I vari pattern vanno sempre contestualizzati… Funzionerà stavolta il CVR III Modified? Staremo a vedere, ma in questo caso non ci metterei la mano sul fuoco, dato che la situazione è particolare. Il fatto è che siamo partiti da livelli esageratamente bassi, intorno ai minimi a due anni, con cifre addirittura vicine a quelle del 2007, prima di tutto l'ambaradan dei subprime & C. Quindi è vero che nei prossimi giorni il Vix risentirà l'attrazione delle medie veloci, ma questa potrebbe essere bilanciata in qualche modo dalla distanza dalle medie lente, che si trovano sopra le quotazioni attuali. Come si vede dal grafico, a fronte di una chiusura a 20.80, la sma10 (blu) si trova a 16.63 -e quindi siamo sopra la media di un buon 25%- ma la SMA200 (rossa) naviga lassù a 22.71. Insomma, il Vix potrebbe essere soggetto a due forze attrattive di direzione opposta, quindi non sarà facile che il CVR III Modified possa "lavorare" a dovere. Magari funzionerà pure in questo caso, però sicuramente ci sono situazioni migliori per sfruttarlo a fondo.
Ovviamente il pattern in questo caso non è utilizzabile per operazioni short, che come pre-condizione richiedono che il massimo della candela sia inferiore alla SMA10.
x Franzo
Mi sa tanto che per padroneggiare l'Ichimoku ci vuole un bel po' di tempo, e in questo periodo proprio non posso dedicarglielo. Per ora tutt'al più mi accontenterò delle due mm più semplici. In realtà come "paraphernalia" sarei già a posto, è la disciplina che ogni tanto fa cilecca. Sicuramente esistono dei robot umani che non si permettono la minima sbavatura, sempre precisi e puntuali come orologi svizzeri. Ma a che prezzo! Che persone saranno nella vita normale? La pignoleria e la pedanteria personificate… "impeccabili" sempre e dovunque… gente tutta d'un pezzo, granitica, glaciale, priva di dubbi e di immaginazione, la réclame della noia… Che Dio ce ne scampi e liberi! Meglio qualche défailllance nel Trading che l'orrore nel Living… Consoliamoci così.
Comunque ormai sono vicino alla fine dei miei test con operatività reale. Verso fine marzo passerò a regime e per evitare scivoloni ricorrerò al massimo a un'operatività automatizzata con ordini condizionati. Gli stop li abolirò del tutto con l'uso sistematico e ravvicinato dei controfutures, in questo modo dovrei eliminare le tentazioni peggiori per gli "attacchi" di indisciplina.
x giomf
Tutto può essere organizzato in un trading system automatico, ma poi sorgono altri problemi. Un TS deve essere esente da qualsiasi discrezionalità, quindi bisogna avere cieca fiducia nella sua efficacia… mica facile!
Non preoccuparti, non sei OT e anche se lo fossi non sarebbe un problema. Il fatto è che io uso solo i futures sull'EUR/USD, quindi non conosco la normativa fiscale del Forex. Però quello che citi mi sembra un argomento piuttosto fragile… Infatti spesso la legge demanda alle varie amministrazioni i dettagli esecutivi. E poi, con la fame di quattrini che ha lo Stato, ti pare che vadano a dire all'A.E. "no, questi importi non ci spettano"? Al limite fanno una leggina che aggiusta tutto. A favore dell'erario, s'intende.
Ma soprattutto -da perfetto ignorante della materia- mi sfugge la ratio di quella presunta esenzione… Il buon padre di famiglia che si tiene nel cassetto le sue Generali per 10 anni, quando finalmente le vende è soggetto al capital gain, invece chi si dedica a un'attività ultra-speculativa come il Forex ne è esente? E perché mai? Che il Forex sia un'attività ultra-speculativa è dimostrato se non altro dalla leva pazzesca… e solitamente dall'alta frequenza delle operazioni. Non vorrei dire una fesseria, ma credo che almeno in certi casi sia tassato perfino l'incremento di valore -dovuto a variazioni del cambio- dei conti in valuta pacificamente detenuti presso banche italiane o estere… e certamente sono soggetti al Capital Gain i profitti ottenuti sui futures sulle valute, quindi perché il Forex dovrebbe essere esente? Cosa c'è di diverso tra speculare sul Forex e su futures, opzioni, azioni ecc.?
A ogni modo il problema dovrebbe porselo soprattutto il tol, che è tenuto ad applicare la ritenuta alla fonte, se la normativa lo impone.