Che tristezza.
La guerra nemmeno dovrebbe esistere e qui se ne discute, addirittura come invebitabile, utile...
Tante cose
non esistono, e viene ormai spontaneo reputarle esistenti.
L'adolescenza, ad esempio. Da quando scendemmo dagli alberi a quando iniziò il relativo "benessere" (meno di un secolo fa), si passava da bambini ad adulti, andando a lavorare i campi, e per qualche decennio in fabbrica, a 8/10 anni.
Adesso siamo così convinti che l'adolescenza esista, che ne facciamo romanzi, consumatori, psicologia...
Ma rimane il fatto che l'adolescenza, oggettivamente, non è altro che una convenzione sociale per ricchi.
Il mio pensiero è che per la Guerra sia avvenuto il contrario: l'umanità è stata abituata per decine di migliaia di anni al conflitto (*), e pochi decenni di pace hanno indotto molti a pensare che la condizione naturale dell'Umanità sia la pace perenne, che io invece giudico altamente innaturale.
(*)
La Guerra è solo il conflitto più gigantesco e più visibile, ma ce ne sono altri più piccoli e più vicini a noi.
Leggiamo un codice civile o penale: esiste una norma che vieta il suicidio?
No: l'essere umano, normalmente, non ha bisogno di una siffatta norma, perché la sua natura contempla un forte istinto di conservazione.
Viceversa, esistono norme che vietano l'uccisione, il furto, lo stupro...
A qualcuno - oltre che a me - viene da pensare che, se l'umanità non ha bisogno di un divieto di suicidio, ma ha bisogno norme anti assassinio/furto/stupro, è perché le pulsioni umane portano a uccidere/rubare/stuprare?
Aggiungo: a me dà un fastidio immenso vedere un criceto che corre nella ruota girevole della sua gabbia. Non è nella sua natura.
Siamo sicuri, noi umani, di non essere altro che criceti cui hanno fatto credere che il rispetto reciproco sia una gradevole ruota girevole?
Al prossimo raduno forumistico saranno ammessi pugnali e alabarde.
Prot.