La staticità dell'opera d'arte allontana oggi il pubblico?

Alcune note

Su quanto grassettato dissento: il fatto che anche i contemporanei potessero riconoscere la grandezza di Michelangelo sta già a dimostrare che il suo "come" (cioè stile, qualità ... ) veniva percepito superiore, e quindi diverso, dal "come" di un altro artista, pur se il soggetto fosse stato lo stesso.
Il "come" al quale mi riferisco non è lo stile, la qualità bensì il mezzo tecnico, il materiale usato unitamente al processo usato per realizzare l'opera. L'uso di materiali e mezzi tecnici diversi permette "come" diversi, non necessariamente stili diversi.
Ci sono le madonne del Giambellino e quelle di Raffaello, così come ci sono quelle di Spomponio Castralarte e di Felice Sbrodolando :eeh:, sempre madonne rappresentano, ma i primi sono e, soprattutto, erano visti come dei grandi e i secondi come degli imbrattatele. E si noti che dopo la nascita della fotografia mai una foto andò a sostituire sull'altare l'immagine sacra del Crocefisso o della Madonna. L'immagine sacra è oggi spesso una riproduzione fotografica, ma vedo che si preferisce riprodurre qualcosa di creato da mani umane piuttosto che figure reali, le quali darebbero un'impronta troppo materialistica, che la tradizione rinnega.
Dico anch'io che la fotografia ha permesso di concentrarsi sul come (v. un post precedente), ma non è che prima tale valutazione fosse ignota.
Anche qui cìè una incomprensione di fondo. Prima dell'invenzione della fotografia la fotografia non esisteva. Così come prima dell'invenzione del motore a scoppio il motore a scoppio non esisteva. Certo ci si spostava lo stesso con il cavallo ma non possiamo negare che il motore a scoppio ha introdotto delle novità nella realtà che prima non esistevano. Un esempio più eclatante è l'invenzione del volo. Prima dell'invenzione del volo l'uomo semplicemente non volava, dopo si è aperto un mondo che prima non esisteva.
Noi referiamo porci diversamente dai prelati che posti di fronte al cannocchiale hanno reagito abiurando Galileo, di fronte ad una novità esaltiamo la nostra curiosità, consideriamo cosa cambia nella nostra interazione con la realtà usando da oggi questa cosa che ieri non esisteva.
Dal punto di vista dell'artista, comunque, l'adattamento alla nuova situazione di libertà fu lento e progressivo. Ritengo che questa progressività sia stata dovuta alla necessità di creare nuovi valori di riferimento, cosa, evidentemente, che richiede tempo. E, soprattutto, l'avvento di grandi personalità.

Volendo osservare in modo alternativo l'evoluzione della storia dell'arte, si vede come l'Art Nouveau abbia "promosso in serie A" gli aspetti decorativi dell'opera, evidenziandone il valore artistico. Passare da questo riconoscimento all'astrattismo, cioè all'assolutizzazione degli aspetti decorativi (intendo: in quanto non riconducibili ad una imitazione di forme naturali) fu il gradino seguente. Il Liberty aveva mostrato la qualità artistica della decorazione che invade il soggetto: da questo punto di vista l'astrattismo fece il secondo passo, invase tutto il quadro. Si può anche notare che tutto ciò fu permesso dall'uso sempre minore dell'arte come illustrazione religiosa (semmai entrò nell'opera d'arte una spiritualità legata al simbolismo, ma non dedita ad illustrare una religione).

Tirando le fila del post: per lungo tempo la fotografia si affiancò alla pittura, convivendo sul palcoscenico con pari dignità. Intanto nascevano sottotraccia nuove concezioni artistiche. Ma esse consistevano sempre (e consistettero per tutto il XX secolo) in opere statiche. Magari allora si possono cercare gli elementi che hanno pian piano reso (forse) inattuale questa staticità.
Intanto, una è il cinematografo, soprattutto nelle sue produzioni più "artistiche", più riuscite. Poi vi è la velocità nello spostamento delle persone: viaggi in treno o in automobile, poi in aereo. Il sorgere di tecnologie come la TV o gli smartphones. Ma anche i vecchi radio e telefono ebbero la loro parte. E pure, credo, la riproduzione meccanica dei suoni (dischi, nastri ecc). Persino la conquista dello spazio distrasse dall'osservazione di quanto è vicino portando l'attenzione sull'infinita estensione dell'universo.
Sono tutte invenzioni che hanno (ripeto: forse) contribuito ad una certa obsolescenza della tradizionale arte immobile.
Viceversa, la riproduzione meccanica, come segnalato dal Benjamin, ha portato a valorizzare l'opera statica, in quanto, venendo a conoscenza prima della riproduzione e solo dopo ed eventualmente del quadro, si dava a questo una patina di sacralità, di intoccabilità simile a quella propria dei divi cinematografici o delle vecchie famiglie reali. O magari anche dei personaggi riprodotti nelle immagini religiose, che sono addirittura il sostituto visibile di una entità non visibile.
Tutto ciò è sacrosanto. Quello che io tengo in aggiunta a sottolineare è che l'introduzione di nuovi mezzi permette l'allargamento del 'come operativo' del fare arte.
E altra cosa importante, il fare arte può anche prendere il 'come' ed elevarlo a 'cosa'. La riflessione medioevale sulla prospettiva era già una forma di analisi del 'come' elevato a 'cosa'. La ricerca di materiali nell'era preindustriale tesa a introdurre nell'esperienza pittorica una migliore persistenza dei colori nel tempo, a fine ottocento l'introduzione dei colori acrilici rispetto ai colori ad olio sono esempi del fatto che 'come' diversi possono agire anche sul 'cosa più efficace'. Tutta la storia dell'arte è costellata di autori che vengono ricordati per 'cosa' grazie alla loro ricerca di 'come' meglio rappresentare quella 'cosa'. Perchè la grandezza di Caravaggio? Perchè la grandezza di Leonardo?
Aggiungo che un tempo non vi era demarcazione tra artista e scienziato, la ricerca sui materiali ma anche sulle tecniche operative veniva effettuata dagli artisti.
Oggi la complessità della società moderna ha diviso questi ruoli ma l'operare dell'artista sebbene liberato dai gravosi compiti del divenire delle scienze comunque ne viene fortemente influenzato e i grandi che rimarranno nel futuro sono coloro che rappresentano le nuove forme di 'cosa' operando vicini ai nuovi 'come', quasi che fossero ancora nel medioevo ad indagare quei 'come'.
 
Alcune note

Il "come" al quale mi riferisco non è lo stile, la qualità bensì il mezzo tecnico, il materiale usato unitamente al processo usato per realizzare l'opera. L'uso di materiali e mezzi tecnici diversi permette "come" diversi, non necessariamente stili diversi.

. Quello che io tengo in aggiunta a sottolineare è che l'introduzione di nuovi mezzi permette l'allargamento del 'come operativo' del fare arte.
E altra cosa importante, il fare arte può anche prendere il 'come' ed elevarlo a 'cosa'. La riflessione medioevale sulla prospettiva era già una forma di analisi del 'come' elevato a 'cosa'. La ricerca di materiali nell'era preindustriale tesa a introdurre nell'esperienza pittorica una migliore persistenza dei colori nel tempo, a fine ottocento l'introduzione dei colori acrilici rispetto ai colori ad olio sono esempi del fatto che 'come' diversi possono agire anche sul 'cosa più efficace'. Tutta la storia dell'arte è costellata di autori che vengono ricordati per 'cosa' grazie alla loro ricerca di 'come' meglio rappresentare quella 'cosa'. Perchè la grandezza di Caravaggio? Perchè la grandezza di Leonardo?
Aggiungo che un tempo non vi era demarcazione tra artista e scienziato, la ricerca sui materiali ma anche sulle tecniche operative veniva effettuata dagli artisti.
Oggi la complessità della società moderna ha diviso questi ruoli ma l'operare dell'artista sebbene liberato dai gravosi compiti del divenire delle scienze comunque ne viene fortemente influenzato e i grandi che rimarranno nel futuro sono coloro che rappresentano le nuove forme di 'cosa' operando vicini ai nuovi 'come', quasi che fossero ancora nel medioevo ad indagare quei 'come'.

Sì, magari dovremmo metterci meglio d'accordo sui termini.
Per "cosa" intendo il soggetto, sia come riproduzione di altro, sia come pura espressione concretizzata.
Per "come" intendo le qualità del lavoro, i rapporti interni all'opera, insomma tutto ciò che ne fa un'opera d'arte e non un mero prodotto di uso.

Porto qualche esempio breve.
Le antiche carte geografiche incise, dal 4/500 in poi, avevano uno scopo eminentemente pratico. Ciò non toglie che nel crearle gli autori fossero attenti anche agli aspetti "decorativi", che oggi appaiono direttamente artistici. La carta incisa nacque dalla scoperta/invenzione dell'acquaforte, quindi da un progresso tecnico, e così la stampa a caratteri mobili e la xilografia. In tutti questi campi si continuò a lungo ad imitare la qualità delle opere uniche (portolani, disegni, miniature): poi, col tempo, l'aspetto pratico ebbe il sopravvento, e a partire dal 700 l'aspetto artistico degli atlanti decade, e nell'800 è quasi freddo e solo pratico come lo è oggi.
Voglio dire: non è detto che la nuova tecnica di per sé porti a migliorare il "come".
Viceversa, la scoperta/invenzione della pittura ad olio permise rappresentazioni "trasparenti" prima impossibili, e la qualità della pittura ne ebbe giovamento.

Sinceramente, non so se il mio uso di cosa e come corrisponde al tuo. Probabilmente solo in parte. Perché nel "come" io vedo il rapporto tra artista e prodotto, cioè la scelta dei tratti, l'uso dei rapporti ecc. Tu includi anche le tecniche, che sono piuttosto una condizione operativa. Ma forse io la vedo troppo staticamente :nero:
 
Intanto ci siamo un po' allontanati dal tema principale, che è, in soldoni: tutte le forme di movimento, velocità, comunicazione introdotte dalla tecnologia nella vita odierna (e di ieri) hanno allontanato in qualche modo il pubblico (e i suoi soldini :-D ) dall'apprezzamento dell'arte "che non si muove"? (Lascerei da parte Biasi o i colori a spatola, che comunque non si muovono :sad:).
Ovviamente si tratta di dare interpretazioni personali del fenomeno.
A me galleristi e corniciai non danno risposte sulla causa, ma piangono che l'interesse del pubblico continua a calare.
Naturalmente il disinteresse può avere più cause. Dalla mutata composizione del pubblico (Abdullah non compra Morlotti, ma neanche Varisco: non compera proprio), alla perdita di valore iconico dell'oggetto artistico (ecco ... ), alla delusione per decenni di promesse di rivalutazione non mantenute al mutare delle mode, che è appunto causa delle mancate rivalutazioni! (ma che significa mutare delle mode? non sarà già un effetto piuttosto che una causa?)
Addirittura io vedrei un rapporto con la moda diffusa dei tatuaggi: un tentativo estremo di introiettare l'opera d'arte, che, se distaccata dal suo padrone, per molti evidentemente non dà abbastanza glamour. Invece di dire "signorina, viene a vedere la mia collezione di stampe - o farfalle - ?", che poi vedrebbe la tipa fare una smorfia del tipo Ao', che me stai a ciurlà ner manico?, oggi si preferisce esibire il macho interiore (o la macha) attraverso queste barocche esternazioni - che a me fanno pure un po' orrore.

Per scrivere tutto ciò una intera moka si è sparsa sulla piastra e la caffettiera ha rischiato l'incendio. Mi fermo subito, la seconda vorrei bermela.
Ah, che invidia verso chi, come Fabio, può alzarsi a scrivere tra le 5 e le 6 (o non è che invece vai a letto dopo?) :dietro:
 
Mah! credo che ci siano molte concause alla caduta d'interesse per le opere d'arte ( specialmente i quadri... ) ... le case di quasi tutti sono ormai zeppe, ci si sposa meno di un tempo, la crisi economica ha colpito duro, la delusione di molti che pensavano di "investire" acquistando quadri etc...non darei tutta la colpa alla tecnologia moderna ... poi molte persone hanno ben altri problemi che andare a cercarsi un quadro! Conosco diversi pittori, ma anche corniciai-mercanti che con i quadri si erano comprati appartamenti o anche ville, e adesso piangono ... sono cambiati i tempi e le priorità . ..tutto qui. Forse è un' analisi un po' rozza ma mi viene dalla frequentazione di diversi pittori "di strada" ...magari poco raffinati, ma che hanno il polso della situazione.
 
Ultima modifica:
Beh, anch'io...sfrutto le ore della tarda notte, quando in casa gli altri componenti della famiglia dormono... e non rompono, magari mi metto a disegnare, in compagnia del mio micio... pace assoluta!! Buona Domenica
 
Mah! credo che ci siano molte concause alla caduta d'interesse per le opere d'arte ( specialmente i quadri... ) ...
le case di quasi tutti sono ormai zeppe, verissimo, ci sono in giro più grafiche che vasi da fiori
ci si sposa meno di un tempo, non credo che la relazione tra matrimonio e + quadri sia così fondata :-D. Quando vendevo i maggiori clienti erano o scapoli o gay.
la crisi economica ha colpito duro, siamo comunque più ricchi che negli anni 70. (Ma lo siamo davvero? :brr:)
la delusione di molti che pensavano di "investire" acquistando quadri etc...non darei tutta la colpa alla tecnologia moderna ... forse la delusione conta abbastanza ... c'era chi negli anni grassi pronosticava che gli editori si sarebbero ritrovati con scaffali enormi zeppi di grafica invenduta
poi molte persone hanno ben altri problemi che andare a cercarsi un quadro! ne avevano molti anche una volta, ma magari c'era più speranza di miglioramento; può essere che la carenza di speranze sia deleteria riguardo l'acquisto di "quadri", occorrerebbe ragionarci su
Conosco diversi pittori, ma anche corniciai-mercanti che con i quadri si erano comprati appartamenti o anche ville, e adesso piangono ... sono cambiati i tempi e le priorità . ..tutto qui. Forse è un' analisi un po' rozza ma mi viene dalla frequentazione di diversi pittori "di strada" ...magari poco raffinati, ma che hanno il polso della situazione.
Potremmo aggiungere che l'arte ha perduto il ruolo di testimoniare il prestigio del possessore, perlomeno riguardo la classe media. Da qui potremmo ripartire con nuovi ragionamenti, no?
 
Potremmo aggiungere che l'arte ha perduto il ruolo di testimoniare il prestigio del possessore, perlomeno riguardo la classe media. Da qui potremmo ripartire con nuovi ragionamenti, no?

Ah, si senz'altro...meglio un superaggeggio elettronico o una BMW ( usata ) con i cerchi maggiorati... dell'arte non frega piu' quasi nulla a nessuno, soprattutto nella middle class ( o meglio...quella che credevamo essere tale ) Poi c'e' da aggiungere la piaga delle televendite che fanno passare per " bellissime, capolavori, investimenti per i figli, e bisnipoti ) " delle boiate pazzesche a costi relativamente bassi... e vai cosi'...Personalmente mi ritiro nella mia piccola nicchia, dipingo per mio piacere/necessita', ogni tanto vendo qualcosa e va bene cosi'... buona serata!!
 
Sicuramente l'arte ha perso l'appeal di un tempo presso la classe media. Si sono imposti altri modelli di status simbol (macchine, orologi, case ecc.). La causa ritengo sia da ricercare nella scomparsa di cultura artistica a tutti i livelli e nel mercato dell'arte poco "pulito". In un paese come l'Italia, che dovrebbe avere come baricentro la tutela del patrimonio artistico, tutto ciò è sconsolante.
 
Sicuramente l'arte ha perso l'appeal di un tempo presso la classe media. Si sono imposti altri modelli di status simbol (macchine, orologi, case ecc.). La causa ritengo sia da ricercare nella scomparsa di cultura artistica a tutti i livelli e nel mercato dell'arte poco "pulito". In un paese come l'Italia, che dovrebbe avere come baricentro la tutela del patrimonio artistico, tutto ciò è sconsolante.

Esattamente cosi'... purtroppo. Buona giornata!
 

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