"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring (1 Viewer)

filibuster

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Pring 13

(Pring, Investment Psychology Explained,13a puntata - la 12a si trova nel post #198 a pg 20.)

LA BOLLA IMMOBILIARE DELLA FLORIDA (Florida Land Boom)
Ciao e bentrovati. Ringrazio chi ha tenuto in vita il thread, soprattutto l’ottimo Franzo (i dettagli al prossimo post), ma mi sembra arrivato il momento di tornare al riassunto del libro di Pring. A complemento della parte dedicata all’Opinione Contraria, l’autore fa seguire varie pagine sulle caratteristiche delle bolle, a cominciare dalla descrizione della Bolla Immobiliare della Florida. Al testo di Pring aggiungo qualche altra notizia presa da “Il Grande Crollo” di Galbraith, che avevo riassunto in un altro forum.

Pring fa una riflessione fondamentale che vale per tutte le bolle. Una bolla non nasce a partire dal nulla, né tantomeno viene creata ad arte da qualche diabolico manipolatore, ma ha alla base “un’idea o un concetto rivoluzionario che offre la possibilità di enorme crescita e di facili e veloci profitti”. L’autore scrive nel 1993, ma la definizione si adatta perfettamente anche alla bolla del 2000 -la cosiddetta Internetmania- generata da un’innovazione che senza dubbio ha cambiato profondamente la vita di tutti (fra l’altro, senza Internet non staremmo qui a chiacchierare). Soltanto in un secondo momento il rialzo dei prezzi -inizialmente giustificato dalla forza dell’innovazione- perde di vista la realtà. Allora le bolle passano alla fase di autoalimentazione, quando non si acquista più un’azione per il suo valore intrinseco attuale o futuro, ma solo per la convinzione che ci sarà “qualcuno più stupido di noi” -come diceva Galbraith- pronto ad comprare le nostre azioni a un prezzo ancora più delirante… fino ad arrivare all’ultima fase della bolla in cui ai prezzi folli si aggiungono episodi di vera e propria truffa.

Intorno al 1920, il benessere crescente e il miglioramento delle comunicazioni ferroviarie fecero aumentare a dismisura il numero delle persone agiate che amavano trascorrere l’inverno nel clima mite di Miami e Palm Beach. Cominciarono così gli acquisti di terreni per costruire appartamenti e ville per i tanti americani che desideravano trasferirsi in Florida per passarvi i mesi freddi oppure gli anni della pensione. Quindi le motivazioni alla base della speculazione apparivano molto ragionevoli… Da una parte, i prezzi dei terreni erano ancora bassi, inferiori alla media nazionale, dall’altra c’era una forte richiesta che presumibilmente sarebbe aumentata in futuro. Per di più, non mancava il fattore-scarsità, che aggiunge sempre attrattiva alle grandi “occasioni”… Infatti la fascia subtropicale degli USA è relativamente piccola e questo lasciava sperare in un’inesauribile spirale di incremento dei prezzi, data la pressione della domanda.

Ben presto lo sviluppo immobiliare della Florida prese un andamento vertiginoso… La popolazione dello stato crebbe del 25% in soli tre anni -dal 1923 al 1926- mentre a Miami prosperavano ben 2000 agenzie immobiliari con 25.000 impiegati, un numero spropositato per una città di 75.000 abitanti. L’incremento dei prezzi dei terreni fu ancora più spettacolare. A Miami venne venduto a 150.000 dollari un lotto che pochi anni prima era costato appena 800 dollari…
Le leggi della Florida sulle compravendite immobiliari erano estremamente snelle e prevedevano la facoltà di cedere ad altri il compromesso, mentre il saldo poteva essere pagato dopo un certo tempo. Questa possibilità, unita al rialzo incessante dei prezzi, richiamò l’attenzione degli speculatori puri, che sfruttarono a fondo la leva consentita dal fatto che in genere l’anticipo richiesto era del 10%. Si arrivò così a un vero e proprio trading veloce sull’ immobiliare… i prezzi potevano quadruplicare nel giro di una settimana!

Come sempre succede, al culmine della bolla si unirono alla speculazione diversi autentici truffatori (ne abbiamo visti anche nel 2000…). Si occupò della Florida persino il più grande specialista di frodi della storia americana -Charles Ponzi, di origini romagnole- tuttora ben noto per l’espressione “Ponzi scheme”, usata negli USA per definire le catene di Sant’Antonio finanziarie. Charles Ponzi si mise a vendere dei lotti “vicino a Jacksonville” che in realtà si trovavano a 104 km da quella città… mentre altri terreni venivano definiti “a non più di km 1,2 dal centro della città di Nettie in rapido sviluppo”. In questo caso la distanza era vera… peccato che la città di Nettie esistesse solo sulle carte degli architetti, come progetto…

L’enorme afflusso di materiali di costruzione fece salire le tariffe dei trasporti ferroviari, coinvolgendo tutte le merci con pesanti riflessi sul costo della vita, ormai a livelli tali da spaventare molti americani desiderosi di trasferirsi in Florida. Un inverno molto freddo e un’estate insopportabilmente torrida -insieme ai due terribili uragani del 1926- allontanarono anche gli ultimi estimatori di quel “paradiso terrestre”. Gli immobili non trovavano più un compratore nemmeno a pagarlo, e i prezzi subirono una caduta verticale. Al solito, la leva amplificò gli effetti del crollo, perché le banche vendevano a tutto spiano nel disperato tentativo di recuperare i mutui concessi troppo generosamente in base ai prezzi iper-gonfiati di case e terreni. Nonostante tutti i tentativi di arginare il disastro, la bolla si sgonfiò completamente, così nel 1928 molti agricoltori poterono ricomprare i terreni già di loro proprietà a prezzi più bassi di quelli a cui li avevano venduti all’inizio della bolla, senza contare i molti passaggi di mano avvenuti a prezzi infinitamente superiori.
Purtroppo l’esito catastrofico del Florida Land Boom insegnò ben poco agli americani, che pochissimo tempo dopo si gettarono con entusiasmo suicida nella gigantesca bolla azionaria del 1929.
(fine della 13a puntata)
 

Franzo

PELO e CONTROPELO
Tra transumanze, mattanze, ruspantaggini, catastrofi, sciortaggini ortaggiesche ad oltranza ... and so on ...


[ame]http://www.youtube.com/watch?v=4_VlXg_4YGc&feature=related[/ame]
 

filibuster

Forumer attivo
Nel Medioevo maghi e astrologi ricorrevano alle parole più astruse del loro latinorum per far colpo sulla gente. Siamo arrivati al XXI secolo, e cosa è cambiato? Se ci fate caso, gli specialisti in previsioni di Borsa mica utilizzano termini semplici come potrebbero essere il Triangolo di Smith, la Trappola del Bepìn o la Sequenza di Quagliariello… Macché! Scelgono espressioni ben più roboanti ed esoteriche… il siderografo di Bradley, la lingua di Bayer, il Gartley222 (un vero colpo di genio l’aggiunta di quel 222 denso di mistero) fino ad arrivare al capolavoro dei capolavori, quell’HINDENBURG OMEN che col suo impasto anglo-tedesco-latino fa paura solo a pronunciarlo… Chi oserebbe contraddire una previsione ottenuta con uno strumento dal nome così terribile?


Ma nonostante l’affascinante terminologia, i risultati rimangono modesti. Nel 2009, mentre i mercati toccavano i minimi, ci avevano promesso che qualche mese dopo ci saremmo ritrovati molto più giù, e invece l’S&P500 ha quasi raddoppiato le quotazioni. Ultimamente ci avevano garantito un agosto in crollo verticale… altra previsione mancata. Forse facendo affidamento sulla tradizione, ci avevano predetto un settembre infernale… ed è stato il miglior settembre dal 1939. Ora hanno nuovamente spostato in avanti la data dell’Apocalisse. Secondo le statistiche, al Cairo in media ci sono 12 giorni di pioggia all’anno. Quindi perfino nell’arido Egitto, se uno ripete ogni sera “domani pioverà”, prima o poi riuscirà ad imbroccare la sua previsione. Questo mi sembra un bell’incoraggiamento per i nostri Veggenti… Tranquilli, un giorno o l’altro arriverà il leggendario discesone che aprirà le porte al nuovo 1929. Basta solo aspettare un po’.

Tutt’altra cosa le “previsioni” dei grandi istituzionali americani… le virgolette sono dovute al fatto che sono loro stessi a “fare” il mercato, entro certi limiti. Cito ancora una volta lo scenario laterale o lateral-rialzista disegnato a inizio anno da Goldman Sachs & C., che fin da allora ho abbracciato come mia ipotesi di lavoro per il 2010… Le poche righe in cui è descritto quello scenario si sono mostrate infinitamente più affidabili delle migliaia di grafici e dei milioni di parole con cui i nostri Guru ci hanno preannunciato catastrofi e tracolli a non finire, sempre a vuoto, eh!… Contro i 1115,10 del 31/12/2009, il 30 settembre l’S&P500 ha chiuso a 1141,20, appena +2,34% in 9 mesi, con oscillazioni inferiori a +/-10% nell’intero periodo: un laterale che più laterale di così si muore! Nel resto dell’anno vedremo… tenendo presente che anche un calo del 10-15% rientrerebbe sempre nel trading-range. E comunque, qualsiasi cosa succeda nell’ultimo trimestre del 2010, nessuno potrà mai negare che -almeno per i tre quarti dell’anno- quell’ipotesi ha battuto sul campo, ridicolizzandole, tutte le cupe profezie guresche.






x Franzo
grazie ancora per il grande contributo al thread. Ti pregherei di continuare e anzi di intervenire più spesso, con i tuoi ricordi della vecchia Borsa, con i tuoi grafici pieni di buon senso, con le ottime citazioni musicali, con la gradevolissima scrittura “alla Dossi”, con il tuo spirito e il tuo equilibrio, ecc. ecc. ecc. ecc.
Ci hai regalato una vera chicca con il detto “sell Rosh Ha Shana, buy Yom Kippur” che non conoscevo assolutamente e mi dà lo spunto per esplorare un bellissimo settore a cui non avevo mai pensato: i proverbi di borsa della finanza ebraica.
Complimenti per l’antica dimora gotica vicino al Prato della Valle… che mi mette un po’ soggezione (per questo ho raddoppiato il numero degli “ecc.” che avevo aggiunto in coda alle tue qualità!!!)

x Saila
grazie anche al tuo invito sono riuscito a riprendere il riassunto di Pring. Spero di continuare…

x birillopallina
vivi in un bel casale dalle parti di Palestrina? Beato te. Ti segnalo che hanno riaperto la cosiddetta “via delle creste”, la vecchia mulattiera che univa Capranica Prenestina a Guadagnolo. Il percorso è piacevole e nelle giornate di tramontana offre un panorama eccezionale… si riesce a riprendere Piazza San Pietro DALL’ALTO!

x redTIM
Non conoscevo la storia di Banca MB -che a dire la verità non avevo nemmeno mai sentito nominare. D’altra parte ho letto che a tirarne le fila c’era Fabio Arpe, fratello maggiore di Matteo ex-Capitalia. Si tratta di un personaggio pericolosissimo, che qualcuno ha definito “uno dei registi delle peggiori fregature mai rifilate al parco buoi”, data la parte che ebbe nella costruzione e nel lancio dei famigerati bond Cirio e Giacomelli. Per quelle operazioni la capogruppo Credem gli diede il benservito dall’Abaxbank, che sotto la sua direzione era andata incontro a parecchi altri incidenti di percorso, emettendo anche gli “sfortunatissimi” bond Parmalat, Italtractor, Fantuzzi, Finpart, Finmatica… una collezione quasi completa delle obbligazioni che hanno dato più dispiaceri ai risparmiatori negli ultimi anni. Meno male che in una biografia autoprodotta si definisce “piccolo genio della finanza”… (in rete si trovano diverse informazioni, vedi per esempio http://ricerca.gelocal.it/gazzettadireggio/archivio/gazzettadireggio/2004/02/19/EH4PO_EH401.html )

x dolo eventuale - Ferr@ - frank73 - Montgomery Burns
un saluto e un grazie sincero.

 

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