Le forti incertezze sul destino di alcuni protagonisti del mondo della finanza a stelle e strisce spingono gli investitori a continui cambi di direzione. Wall Street ha quasi azzerato i forti guadagni iniziali e ora Dow Jones e S&P500 salgono dello 0,3%, Nasdaq -0,1%.
A calmare le acque ci hanno provato le banche centrali di tutto il pianeta grazie ad una mega iniezione di liquidità da 247 miliardi di dollari per evitare il rischio di carenza di liquidità all'interno del sistema finanziario.
Un pizzico di ottimismo è arrivato anche dal miglioramento dell'indice della Federal Reserve di Philadelphia, che ha segnalato il ritorno all'espansione per la prima volta dal novembre 2007.
Nel mirino della speculazione restano soprattutto i finanziari.
MorganStanley (MS.MI) -21%, sta cercando un compratore per non dover dichiarare fallimento. Secondo indiscrezioni riportate dall'agenzia Bloomberg, il Ceo John J. Mack starebbe parlando con il suo socio cinese e con Wachovia (WB.N) +7%, dopo aver cercato inutilmente di mettersi in contatto con il Ceo di Citigroup (C.N) -1%, Vikram S. Pandit, che non si è fatto trovare.
Secondo indiscrezioni, Citigroup non ha nessuna intenzione di impelagarsi nel salvataggio di una grande banca d'affari di cui è difficile stimare i buchi. Pandit si sarebbe detto invece interessato a comprare l'agonizzante WashingtonMutual (WM.N) +16%, la prima cassa di risparmio Usa, anche lei in condizioni disperate.
GoldmanSachs (GS.N) -12%, potrebbe uscire come l'unica sopravvissuta delle grandi banche d'affari Usa, ma il mercato comincia a temere che sarà la prossima vittima della crisi.
A detta di molti commentatori, la crisi subprime ha praticamente decretato l'estinzione di un modello di business, quello delle "banche d'affari", a vantaggio di un modello più solido e meno rischioso, quello dalle banche retail.
Aig (AIG.N) rimbalza del 9%. La speculazione, a cose fatte, ha smesso di "sparare sulla croce rossa".