo casi rari e sporadici, tutti a pensare al proprio orticello e quando il vento internazionale e della globalizzazione spazza via le antiche certezze ecco allora che si scopre che ci hanno preso in giro in mille occasioni.
Come se le elites tedesche o francesi hanno scelto di stare in europa con noi perchè ci vogliono bene. O perchè le nostre elites hanno scelto l'euro per la popolazione sofferente...

Non si sostiene che non vi sia un competizione internazionale o che l'unica soluzione sia l'uscita dall'euro etcc.., ma:
- il tasso attuale di cambio sul dollaro distrugge l'economia italiana (dati alla mano)
- la classe dirigente italiana da fine anni '80 ad oggi è connivente. O lo è per ignoranza o lo è per decisione. In entrambi in casi è rea.
Oltre non ha senso andare.
Torniamo alla Germania.
La Germania ha ufficialmente un debito pubblico pari a circa l'82,2% del pil.
Ma non è quello reale.
Al momento dell'unione europea abbiamo accettato che la Germania tenesse fuori dal loro debito (accordo stipulato nel 1991 per la riunificazione dell'ex ddr) i debiti della loro Cassa depositi e prestiti.
Come scrive Gipa la KfW: [FONT=&quot]Kreditanstalt für Wiederaufbau.

[/FONT]
[FONT=&quot]Se l'aggiungiamo il debito balza al 116% del pil. Vicino a noi insomma.

E' vero che il sistema bancario è malmesso poiché fortemente infestate da titoli spazzatura. Oltre a Db aggiungerei anche la [/FONT]
[FONT=&quot]Commerzbank[/FONT][FONT=&quot], sull'orlo del fallimento [/FONT].
E abbiamo già visto che dietro la truffa dell'Euribor (il modo in cui hanno fatto pagare a tutti noi la ristrutturazione del debito greco e i titoli tossici, almeno in parte si intende).
Dunque, se dovessimo stabilire il rating del Bund in base al debito tedesco e alla solidit' del sistema bancario non saremo troppo lontani da quello italiano.
Eppure i nostri capoccioni non alzano una parola per dire questo.
Economisti si intende...dei politici meglio che tacciano per un bel po`
Per cui il Btp paga tassi molto piu` alti del Bund xe` sconta la possibilita` di ritornare alle valute locali. E dunque il differenziale di produttivita` che si e` accumulato tra italia e germania
 
Faccio una domanda per chi conosce la risposta:

Si è spesso sentito o letto che uno dei grandi problemi del nostro sistema produttivo (aziende sopra i 50 dipendenti) è ed è stata la bassa capitalizzazione.
qualcuno ha i dati sull'incidenza dei prestiti bancari sul totale dei mezzi finanziari delle nostre aziende in confronto a quello delle altre nazioni?

In un precedente post Gipa69 ha citato dei dati sull'incidenza dei prestiti della banche as settore industriale sul totale dei prestiti bancari. A me sembra importante vedere il dato dall'altro punto di vista.

Grazie in anticipo


Da qualche parte dovrei anche averlo ma ricordarsi dove..... :mumble: se lo trovo lo posto naturalmente.

Il dato che ho citato parlava comunque di quello che chiedi secondo me e cioè della % di debito bancario sul totale del debito contratto dalle aziende non finanziari e non del totale dei prestiti bancari alle aziende industriali sul totale dei prestiti bancari. Certo poi usavo il dato per dire di quanto le banche italiane sono esposte direttamente al debito "reale" perchè ne è una conseguenza ma il dato riguardava proprio quel rapporto... che tra l'altro impesta le banche in quanto si trovano con un rapporto prestiti/depositi tra i più sfavorevoli d'europa.
 
Non si sostiene che non vi sia un competizione internazionale o che l'unica soluzione sia l'uscita dall'euro etcc.., ma:
- il tasso attuale di cambio sul dollaro distrugge l'economia italiana (dati alla mano)
- la classe dirigente italiana da fine anni '80 ad oggi è connivente. O lo è per ignoranza o lo è per decisione. In entrambi in casi è rea.
Oltre non ha senso andare.
Torniamo alla Germania.
La Germania ha ufficialmente un debito pubblico pari a circa l'82,2% del pil.
Ma non è quello reale.
Al momento dell'unione europea abbiamo accettato che la Germania tenesse fuori dal loro debito (accordo stipulato nel 1991 per la riunificazione dell'ex ddr) i debiti della loro Cassa depositi e prestiti.
Come scrive Gipa la KfW: [FONT=&quot]Kreditanstalt für Wiederaufbau.[/FONT]

[FONT=&quot]Se l'aggiungiamo il debito balza al 116% del pil. Vicino a noi insomma.[/FONT]

[FONT=&quot]E' vero che il sistema bancario è malmesso poiché fortemente infestate da titoli spazzatura. Oltre a Db aggiungerei anche la [/FONT][FONT=&quot]Commerzbank[/FONT][FONT=&quot], sull'orlo del fallimento [/FONT].
E abbiamo già visto che dietro la truffa dell'Euribor (il modo in cui hanno fatto pagare a tutti noi la ristrutturazione del debito greco e i titoli tossici, almeno in parte si intende).
Dunque, se dovessimo stabilire il rating del Bund in base al debito tedesco e alla solidit' del sistema bancario non saremo troppo lontani da quello italiano.
Eppure i nostri capoccioni non alzano una parola per dire questo.
Economisti si intende...dei politici meglio che tacciano per un bel po`
Per cui il Btp paga tassi molto piu` alti del Bund xe` sconta la possibilita` di ritornare alle valute locali. E dunque il differenziale di produttivita` che si e` accumulato tra italia e germania

Sono daccordo tenuto conto che secondo me il cross euro/dollaro potrebbe essere più favorevole ma ci agevolerebbe solo in parte visti i dati dell'export extra UE evidenziati e la tipologia di export verso USA e paesi con cross in qualche modo legati al dollaro.
 
Sono daccordo tenuto conto che secondo me il cross euro/dollaro potrebbe essere più favorevole ma ci agevolerebbe solo in parte visti i dati dell'export extra UE evidenziati e la tipologia di export verso USA e paesi con cross in qualche modo legati al dollaro.

Teniamo in conto che la crisi anche negli USA ha prodotto i suoi danni.. i sottooccupati e chi usufruisce di sussidi statali sono una bella fetta della popolazione e parliamo di un paese dove il welfare è molto meno robusto che da queste parti nonostante tutti i tagli...
 

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Da qualche parte dovrei anche averlo ma ricordarsi dove..... :mumble: se lo trovo lo posto naturalmente.

Il dato che ho citato parlava comunque di quello che chiedi secondo me e cioè della % di debito bancario sul totale del debito contratto dalle aziende non finanziari e non del totale dei prestiti bancari alle aziende industriali sul totale dei prestiti bancari. Certo poi usavo il dato per dire di quanto le banche italiane sono esposte direttamente al debito "reale" perchè ne è una conseguenza ma il dato riguardava proprio quel rapporto... che tra l'altro impesta le banche in quanto si trovano con un rapporto prestiti/depositi tra i più sfavorevoli d'europa.

Gipa, grazie per la precisazione.

Tuttavia, io vorrei sapere quanto le nostre aziende dipendono dal credito bancario. Ovvero, fatto 100 il fabbisogno finanziario omnicomprensivo (circolante, investimenti ecc) quanto arriva dalle banche e perciò dipendenti dalle politiche delle banche e quanto dai mezzi degli azionisti (capitale sociale, obbligazioni dei soci ecc.).
Se il rapporto è 70 dalle banche e 30 no e in un altro paese è 50 50, un aumento dei tassi ha impatto notevole sui costi aziendali e quindi sulla competitività.
 

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