Journal to portfolio afterlife

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Effetto inflazione?

Per Emmanuel Macron, due mesi dopo la conferma all'Eliseo, è arrivata la più bruciante delle sconfitte. Un crollo al di là di ogni previsione per il presidente che in settimana - tornando dalla sua prima visita nell'Ucraina in guerra - aveva chiesto ai francesi una maggioranza "forte e chiara" per una "Francia davvero europea".
Ha vinto Jean-Luc Mélenchon, il tribuno della gauche che tallona la maggioranza presidenziale. Ha stravinto Marine Le Pen, che senza neppure fare campagna elettorale ha decuplicato il numero dei deputati all'Assemblée Nationale.
Il Parlamento francese esce infatti dalle urne con equilibri sconvolti. Emmanuel Macron con la sua coalizione Ensemble! è lontanissimo dalla maggioranza assoluta necessaria per governare: 289 seggi. Nel primo mandato aveva 341 deputati, oggi fra 210 e 230, secondo le ultime proiezioni. Insegue la Nupes di Jean-Luc Mélenchon, con 170-190 seggi. Decuplica Marine Le Pen, con il Rassemblement National che sale a 80-95 seggi, rispetto agli 8 attuali.
 
Allora non tornano i conti. Il piano del governo è buono ma non immediato, gli stoccaggi ci sono ma vanno a rilento e forse non basteranno a coprire la domanda in inverno. Viene in mente un solo termine, razionamento.
Non è più un rischio, il razionamento. Ma una certezza. Sa cosa mi ha detto, pochi giorni fa un’impresa? Che in un modo o nell’altro l’Italia razionerà, perché o lo deciderà il governo oppure le aziende chiuderanno, dando vita a una sorta di auto-razionamento: meno aziende, meno domanda. Non le pare inquietante?

 

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