Il mio pensiero in merito alla guerra in Ucraina è molto semplice... non solo questa guerra regionale non vale il rischio di una terza guerra mondiale, ma (egoisticamente parlando) nemmeno vale una recessione economica per i paesi europei e (altruisticamente parlando) nemmeno vale la carestia che con alta proabilità andrà a colpire i paesi più poveri nel mondo (a causa della scarsità di cibo e prezzi non accessibili alle fasce di popolazione più deboli).
L'inflazione montante non fa altro che aumentare il divario sociale tra i più poveri (che subiscono maggiormente lo shock inflazionistico su energia, cibo e trasporti, anche perchè queste persone non vedranno i propri salari aumentare di pari passo con l'inflazione del proprio paniere di acquisto) e i più ricchi (che possono difendere il potere d'acquisto con gli investimenti finanziari, magari con fatica in un primo momento, ma nel medio/lungo termine ce la possono fare assumendo un po' di rischio).
La logica di fornire più armi per "salvare" i civili è secondo me paradossale, anziché lavorare seriamente per un accordo di pace. Tra il bianco e il nero ci sono infinite sfumature di grigio, e la via per un compromesso accettabile esiste. Non bastano due mesi di conflitto per arrivare ad un compromesso ragionevole? E allora andiamo avanti a combattere e distruggere.
L'Unione Europea si troverà con un debito più alto per finanziare la ricostruzione dell'Ucraina. O crediamo davvero che l'Ucraina verrà ricostruita con i beni esteri congelati agli oligarchi russi o gli asset esteri della banca centrale russa? Perchè se sarà così, e cioè se la proprietà privata e gli asset di un paese con potenza nucleare possono essere confiscati ed espropriati, senza prima una disfatta militare totale della Russia, allora date per certo che ci sarà uno sconvolgimento del sistema finanziario ed economico mondiale, i cui prodromi sono già visibili.
Traduzione = Russia (rublo) esporta materie prime, Giappone (yen) importa materie prime.