Non c'è solo la solitudine di chi ha perso o non ha ancòra trovato qualcuno/a.
Penso alla solitudine epica.
La solitudine di Winston Churchill che, sebbene circondato da consiglieri, militari, ministri, strateghi, alla fine è da solo che deve decidere se capitolare di fronte all'esercito tedesco, o spiegare ai suoi concittadini che centinaia di migliaia di loro moriranno per la Libertà.
La solitudine di un chirurgo che deve decidere quale delle due gemelle siamesi riceverà l'unico cuore che la Natura sbadata ha fornito a due cervelli.
La solitudine di un presidente della repubblica statunitense che deve decidere se è giusto lanciare la prima bomba atomica sulla popolazione giapponese, causando un disastro senza precedenti, o se è giusto rischiare che la guerra contro il Sol Levante duri ancora diversi anni, provocando, forse, più vittime.
La solitudine dello scrittore, dello scienziato, dell'esploratore.
Di Robert Pirsig che cambia per sempre il pianeta con "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta".
Prot.