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02/02/2012 19:15
Bernanke: qualche segnale di ottimismo, ma l'Europa fa paura
Alberto Susic
L'andamento odierno delle Borse è stato condizionato e non poco dalle parole di Ben Bernanke, presidente della Banca centrale americana, impegnato quest'oggi in una delle consuete audizioni alla Camera. Nell'ambito del suo intervento, il numero uno della Fed ha dichiarato che a livello globale l'attività economica sembra rallentare, frenata in parte dal contagio degli sviluppi della situazione in Europa. Quest'ultima continuerà ad essere monitorata da vicino dalla Fed che si dice pronta ad adottare tutte le misure disponibili per tutelare il sistema finanziario e l'economia. Con particolare riferimento alla congiuntura degli Stati Uniti, Bernanke ha affermato che negli ultimi due anni e mezzo c'è stata una graduale ripresa dalla profonda recessione. La velocità della risalita però è lenta e frustante, e la debole espansione di fatto lascia l'economia esposta al rischio di nuovi shock. Non mancano in ogni caso segnali di miglioramento negli ultimi mesi, con riferimento alle spese, alla produzione e al mercato del lavoro. Sulla scia di queste indicazioni, la Banca Centrale americana si attende per quest'anno un ritmo di crescita superiore a quello del 2011. Le prospettive si confermano in ogni caso incerte, motivo per cui la situazione dovrà essre monitorata da vicino, in modo da poterne seguire al meglio gli sviluppi. A spaventare è soprattutto la situazione del Vecchio Continente, tanto che Bernanke ha dichiarato al Congresso che restano dei rischi che gli svuppi in Europa o nel resto del mondo possano prendere una piega sfavorevole, con la minaccia di un peggioramento delle prospettive economiche negli Stati Uniti. Per questo motivo la Fed è in costante contatto con le autorità europee e continuerà a monitorare attentamente la situazione, dichiarandosi pronta ad adottare qualsiasi soluzione disponibile, per proteggere il sistema finanziario ed economico americano. , Nel corso del suo intervento, Bernanke ha risposto ha risposto anche ad alcune domande sulla dinamica dei prezzi al consumo. Il Chairman ha dichiarato che la Fed sta tentando di riportare l'inflazione ai livelli target, senza guardare ad un'inflazione più alta, e da questo punto di vista la posizione della Fed è molto chiara, visto che la stessa non vuole e non sta accettando una dinamica inflattiva più alta. Per il momento la dinamica dei prezzi al consumo è ben controllata, e l'inflazione si manterrà nei prossimi anni al di sotto dei target della Fed che sono stati fissati al 2% nel lungo periodo. Con riferimento alle prospettive dell'economia e alle future mosse di politica monetaria, Bernanke ha palesato la sua delusione per la debolezza del settore immobiliare, aggiungendo che le condizioni del mercato del lavoro sono ancora fragili, visto che il tasso di disoccupazione per il momento non è calato nella misura sperata. Visto che ci vorrà ancora molto tempo perchè il mercato del lavoro riprenda a funzionare normalmente, Bernanke ha ribadito il messaggio già inviato nei giorni scorsi dalla Fed, in merito agli interventi futuri sui tassi di interesse, che rimarranno su livelli eccezionalmente bassi fino al 2014 inoltrato. Infine, Bernanke ha parlato anche del tema della riduzione del deficit e dei rapporti tra Fed e Congresso, spiegando che nella misura in cui c'è un piano credibile e forte nel lungo termine, sarà possibile raggiungere la maggior parte degli obiettivi di sostenibilità di bilancio. La riduzione del deficit deve essere in ogni caso la principale priorità altrimenti gli Stati Uniti rischiano di andare incontro ad un'improvvisa crisi fiscale. Bisogna assolutamente evitare che una situazione come quella europea si materializzi in America, motivo per cui serve una politica fiscale convincente che scongiuri un aumento insosetnibile del rapporto tra debito e PIL. Fonte: News Trend-online