Journal to portfolio afterlife

1668232869446.png


1668232906037.png
 
 
La scoperta delle saldature corrose a Civaux, lo scorso agosto, ha portato EDF a chiudere 12 reattori costruiti secondo lo stesso progetto per effettuare dei test. Quasi la metà dei 56 reattori del Paese è attualmente fuori servizio, il che significa che il Paese dovrà acquistare elettricità dal mercato elettrico europeo quest’inverno. Il ritorno in funzione dell’impianto di Civaux era previsto per gennaio. Clement ha dichiarato che è “troppo presto” per dire se la rottura della tubatura ritarderà questo evento.
 
Forse il gas russo ci serve, nonostante la retorica in auge.
A bordo di navi metaniere tra gennaio e settembre la Ue ha ricevuto da Mosca l’equivalente di 16,5 miliardi di metri cubi di gas, contro gli 11,3 Bcm dello stesso periodo del 2021. È quasi un quinto del totale delle nostre importazioni in forma di Gnl, che a loro volta si sono spinte ai massimi storici: 98 Bcm al 30 settembre (+66%).
I dati (fonte Commissione europea) evidenziano un imbarazzante paradosso, che mette in luce in modo impietoso la vulnerabilità del Vecchio continente, ancora molto lontano dal traguardo di emanciparsi da quello che per decenni è stato il suo maggior fornitore di combustibili. In pratica il gas russo è servito a sostituire il gas russo. Perché senza il Gnl di Mosca non saremmo riusciti a sopravvivere ai tagli di Gazprom.
L’80% del Gnl russo sarebbe andato proprio in Paesi – europei e asiatici, Giappone in primis – che hanno adottato sanzioni.
Uno che dice la verità...
A fare davvero il pieno però sono stati in pochi: soprattutto la Francia – che ha ricevuto un terzo dell’export di Gnl russo – e la Spagna, dove è sbarcato un quarto dei carichi. Il boom si spiega in gran parte con i contratti di lungo termine sottoscritti da TotalEnergies e da Naturgy per le forniture dall’impianto Yamal Lng, ma non ha mancato di sollevare polemiche, soprattutto a Parigi, dove il ceo di TotalEnergies, Patrick Pouyanné, mercoledì 9 è stato al centro di un’infuocata audizione parlamentare.
«Usciremmo anche domattina dalla Russia», si è difeso il manager di fronte ai deputati francesi. «Se continuiamo a restarci è perché abbiamo un contratto per il Gnl, è per il benessere delle popolazioni europee, per assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti». In caso di stop agli acquisti, ha insistito Pouyanné, «la situazione dell’Europa non migliorerebbe affatto» perché «quel gas non siamo in grado di sostituirlo».
Più chiaro di così...
L’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) teme che già il prossimo anno, quando torneremo a fare scorte, in Europa mancheranno 30 miliardi di metri cubi di gas se non ridurremo drasticamente i consumi. Lo stesso organismo prevede che senza il gas russo possano verificarsi carenze di combustibile fra 70 e 170 Bcm di qui al 2030.
 
Si è così innescata una crisi di fiducia nei confronti di FTX: temendo di perdere i propri soldi, gli investitori nel giro di pochi giorni hanno ritirato più di 6 miliardi di dollari che detenevano sotto forma di token FTT.
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Back
Alto