"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring (1 Viewer)

filibuster

Forumer attivo
Finalmente una buona notizia per gli orsi! Sul WSJ è apparso un articolo dal titolo molto promettente (viceversa preoccupante per i tori, anche se forse non nell’immediato): ‘DUMB MONEY’ RETURNS TO STOCKS… la ‘moneta disinformata’ (eufemismo!) ritorna sulle azioni.

I sondaggi fra i soci dell’associazione americana degli investitori individuali (AAII) vedono ben il 47% di rialzisti, un livello che non si riscontrava dal Febbraio 2007. I ribassisti sono il 26%, non erano così pochi dal gennaio 2006. A partire dai primi di settembre, risultano entrati nei fondi azionari 8,4 miliardi di dollari, di cui 2 provenienti da privati. In agosto il terrore del double dip aveva provocato l’uscita di 23 miliardi. Classico! Purtroppo il retail si muove sempre in ritardo, e quando cerca di agganciare il trend è ormai troppo tardi.

Se ricordate, nell’autunno 1999 saltarono parecchi Hedge Funds che avevano preso una posizione ribassista… E’ vero che per definizione il retail si trova sempre dalla parte sbagliata del mercato, ma l’errore non viene fuori subito. Sul momento l’immissione di danaro fresco può essere talmente violenta che prendere una posizione contrarian diventa un suicidio. Questo succedeva nell’autunno 1999, quando i flussi in entrata erano colossali. Oggi non siamo certo a quei livelli, però -secondo il WSJ- questi nuovi arrivi potrebbero sostenere il trend rialzista per un certo tempo.

Per curiosità ho dato un’occhiata al volo a un “paper” degli accademici citati nell’articolo. Ecco la sintesi: <<We use mutual fund flows as a measure of individual investor sentiment for different stocks, and find that high sentiment predicts low future returns. Fund flows are dumb money–by reallocating across different mutual funds, retail investors reduce their wealth in the long run. This dumb money effect is related to the value effect: high sentiment stocks tend to be growth stocks. High sentiment also is associated with high corporate issuance, interpretable as companies increasing the supply of shares in response to investor demand.>>

Conclusione del giornale? Il ritorno in borsa del retail -anche se per ora non si tratta certo di una valanga- suggerisce una certa prudenza nel prendere posizioni long.
Bisogna però tener presente anche il QE2, come consiglia saggiamente Dennis Gartman. Insomma, tempi difficili per chi fa trading di posizione! Ecco il suo intervento:
“The Fed is embarking, whether we like it or not and whether we agree with it or not,
on a policy to force asset prices higher. We may choose to take this policy to task,
but it would be foolishness of the highest and worst order to ‘fade’ that policy for the
Fed has more margin at its disposal than the largest and most asset bearish of the
bears.”








x Cammello
Non ci avevo proprio pensato! Quindi alla statistica positiva dei 200 gg post-elezioni si aggiunge la tradizione favorevole del “sell in may”… Non so se metterò in piedi una posizione, comunque sono proprio curioso di vedere come andrà a finire. Il giorno delle elezioni (2/11) come dicevo l’S&P500 quotava 1193,57. Aggiungiamo -come riferimento- che il Dax era a 6654,31 e l’Eurostoxx50 a 2861,01.
In base all’incremento medio (+18,3%) che a partire dal 1942 si è avuto nei 200 gg dopo le elezioni di medio termine, il 20 o il 23 maggio 2011 l’S&P500 dovrebbe trovarsi a 1411,99 (!!!). Considerando il caso peggiore che si è verificato FINORA (+3,9%) la quotazione finale non dovrebbe scendere sotto 1240,12. Come termine finale forse conviene prendere venerdì 20 maggio,che è anche data di scadenza delle opzioni. Certo sarebbe poco simpatico se fra il 20 e il 23 ci fosse una forte differenza di prezzo.
Ripeto -non per te, ma per qualche anima bella di passaggio- che queste non sono previsioni, ma sto solo proiettando nel futuro i risultati medi che si sono verificati dal 1942 a oggi. Com’è noto, le statistiche passate non rappresentano una garanzia per il futuro, tanto più quando si basano su una serie di eventi così ridotta (17). Per di più nulla vieta che i risultati finali vengano rispettati, ma durante quei 200 gg ci siano correzioni così profonde da costringere a uscire in perdita.
Grazie per l’intervento e per l’interessante articolo che hai linkato. Fatti sentire più spesso, anche lanciando argomenti nuovi.


x Rino 555
effettivamente mi pare che ti siano cresciuti i 5… effetto del tempo che passa? Giustissimo rilanciare il sacrosanto “never fight the Fed”! Grazie per i complimenti, anche a nome di Franzo e di tutti.
Bellissimo l’intervento di Bernanke. L’America è proprio un altro mondo. Voglio proprio vedere quando i nostri governanti -anche a livello europeo- saranno capaci di esprimersi su questioni tecniche con tanta chiarezza, senza un briciolo di prosopopea e con una simile aderenza alla realtà, mettendo l’accento più su quello che non si è riusciti a fare, che sui risultati ottenuti!
Dopo Germania e Giappone, anche i paesi emergenti hanno protestato contro il piano della Fed “prima che l’inchiostro fosse asciutto”, come ha scritto un brillante giornalista americano. Che dire? In questo tipo di società, ognuno fa i propri interessi e nessun paese può presentarsi come una verginella innocente. Tutti in un momento o nell’altro hanno fatto ricorso a strategie non troppo eleganti. Del resto -e in questo caso la globalizzazione è un vantaggio- ormai sono tali e tanti i legami fra le economie dei vari paesi, che nessuno ha interesse a distruggere l’altro. Almeno finché non si arriverà alla resa dei conti finale, ma per questo ci vorrà ancora parecchio tempo, credo.


x Franzo
dai, non è proprio il caso di tirar fuori Cambronne! Quello che conta è una sensibilità musicale che ti porta ad riascoltare un pezzo tre volte… i quiz sugli autori lasciamoli ai balordi programmi TV.
Sui motivi della tua ammirazione per Fresco, francamente non sono molto d’accordo. Ho pochissima, veramente pochissima simpatia per le “furbate all’italiana”. La (presunta) furbizia -a cominciare da quella degli imprenditori- è la prima causa della rovina di questo paese.

Nell’ultimo post scrivi “Le banche cinesi hanno prestato ingenti somme di denaro troppo facilmente, con scarsa attenzione al rischio credito…” scusa ma forse non sai bene come funziona tecnicamente il commercio con la Cina. Il discorso sarebbe troppo lungo e tecnico, oltre che noioso. Ti suggerirei di farti spiegare da qualche imprenditore -anche piccolissimo- qual è il meccanismo delle importazioni dalla Cina. A quel punto penso ti sarà chiaro anche il lato cinese della faccenda. Se qualche punto rimane oscuro, per quel che posso sto qui.
Comunque in estrema e approssimativa sintesi, l’esportatore cinese avvia la produzione della merce utilizzando i finanziamenti che gli concede la sua banca, ma in sostanza sono garantiti da una primaria banca occidentale, a spese dell’importatore. Perciò la banca cinese è in una botte di ferro per quello che riguarda il lato estero della transazione -quello che altrimenti presenterebbe i rischi maggiori, perché al di fuori del suo controllo. L’unico rischio che corre è che il suo cliente non riesca a predisporre la fornitura. Ma si tratta di un rischio domestico -quindi molto più gestibile- e poi stai sicuro che con la tipica pignoleria cinese la banca conosce vita morte e miracoli del suo cliente, e quindi sa benissimo se è in grado o no di rispettare le modalità del contratto. In ultima analisi quindi l’importatore italiano se la suona e se la canta, perché -anche se non se ne rende pienamente conto- è lui che finanzia tutto il ciclo di produzione della merce. Il cinese deve “solo” sputare l’anima per produrla nei tempi e nei modi previsti. Per l’India la situazione è molto simile, ma gli indiani sono meno rigorosi e i “furbi” imprenditori italici se ne approfittano in maniera a volte vergognosa.

x ciccio9
ti ringrazio anch’io. Ciao.

 

Franzo

PELO e CONTROPELO
Esimio Filibuster, per la verità il "Rach" me lo sono ascoltato anche una decina di volte;

... volevo poi rispondere alle tue due annotazioni, il prestito cinese lo riferivo non alle attività commerciali, per altro garantite, come tu dici, da "lettere di credito" di banche occidentali , ... invero era rivolto all' attività finanziaria di re-investimento sul debito di alcuni Stati Sovrani che, stando ai fatti, denunciano forti problemi di solvibilità.

Per quanto concerne il dr. Paolo Fresco, ammirazione a parte, ... mi pregio di rammentare alcuni passaggi della vicenda che lo vide coinvolto con i Signori di General Motors che, ... in materia di "furbizia furfantesca", ... possono dare lezioni a qualsiasi italico imprenditore :

- nel 2000 la Fiat stipula l'accordo con GM;
- nel luglio 2002, a seguito della crisi dell' azienda italiana, GM svaluta la propria partecipazione in Fiat Auto in ragione del 20%, ovvero da 2,4 a 0,2 miliardi di euro;
- ad ottobre 2003 le parti siglano un accordo che proroga alla fine del 2004 la partenza del periodo di esercizio della PUT;
- nel 2004 GM temendo l'esercizio dell' opzione da parte di Fiat e, giudicandone svantaggiosa l'acquisizione, ... nel tentativo di annullare il contratto, contesta a Fiat il mancato rispetto di alcune clausole: "l'aumento di capitale di Fiat Auto per 3 miliardi (con diluizione di GM) e la cessione di Fidis";
- Fiat replica sostenendo che: "l'obbligatorietà dell' ADC era sancita dal codice civile, inoltre, la cessione di Fidis prevedeva una clausola di CALL a 2 anni che la rendeva redimibile";
- a gennaio 2005, nel pieno delle trattative, GM azzera il valore di bilancio di Fiat Auto;
- a febbraio 2005 si raggiunge l'accordo con i seguenti termini:

- FIAT incassa 1,55 miliardi di euro da GM
- GM restituisce a Fiat il 10% di Fiat Auto

- Cancellazione dell’opzione PUT

- Scioglimento delle maggiori joint venture

- GM continua ad usare alcune tecnologie diesel Fiat e ha acquisito una quota del 50% dello stabilimento di Bielsko Biala (Polonia)
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A mio parere, ... stando ai fatti, ognuno può interpretare la vicenda come vuole, ... personalmente io ritengo quella di Fresco, ... "legittima difesa".

Con osservanza ... Franzetto :p
 

filibuster

Forumer attivo
Caro Franzo
Un abbraccio -con pacca sulle spalle- per i 10 ascolti di Rach. Sotto riporto il testo originale e la traduzione.
Gli investimenti ALL’ESTERO della banche cinesi chiaramente non ricadono nel discorso che facevo e che mi sembra ti trovi d’accordo.

Per quanto riguarda Fresco, io non entravo minimamente nel merito del convertendo. Quello che mi ha colpito -forse sarò stato un po’ indiscreto- è stato tutto quell’entusiasmo per il “pacco e contropacco”, che sinceramente mi è sembrato una specie di Elogio della Furbizia Italica… una furbizia che per conto mio detesto al massimo. Negli anni passati, gli imprenditori tedeschi (e francesi) hanno puntato sulla qualità, sulla ricerca, sull’innovazione, sull’efficienza dei dipendenti motivandoli con buone paghe e con la cogestione. Negli stessi anni la cosiddetta imprenditoria italiana gli faceva concorrenza con i prezzi bassi ottenuti solo a forza di “furbate”… svalutazioni competitive a raffica, evasione fiscale, salari modesti, prodotti di bassa qualità… Qual è il risultato? Oggi il “made in Germany” è un brand da paura, così richiesto da riuscire a vendere i suoi prodotti anche ad alto prezzo, mentre l’andamento dell’economia italiana negli ultimi anni si classifica al 179° posto nel mondo -secondo il FMI- davanti solo alla sfortunatissima Haiti. Ecco a cosa porta la furbizia!
La furbizia è la rovina del nostro paese. “Ma perché uno dev’esser furbo?” ha detto giustamente Benigni ieri sera. Si riferiva all’infelice frase di Bossi di qualche giorno fa, quando -commentando la telefonata di Berlusconi alla questura in favore di Ruby- ha dichiarato ufficialmente “Non è stato furbo, doveva chiamare me o Maroni”… “Non è stato furbo”, nientedimeno! A nord delle Alpi, per quanti secondi un ministro avrebbe mantenuto il suo “cadreghin” dopo un’uscita del genere? Da noi invece chissà quanti avranno condiviso il concetto… la colpa non consiste nel mancare di dignità, di correttezza, di onestà, ma nel non essere abbastanza furbo da non farsi scoprire. Una filosofia da malavita… che in nessun altro paese del mondo si potrebbe sentire sulle labbra di un ministro.

Vabbé, la pianto qui sennò non la finisco più… Tornando a noi, probabilmente la mia ipersensibilità contro i furbi e i loro ammiratori mi ha fatto scambiare per Elogio della Furbizia quello che magari era soltanto il compiacimento per un colpo ben assestato. Se è così, tutto ok. Se non è così e davvero sei un fan della furbizia, peccato… ma è tutto ok lo stesso… in fondo a ogni poeta manca un verso… e quindi la mia stima rimane immutata.
Un cordialissimo saluto.


x dolo eventuale
Bellissima e verissima! Quanti ne conosco che dicevano “il telefonino? non lo comprerò mai!” e adesso ne hanno uno per tasca…
ciao






Ecco il testo originale traslitterato di ZDES’ KHOROSHO (post #434)

Zdes' khorosho...
Vzgljani, vdali
Ognjom gorit reka;
Cvetnym kovrom luga legli,
Belejut oblaka.
Zdes' net ljudej...
Zdes' tishina...
Zdes' tol'ko Bog da ja.
Cvety, da staraja sosna,
Da ty, mechta moja!



E questa è la traduzione di Emily Ezust

How nice it is here...
Look - far away,
The river is a blaze of fire;
The meadows lie like carpets of colour
The clouds are white.
Here there is no one...
Here it is silent...
Here is only God and I,
The flowers, the old pine tree,
And you, my dream!
 

Franzo

PELO e CONTROPELO
Armonioso Filibuster, ricambio con virile entusiasmo l’abbraccio tuo e con vigore m’associo nell’assestarti una nutrita serie di pacche sulle spalle ...;

finalmente ora ho capito che il mio improvvido scrivere:

… “Mi sovviene un episodio, ... quando un certo dottor Fresco (FIAT), confezionò un "pacco e contropacco" agli amerindi, ... un "convertendo" ad opzione ... ebbene, i famigerati WASP di antica tradizione anglo-corsara, ... ci cascarono in pieno, alla faccia della loro tanto rinomata supremazia mercantile” …

ha suscitato in te una giusta reazione di ribellione che ben descrivi come Elogio della Italica Furbizia, verso la quale tu sei sensibilmente avverso …, ed ha ragione !

Altrettanto come tu dici, la furbizia è il VERO male del nostro paese, la furbizia implica vie traverse, corruzione, mentalità malavitosa di sopraffazione, … la furbizia che permea l’italico medio, è stata causa più volte di disonorevoli disfatte ed i governanti nostri, ... di ieri e di oggi ..., sono lo specchio del popolo che essi rappresentano, … basti rammentare Mussolini, la sua dichiarazione di guerra a fronte dei successi bellici germanici …, basti rammentare SUPERMARINA come svendette la flotta da battaglia più potente del Mediterraneo al nemico … , basti rammentare Stalingrado … e Dongo con l’oro trafugato ai gerarchi in fuga o le foibe Istriane … basta mi fermo.

Chiedo venia per essere stato poco chiaro, … Fresco e General Motors erano sullo stesso piano, con 2 obbiettivi diversi, … furono però gli amerindi in primis che cercarono di tirare il PACCO e ricevettero un CONTRO PACCO … quindi credimi, … nessun elogio alla furbizia, … la mia era una semplice riflessione per riagganciarmi ai Cinesi, da come sono stati usati dagli USA che li fecero entrare nel WTO con precisi e furbeschi scopi di facile profitto … e, per l’appunto, … mi è tornato in mente Fresco con il suo “rintuzzo” che lasciò gli sciacalleschi detroitiani con un pugno di carta senza valore.

A proposito e per inciso, … oggi la novella agenzia di RATING Cinese, … ha abbassato la stima sugli USA, portandola da AA a A+ … prima che inizi il G20 !!!

Ringrazio ed apprezzo per la traduzione di ZDES’ KHOROSHO (How nice it is here) e colgo occasione per salutare Dolo, Ciccio, Cammello, Rino ... tutti ovvia.
 

Franzo

PELO e CONTROPELO
Ritorniamo sul "pezzo" ... quivi riprodotta una semplicissima chart con le scolastiche medie mobili a 50 (si parlava di golden cross) la 100 e la 200 giorni ... notare il valore della 50 = 1'153,77 un livello che sei mai infranto (non credo) sancirebbe l'inversione in bearish;

primo supporto 1'196/93 ... faccio notare che in frame SETTIMANALE la 200gg. ora vale 1'193
poi
S2 1'177/73
S3 1'166 <<< allert

Rimane comunque lungo di medio sopra 1'156



1335334d1289316207-ti-lascio-8-sp.gif



... poi, per far compagnia all' africano a parigi



[ame]http://www.youtube.com/watch?v=i-wXuecxo-E[/ame]
 

filibuster

Forumer attivo
Un altro segnale contrarian! Lo short interest -cioè il totale delle posizioni short in essere- è calato sia nel Nyse che nel Nasdaq. Con le dovute cautele, questa è un’ulteriore conferma di quanto segnalavo nell’ultimo post, e cioè che le aspettative del mercato sono sempre più diffusamente rialziste, e quindi diventa via via meno improbabile una correzione di un certo peso. Qualcuno già definisce “a sucker’s rally” l’eventuale prosecuzione del rally, dove “sucker” si può tradurre con pollastrone… Staremo a vedere.

A ogni modo, non sarà facile che l’eventuale correzione modifichi il grandioso laterale del 2010. Stasera la borsa ha chiuso a 1218,71. Visto che alla fine del 2009 eravamo a 1115,10, per uscire dal trend primario (laterale) il mercato dovrebbe perdere circa il 20% in un mese e mezzo. Non è impossibile, ma non si tratta di una passeggiata. Bisogna anche tener conto che in vista di San Silvestro spesso si verifica almeno un tentativo di “windows dressing”.

In mezzo alla pioggia di notizie, previsioni e commenti che alla fine ci lasciano più frastornati di prima, ogni tanto c’è un raggio di luce, uno spiraglio di assoluto buon senso… Un commentatore ha notato che -al di là dei timori per il G20, per l’Irlanda, la Cina e tutti gli altri diavoli- quello che conta davvero è che la gente cerca disperatamente un appiglio per vendere… Veniamo da un rally del 17% e quindi è inevitabile che molti tengano il ditino fremente sul tasto “SELL”.

Quanto avevano ragione gli antichi! Indipendentemente dalle motivazioni che vengono addotte, IL MERCATO FLUTTUA DI SUO alla perenne ricerca di un punto di equilibrio fra compratori e venditori. Dopo un buon rialzo, man mano diminuisce l’afflusso di nuovi acquirenti entusiasti, mentre chi aveva comprato per tempo tende ad alzarsi dal tavolo per sazietà, lasciando spazio ai venditori allo scoperto… perciò a un certo punto arriva la discesa... e così via all’infinito. Sono movimenti intrinseci al mercato, che vengono giustificati nei modi più diversi, ma avverrebbero in ogni caso. Solo eventi davvero speciali possono modificare quella naturale alternanza fra compratori e venditori.

Provate a immaginare che per una settimana non arrivi la benché minima notizia. Secondo voi il mercato resterebbe inchiodato su un prezzo preciso al centesimo? Del resto sui singoli titoli a volte per ore o per giorni manca qualsiasi novità, eppure le quotazioni variano lo stesso, a prescindere da quello che fa il mercato nel complesso. Come mai? Perché di minuto in minuto cambia la capoccia degli operatori, sempre divorati dall’ansia, sempre in bilico tra avidità e paura. Forse esagero un po’, ma non di molto. Pensate come sarebbe facile operare in borsa se un certo tipo di causa provocasse sempre e sicuramente lo stesso effetto e nella stessa misura! Invece la psicologia e le reazioni della gente variano in una gamma infinita e quindi sono difficilmente prevedibili.




x Franzo
ora ci siamo spiegati benissimo! la tua manifestazione di entusiasmo -forse un pelino esuberante- e la mia ipersensibilità -forse un po’ forcaiola- verso il minimo sentore di furbizia hanno generato un piccolo equivoco, e invece la pensiamo esattamente allo stesso modo. Ottimo!
Ah, la Cina ha una sua agenzia di rating? Questa me l’ero persa! Comunque è assurdo che -con i loro giudizi- tre aziende PRIVATE, relativamente piccole e quindi corrompibili, possano influenzare i mercati e il benessere di intere nazioni. Tanto più che sbagliano spesso e volentieri… con quei downgrade che arrivano a danno fatto, quando la situazione è già evidente a tutti. In America nel pieno della crisi qualcuno aveva proposto che a emettere i rating fosse un’agenzia statale -già sarebbe un passo avanti- poi non se n’è più parlato. L’ideale forse sarebbe un organismo internazionale. Errori ce ne saranno sempre, ma almeno avverranno in buona fede. Però anche in quel caso siamo sicuri che tutti i paesi sarebbero sullo stesso piano?
Continuo anch’io col reggae…
 

filibuster

Forumer attivo
“Playing For Change” significa suonare per il cambiamento, ma anche suonare in cambio di pochi spiccioli, come fanno gli artisti di strada. Da qualche tempo è in corso una magnifica iniziativa. La fondazione “Playing for Change” pubblica una serie di CD realizzati facendo suonare contemporaneamente, nelle più diverse parti del Globo, dei bravissimi artisti di strada, rafforzati da qualche grosso nome (in questo caso c’è Bono). Col ricavato vengono costruite delle scuole di musica nei paesi più povere del mondo. Le scuole vengono gestite dalla gente del posto, e quindi giustamente privilegiano le tradizioni musicali locali, anche se ci sono fitti contatti con le scuole di altri paesi e quindi non si trascura la cultura musicale del resto del mondo.
Playing for Change Foundation


Quant’è attuale questo pezzo di Bob Marley! E purtroppo diventerà ancora più attuale in futuro, visto come vanno le cose… con l’avidità e l’egoismo che dilagano ogni giorno di più e non potranno non portare guerre. Anche in Europa.




Until the philosophy which holds one race
Superior and another inferior
Is finally and permanently discredited and abandoned
Everywhere is war, me say war

That until there is no longer first class
And second class citizens of any nation
Until the colour of a man's skin
Is of no more significance than the colour of his eyes
Me say war

That until the basic human rights are equally
Guaranteed to all, without regard to race
Dis a war




[ame="http://www.youtube.com/watch?v=fgWFxFg7-GU"]YouTube - War/No More Trouble | Playing for Change | Song Around The World[/ame]


 

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