Idee e grafici. - Cap. 1 (12 lettori)

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dondiego49

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07/02/2012 11:42
Mercati poco mossi in attesa commento Bernanke
IG Markets
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Prevediamo un'apertura poco sotto la parità per gli indici statunitensi questa mattina in vista dell'audizione di Bernanke davanti al Senato Usa. Il future sul Dow Jones Industrial Average cede lo 0,13%, mentre quello sull'S&P 500 e quello sul Nasdaq 100 sono pressoché invariati. In Europa il Ftse 100 di Londra arretra dello 0,14%, mentre il Dax di Francoforte cede lo 0,41% e il Cac di Parigi lo 0,3%. Mattinata all'insegna della debolezza per gli indici europei dopo un'apertura con il segno positivo. Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sulla questione greca. Ieri sera il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha dichiarato che la bancarotta di Atene "è inaccettabile e sarà necessario implementare nuove misure di austerità" per la concessione del secondo pacchetto di aiuti. Proprio nel tardo pomeriggio di ieri fonti governative elleniche hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo per il taglio di 15.000 posti di lavoro nel settore pubblico, mentre manca l'intesa sul taglio della tredicesima e della quattordicesima sul settore privato. È atteso per domani l'incontro tra i ministri delle finanze dell'area euro per discutere sul piano di aiuti da 130 miliardi di euro. Il timing sta suscitando timori e tiene incatenato il rally azionario. Non ci sono però corpose prese di profitto e questo indica che la propensione al rischio di fondo rimane ben salda. Cresce l'attesa per il discorso davanti al Senato Usa del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, il quale potrebbe dare indicazioni sul terzo programma di allentamento quantitativo alla luce degli ottimi dati sul mercato del lavoro Usa dello scorso venerdì. Italia: Ftse Mib sembra resistere sopra 16.400 punti , A Piazza Affari il Ftse Mib oscilla intorno alla parità, ma sembra tenere i 16.400 punti. Prosegue nel canale rialzista il principale indice italiano e l'obiettivo resta collocato a 16.640 punti e il supporto più vicino passa per 16.190 punti. Contrastati i bancari, con Unicredit che sale del 2,6% e Intesa SanPaolo dell'1,3%. In lieve calo Monte dei Paschi di Siena e Ubi. Prosegue il rally dei titoli interessati dal programma di fusione tra Unipol (+17,5%) e Fondiaria-Sai (+17,4%), con Milano Assicurazioni che avanza dell'11% e Premafin del 16,5%. Valute: euro/dollaro ancora nel canale laterale 1,3050-1,3200 Tra le valute, prosegue la fase laterale dell'euro/dollaro nel canale largo 1,3030-1,3200. La moneta unica sembra attendere sviluppi provenienti da Atene. In ogni caso potrebbe finire sotto pressione sulla scia del discorso del numero uno della Fed di questo pomeriggio. Se dalle parole di Bernanke dovesse trasparire un allontanamento del QE3 potremmo assistere ad acquisti in dollari con il cross che potrebbe tornare a testare 1,3030 o addirittura 1,2980, livello dal quale sono partiti gli acquisti dopo l'ultimo meeting di politica monetaria del Fomc. Stabile in area 76,60-76,80 il cambio dollaro/yen, mentre si spinge verso i massimi di venerdì il cross euro/yen a 100,80. Macro: seduta priva di spunti di rilievo Sul fronte macro, anche oggi seduta caratterizzata dalla mancanza di dati di rilievo. Questa mattina i dati sulla bilancia commerciale francese hanno mostrato un deficit a dicembre pari a 4,99 milardi di euro dai 4,14 miliardi di novembre. Nella notte in Giappone il superindice di dicembre ha mostrato un rialzo oltre le attese a 94,3 punti dai 93,7 del mese precedente (93,8 le attese). Oggi atteso il dato sulla produzione industriale tedesca di dicembre. , Titoli di Stato: dati Pmi non escludono intervento Bce sui tassi di riferimento entro marzo Sul fronte governativo, prosegue in lieve rialzo lo spread tra Btp-Bund che conferma però la tenuta sotto i 380 punti base. Oggi non ci sono aste di rilievo nell'area euro. Le attenzioni degli investitori restano focalizzate a giovedì quando nell'incontro di politica monetaria della Bce ci potrebbe essere un taglio dei tassi di riferimento al di sotto dell'attuale minimo storico dell'1%. Sebbene gli ultimi dati sui Pmi abbiano mostrato un certo rallentamento nel calo dell'attività economica a gennaio (almeno per quanto riguarda Italia e Spagna), è lecito comunque attendersi che la Bce non stia ad aspettare di vedere se questi dati trovino riscontro nei Pil del 1 trimestre dei Paesi dell'area euro. I mercati stanno lentamente recuperando fiducia, grazie anche alle Ltro, che però non stanno dando pienamente i frutti sperati sul fronte della circolazione del credito. Pertanto riteniamo che l'Istituto centrale europeo possa decidere già nel corso di giovedì o al più tardi a marzo un taglio dei tassi di interesse di altri 25 punti base. Commodity: petrolio torna sui minimi di ieri Tra le commodity, prosegue poco mosso l'oro con il prezzo spot a 1.723 dollari/oncia. In calo il petrolio con il cfd sul light crude a 96,745 dollari/barile sui minimi di ieri. Vincenzo Longo, Market Strategist of IG Markets Italy Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

Forumer storico
ce' da dire che anche oggi UCG ancora segnali LONG in cambio Mib e MPS Fiat sembrano indebolirsi vediamo se qualcuno si decide a scendere un po a qualche supporto buono per entrare
 

climatz

Forumer storico
ciao ragazzi.. mi aiutate per favore a risolvere un problemino tecnico..da un po' di giorni sul pc fisso il sito mi appare senza la grafica tradizionala ma solo in formato testo o qualcosa del genere..inoltre è bloccato, non va oltre la homepage..chi mi sa dire qualcosa in merito? grazie
 

dondiego49

Forumer storico
News

07/02/2012 12:00
Germania: -2,9% m/m per la produzione industriale a dicembre, peggio delle attese

La produzione industriale tedesca a dicembre ha evidenziato un -2,9% mensile. Gli analisti avevano pronosticato una contrazione dello 0,2% m/m.
Fonte: News Finanza.com
 

dondiego49

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07/02/2012 12:06
Grecia: ormai è caos
Rossana Prezioso
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Non sono bastati i 30 mila di ottobre, adesso, si aggiungono altri 15 mila. Stiamo parlando dei licenziamenti nell'ambito della pubblica amministrazione in Grecia. Sempre più sull'orlo dell'insolvenza e del caos sociale, preda dei continui scioperi generali (l'ultimo in corso proprio oggi), delle proteste sociali al limite della rivolta, il Governo continua ad applicare la sua forzata politica di austerità, lacrime e sangue che è tanto odiata dai cittadini, quanto giudicata insufficiente dall'Europa. La troika Ue-Bce-Fmi, considera questo passo ancora troppo piccolo e insufficiente per arrivare ad ottenere la nuova trance da 130 miliardi di aiuto (forse addirittura 145), mentre il Paese si troverà fra poche settimane con una scadenza, insoluta, di 14,5 miliardi. Sebbene il settore degli statali sia oggettivamente in surplus (un quinto del totale) , l'Europa chiede anche uno snellimento del sistema statale in toto (una macchina spesso troppo farraginosa) un taglio agli stipendi minimi (da 750 a 516), cancellazione delle tredicesime e quattordicesime anche nel settore privato, pensioni e lavoro da riformare. Nel caos dello sciopero generale, il Paese è nuovamente paralizzato e senza un'economia che produce non restano due strade: tagli e dismissioni del patrimonio culturale. In considerazione del fatto che stiamo parlando della Grecia, questa seconda possibilità fa tremare i polsi. Nonostante il Ministro dell'Amministrazione Pubblica abbia dichiarato che i licenziamenti, permessi per legge, non saranno indiscriminati, ha puntualizzato che, comunque, è necessaria una razionalizzazione del sistema. Come? Non è stato specificato. Purtroppo i precedenti non sono stati felici. Dei 30 mila sopra detti, solo 4 mila hanno beneficiato del prepensionamento, senza considerare che anche loro, data una potenziale riforma dei sussidi, potrebbero perdere anche quello. Degli altri, invece si sono letteralmente perse le tracce: inizialmente dovevano entrare in una lista speciale detta "riserva di manodopera" una specie di zona di stazionamento che permetteva di percepire il 60% dello stipendio. , Su tutto campeggia il malcontento dei Paesi creditori che hanno visto perdere il valore dei titoli Greci dal 50% (arrivato al 70%) e che poco sopportano di vedere uscire il loro debitore dal sistema euro con la possibilità, nemmeno tanto remota, di perdere ogni speranza di un recupero, seppur minimo, dei capitali investiti. Per questo motivo Francia e Germania, i primi acquirenti di bond greci (37 miliardi di sirtaki-bond sono nelle banche tedesche e 57 quelli in Francia), hanno più volte dichiarato di rifiutare anche solo l'idea di un fallimento della Grecia e che lavorano alacremente per salvarla dalla bancarotta. A più di una persona, però è venuta in mente l'idea che più che del Paese ellenico, i due capi di Stato europei siano preoccupati per i soldi che le loro banche rischiano di perdere. Fonte: News Trend-online
 

wushu

Guest
per quanto mi riguarda, momento topico per fib ... dax sotto 25/28 è short con tgt 6600, pari a 16200 di fib ... vedremo :)
 
Stato
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