IL FUTURO DIPENDE DA CIO' CHE FAI OGGI

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Con il personale medico dell’Esercito operativo da venerdì sera al Civico di Lugano e all’ospedale San Giovanni di Bellinzona,
ieri pomeriggio il Governo di Bellinzona ha ufficializzato ciò che già da ore era stato ipotizzato
dopo giorni di feroci polemiche e cioè l’adozione del “modello Italia” per contrastare la diffusione del coronavirus.

Ciò significa che dalla mezzanotte di ieri sono chiusi al pubblico tutti gli esercizi della ristorazione (bar, pub, ristoranti, alberghi), ma anche negozi e mercati.


Aperti - e questo è importante rimarcarlo visto l’assalto di ieri mattina - supermercati e farmacie oltre ai distributori di carburante.
L’obiettivo è limitare al massimo le attività.

Banche e uffici postali rimarranno aperti.

E è bene nuovamente ribadirlo anche le frontiere non chiuderanno.

Di certo con i nuovi provvedimenti e con l’edilizia ferma (decisione assunta in proprio dall’Associazione di categoria cantonale)
il numero di frontalieri che domani mattina varcherà il confine scenderà sensibilmente.

“Le misure - incisive e frutto di una ponderata valutazione - rimarranno in vigore al momento sino al 29 marzo”,
ha spiegato il presidente del Consiglio di Stato, Christian Vitta.

In Ticino a ieri pomeriggio erano segnalati 265 casi di coronavirus, con altri due decessi confermati ieri dalle autorità sanitarie
e 13 persone ricoverate nei reparti di Terapia Intensiva.

Sono ben 23 i medici e gli infermieri militari impegnati nei due ospedali di Bellinzona e Lugano.

«Sappiamo che stiamo compiendo sacrifici e rinunce, ma lo facciamo per dare un grande contributo al Cantone e al Paese»,
ha rimarcato il presidente del Consiglio di Stato.

Insomma, il giorno dopo la chiusura delle scuole, Bellinzona - che ancora una volta è parsa marcare le distanze da Berna -
ha deciso di adottare il “giro di vite” invocato da sindaci, amministratori, ma anche da medici e Associazioni di categoria.

La situazione nel Cantone, dopo il cauto ottimismo di 10 giorni fa, è ora di massima allerta,
tanto che sempre ieri pomeriggio il ministro ticinese con delega alla Sanità, Raffaele De Rosa,
ha invitato tutti a limitare al minimo gli spostamenti.

Dal ministro Norman Gobbi è stato annunciato che il rinvio delle elezioni amministrative del prossimo 5 aprile
sarà confermato a stretto giro (anche se il voto per corrispondenza è già iniziato).

Anche i servizi cantonali saranno ridotti allo stretto necessario.

L’annuncio del Governo di Bellinzona è arrivato dopo che nel primissimo pomeriggio l’Amministrazione federale delle Dogane a Chiasso
aveva parlato dei provvedimenti in essere (decisi dal Consiglio federale) in corrispondenza delle frontiere.

Di sicuro i frontalieri che domani entreranno in Ticino si troveranno a dover fare i conti con i controlli “auto per auto”.

In sole 24 ore, le Guardie di Confine, ottemperando ai contenuti del provvedimento voluto da Berna, hanno respinto al mittente 288 veicoli.

Di certo non varcheranno il confine 67 mila frontalieri domani, ma è ipotizzabile che i transiti complessivi saranno poco più di 20 mila.

E da giovedì - approfittando della festività di San Giuseppe - in Canton Ticino sarà tutto chiuso.

Il Governo di Bellinzona ha infine fatto sapere che i controlli dalla mezzanotte di ieri saranno inflessibili su tutto il territorio cantonale.
 
Più stretto è l’isolamento, minori sono i contagi.

La fase attuale dell’Italia è dal 3 al 4 se non al 5 , dove le fasi 4 e 5 non sono imposte dalla legge, ma auto-imposte,
con molte aziende non essenziali che chiudono di propria spontanea volontà per facilitare la riconversione
o l’imposizione di nuovi standard di sicurezza oppure perchè, semplicemente, non c’è domanda.

Quindi l’isolamento funziona, ma ha due problemi:

  • non può essere interrotto, o meglio non può essere interrotto in modo completo, perchè in questo caso la diffusione tornerebbe alla fase 1;
  • non può esservi poi un’apertura verso l’estero, perchè, in questo caso, avremmo ancora un’epidemia di ritorno.
Quindi, fino a quando non vi sarà una terapia consolidata o efficace, oppure non vi sarò un vaccino,
saranno necessarie misure straordinarie, sia per quanto riguarda il distanziamento e l’isolamento,
sia per quanto riguarda l’interruzione dei flussi turistici.

Quindi sperare che fra 15 giorni tutto torni normale è piuttosto vacuo.

Sicuramente ci saranno dei passi avanti, anche per l’introduzione dei test rapidi e di migliori protocolli terapeutici,
ma ci vorrà tempo prima di poter parlare di superamento della crisi e di ripresa della vita normale e dei flussi turistici.

Per questi ultimi l’anno è giocato ed anche il settore ristorazione-divertimenti.

Sarà un lungo anno, a meno che, ora, non si investa seriamente nella cura e nei vaccini.
 
Beato te che ci credi continua a piangerci a dosso e a criticare tutto e tutti

Pure io non condivido in toto tutto ciò che scrive Val, sopprattutto il modo palesemente di parte nel postare le notizie,
non vi è ombra di dubbio però che arrivati dove siamo e sopratutto per come ci siamo arrivati, che ci siano dei responsabili ben precisi
ci hanno fatto costruire la forca e ora pretendono di appenderci su, tengo questo treddo di Val, come memoria ai posteri
non mi sento di giudicarlo se gli girano le @@ più del dovuto
PER NON DIMENTICARE (chi sono i traditori)
Tu pensi veramente che sia dettato tutto dal fato...?
 
Le Mascherine per la prevenzione da Coronavirus, ed in generale tutti i DPI per utilizzo in ambiente medico,
sono ormai introvabili a causa dell’epidemia.

Ci sono casi anche poco edificanti, come le 850 mila mascherine importate da una ditta italiana,
transitate in Germania e li bloccate dalle autorità tedesche.

Oppure il caso delle mascherine, si fa per dire, mandate dalla protezione civile alla regione Lombardia: sottilissime ed inutili garze.

#borrelli non distingue una mascherina chirurgica da uno swiffer…. pic.twitter.com/n3kakYagIw

— Diana (@Diana26278604) March 14, 2020

Ora, prendendo i dati dai siti ufficiali delle Aziende Sanitarie Locali,
eccovi le caratteristiche che dovrebbero avere le mascherine e gli altri DPI, dispositivi di Protezione Individuale.

Se poi qualche azienda volesse convertirsi a queste produzioni, nei prossimi mesi potrebbe avere un buon mercato.
Considerate che però è necessaria l’omologa CE, ed in Italia il MISE fa molta fatica a gestire queste richieste,
che invece ora dovrebbero avere la massima priorità.

Iniziando dalle mascherine abbiamo tre diversi livelli di protezione (dal la guida della ASL AL) :

  1. Mascherine Chirurgiche
  2. Mascherine con filtro FFP2
  3. Mascherine con filtro FFP3
Vediamo punto per punto:

  1. Mascherina chirurgica.

  2. QUALITA’ PRODUTTIVE: Monouso in tessuto non tessuto – quattro strati (tipo II o IIR) – esterno filtrante,
  3. centrale impermeabile ai liquidi e permeabile all’aria, strato interno a contatto con la pelle ipoallergenico – con barretta intera deformabile
    stringinaso per conformare perfettamente la mascherina al volto – sistema di fissaggio alegacci o elastici.

  4. CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME:Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche UNI EN 14683:2006 Latex free Confezionate in dispenser .

  5. TIPO DI UTILIZZO: Proteggono naso e bocca dalla contaminazione con particelle di diametro medio di 4, 5 µ– .
  6. Pur originate dall’esigenza di proteggere il paziente(interventi chirurgici, manovre asettiche) costituiscono un efficace sistema di barriera
  7. anche per l’operatore sanitario per la resistenza ai fluidi e l’elevato potere filtrante che va dal 95 ad oltre il 99%.
    Sono fatte indossare dal paziente con sospetta o accertata patologia trasmissibile per droplets oper via aerea
  8. ( Sindrome influenzale ,TB, Meningite, SARS ecc..) e proteggono l’operatore dalla trasmissione.
  9. Capite come siano necessarie per la COVID-19 e NON corrispondano alla porcheria mandata dalla protezione civile.

  10. Mascherina con filtro FFP2.

  11. Deve coprire il naso, la bocca e il mento ed aderire al volto; dotate di doppio elastico, stringinaso con guarnizione d itenuta (con/senza valvola di espirazione).

  12. CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME:Conformità a Marcatura CE
    Rispondenza alle norme tecniche di cui UNI EN 14683:2006 Latex free.Confezione singola provvista di istruzioni per l’uso (in lingua italiana) .

  13. UTILIZZO Proteggono dalla contaminazione di naso e bocca e dall’inalazione di particelle di dimensioni inferiori al micron aerodisperse – (es. bacillo di Kock)
  14. Elevata efficienza filtrante ai parametri relativi alla classe richiesta: > 94% .
  15. Indicate per la protezione dell’operatore nelle attività che possono comportare l’esposizione ad agenti di media tossicità
  16. in concentrazione non elevata (circa 10 volte il limite di soglia).Quelle con valvola respiratoria non vanno indossate dal paziente infetto o sospetto tale,
  17. ma sono riservate al personale medico.

  18. Mascherina con filtro FFP3.

  19. Deve coprire il naso, la bocca e il mento ed aderire al volto; dotate di doppio elastico, stringinaso con guarnizione di tenuta (con/senza valvola di espirazione).

  20. CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME Conformità a Marcatura CE, Rispondenza alle norme tecniche di cui UNI EN 14683:20 Latex free. Confezione singola provvista di istruzioni per l’uso (in lingua italiana).

  21. UTILIZZO Come sopra ma con protezione fino a 50 volte il limite di soglia – Indicate per attività che possono determinare una elevata concentrazione di agenti biologici sotto forma di aerosol nell’ambiente (broncoscopie, manovre che inducono la tosse).
    Elevata efficienza filtrante >ai parametri relativi alla classe richiesta: 98% .
  22. Quelle con valvola respiratoria non vanno indossate dal paziente infetto o sospetto tale.
Per gli indumenti protettivi, le caratteristiche di base sono le seguenti:

Gli indumenti di protezione da agenti biologici (camici con maniche lunghe, completo giacca con maniche lunghe e pantaloni, tuta intera con maniche lunghe)
devono essere sempre scelti tenendo conto dell’attività svolta, tuttavia ci sono alcune regole generali a cui attenersi:

  • protezione delle parti anatomiche esposte che possono comprendere la base del collo, il busto, le braccia e le gambe;
  • i camici devono avere lunghezza almeno al di sotto del ginocchio;
  • l’indumento deve essere realizzato con maniche lunghe le cui estremità devono essere provviste di elastici e aderire ai polsi per impedire l’esposizione della parte interna delle braccia;
  • gli indumenti costituiti da più parti devono essere progettati in modo tale da garantire la protezione di tutte le prevedibili posture di lavoro;
  • deve sempre essere assicurata un’adeguata protezione lungo le parti di chiusura;
  • gli indumenti devono essere indossati per tutto il tempo in cui permane il rischio di esposizione agli agenti biologici;
  • per gli agenti biologici di gruppo 3 è consigliabile la tuta intera, che diventa obbligatoria quando si manipolano agenti del gruppo 4;
  • nel caso di utilizzo di agenti biologici dei gruppi 3 e 4 le parti di chiusura degli indumenti devono essere posizionate sul retro;
  • gli indumenti devono sempre adattarsi alle esigenze lavorative e devono garantire il comfort durante tutto il periodo del loro impiego.
 
Questo non aiuterà.


L'inverno in primavera, è questo il paradosso che potrebbe verificarsi alla fine della settimana prossima
quando, alle 3.50 di venerdì 20 marzo comincerà la primavera astronomica.

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Le proiezioni da parte dei Centri meteorologici mostrano come possa esserci una forte ondata di aria fredda dal Nord Europa con nevicate a quote bassissime.

Per adesso, l'attualità ci dice che vivremo un fine settimana a due volti:

La giornata di domenica sarà soleggiata su gran parte d'Italia: la perturbazione si sarà allontanata verso est
ed i cieli torneranno sereni o poco nuvolosi su tutte le regioni.
È il segnale dell'arrivo dell'ennesima area di alta pressione che ci terrà compagnia per gran parte della settimana prossima.

Come dicono gli esperti, da lunedì l'alta pressione tornerà protagonista anche se il bel tempo non riuscirà ad imporsi in forma omogenea:
al Sud ci sarà maggior presenza di nubi, con alcuni piovaschi tra Sicilia e Calabria.
A parte le aree citate, le temperature torneranno ad aumentare su tutte le regioni su valori primaverili.

Le condizioni meteo non cambieranno, sostanzialmente, fino a tutta la giornata di giovedì 19 marzo:
l'alta pressione continuerà a dominare sul bacino del Mediterraneo, il tempo si manterrà stabile e non sono previste precipitazioni.
Le massime subiranno un ulteriore aumento tra mercoledì e giovedì con valori anche superiori ai 20 gradi da nord a sud.

All'improvvisio, ecco l'inverno

Se tutto verrà confermato, un cambiamento radicale lo vivremo da venerdì 20:
il segnale d'inverno arriverà dalle regioni di Nord-Est dove le condizioni meteo peggioreranno sensibilmente
tra il pomeriggio e la sera con l'arrivo di piogge, temporali e nevicate localmente a bassa quota.
È l'ingresso dell'irruzione di aria fredda che colpirà il nostro Paese nel successivo fine settimana.

Sabato e domenica, freddi venti da Bora e Grecale spazzeranno i versanti adriatici
dove si accanirà il maltempo e la neve potrebbe addirittura colpire le zone costiere e le pianure.
Il freddo invernale colpirebbe in pieno anche il Centro-Nord dove le temperature crolleranno
e le precipitazioni assumeranno carattere nevoso a quote bassissime.

Bisogna sottolineare, però, che la situazione è ancora in fase di evoluzione
ed è assolutamente necessario attendere nuovi aggiornamenti da parte dei Centri meteorologici.
 
Questa signora è il classico esempio di "radical chic di sinistra" con la puzza oltre il naso.

Il professor Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano,
nella puntata di Otto e mezzo di ieri è diventato un "cosiddetto esperto, tecnico, virologo".

È questa l'espressione usata da Lilli Gruber per introdurre il suo ospite.
 

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