dondiego49
Forumer storico
MILANO (MF-DJ)--Sicuramente dietro la decisione del cda di Unicredit di
lanciare l'aumento di capitale da 7,5 miliardi offrendo i nuovi titoli (2
ogni azione posseduta) a 1,93 euro, con uno sconto del 43% sul Terp (il
prezzo teorico prima dello stacco del diritto d'opzione), c'e' la volonta'
di invogliare i grandi investitori internazionali, che attualmente
detengono il 58,5% del capitale della banca, a seguire comunque la
ricapitalizzazione, neutralizzando almeno in parte l'avversione al rischio
Italia degli operatori esteri, legata alla crisi del debito sovrano.
E sicuramente, scrive MF, il maxisconto applicato alle azioni di nuova
emissione intende anche andare incontro a quei piccoli azionisti della
banca che, magari a corto di liquidita', potranno monetizzare parte dei
diritti d'opzione (il cui valore teorico e' in virtu' dello sconto molto
alto) utilizzando le risorse incamerate per seguire almeno parte
dell'aumento. Ma anche di fronte a queste considerazioni e' comunque
evidente, alla luce dell'andamento fortemente negativo del titolo
Unicredit nella seduta di ieri, che l'accoglienza da parte del mercato non
e' stata sicuramente positiva, considerato che da giorni ci si aspettava
un consistente sconto, anche se non certo superiore al 40%. E cosi' dal
momento dell'annuncio delle condizioni dell'operazione, che partira'
lunedi' 9 gennaio per concludersi il 27 (i diritti potranno essere
negoziati fino al 20), il titolo di Piazza Cordusio, che aveva chiuso la
seduta di martedi' a 6,33 euro, e' stato oggetto di forti vendite, tanto
da essere sospeso a piu' riprese per eccesso di ribasso. Alla chiusura di
Piazza Affari la flessione rispetto al riferimento di martedi' e' stata
del 14,45% a 5,41 euro,un livello che, secondo le elaborazioni di
Bloomberg, e' pari a quello dell'ottobre del 1992, quando la banca si
chiamava Credito Italiano e l'azionista di maggioranza era ancora l'Iri
(la privatizzazione ci sara' nel 1993). Ma cio' che piu' fa impressione e'
che, nel momento in cui la banca chiede agli azionisti 7,5 miliardi, siano
andati in fumo in una sola seduta circa 2 miliardi di capitalizzazione.
red/lab
(fine)
MF-DJ NEWS
0508:10 gen 2012
lanciare l'aumento di capitale da 7,5 miliardi offrendo i nuovi titoli (2
ogni azione posseduta) a 1,93 euro, con uno sconto del 43% sul Terp (il
prezzo teorico prima dello stacco del diritto d'opzione), c'e' la volonta'
di invogliare i grandi investitori internazionali, che attualmente
detengono il 58,5% del capitale della banca, a seguire comunque la
ricapitalizzazione, neutralizzando almeno in parte l'avversione al rischio
Italia degli operatori esteri, legata alla crisi del debito sovrano.
E sicuramente, scrive MF, il maxisconto applicato alle azioni di nuova
emissione intende anche andare incontro a quei piccoli azionisti della
banca che, magari a corto di liquidita', potranno monetizzare parte dei
diritti d'opzione (il cui valore teorico e' in virtu' dello sconto molto
alto) utilizzando le risorse incamerate per seguire almeno parte
dell'aumento. Ma anche di fronte a queste considerazioni e' comunque
evidente, alla luce dell'andamento fortemente negativo del titolo
Unicredit nella seduta di ieri, che l'accoglienza da parte del mercato non
e' stata sicuramente positiva, considerato che da giorni ci si aspettava
un consistente sconto, anche se non certo superiore al 40%. E cosi' dal
momento dell'annuncio delle condizioni dell'operazione, che partira'
lunedi' 9 gennaio per concludersi il 27 (i diritti potranno essere
negoziati fino al 20), il titolo di Piazza Cordusio, che aveva chiuso la
seduta di martedi' a 6,33 euro, e' stato oggetto di forti vendite, tanto
da essere sospeso a piu' riprese per eccesso di ribasso. Alla chiusura di
Piazza Affari la flessione rispetto al riferimento di martedi' e' stata
del 14,45% a 5,41 euro,un livello che, secondo le elaborazioni di
Bloomberg, e' pari a quello dell'ottobre del 1992, quando la banca si
chiamava Credito Italiano e l'azionista di maggioranza era ancora l'Iri
(la privatizzazione ci sara' nel 1993). Ma cio' che piu' fa impressione e'
che, nel momento in cui la banca chiede agli azionisti 7,5 miliardi, siano
andati in fumo in una sola seduta circa 2 miliardi di capitalizzazione.
red/lab
(fine)
MF-DJ NEWS
0508:10 gen 2012