Fiat (F) la FIAT di Marchionne

Fca: emetterà 238,85 mln di azioni a servizio convertendo


MILANO (MF-DJ)--Fiat Chrysler Automobiles emetterà 238.846.375 azioni ordinarie al servizio del prestito obbligazionario convertendo emesso nel 2014 per un valore di 2,8 miliardi di dollari nel quadro di una serie di operazioni di rafforzamento patrimoniale.

In particolare, si legge in una nota, il gruppo automobilistico prevede di emettere le azioni a seguito della conversione del prestito obbligazionario Fca 7,875% prevista per il 15 dicembre prossimo.

Secondo i termini dell'emissione, ogni 100 dollari di valore nozionale delle obbligazioni verrano convertiti in 8,3077 azioni ordinarie, dal valore nominale di 0,01 euro, sulla base della media dei prezzi giornalieri medi ponderati per i volumi registrati sul New York Stock Exchange durante i 20 giorni consecutivi di mercato aperto tra il 14 novembre 2016 a il 12 dicembre.

I titolari delle obbligazioni avranno titolo a ricevere le azioni ordinarie in modo automatico visto che si tratta di conversione obbligatoria. Non saranno emesse frazioni di azioni ordinarie e i possessori riceveranno l'equivalente delle frazioni in denaro, sulla base di un valore 8,5342 dollari per ogni titolo ordinario, pari al prezzo medio ponderato per i volumi registrato il 12 dicembre sul Nyse.

Fca prevede che, immediatamente dopo la conversione, il numero delle azioni ordinarie emesse e in circolazione sia pari a 1.527.965.719.

(END) Dow Jones Newswires

December 13, 2016 10:56 ET (15:56 GMT)
 
Dieselgate, nel report finale del ministero altre omissioni e un’ammissione: ‘Auto analizzate da Cnr e Fiat Chrysler’
Lobby :rotfl::rotfl::rotfl:
Delrio, dopo le polemiche sui "test a domicilio" per i veicoli Fca, aveva spiegato: "Sono stati fatti dai nostri tecnici". Ma nella versione definitiva del documento, pubblicata dal dicastero, si legge il contrario. E anche questa volta per nessuno dei modelli Fiat sono presenti i grafici che per gli altri marchi mettono in relazione il funzionamento dei filtri anti inquinamento con la temperatura aspirata dal motore

di Luigi Franco | 13 marzo 2017


Più informazioni su: Cnr, Diesel, Dieselgate, Emissioni co2, FCA, Graziano Delrio
“La figura riporta in dettaglio le emissioni di NOx (…) per tutti i veicoli analizzati dall’Istituto Motori del Cnr e da Fca”. Ammissione non voluta o lapsus freudiano che sia, la frase compare così, con “i veicoli analizzati da Fca”, in ben due punti del report finale del ministero dei Trasporti sulle emissioni dei diesel euro 5 venduti in Italia. Per la precisione a pagina 29 e a pagina 32, dove si riportano i dati sugli ossidi di azoto, i NOx. Per capire il significato del lapsus, facciamo un passo indietro. Dopo lo scoppio del dieselgate che ha coinvolto la Volkswagen, il nostro ministero avvia con la collaborazione dell’Istituto Motori del Cnr una serie di prove, eseguite alla presenza di tecnici ministeriali e responsabili delle case costruttrici, i cui risultati finiscono in una prima versione del rapporto datata 27 luglio 2016.


Un documento tenuto nascosto finché non ne entrano in possesso gli eurodeputati del M5S, che lo pubblicano sul loro sito. A quel punto si scopre che le auto messe peggio, secondo i risultati riportati, sono quelle del gruppo Fiat Chrysler, che in condizioni normali di guida presentano sforamenti generalizzati di emissioni inquinanti rispetto alle soglie da rispettare nei test di omologazione. Ma più che per quello che dice, il report fa discutere soprattutto per quello che non dice. Come già raccontato da ilfattoquotidiano.it, è infatti pieno di omissioni e stranezze, come il fatto che certe prove vengano svolte per i veicoli di tutti i marchi, tranne che per quelli Fca. Mentre alcuni dati relativi a veicoli Fiat dopo qualche pagina scompaiono dai grafici, senza alcuna spiegazione.

Il lapsus del report: “Auto testate da Fca” – Nella prima versione del rapporto finisce sotto accusa anche la scelta di testare tutte le auto non Fca in sedi neutre, e cioè in una sala prove del Cnr e in una pista dell’esercito. Mentre per le misure sulle Fca vengono utilizzate strutture della stessa casa italo americana, dove non è presente, ancora una volta a differenza dei test sugli altri marchi, nessun ricercatore del Cnr. E qui veniamo al lapsus della nuova versione del report. Perché la scelta di seguire procedure di test diverse per i veicoli Fca ha innescato polemiche su cui è intervenuto lo stesso ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che appena un mese fa negava qualsiasi privilegio a Fiat: “E’ previsto dalla legge che una parte di questi test possano essere fatti con i tecnici del ministero in laboratori certificati per cui anche in quello della Fiat, che è uno dei più avanzati: non è che li abbia fatti la Fiat su se stessa. Li ha fatti il ministero”. Bene, la Fiat i test non li ha fatti su se stessa, parola di ministro. Solo che poi sul report finale del ministero, quello pubblicato pochi giorni fa per mettere fine a ogni polemica, si legge nero su bianco di veicoli “analizzati da Fca”.


Tutto il report sotto le insegne del Cnr (che però non ha testato le Fca) – E questo non è l’unico dettaglio che fa sorridere in una versione definitiva del report che avrebbe dovuto rispondere ad accuse arrivate persino da Bruxelles, dove è stato più volte chiesto conto al governo italiano delle lacune contenute nel primo documento. C’è per esempio un cambio di grafica che si nota subito: la prima versione è stata pubblicata sotto le insegne del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la sigla Mit che campeggia in ogni pagina. Ora invece le insegne del ministero scompaiono, sostituite da quelle dell’Istituto Motori del Cnr.
E se la prima versione non riportava i nomi di chi si è occupato del report, in quella nuova sono messi in bella evidenza quelli di quattro ricercatori del Cnr. Solo loro compaiono in copertina, benché nessuno di loro abbia preso parte ai test sulle Fca. In ogni caso è ai ricercatori del Cnr che è toccato analizzare i dati delle prove ricevuti dal laboratorio Fiat. Proprio quei dati che nel nuovo report sono stati raccolti in tabelle excel vidimate dai funzionari del ministero, ma stampate indovinate un po’ dove? Su carta intestata di Fca. Ecco che, tra lapsus e scelte di impaginazione, non si può certo considerare un successo il tentativo del ministero di dare una veste meno ‘politica’ a quel documento che nella prima versione è stato accusato di coprire Fiat.

Anche nel report finale, per le Fca meno dati – E anche passando al piano dei contenuti, la versione definitiva è ben lontana dal risolvere i problemi del report di luglio. Certo, nelle conclusioni si legge che “sulla base dei risultati di prova ad oggi disponibili non siamo in grado di determinare la presenza di un dispositivo defeat device vietato”. E in più ora ci sono i risultati delle prove che mancavano per tre modelli Fca, la Lancia Y 1.3, l’Alfa Romeo Giulietta 1.6 e il Cherokee 2.0. Come ci sono i dati sulle tre vetture del gruppo Renault non ancora testate a luglio (Dacia Sandero, Renault New Laguna e Renault Clio), che in quanto a emissioni riescono a fare pure peggio delle Fiat. Ma anche questa volta per nessuno dei modelli Fca sono presenti i grafici che per gli altri marchi mettono in relazione il funzionamento dei filtri anti inquinamento con la temperatura aspirata dal motore. E nemmeno ora si entra nel merito delle accuse lanciate dalla Germania sull’utilizzo di defeat devices da parte di Fca, dopo che in alcuni modelli è stata riscontrata la disattivazione (“modulazione”, sostiene la Fiat) del sistema di controllo delle emissioni dopo 22 minuti, due minuti in più della durata del test di omologazione. Per finire con un’altra critica mossa da più parti al documento di luglio: l’aver preso in considerazione solo veicoli euro 5, e non quelli oggi in vendita, cioè gli euro 6. Non pervenuti, questi ultimi, anche nel report finale.
 
Ecco Panda con carburante reflui fognari
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Mercato Azionario19 ore fa (14.03.2017 13:37)



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© Ansa. Ecco Panda con carburante reflui fognari


(ANSA) - TORINO, 14 MAR - Una Panda che viaggia con un carburante prodotto dai reflui fognari: l'ha realizzata Fca (MI:FCHA) e sarà protagonista di una sperimentazione di alcuni mesi. Le chiavi della Panda Natural Power sono state consegnate, al Motor Village di Torino, da Elisa Boscherini, responsabile relazioni istituzionali Fca per l'area Emea, al presidente del gruppo Cap, Alessandro Russo. La Panda percorrerà 80mila chilometri alimentata con il biometano prodotto da Cap, gestore del Servizio Idrico Integrato della Città Metropolitana di Milano. I tecnici del Centro Ricerche Fca faranno un monitoraggio per valutare se il biometano di Cap ha effetti sul motore. Le emissioni di CO2 saranno del 97% in meno rispetto a un modello a benzina. La Panda - dal 2007 l'auto a gas naturale più venduta in Europa, con oltre 300 mila esemplari prodotti - farà il pieno presso il depuratore di Gruppo Cap a Bresso-Niguarda (Milano), dove sta per nascere il primo distributore italiano di biometano a km zero, con combustibile prodotto dalle acque di scarto.
 
10,01 :)

MILANO (Finanza.com)
Il gruppo FCA ha da poco diffuso i risultati del primo trimestre 2017, approvati in mattinata dal Cda. “Risultati record per i primi tre mesi dell’anno – annuncia il comunicato stampa dell’azienda – numeri che al momento permettono di confermare tutti gli obiettivi per l’anno in corso”.

Ricavi netti in progresso del 4% a 27,7 miliardi di euro, Ebit adjusted in crescita dell’11% a 1,535 miliardi di euro, utile netto adjusted in rialzo del 27% a 671 milioni di euro e utile netto in aumento del 34% a 641 milioni di euro; questi in sostanza i numeri che riassumono l’andamento economico del gruppo italo-americano nel periodo gennaio-marzo 2017.
 
Ultima modifica:
Chrysler viene tenuta separata in quanto è dentro solo per una frazione di anno, mica perché la legge americana lo proibisce :wall::wall::wall:

inoltre dovresti postare il rendiconto finanziario netto e non solo la composizione dell'indebitamento finanziario, è chiaro che il capitale di funzionamento si stravolge nel caso incrementi le quote in chrysler :wall:

Marchionne è stato in grado di prevedere anni fa la crisi cui sarebbe andata incontro l'Europa. Questa è la verità. Tutte le altre case europee dell'automotive che hanno come target il ceto medio borghese e i ceti bassi sono andati in estrema sofferenza di liquidità a seguito del calo dei volumi che c'è stato.

La polemica sul lancio dei nuovi modelli è totalmente strumentale: chi ha lanciato i nuovi modelli sul segmento medio è più in sofferenza di chi non li ha lanciati. Marchionne sta salvando la FIAT dai disastri delle amministrazioni precedenti e ha gettato le basi per uno sviluppo nei mercati dove non era presente, i mercati che danno ancora volumi.

Tutti gli altri sono stati "late movers" rispetto alle mosse di Marchionne. Questo è il punto.

Francamente non capisco i motivi di questa campagna, frutto di beceri copia e incolla da articoli di dubbia informazione, nessuna discussione e tanti grassetti, come già ho scritto a un altro utente.

http://www.investireoggi.it/forum/capitalizzazione-10-8-e-debiti-6-1-mld-vt49082-8.html

poi ognuno.... :rolleyes::rolleyes:


mi auguro che qualcuno dell'ufficio stampa di FIAT ogni tanto passi di qui e dia una letturina....


Fca, Marchionne: "Debito azzerato entro fine mese. Nove miliardi di investimenti sull'auto elettrica"

Fiat azzera indebitamento

Saluti a tontolina e alla sua campagna di successo
 

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