Idee e grafici. - Cap. 1

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23/03/2012 14:02
Wall Street non si sbilancia prima dei dati macro
Alberto Susic



L'ultima seduta della settimana dovrebbe partire nel segno dell'incertezza per la piazza azionaria americana che dopo il ribasso di ieri si affida ancora alla cautela. I futures sui principali indici hanno azzerato il vantaggio registrato nel corso della mattinata e ora il contratto sull'S&P500 mostra un lieve calo dello 0,03%, mentre quello sul Nasdaq100 si presenta in frazionale rialzo dello 0,09%. Per la seduta odierna è previsto un solo dato macro di rilievo e si tratta delle vendite di nuove case che a febbraio dovrebbero salire a 325mila unità rispetto alle 321mila della rilevazione precedente. Sempre per oggi è attesa una conferenza della Fed sulle Banche Centrali durante e dopo la crisi. In occasione di tale evento prenderà la parola il presidente Ben Bernanke, e si segnalano inoltre gli interventi di James Bullard, a capo della Fed di St.Louis e di Dennis Lockart, presidente della Fed di Atlanta. Tra i vari titoli si guarderà quest'oggi a Nike che ha reso noto di aver chiuso il terzo trimestre dell'esercizio fiscale in corso con un utile netto in crescita del 7% a 560 milioni di dollari. Il risultato per azione è stato di 1,2 dollari, al di sopra degli 1,17 messi in conto dagli analisti. I ricavi sono aumentati del 15% a 5,85 miliardi di dollari, superando anche in questo caso le attese del mercato che puntava ad un giro d'affari pari a 5,82 miliardi. Cattive notizie per Micron Technology che nel secondo trimestre ha riportato una perdita di 224 milioni di dollari, rispetto all'utile di 72 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il rosso per azione è stato di 0,23 dollari, contro i 19 cents attesi dalla comunità finanziaria. In flessione anche il fatturato che è sceso da 2,26 a 2,07 miliardi di dollari, posizionandosi però al di sopra dei 2,02 miliardi stimati dagli analisti. Fonte: News Trend Online Fonte: News Trend-online
 
per la verità l'avevo letta ieri su qualche giornale anche con un certo risalto, ma credo solo perchè è uno dello spettacolo...



ok ma io che ho letto di quando li anno pignorato le casse li ho mandato tante miserie ora lui deve farsi pagar danni anche perché molto in vista , il danno e enorme :specchio:
 
ok ma io che ho letto di quando li anno pignorato le casse li ho mandato tante miserie ora lui deve farsi pagar danni anche perché molto in vista , il danno e enorme :specchio:
ma su questo hai ragionissima...farebbero bene ad andare un po' più coi piedi di piombo e fare le cose quando sono sicuri, visto anche che pressione fiscale dobbiamo subire in questo paese
 
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23/03/2012 14:52
Ue: Grecia a rischio se necessaria nuova ristrutturazione del debito (Unicredit)

L'effetto avuto al prestito LTRO della Bce è stato quello di abbassare i rendimenti e aumentare la domanda dei titoli di Stato e di ridurre gli spread. Lo ha constatato Elio Lattuga di Unicredit durante un incontro con gli investitori a Piazza Affari. "Più che la riduzione degli spread, tuttavia, sarebbe più opportuno in questa fase guardare ai rendimenti assoluti dei titoli governativi", spiega Lattuga. Dopo l'LTRO la domanda di titoli di Stato ha conosciuto un rally sul quale ciò che ci si chiede è: quanto durerà? e, quanto sarà stabile l'alto livello raggiunto? Critiche alla Bce sono dovute alla diminuzione della qualità di asset accettati come collaterali dalla Bce con l'iniezione di liquidità di dicembre e di febbario, ma, secondo Lattuga, gli effetti dell'operazione LTRO sono stati comunque positivi e l'aggravio sul bilancio dell'istituto centrale europeo provocato dall'operazione sarà comunque appianato alla scadenza dei prestiti. Altre preoccupazioni nascono dall'osservazione della situazione in Portogallo, che molti dipingono come il prossimo Paese a rischio default, e nella stessa Grecia che, dopo aver sanato la propria situazione attuale, potrebbe trovarsi in difficoltà in caso di nuova necessità di ristrutturare il debito. "La composizione del debito greco ora è diversa", specifica infatti Lattuga. "Se prima del PSI la quota di creditori privati era rilevante, ora non lo è più. Un domani un nuovo PSI non funzionerebbe perchè la maggioranza dei creditori della Grecia saranno istituzionali". E, magari, meno disposti ad accettare svalutazioni. Fonte: News Finanza.com
 
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