L’ipocrisia dei grillini: coi soldi pubblici finanziano amici trombati alle elezioni e No Tav
Smascherata la prima menzogna dei grillini, ossia che il Movimento 5 Stelle non incassa soldi pubblici, è ancora più interessante scoprire in che modo viene speso il denaro della collettività che finisce nella casse del partito.
Ribadiamolo, niente di male, non fosse che il Movimento 5 Stelle ha fatto della “lotta ai costi della politica” e del “no ai finanziamenti pubblici ai partiti” i propri cavalli di battaglia.
Abbiamo visto l’entità degli importi percepiti dal Movimento 5 Stelle dell’Emilia Romagna sotto forma di contributi al gruppo consiliare. Soldi pubblici, che il capogruppo in Regiona Giovanni Favia ha provato, senza successo, a smentire sostenendo che tali somme servono a finanziare “costi della democrazia”, spese di cancelleria e stipendi di uno staff che risulta fondamentale per il funzionamento logistico del movimento.
In realtà lo staff del Movimento 5 Stelle non è composto da personale della Regione, come furbescamente hanno cercato di far credere i grillini, ma da fedelissimi a 5 Stelle. O meglio, veri e propri trombati alle elezioni, che trovano così un modo per “tirare a campare” senza lo stipendio da consiglieri regionali. Sempre a spese della collettività, contrariamente alle promesse sbandierate in campagna elettorale.
Franco Bechis, nel suo articolo pubblicato su Libero e riportato su Qelsi, si è soffermato sull’Emilia Romagna, ma pure in Piemonte il Movimento 5 Stelle percepisce una cospicua somma di “contributi al gruppo consiliare” che serve a finanziare uno staff di esponenti del partito non eletti e quindi bisognosi di incarichi.
Secondo un’inchiesta pubblicata sull’ultimo numero del settimanale Panorama, a firma Antonio Rossitto, il Movimento in Piemonte ha ricevuto 417.000 euro nel 2011, divisi tra costi di funzionamento e costi per il personale. Sommati ai 334.000 euro in Emilia Romagna, fanno ben 751.000 euro di soldi pubblici. Niente male, considerando che in quanto a finanziamenti pubblici i grillini non avrebbero potuto intascare molto di più: alle elezioni politiche del 2008 non si sono presentati, mentre i normali rimborsi elettorali alle regionali 2010, rifiutati non senza qualche equivoco e mal di pancia iniziale, corrispondevano ad un importo pari a 1/3 dei contributi ai gruppi consiliari.
Soldi che però il Movimento 5 Stelle ha abbondantemente recuperato: i grillini hanno un bel dire, infatti, che i loro consiglieri regionali guadagnano “solo 2500 euro al mese”, ma in realtà non è vero, in quanto percepiscono il medesimo stipendio dei colleghi, con tanto di diaria, rimborsi spese e gettoni di presenza. Ciò che eccede i 2.500 euro al mese va a finire in un “conto progetto” che si concretizza poi nel
roboante “R-day”, Restitution day, in cui vengono finanziati “progetti a 5 Stelle”. Ossia, soldi agli amici e agli amici degli amici, seguendo la perfetta logica del “clientelismo” politichese tanto vituperato dai seguaci di Beppe Grillo.
Come osserva giustamente Antonio Rossitto su Panorama, si tratta di un “rimborso elettorale per vie traverse”, che serve a finanziare elezioni, manifestazioni, iniziative. Soldi soldi di tutti, usati a fini grillini. Qual è la differenza con i rimborsi elettorali?
Ma c’è di più: in Piemonte, nel 2011, sono stati trasferiti 260.160 euro per l’assunzione di personale. Il Movimento 5 Stelle millanta criteri di meritocrazia, ma nel frattempo, come detto, assume fedelissimi e trombati alle elezioni. Ecco chi sono:
Ivan Della Valle, candidato non eletto alle regionali;
Giorgio Bertola, ex consigliere comunale di Rivoli che avrebbe dovuto creare una lista a Moncalieri, ma poi ha rinunciato preferendo far parte dello staff regionale (ovviamente adducendo scuse come “La Mafia ci impedisce di presentare la lista”) ed essere mantenuto a spese della collettività;
Marco Scibona, leader dei No Tav in val Susa, che riceve uno stipendio con soldi pubblici per stare più in valle di Susa che in ufficio, ossia per tessere la tela dei rapporti tra Movimento 5 Stelle e No Tav sempre a spese del contribuente;
Marco Nunnari, altro trombato alle elezioni in quanto candidato alle amministrative di Torino e non eletto;
Marco Rodella, in corsa alle Regionali ma anch’egli non eletto; infine
Laura Castelli, che prima delle elezioni Regionali faceva parte della Lista Civica “Verdi con Bresso” di Mariano Turigliatto, ha fatto campagna elettorale per la candidata alla presidenza Mercedes Bresso ed era una Sì Tav convinta,
per poi diventare irriducibile No Tav una volta apertesi le porte (retribuite a spese della collettività) del Movimento 5 Stelle.
Uno “staff” pagato dai 1.400 ai 1.600 euro al mese a testa, ai quali vanno aggiunti, sempre nel 2011, i 18.772 euro delle tanto vituperate “consulenze” nonostante vi siano nove persone in organico e i 16.650 euro per manifesti, volantini e il giornalino “Movimento 5 Stelle”. Attività che un movimento che dice di rinunciare ai “finanziamenti pubblici” dovrebbe auto-finanziare attraverso le donazioni di privati, simpatizzanti e militanti. Invece no.
Non farà piacere al contribuente che non vota 5 Stelle, ad esempio, che alcuni di questi soldi pubblici destinati al Movimento vengano utilizzati per volantini e manifesti di propaganda No Tav, o per finanziare i No Tav in azioni sul territorio.
O che siano stati utilizzati per mandare gli auguri di Buon Natale a tutti i consiglieri regionali, con la simpatica sorpresina
delle missive affrancate da un pezzo del filo spinato che delimita il cantiere di Chiomonte.
Senza dimenticare che gli “staffisti”, in Piemonte come in Emilia Romagna, saranno quasi sicuramente candidati dal Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche. E in virtù dei contributi pubblici, potranno finanziare la loro campagna elettorale grazie al denaro del contribuente, in barba alle promesse ribadite anche dal capogruppo in Emilia Romagna Giovanni Favia su facebook: “Non abbiamo mai usato e non useremo soldi pubblici per le campagne elettorali”.
Chi lo racconterà ad esempio ai piemontesi quando Ivan Della Valle, Giorgio Bertola, Marco Scibona, Marco Nunnari, Marco Rodella e Laura Castelli saranno candidati alle prossime elezioni?
© 2012 Qelsi -
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