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PREVISIONI - L'Europa si salverà e Piazza Affari sarà la Borsa migliore
Websim - 31/05/2012 17:18:04
Soltanto l'incapacità dei politici potrebbe portare allo sfascio dell'euro e all'implosione dell'economia europea: infatti, analizzando i dati dei 17 Paesi della Zona euro come un'unica realtà, viene fuori che la Vecchia Europa sta molto meglio dell'America e anche della Gran Bretagna, che nell'Europa ci sta con un piede dentro (quando le conviene) e con uno fuori.
Lo studio sulle buone possibilità di salvare l'euro è del Credit Suisse, che ha calcolato da qui alla fine dell'anno i seguenti scenari:
1) la Zona euro sopravvive e rimane insieme così come è ora (80% di probabilità);
2) la Grecia esce dall'euro senza che questo "salti" (10% di probabilità); 3) la Grecia e altri uno o due Paesi lasciano l'euro (1%);
4) totale sfascio della Zona euro (10%).
Trovare una soluzione alla crisi dell'euro non può essere tanto difficile, dato che nel suo insieme la Zona euro ha una passività complessiva (debito pubblico e debito del settore privato), in rapporto al Pil, uguale a quella degli Usa, ma ha un debito pubblico inferiore agli Usa (89% del Pil contro 100%), ha un deficit pubblico al netto degli interessi pari a un quarto di quello degli Usa e una bilancia commerciale in pareggio, mentre UK e Usa sono in passivo.
Costi spaventosi per l'uscita dall'euro. Alla fine a tenere insieme l'euro sarà la consapevolezza che qualsiasi ipotesi diversa avrebbe dei costi spaventosi per tutti. In caso di uscita di Atene dalla moneta unica, in Grecia il Pil crollerebbe di botto del 10% e l'inflazione schizzerebbe al 30%. Abbandonato l'euro, probabilmente Atene dovrà lasciare anche l'Unione europea rinunciando agli aiuti comunitari che oggi ammontano al 2,5% del Pil. E' ovvio che Bruxelles avrà tutto l'interesse a rendere più doloroso per i greci l'abbandono della moneta unica, in modo da scoraggiare altri Paesi tentati dall'uscita.
Nel resto dell'Europa si conterebbero perdite su investimenti per 220 miliardi di euro, cifra cui si arriva mettendo insieme 52 miliardi di bond greci posseduti dalla Bce, 110 miliardi prestati dalla Bce alle banche greche, 130 miliardi di aiuti forniti dai Paesi europei al governo di Atene.
Inoltre ci sarebbe una fuga dei depositi dalle banche dei Paesi periferici che il Credit Suisse calcola in 1.400 miliardi di euro, con la Bce che a quel punto sarebbe obbligata a intervenire con una iniezione straordinaria di liquidità di almeno 2 miliardi.
La soluzione: svalutare l'euro. Per evitare un simile disastro il Credit Suisse indica una soluzione in tre punti:
1) il primo è la messa in comune da parte dei Paesi dell'euro di una quota di debito pubblico attraverso la nascita degli Eurobond o di altri strumenti simili;
2) un taglio dei tassi di interessi per favorire la svalutazione dell'euro;
3) iniziative per favorire la crescita, a partire dalla svalutazione dell'euro, dato che secondo l'Ocse a ogni 10% di deprezzamento della valuta corrisponde un'accelerazione della crescita dell'1%. Per sostenere la crescita l'Europa deve puntare su progetti comuni nelle infrastrutture finanziati da istituzioni come la Bei.
La Merkel nell'angolo. Il fatto che esistano gli strumenti per condurre l'Europa fuori dalla crisi non vuole dire che sarà una strada facile: Credit Suisse si aspetta ulteriori scosse sui mercati prima che emerga una chiara volontà politica di intervento, ma la previsione è positiva alla luce di due fatti: il primo sono i segnali di maggiore disponibilità da parte di Angela Merkel, che pressata in maniera congiunta da Mario Monti e da François Hollande ha riconosciuto che serve un impegno congiunto per la crescita. Il secondo è che la Merkel e il suo partito di centrodestra Cdu stanno perdendo consensi in Germania, a favore dei socialdemocratici il cui leader, Peter Steinbrueck, è dichiaratamente a favore degli Eurobond.
Le ipotesi in Borsa: crollo o maxi-rimbalzo. Tracciato questo scenario, il Credit Suisse passa ad analizzare le possibilità di investimento. In caso di Grexit (uscita della Grecia dall'euro) la previsione è una discesa della Borsa americana (S&P500) dell'8,5% da qui alla fine dell'anno, e una caduta dell'Euro Stoxx 50 del 18%. In caso di deflagrazione dell'euro l'S&P500 perderebbe il 27% (S&P a quota 950) e l'Euro Stoxx 50 perderebbe il 43%.
Se invece le cose andranno secondo il "core scenario", lo scenario principale, Credit Suisse vede ampi rialzi per la Borsa americana (+16% a 1.530) e per le Borse europee (Euro Stoxx +26%). Fra queste, una delle favorite è Piazza Affari.
L'Italia viene indicata come il Paese con il migliore risk/reward (rapporto rischio/possibilità di profitto), tenuto conto che:
· Le previsioni sui conti pubblici italiani del 2012, certificate dal Fondo monetario, mostrano una previsione di saldo pubblico primario (al netto degli interessi) positivo pari al 3% del Pil.
· Il debito aggregato italiano (privato più pubblico) è il quarto più basso in Europa (meglio di noi solo Svizzera, Germania e Norvegia).
· Il debito italiano aggregato in mano a stranieri è pari a solo il 25% del Pil, contro il 90% degli altri periferici. Investitori stranieri possiedono solo il 43% del debito pubblico italiano.
· Il Credit Suisse sottolinea anche lo sforzo che il Paese sta facendo sulla strada delle riforme con le modifiche dell'articolo 18 dello Statuto del Lavoratori.
In conclusione, "attualmente la Borsa italiana è il mercato azionario in Europa con i multipli P/E e P/B più convenienti". E in fondo arriva la lista dei 10 titoli segnalati sulla base di una formula segreta del Credit Suisse, chiamata HOLT.
La lettura dello studio ci ha appassionato e la condividiamo, l'elenco dei titoli ci lascia molto perplessi.
Eccoli: Snai (
SNA.MI), Iren , Autostrade To-Mi (
AT.MI), Juventus (
JUVE.MI), Maire Tecnimont (
MT.MI), Geox (
GEO.MI), Esprinet (
PRT.MI), Ascopiave (
ASC.MI), l'Espresso (
ES.MI), Enel (
ENEL.MI).
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