Grillo al 24% di media, circa

che prevede il futuro (cosa che Casaleggio fa sul serio, con precisione fino al 2054


azz...a mo' questo sostiene che casaleggio sa il futuro con PRECISIONE fino al 2054!!
Io credevo che gli italiani affidandosi al Vannamarchi della politica dal 1994 avevano raggiunto il limite.....mah:eek:!

beeeehhh beeeeh beeehh
 
Siamo passati per la stagione delle privatizzazioni. Perché un'azienda che non va bene si chiude in quanto genera perdite che poi lo stato deve appianare.
Mah. Intatto Telecom da solida è stata gravata di 45 mld euro di debiti. Mah.

prendiamo un'azienda che abbia il fatturato in crescita dal 2000 ad oggi. Che parta da 1000 nel 2000 ed arrivi a 1500 nel 2012.
Il suo costo del lavoro sarà in aumento. Da 500 ad 900 ad esempio. Così come gli altri costi. Che so, da 100 nel 2000 a 400 nel 2012
che abbia un fatturato d'eserizio in decrescita. Da 100 nel 2000 a 20 nel 2012
Poniamo che nel 2005 l'utile passa dal pareggio alla perdita fino a mangiarsi tutto il capitale (i mezzi proprio).
Essendo un'azienda pubblica, dal 2005 in poi lo Stato deve appianare i debiti con le tasse.
Dunque ci dicono che nel 2005 era meglio chiuderla.
Allora si deve considerare il fatturato.
Il fatturato era in crescita. Da 1000 a 1500.
Nel 2000 dava allo stato, tra Iva e trattenute sul costo del lavoro, circa 350 su 1000, nel 2012 850 su 1.500.
Essendo pubblica dunque il risultato netto non è la sola voce che si deve considerare: il grosso della fetta viene dall'iva e tasse contributi sul lavoro etcc..
Quanto dovrebbe versare lo Stato per le perdite? Dipende dal risultato lordo (fatturato -(costo del lavoro + altri costi + oneri finanziari). Se fattura 1.500, il suo costo del lavoro è 900 glia altri costi sono sui 500 e gli oneri finanziari sono sui 300, l'indebitamento è a -200.
Dunque da quell'azienda lo Stato ha un feed back di 850 e deve appianare le perdite con 200.
Ha un avanzo di 650.
Era un affare per lo stato privatizzare?
Altra considerazione.
Se quell'azienda chiude cosa deve fare lo Stato? Versare l'assegno di Cassa Integrazione.
Così perde l'iva, il feed back sul costo del lavoro e in più paga i dipendenti in perdita (l'azienda l'ha chiusa)
Così da tasse - perdita andiamo a tasse - (perdita + oneri sociali).
Dunque lo Stato da un guadagno pur mantenendo l'azienda in perdita passa ad un onere di solo esborso senza più possibilità di recupero del medesimo.
Chi prende le aziende in vendita? I privati.
Chi riempie l'asset lasciato libero dallo Stato? I privati.
E' un altro meccanismo tipico del capitalismo (in senso economico) per trasferire ricchezza dai più ai meno.
Anche qui, come nell'esempio del debito pubblico, il giochino finisce all'estero: lo Stato privatizza e va in mano ai campioni nostrani, i quali poi cedono ai campioni esteri.
Mi ricorda tanto Alitalia (e chissà se i numeri sopra che ho messo ad esempio non provengano da Alitalia o da Telecom).
Ora dobbiamo chiderci: lo Stato come deve comportarsi, da impreditore privato o da garante del benessere dei suoi cittadini che lo costituiscono?
Se deve comportarsi da impreditore privato farà i conti fino all'utile\ perdita del conto economico.
Se invece deve essere Stato considererà tutta la partita: dunque utile\perdita più tasse, ammortizzatori sociali etc..
Per un privato un'azienda in perdita è un peso insopportabile. Per lo Stato no.
Ma allora perché i politici lo hanno fatto?
Io non lo so ma me lo immagino. Diciamo, anche per ignoranza.
I risultati sono però sotto gli occhi di tutti.
E ancora oggi continuano a dire che dobbiamo privatizzare.
Orbene:
OGNI VOLTA CHE UN'AZIENDA CHIUDE O DELOCALICCA LE PERDITE PER LO STATO SI AGGIRANO INTORNO AL 70% DEL FATTURATO
Dal 2001 ad oggi abbiamo perso tra il 25 e il 30% di produzione industriale, con una stima di circa 150 mld euro.
Ovvero il 10% del PIl.
La crisi viene da lontano.
E oggi se ne vedono gli effetti.
Le origini sono li. I nomi anche.
Sta a noi cercare di cambiare il presente.
Ma non venitemi a dire che i nostri governanti sono bravi. Perché se lo sono stati oggi non mi troverei in recessione. Dunque preferisco di gran lunga considerarli degli incapaci... (anche se la penso in modo diverso)

Privatizzazione
 
Ultima modifica:
Tutto è cominciato nel 1981.

Domanda: ma se quel divorzio era prodomo di possibili sciagure perché fu fatto? Possibile che nessuno reagì?
E qui sta il bello: Beniamino (all'anagrafe Andreatta) fece tutto da solo, ovvero non sottopose quella decisione al voto del Parlamento perché non l'avrebbe approvata.
E costituzionalmente non era nemmeno obbligato a discuterne con i suoi colleghi di governo (governo Spadolini).
E dopo la seprazione?
Nessuno mosse un dito.
Beniamino è considerato uno dei grandi della Repubblica

sempre molto interessanti i tuoi post :up:
 
Ultima modifica:
Mario Monti nel 1981

......................................

Nel giugno 1981, una commissione di studio, presieduta da Paolo Baffi, direttore generale di Bankitalia, deliberò di seguire lo schema d'un giovanotto, molto stimato dai Rothschild, tale Mario Monti, il quale propose l'emissione di titoli a lungo termine, con aste mensili e quindicinali, in modo che il rendimento cedolare fosse fissato dal mercato, con scadenze tra i 5 e i 7 anni.
Il che, a detta del professorino, garantiva il potere d'acquisto e, secondo gli esiti delle aste, un piccolo rendimento dell'1-2%. Il Tesoro, zufolò Monti, avrebbe avuto da 5 a 7 anni per programmare e finanziare meglio la spesa pubblica. La proposta passò con standing ovation. Il deficit andò su come un proiettile. Le spese aumentarono invece di diminuire. Mentre Mario Monti procurava il credito a tassi impossibili, aumentarono tasse e benzina, le spese sanitarie sfondarono di mille miliardi di lirette il finanziamento statale. In parallelo, s'aggiunse la situazione internazionale.....................................

http://www.italiaoggi.it/giornali/d...mme+la+Germania+si+sta+acquistando+la+Sicilia
 

Allegati

  • monti nel 1981.jpg
    monti nel 1981.jpg
    18,4 KB · Visite: 163
Monti consulente di Pomicino negli anni ruggenti del debito

................
tra il 1989 e il 1992, erano i tempi del sesto e settimo governo Andreotti, non riuscì a impedire il peggio. Cioè l'esplosione del rapporto tra debito e pil preludio della grande tempesta finanziaria che al principio degli anni Novanta costrinse Giuliano Amato alla manovra da 103.000 miliardi di vecchie lire

...........................

http://www.italiaoggi.it/giornali/d...alse&accessMode=FA&id=1747516&codiciTestate=1
 
Ciao Mila complimenti per l'articolo che hai postato sul divorzio Tesoro/bancad'Italia, penso che questo argomento, data la fondamentale importanza che riveste andrebbe sviluppato in un topic apposito, partendo dall'ingresso nello Sme del 1979, di cui il Divorzio fu una logica conseguenza.

Più o meno le tappe che ci hanno portato al disastro sono queste:

1) ingresso nello sme

2) Divorzio Banca d'Italia

3) Referendum scala Mobile

4) Trattato unico 1987

5) Trattato di Mastrich

6) Adozione dell'Euro

7) Trattato di Lisbona.

Tutti temi che andrebbero affronatti con lo spirito dello studioso, e non con quello del tifoso.
 
Non insultatevi per partito preso per favore.
Questo è quello che ha detto Grillo nell'intervista o meglio quello che è stato pubblicato da Time.

"Are you afraid that if you don’t succeed that the same energy that pushed you up could push up darker forces?
I channel all this rage into this movement of people, who then go and govern. They should be thanking us one by one. If we fail, [Italy] is headed for violence in the streets. But if we crumble, then they come. Everything started in Italy. Fascism was born here. The banks were born here. We invented debt. The mafia, us too. Everything started here. If violence doesn’t start here, it’s because of the movement. If we fail, we’re headed for violence in the street. Half the population can’t take it anymore."

e qui il testo di tutta l'intervista:
Italy’s Beppe Grillo: Meet the Rogue Comedian Turned Kingmaker | TIME.com
 
come sempre i Roth.... creano il problema..... ed anche la soluzione..... arricchendosi smisuratamente......



sempre con un perfetto timing :D:D
 
una gran minchiata, se non fanno quello per cui sono stati eletti alle prossime elezioni non arrivano a 5%, non esiste più l'elettorato di una volta che votava turandosi il naso ora o fai o vai a casa.

quindi va lui in parlamento a varare le prossime riforme, le fa e se le vota :D

che prevede il futuro (cosa che Casaleggio fa sul serio, con precisione fino al 2054


azz...a mo' questo sostiene che casaleggio sa il futuro con PRECISIONE fino al 2054!!
Io credevo che gli italiani affidandosi al Vannamarchi della politica dal 1994 avevano raggiunto il limite.....mah:eek:!

beeeehhh beeeeh beeehh

Grillo e Superbaffone....ecco il partitone :D
 
Vendiamo la Sicilia all'Uganda; con i soldi che prendiamo ci facciamo poco, ma almeno il debito diminuisce....
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto