Idee e grafici. - Cap. 1 (15 lettori)

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dondiego49

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Stanno mangiando la libellula
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dondiego49

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20/02/2012 17:15
La morte del cassettista
Tsinvesting
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Anche se favorita da tanti accademici e proposta da tante banche ai loro clienti, vale la pena di dare uno sguardo alla "Strategia del cassettista", chiamata in inglese "Buy and Hold" (Acquista e tieni), ma che negli ultimi tempi viene chiamata sempre più spesso "Buy and Hope" (Acquista e spera), "Buy, Hold and Hope" (Acquista, tieni e spera) o addirittura "Buy, Hold, Hope and Pray" (Acquista, tieni, spera e prega). La domanda alla quale vogliamo dare una breve risposta è: come si è comportata questa strategia nell'arco degli ultimi 15 anni? Partiamo dall'idea che un portafoglio diversificato di azioni bluechips di una nazione si comporta approssimativamente come l'indice azionario principale della rispettiva Borsa. Per rispondere alla domanda posta diamo perciò un'occhiata ai 10 grafici. Fonte: News Trend-online
 

B16433

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Azzo sono rimasto short over da 16685, per problemi di connessione non sono riuscito a vendere.

Dove sono le grassone ed i gufi ? :help:

No mi resta che sperare nel doppio massimo con il 9 febbraio
 
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dondiego49

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News

20/02/2012 18:23
Si riducono i margini per ulteriori rialzi nel breve
Alberto Susic



Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Maurizio Milano, Responsabile Analisi tecnica del Gruppo Banca Sella, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati azionari. Maurizio Milano, oltre che socio Siat, è anche Professore a contratto di analisi tecnica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Torino. I mercati azionari stanno vivendo questa prima parte del 2012 in recupero, malgrado le incertezze che pesano ancora sulla crisi del debito in Europa. Quali riflessioni si possono fare sull'attuale situazione delle Borse? L'anno borsistico 2012 si apre in modo molto positivo, proseguendo la fase di rimbalzo iniziata dai minimi dello scorso settembre. Gli indici Usa si portano in corrispondenza dei picchi 2011, precedenti allo scivolone estivo avvenuto in corrispondenza dell'acuirsi delle tensioni sul debito sovrano dei Paesi periferici dell'area euro. Il Nasdaq Composite risale addirittura sui massimi dell'ottobre 2007, sui livelli precedenti allo scoppio della crisi immobiliare-finanziaria (si trova ora sui livelli del gennaio 2001). Una prosecuzione di alcuni punti percentuali del rally in corso sull'azionario Usa non si può escludere ma i margini di ulteriori apprezzamenti nel breve sembrano ridursi ed una fase di consolidamento appare necessaria. Qual è invece la situazione per le Borse europee? La crisi del debito continuerà a pesare sui listini nel breve? Meno brillante la performance media degli indici europei, che hanno recuperato solo il 50% delle perdite subìte dai picchi del febbraio 2011. La sottoperformance dell'area euro rispetto agli Usa si è ridotta nelle prime settimane del nuovo anno e potrebbe ancora restringersi a condizione che i segnali di stabilizzazione dell'area euro trovino conferma nei prossimi mesi. La prudenza comunque si impone. La presenza di abbondante liquidità sui mercati - per il mantenimento di politiche monetarie fortemente espansive da parte delle principali Banche Centrali mondiali (Usa, Giappone, Regno Unito, Banca Centrale europea) - rimane il driver principale che sostiene i mercati sia azionari che obbligazionari. , A Piazza Affari l'indice Ftse Mib si mantiene ancora al di sotto di area 17.000 che pure è stata avvicinata nelle ultime sedute. Ci sono le condizioni per una rottura di questo livello nel breve? Dai minimi di fine novembre è iniziato un rally sostenuto che ha riportato le quotazioni sui massimi dell'ultimo semestre, in prossimità della forte resistenza a ridosso di 17050. Per conservare un'impostazione tonica le quotazioni devono ora mantenersi al di sopra di 15600. Il superamento di 17050 darebbe un segnale di prosecuzione del movimento di rimbalzo in atto, con obiettivo la resistenza critica a quota 18000, dove dovrebbero esserci forti ordini in vendita. Solo sopra 18000, evento al momento improbabile, si avrebbe un segnale rialzista affidabile per i mesi a venire. Il tono tornerebbe debole su ridiscese al di sotto di 15600 e le vendite riprenderebbero alla rottura del supporto in area 15000/100 (poco probabile). Nelle ultime settimane la performance dell'indice italiano ha recuperato forza relativa rispetto alla media dell'area euro. L'euro sta cercando di recuperare terreno nei confronti del dollaro in attesa di novità sugli aiuti alla Grecia. Quali sono le attese nel breve sul fronte valutario? Dai minimi di metà gennaio l'euro ha messo a segno un rimbalzo tecnico con un massimo a ridosso di 1,3325. Anche se non si può escludere una prosecuzione del rimbalzo verso la forte resistenza a 1,3500, finché tale livello non viene superato il quadro tecnico di fondo rimane fragile. Un segnale di nuova debolezza si avrebbe su ridiscese al di sotto di 1,3000; le vendite riprenderebbero poi con forza alla perforazione di 1,2850 per un nuovo test dei minimi in area 1,2590-1,2625, con estensioni (prematuro) verso 1,2500. La perforazione di 1,2500 riproporrebbe il test dei minimi del giugno 2010 in area 1,1875-1,2000 (ext 1,1640). Il rischio ribassista diminuirebbe sensibilmente solo al di sopra della resistenza a 1,3500 (poco probabile) ed il tono tornerebbe positivo solo al superamento di 1,3850 (improbabile). Fonte: News Trend-online
 
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