La matematica del sentiment

Ecco un esempio di Margin Debt all'italiana
la segretaria di Gnutti ha ricevuto 3 miliardi delle vecchie lire in prestito


Unipol Ass.: a processo insider non si presentano Sacchetti e Gnutti

MILANO (MF-DJ)--Doveva essere il giorno delle deposizioni di Ivano Sacchetti, ex dirigente di Unipol Ass., e del finanziare bresciano Emilio Gnutti al processo, in svolgimento a Milano, per insider trading su bond Unipol in cui e' indagato anche Giovanni Consorte, ma i due hanno preferito non presentarsi. Il pm Eugenio Fusco, preso atto della decisione dei due manager ha deciso di produrre gli interrogatori a cui Sacchetti e Gnutti furono sottoposti durante le indagini. Nell'udienza poi e' stata sentita Maurizia Gallia, segretaria di Gnutti anche lei indagata nell'inchiesta, ma la cui posizione era stata mandata alla Consob in quanto considerata di reato secondario. Gallia nell'interrogatorio ha parlato dell'operazione sui bond Unipol emessi nel 2000 con scadenza 2005, ma rimborsati anticipatamente nel febbraio 2002, affermando di aver "acquistato le obbligazioni nel 2002, in parte con soldi miei ed in parte con un fido del Banco di Brescia che mi era stato dato perche' a garanzia avevo dato le obbligazioni gia' acquistate. L'affidamento era di circa 1,5 mln euro e l'ordine di acquisto l'avevo mandato via fax. L'operazione mi era sembrata un buon affare". Precedentemente era stato sentito anche Carlo Cesare Vecchio, presidente di Fingruppo, che aveva affermato che "alla fine di dicembre del 2001 ero stato chiamato al telefono da Consorte che mi aveva chiesto un parere" su questa operazione. La prossima udienza e' fissata per il 25 maggio quando dovrebbe essere sentito Consorte sempre che, anche l'ex numero uno di Unipol, non decida di non presentarsi in aula. mcn/ds (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. March 31, 2006 05:33 ET (10:33 GMT)
 
Fernando'S ha scritto:
grazie Tonty :)
..risultato?
che idea ti sei fatta ?
ciao
beh che saranno processati tutti per isider trading


ti pare che una banca presti 3 miliardi ad una segretaria qualsiasi per acquistare delle obbligazioni?


se lo fa è perchè sa che la segretaria è particolarmente "istrita" a dovere dal KAPO
 
Le materie prime come fusibili
di libero Irpino
21 luglio 2006 10.30

Negli ultimi tempi petrolio e rame sembrano essere diventati la bussola del sentiment di mercato. Passando dall’high tech alle commodities, sembra proprio che il mercato abbia sempre bisogno di un motivo speculativo

L’obbligo auto-impostosi dagli analisti e commentatori di Borsa consiste nello stabilire o individuare una serie di relazioni di causa/effetto tra il comportamento dei mercati e i fatti di attualità. In alcuni casi, le spinte emozionali derivanti dalla ricerca forzata di correlazioni conduce ad argomentazioni pittoresche. In una delle ultime argomentazioni si sosteneva che le Borse recuperano vitalità e presentano quotazioni al rialzo perché la nuova impennata del prezzo delle materie prime indicherebbe un miglioramento del quadro macro-economico.

E’ necessario annodare e tessere una grande quantità di filo per arrivare a questa conclusione. In primis, l’ipotesi richiede che venga considerata certa e inamovibile la maggiore scaltrezza degli operatori che si occupano delle materie prime rispetto a quelli che si dedicano ai titoli di rischio classici (azioni). In secondo luogo, bisognerebbe partire dal presupposto che questa presunta superiorità non sia stata individuata prima dell’ultimo mese, visto il mancato utilizzo dei mercati del rame o del nickel come punti di riferimento per i trend dei mesi scorsi.

E’ molto più verosimile che i mercati delle materie prime si siano trasformati in un indicatore non tanto del clima economico, ma del sentiment di mercato. Una buona parte dell’impennata delle quotazioni del petrolio e del rame deriva dall’incremento esponenziale dei flussi di investimenti provenienti dai fondi comuni di investimento (alcuni di questi caratterizzati da un profilo molto speculativo).

Così, l’aumento dei prezzi, giustificato originariamente dalla crescente domanda di materie prime proveniente da India e Cina, ha finito per auto-alimentarsi a causa del massiccio arrivo di nuovi capitali speculativi. Le materie prime promettevano denaro facile, e di fatto sono riuscite a fornirlo negli ultimi anni.

Tuttavia, le prime inversione registrate sul fronte dei prezzi hanno riportato in alto la percezione del rischio associata a questi investimenti. Non essendo azioni e neppure obbligazioni, ma beni tangibili, i rialzi dei prezzi sembrano essere sempre più correlati con l’aspettativa che un numero crescente di investitori si interessino a questo mercato, e non rispondono più alla capacità di generare profitti nel lungo termine.

Seguendo questa traiettoria il mercato ha operato un aggiustamento graduale delle proprie dinamiche, fino al punto da trasformare le materie prime in una sorta di fusibile. Se il sentiment nel mondo finanziario è negativo, la prima attività finanziaria venduta sono le materie prime. Al contrario, se il sentiment migliora, le materie prime salgono con forza. Alla fine, il petrolio o il rame non contano, quel che realmente conta è la compravendita del rischio.



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http://www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/6097CC0A122CA91BC12571B2002E7665/
 
Dove si nasconde lo scoperto (il caso di WGO)
di Bernie Schaeffer - 02/10/2006
http://www.smarttrading.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=2952

Per "Short Interest" (SI) si fa riferimento convenzionalmente al complesso di azioni vendute allo scoperto per una determinata compagnia. Lo SI ratio (SIR) è il rapporto fra SI e gli scambi medi giornalieri, e indica in pratica il numero di giorni necessari per ricoprire teoricamente tutte le azioni "short". In questo articolo volevo presentare, in base ai dati correntemente disponibili, le azioni sulle quali si nasconde la maggiore entità, relativamente parlando, di posizioni allo scoperto:
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Di queste azioni mi attira in particolar modo Winnebago Industries (WGO). Questa azione ha visto con l'ultima rilevazione mensile il suo SI calare di oltre il 7% a poco meno di nove milioni di azioni, che rappresentano però oltre il 27% del flottante del titolo. Inoltre, desta impressione lo SIR di 34.82; in altre parole, in base agli attuali scambi medi giornalieri, i ribassisti abbisognerebbero di quasi due mesi per ricoprire tutte le loro posizioni. Si tratta di un consistente carburante in ottica bullish, specie se si considera che l'azione ha mostrato un apprezzabile comportamento di recente.
Il che ci porta al grafico di WGO. Nelle ultime sei settimane, l'azione è balzata verso l'alto, supportata dalle sue medie a 10 e a 20 giorni. Spinta verso l'alto da una migliorata fiducia dei consumatori, l'azione ha avuto ragione di una potenziale resistenza in area 31 dollari.

Grafico giornaliero di WGO da marzo 2006
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WGO ha terminato il mese al di sopra della sua media mobile a 20 mesi. E' la prima volta, sulla base di una chiusura mensile, che ciò accade da novembre 2005. Questa media è spesso vista come spartiacque fra mercato Orso e mercato Toro. La capacità palesata dal titolo di spingersi sopra la media a 20 mesi è un segnale tecnico indubbiamente rialzista.

Grafico mensile di WGO da aprile 2004
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Il quadro tecnico bullish dipinto dall'entità delle azioni allo scoperto è completato dalle indicazioni del mercato delle opzioni, a sua volta pesantemente negativo. Il Put/Call Open Interest ratio (PCOIR) di WGO si colloca a 4.31; sulle scadenze ottobre e novembre ci sono 431 posizioni aperte in put ogni 100 posizioni aperte in call. Si tratta della rilevazione più alta del 96% dei dati dell'ultimo anno. Inoltre, la parte più consistente di posizioni aperte in put riguarda la base 30 per ottobre. Queste scommesse aggiungono uno strato di supporto strutturale che aiuterà il titolo nelle prossime settimane.

Infine, secondo Zack's, ci sono solo tre case di brokeraggio che seguono il titolo, sebbene due lo giudichino uno "Strong buy", il che lascia aperto spazio per un rialzo indotto da altri broker che possono fare il loro ingresso sulla scena.
Un'ultima nota: WGO dovrebbe rilasciare i suoi dati trimestrali il 12 ottobre. Gli analisti si aspettano un utile di 41 centesimi per azione, un centesimo in meno di un anno fa. Qualora il rapporto trimestrale dovesse sorprendere gli analisti, contribuirebbe a gettare ulteriore benzina sul fuoco.
 
BORSE: cambia il sentiment ?
Finora la borsa saliva con i dati negativi perchè festeggiava l'attesa di un calo dei tassi a venire; e saliva con i dati positivi perchè festeggiava l'attesa di utili crescenti.

Adesso il sentiment sta cambiando, sotto la spinta del rialzo dei rendimenti obbligazionari e di una certa delusione riveniente dai risultati aziendali: si inizia a scendere con i dati negativi perchè si temono utili in calo e a scendere con i dati positvi perchè si teme un rialzo dei tassi.


E' presto comunque per celebrarne il funerale, data la potenza della bolla in atto, ma i segnali tecnici di un inversione non mancano.
 
Nell'ultima settimana tra i nostri indicatori di sentiment va segnalato l'incremento significativo dei volumi sulle opzioni Put dell'Oex (S&P 100) ed anche dell'open interest da parte dei trader istituzionali.

L'aumento dei volumi sulle opzioni Put negli ultimi 5 giorni di borsa ha portato la media mobile di breve termine (10 giorni) del Put/Call Ratio Oex su livelli storici estremi sopra 1,95. In pratica per ogni opzione Call oggetto di trading ve ne erano quasi 2 di opzioni Put. Valori superiori a 1,80 del Put/Call Ratio Oex negli ultimi 12 anni si sono registrati in 5 precedenti occasioni.

Nella terza settimana di Aprile 1999 il ratio superò 1,90, dopo pochi giorni l'indice S&P 100 scese da 690 a 650. L'ultimo giorno di borsa del 1999 ed i primi dell'anno 2000 il ratio chiuse sopra 2, l'indice S&P 100 dai massimi di metà gennaio poco sotto 800 registrò un ribasso fino a 720 terminato alla fine di febbraio.

Ritoccati i massimi storici a inizio settembre 2000 l'indice delle blue chip Usa iniziò la caduta dopo che il ratio superò 1,95.

Prima settimana del gennaio 2002 il ratio è sopra 1,80 ed il ribasso portò l'indice prima da 600 a 550, successivamente ad un rimbalzo nella primavera inizio l'ultima fase ribassista con i minimi storici sotto 400.

Nella prima settimana del 2006 si è verificato l'unico falso segnale della serie, infatti dopo che il ratio aveva chiuso sopra 1,85 il mercato azionario registrò una breve e contenuta correzione per poi ripartire.

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Indicazione: Ribassista - Breve-Medio Termine

Oggi però abbiamo due sostanziali differenze la media mobile del Put/Call Open Interest Ratio, cioè le posizioni rimaste aperte a fine giornata, è sopra 1,70 mentre a settembre era poco sopra 1,10.

Anche in questo caso ci troviamo in presenza di valori estremi che nel passato hanno preceduto fasi di debolezza del mercato azionario Usa. Questo aspetto conferma il fatto che questi indicatori sulle opzioni dell'Oex, a differenza degli altri indicatori di sentiment, non sono da leggere in termini contrarian ma come veri e propri anticipatori.
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Un parallelo con il 1995
di Bernie Schaeffer - 27/02/2007

Fino a pochi giorni fa abbiamo visto gli indici americani realizzare nuovi massimi: la cosa sorprendente è che ciò non ha indotto una corsa all'acquisto di opzioni put, al contrario, venerdì scorso gli operatori hanno preferito rivolgersi verso le put, il che è abbastanza usuale la settimana successiva a quella delle scadenze tecniche. Sullo S&P500 sono state scambiate oltre 332.000 put, mentre sullo Standard & Poor's Depositary Receipts (SPY) sono passate di mani quasi 105.000 put. Nel frattempo, l'iShares Russell 2000 Index (IWM) ha visto oltre 363.000 contratti scambiati sulle put.
In effetti, dalla scadenza di febbraio, gli speculatori hanno lavorato molto su questo fronte, specie con riferimento agli ETF.
Prima della seduta di venerdì, le posizioni aperte in put sullo SPY limitatamente alle prossime tre scadenze sono salite a oltre 121.000 contratti, rispetto alle 41.000 nuove posizioni aperte sulle call dopo la scadenza di febbraio. L'IWM ha visto il suo open interest salire di 307.000 contratti, rispetto ai 194.000 contratti call. Anche il Nasdaq-100 Trust (QQQQ) è stato sotto pressione la settimana passata, con le posizioni aperte in put esplose di 481.000 contratti, rispetto alle nuove posizioni aperte in call pari a 118.000 contratti.
Non sorprende dunque che lo Schaeffer's put/call open interest (SOIR) per lo SPY, IWM e QQQQ si sia attestato oltre 2.0 per tutta la passata settimana. In altre parole, le posizioni aperte in put sono state quasi il doppio rispetto alle posizioni aperte in call per ognuno di questi ETF. E' la prima volta da settembre-ottobre 2006 che ciò avviene. E comunque, come ho già rimarcato in passato, credo che le reali opportunità sul lato long risiedano nel RUT anziché nella tecnologia rappresentata dal Nasdaq. Il Russell 2000 continua a far bene nonostante Wall Street si affanni a proclamare che le piccole compagnie siano destinate a far male. La forza relativa dell'indice rispetto allo S&P ha trovato sostegno in prossimità della media a 80 settimane e ora è ripartito. E non dispiace il fatto che l'indice abbia avuto ragione di recente della resistenza a 800 punti.

In definitiva, continuiamo a vedere un crescente numero di punti in comuni fra l'attuale contesto di mercato e quello sperimentato nel 1995. Joseph Keating, chief investment strategist alla First American Asset Management, di recente ha rilevato in un articolo che il P/E dello S&P500 è sceso a 17 alla fine del III trimestre 2006, il livello più basso dal 1995. Nel frattempo, lo S&P500 non ha sperimentato per 221 giorni una correzione del 2%: nel 1995 si arrivò a 223 giorni.
Inoltre, troviamo un altro parallelo nella bassa volatilità, con il CBOE Market Volatility Index (VXO) che di recente si è portato su livelli non dissimili da quelli del 1995.
Il mercato allora sperimentò un rally impressionante, e se è vero da un lato che le performance passate non possono essere garantite per il futuro, è anche vero che ci sono interessanti similitudini. Val la pena di notare che gli investitori continuano a mostrarsi scettici man mano che il mercato sale. Per parafrasare le parole del grande analista contrarian Humphrey Neill "La gente è perlopiù sfrontata quando dovrebbe essere cauta, ed è timorosa quando dovrebbe essere aggressiva".
http://www.smarttrading.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=3265
 

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