LE MATITE SPEZZATE SCRIVONO ANCORA

Venerdì 21 giugno alle ore 19 a Milano, ospite della Scuola Militare Teulliè, Fausto Biloslavo
presenterà la sua ultima opera di giornalismo grafico Libia Kaputt. Dalla caduta di Gheddafi alla bomba migranti.

Biloslavo è stato l’ultimo giornalista italiano a intervistare Gheddafi e proprio a quella intervista è dedicata una parte importante della graphic novel.

Libia Kaputt si distingue da altre opere di graphic journalism per un’altra questione:
tra tutte quelle uscite finora sul tema dei migranti è l’unica che guarda con occhio critico le attività delle ONG nel Mediterraneo.
Un motivo in più per sperare che in futuro vengano pubblicate altre graphic novel di questo genere.
 
Cioè. Dai. Scendiamo dal fico. Stiamo con i piedi per terra.
Non fatemelo dire. Ma. Suvvia. Potrei portarVi almeno 2 squadre locali
di Allievi nazionali. - ALLIEVI NAZIONALI - che si berrebbero queste.
Calma. Nella prima partita ho visto cose penose. .....nella seconda pure.
Ieri ho visto un intervento da ROSSO netto, che ha lacerato i calzini alla brasiliana.
Se la prendeva, le rompeva la gamba. Altro che "parità". Sale in zucca e pedalare
che di strada da fare ce n'è tanta, ma tanta. Dai. Capacità di business ???????

Le ragioni di un’impresa (piccola in assoluto perché, come da tradizione, il vero Mondiale comincia solo ora e l’asticella salirà moltissimo, ma pur sempre impresa)
vanno cercate nelle motivazioni di un gruppo che non è venuto in Francia solo per giocare (bene) a calcio.
Dietro ogni gol, passaggio, schema, azione (bellissima contro il Brasile quella traversata del campo Guagni-Galli-Guagni per servire Bonansea in area)
dell’Italia c’è un messaggio lanciato ai naviganti, e ai governanti:
esistiamo anche noi, sappiamo accarezzare il pallone tanto quanto i maschi, meritiamo lo status di professioniste
e guadagni adeguati alle nostre capacità di business.
 
Cosa ci volete fare ? Quando muore una persona che non è allineata al loro pensiero,
il fesso lo trovi sempre.....anche più di uno........

Montanari: Si può dire che il #maestro Scespirelli era un insopportabile mediocre, al cinema inguardabile?
E che fanno senso gli alti lai della Firenzina, genuflessa in lutto o in orbace, ai piedi suoi e dell'orrenda Oriana?
Dio l'abbia in gloria, con Portesante e quel che ne consegue. Amen

Sgarbi: Che un modesto critico d'arte adiposo di cui non si conosce nulla di originale e non seducente neanche come divulgatore
chiami Oriana Fallaci «orrenda» e approfitti della morte di Zeffirelli per fare lo spiritoso e il bastian contrario
dà la misura di una deficienza critica e di una presunta superiorità che è solo un atto di vigliaccheria.
Se solo non ti accomodi al pensiero unico, con il coraggio di Zeffirelli, c'è sempre qualcuno che cerca di liquidarti con il disprezzo.
La verità è che nella conformità del linguaggio con il suo temperamento Zeffirelli è stato, riconosciuto dal mondo,
un grande regista di opera lirica, convivente con uno scenografo allenato da Luchino Visconti.
La valutazione liquidatoria, in questo momento, è solo una forma di esibizionismo, nella speranza che qualcuno si accorga di te
perché non hai partecipato all'universale compianto «in lutto o in orbace».
La verità degli uomini non si misura con un aggettivo assassino. Parce sepultis, che spesso sono più vivi dei loro critici in agonia.
 
Pochi giorni fa, come accennato, ha suscitato un vespaio di polemiche il suo tweet dopo la morte di Zeffirelli
in cui offendeva il regista e si produceva in un'invettiva contro la parte di Firenze che gli rendeva omaggio
come aveva fatto in passato con la giornalista Oriana Fallaci.

"Si può dire che il #maestro Scespirelli era un insopportabile mediocre, al cinema inguardabile?
E che fanno senso gli alti lai della Firenzina, genuflessa in lutto o in orbace, ai piedi suoi e dell’orrenda Oriana?
Dio l’abbia in gloria, con Portesante e quel che ne consegue. Amen", ha scritto Montanari.

Poi, dopo le polemiche, ha aggiunto: "Ho sempre trovato Zeffirelli e la Fallaci, artisticamente esecrandi e ideologicamente mostruosi."
 
Purtroppo Montanari gentiluomo non si è dimostrato, a cadavere caldo ha accusato Zeffirelli di squadrismo,
somigliando peraltro al bue che dice cornuto all’asino: se non è squadrismo aggredire un morto ditemi che cos’è.

Inoltre il suo attacco alla “Firenze borghese” mi ha ricordato immediatamente Malaparte e Rosai, due squadristi veri.
 
Mi sa tanto che prima o poi, qualcuno si brucia le mani.....

Come annunciato nelle scorse ore, il Pentagono ha confermato di aver stanziato un aiuto militare di 250 milioni di euro all’Ucraina.
I nuovi fondi portano il valore dell’assistenza militare americana all’ex repubblica sovietica ad un ammontare di 1,5 miliardi dal 2014,
da Kiev utilizzati, tra l’altro, per combattere il separatismo filo-russo nell’est del Paese.

Come conferma il comunicato ufficiale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti,
“i nuovi fondi forniranno attrezzature per sostenere i programmi di formazione continua e le esigenze operative”,
comprese le capacità per migliorare “la consapevolezza e le operazioni marittime” nonché “la capacità difensiva”
e “la capacità di sopravvivenza delle forze ucraine nelle operazioni speciali e terrestri”
attraverso “la fornitura di fucili di precisione, lanciagranate con propulsione” oltre a visori notturni e quant’altro.

Il Pentagono sottolinea che “questa cooperazione in materia di sicurezza è resa possibile dai continui progressi dell’Ucraina
in merito all’adozione di riforme istituzionali di difesa fondamentali per allineare l’architettura di sicurezza nazionale del Paese ai principi euro-atlantici”.
In buona sostanza, il Dipartimento della Difesa promuove Kiev: sta facendo i giusti progressi per poter entrare in futuro nell’Alleanza Atlantica (Nato).
“Queste riforme – sottolinea il Pentagono – rafforzeranno la capacità di Kiev nel difendere la propria integrità territoriale a sostegno di un’Ucraina sicura, prospera, democratica e libera”.

I 250 milioni ora stanziati dal Pentagono erano stati precedentemente approvati dal Congresso;
quest’ultimo aveva votato per due volte il sostegno militare a Kiev durante gli ultimi anni dell’amministrazione di Obama,
ma la Casa Bianca ne aveva bloccato l’attuazione. L’amministrazione Trump lo ha invece approvato.

Dal canto suo Mosca fa sapere di essere pronta a rispondere se gli Stati Uniti installeranno basi militari vicino ai confini russi,
ha spiegato il presidente della Commissione per gli affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky,
in un’intervista rilasciata al canale televisivo Rossiya-24.
 
Nonostante molti commentatori ignorino quest’aspetto fondamentale, per la Federazione Russa l’Ucraina non è un Paese qualsiasi.

Come spiega Sergio Romano in Atlante delle crisi mondiali (Rizzoli, 2018)
“la goccia che ha traboccare il vaso della rabbia russa è stata la seconda crisi ucraina. Per i russi l’Ucraina non è un Paese straniero.
È la terra in cui sono depositate le radici culturali e religiose della loro storia; e ha con la Russia, per molti aspetti, un rapporto simile a quello della Scozia con l’Inghilterra.
Nelle manifestazioni di piazza contro le elezioni del dicembre 2004 e nella nuova occupazione di EuroMaidan dieci anni dopo,
Mosca ha visto il denaro di George Soros e la mano organizzativa dell’Open Society, la sua rete di fondazioni culturali.
Nei ripetuti viaggi a Kiev del presidente polacco Aleksander Kwaśniewski, durante la crisi, ha visto le ambizioni e lo spirito revanscista di Varsavia.
Nelle dichiarazioni degli Stati Uniti, ha visto l’intenzione di spingere verso oriente la loro frontiera politico-militare”.

“Sono sciocche e imprudenti le potenze che credono di potere fare politica estera senza tenere conto di questi fattori – sottolinea Romano – Gli americani invece hanno preferito ignorarli”.

Tesi condivisa da John J. Mearsheimer, uno dei maggiori esperti di relazioni internazionali, espressa in un celebre articolo pubblicato nel 2014 su Foreign Affairs:
“Immaginate l’indignazione americana se la Cina avesse costruito un’impressionante alleanza militare, e cercasse di includervi Canada e Messico.
La tripla iniziativa politica dell’Occidente – allargamento della Nato, espansione dell’Ue e promozione della democrazia – ha aggiunto benzina su un fuoco che aspettava di accendersi”.

Le élite negli Stati Uniti e in Europa, sottolinea, “sono state prese alla sprovvista solo perché aderiscono a una visione distorta della politica internazionale.
Tendono a credere che la logica del realismo abbia poca rilevanza nel ventunesimo secolo”.

Sul fronte ucraino, insomma, l’amministrazione Trump non ha fatto nulla per rimediare agli errori di Obama
e sta proseguendo con il piano di allargamento a est dell’Alleanza atlantica, minando pericolosamente gli interessi strategici russi.
 
Cambiamo argomento. Come sono suscettibili......loro. Ahahahahahah

Beirut La supermodella americana Bella Hadid è nella bufera per una foto postata su Instagram e condivisa con i suoi 27 milioni di follower.

È uno scatto in una sala d'aspetto di un aeroporto dove mostra la suola del suo stivale nero rivolta verso aerei dell'Arabia Saudita e degli Emirati.
Lei si è difesa dicendo che non aveva visto i velivoli sullo sfondo, che la foto non aveva «niente a che fare con la politica»
e non ha mai avuto intenzione di «mancare di rispetto a queste compagnie aeree».

È scoppiato l'inferno, perché nella cultura araba non c'è offesa peggiore che mostrare le suole a qualcuno, o colpirlo con una scarpa,
come ha sperimentato nel 2008 George W. Bush in Irak, sfiorato dalla calzatura lanciata da un giornalista.

Per i seguaci arabi di Hadid non ci sono dubbi. L'ha fatto apposta.
Sono arrivati centinaia di commenti infuriati dall'Arabia Saudita e la modella di 22 anni, che pure ha un padre palestinese,
ha dovuto scusarsi in inglese e in arabo su Instagram. «Non vorrei mai che i miei messaggi sui social venissero usati per odiare chiunque,
specialmente quelli della mia bella e potente eredità culturale - ha spiegato -. Mi piace la parte musulmana e araba della mia famiglia».

Ma le scuse non sono bastate. Su Twitter molti utenti hanno continuato ad accusare.
«Quello che ha fatto Bella Hadid è inaccettabile». Oppure: «Come ragazza saudita proteggerò il mio paese da persone come te».

I più indignati hanno lanciato l'hashtag #BellaHadidRacist per sottolineare il loro risentimento:
«Non ci interessa se l'hai fatto per errore o no, sei famosa e dovresti essere più attenta».

Alcuni hanno chiesto a marchi del lusso come Dior e Versace di non lavorare più con Hadid e promesso di boicottare le loro merci.
Sostengono che le scuse della modella sono «false».

Altri ancora hanno proposto che sia impedito ad Hadid di entrare nei loro Paesi.
Sui social sono state pubblicate immagini di profumi di Calvin Klein e Dior, firme con cui Hadid ha lavorato, gettate nella spazzatura.

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....azz

La mossa di Silvio Berlusconi per riunire Forza Italia è la nomina di Mara Carfagna e Giovanni Toti come nuovi coordinatori del partito.

L’ex premier lo ha annunciato in una nota diffusa durante la riunione congiunta dei gruppi parlamentari azzurri.

È il primo passo per sanare le spaccature con il governatore della Liguria che intanto a Tg2 Post su Rai2 commenta:

“Non credo che si possa fare una rivoluzione partendo da un board, si fa una rivoluzione partendo da dei contenuti e dandosi dei tempi precisi”.
E invoca “entro la fine dell’anno un congresso o delle primarie aperte dove tutti gli amici usciti da Forza Italia possano partecipare“.

Primarie a cui ha aperto a parole anche lo stesso Berlusconi: “Il Congresso Nazionale sarà anche l’occasione – si legge nella nota –
per valutare l’opportunità di indire ampie consultazioni popolari in ordine alle cariche elettive”.
 

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