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Indagine su mercato immobiliarein 3 anni boom di case invendute. E il futuro? L’orosc

Indagine su mercato immobiliare: in 3 anni boom di case invendute. E il futuro? L’oroscopo 2011 tra ottimisti e prudenti


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Dall’indagine conoscitiva condotta dalla Commissione ambiente della Camera emergono dati non certo confortanti sul mercato immobiliare. Tra gli elementi negativi si evidenzia “uno stock di ‘giacenze’ che ha ampliamente superato i 100mila alloggi e oggi si attesta intorno ai 120mila appartamenti invenduti“ in tre anni di mercato in flessione.

MERCATO IN CRISI: un gomitolo a più nodi
Ad accentuare i fattori di preoccupazione la Commissione riporta, oltre il boom di case invendute, altri dati negativi tra cui “il permanere di una tendenza negativa nel settore delle costruzioni che, a differenza di altri settori industriali, non sembra avere toccato il punto minimo della caduta ciclica, e ha continuato a mostrare segnali che restano sfavorevoli”.
L’indagine ha inoltre mostrato una crisi generalizzata che investe l’erogazione dei mutui immobiliari, la qualità del credito erogato e il mancato accesso all’abitazione che sfocia nell’aggravarsi del fenomeno ’sfratti’.
Riguardo ai prestiti, l’indagine riscontra “una fase negativa caratterizzata da una sensibile diminuzione sia dei finanziamenti delle banche alle imprese per gli investimenti sia delle erogazioni di mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni”. Fase che necessita di “una chiara inversione di rotta”.
In merito ai fabbisogni abitativi, la Commissione sottolinea che la difficoltà di dare risposta alla domanda abitativa in locazione viene accentuata dalla tipologia del nostro mercato immobiliare sbilaciato verso la proprietà. In Italia infatti le case di proprietà rappresentano il 72% delle abitazioni e la quota di case in affitto risulta pari al 18,8% del totale. Ammontare decisamente ridotto se confrontato con paesi come Germania (57,3%), Olanda (47,3%), Francia (40,7%).
Altro elemento invalidante risulta “l’annosa questione dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione“, che “ha assunto in questa fase di crisi economica una ormai inaccettabile caratteristica di sistematicità, che sottrae liquidità alle imprese, che è causa di un complessivo deterioramento dei rapporti contrattuali, anche fra soggetti privati, che in alcuni casi mette a repentaglio la stessa sopravvivenza delle aziende”.

OROSCOPO 2011 per il “mattone”
“Non ci sono pronostici a due cifre, nè in meglio nè in peggio. La prudenza però rimane d’obbligo”. A sostenerlo il CorrierEconomia che ha interpellato alcuni esperti del settore per stilare il pronostico 2011. La prudenza è consigliata in vista dello scenario economico dei prossimi mesi che presenta alcune incognite: l’andamento dei tassi previsti in salita e la ripresa dell’inflazione, l’occupazione e il problema dei giovani precari, l’instabilità politica.

Le previsioni tra ottimisti e prudenti
Le previsioni per il mercato immobiliare si dividono tra lieve ripresa e stagnazione.
- Secondo Guido Lodigiani di Gabetti “il 2011 dovrebbe essere un anno per investitori”. La conferma si riscontra nei segnali registrati a fine 2010 con la crescita di transazioni verificatasi a Milano e Roma. I dati di Nomisma avevano infatti segnato per la Capitale un incremento delle compravendite pari a 18,6% e una riduzione dei prezzi di 0,4%. Per Milano le rilevazioni avevano evidenziato una diminuzione dei prezzi dello 0,8% e un aumento delle transazioni del 7,8%.
- Di opinione differente Luca Dondi di Nomisma che vede il 2011 come “anno di transizione” in cui si assisterà ad una trasfomazione della domanda: l’investimento perderà posizioni a favore della domanda primaria che verrà sostenuta da una maggior disponibilità creditizia. E secondo Dondi a beneficiarne saranno soprattutto le localizzazioni periferiche dei grandi centri.
- Fabiana Magliola di Tecnocasa si mostra più positiva: “i segnali di fiducia” registrati nel corso del 2010 “potrebbero confermarsi anche nel 2011″. Secondo le stime della società di franchising immobilaire, il numero delle compravendite potrebbero stabilizzarsi intorno a quota 630mila, in crescita quindi rispetto alle 609mila dello scorso anno, anche se ancora in pesante ribasso rispetto al 2006 (845mila). Per quanto riguarda i prezzi invece, le grandi città dovrebbero riscontrare prestazioni migliori rispetto a hinterland e provincia.
- Le previsioni di Alessandro Ghisolfi di Ubh delinano “un’inversione del ciclo” che poggia le basi sui “segnali pervenuti nella seconda parte del 2010″, fenomeno che però sarà frenato dai dati non incoraggianti che giungono dal fronte macroeconomico nazionale. Risulta quindi “più probabile una fase di stagnazione in cui i valori potrebbero restare per più tempo”.
- La prospettiva migliore è descritta da Scenari immobiliari. Il presidente Mario Breglia abbraccia la teoria della ripresa “con prezzi che hanno arrestato la discesa e transazioni in aumento, soprattutto nelle grandi città”. A suo avviso le compravendite dovrebbero attestarsi tra 650 e 670mila e per le quotazioni medie si prevede una crescita soprattutto nella seconda parte dell’anno.

PREVISIONI in TABELLA
Gabetti: prezzi -3%; compravendite +5%
Nomisma: prezzi stabili; compravendite a +2%
Ubh: Prezzi in stagnazione o possibilità di ribasso; compravendite in moderata crescita
Tecnocasa: prezzi stabili o con tendenza alla crescita del 2%; compravendite senza scossoni o in tenue miglioramento (+2%)
Scenari Immobiliari: prezzi +2/4%; compravendite +3/5%

Il SUPERINDICE: una fotografia del mercato
Per concludere le previsioni del mercato immobiliare riportiamo i risultati del Superindice di CorrierEconomia, strumento che si propone di misurare la dinamica del mercato.
Segnaliamo che l’indice si compone per due terzi dalle variazioni medie dei prezzi rilevati dall’Osservatorio di Nomisma e per il restante terzo dal numero delle compravendite rilevate dall’Agenzia del Territorio.
In base a questi dati, il Superindice fotografa una inversione di tendenza nel 2010 del mercato immobiliare. Per il settore residenziale nelle 8 principali città italiane, l’indice rileva un incremento di sette decimi di punto (da 138,9 a 139,6). Risultato che può apparire non eccezionale, ma che registra comunque un cambio di rotta. I segnali positivi si riscontrano soprattutto nella ripresa del mercato segnata da Roma e Milano, centri che da sempre risultano anticipatori di uno o due semestri rispetto all’andamento delle atre città.

Link: Mercato estero e seconde case Il blog di casaXP > Mercato estero e seconde case: nel 2011 previsioni in crescita del 10%. Mete preferite, i Paesi in crisi

Link: Focus mercato immobiliare Il blog di casaXP > Focus “Mercato Immobiliare”: compravendite in timida ripresa e affitti in crescita. Roma e Milano, motori in rodaggio. L’Italia diseguale e la sicurezza del mattone

Erika Mainini
 

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sole24h (MI) costo del ristrutturato in 6 mesi è cresciuto dell'1,1%: i prezzi zona

A Milano il costo del ristrutturato in 6 mesi è cresciuto dell'1,1%: i prezzi zona per zona




A Milano il costo del ristrutturato in 6 mesi è cresciuto dell'1,1%: i prezzi zona per zona


Riparte il mercato immobiliare milanese nella seconda metà del 2010. Assorbiti in parte gli effetti della crisi internazionale, i prezzi a Milano riprendono a salire in città per gli immobili residenziali nuovi o ristrutturati (+1,1% in sei mesi) e più lentamente anche in provincia (+0,4% le case nuove in centro, in leggera flessione zone periferiche e appartamenti recenti o vecchi). Comprare casa a Milano costa in media 4.679 euro al metro quadro, per gli immobili residenziali nuovi o ristrutturati.


La crescita maggiore è in centro (+1,7%, 8.744 euro al mq), specialmente in Diaz-Duomo-Scala (+3,4%, 9.100 euro al mq) ma i prezzi iniziano a risalire anche nei Bastioni (+1,3%), in Circonvallazione (+1,1%) e in periferia (+0,8%). Ripartono le compravendite, +19,7% al terzo trimestre 2010 rispetto all'anno precedente, anche se rimangono ancora lunghi i tempi per la contrattazione: in media sei mesi. Mentre rallentano la zona Lagosta–Stazione Garibaldi, interessata dalle nuove trasformazioni urbanistiche di Porta Nuova, che aveva registrato una impennata nella prima parte dell'anno (-4,1% in sei mesi, +4,5% in un anno, 4.050 euro al mq) e la zona di Porta Genova (-2,7%) e si abbassano i prezzi su via Padova (-1,7%).

Le case più care? In Spiga-Montenapoleone con 13.100 euro al mq (+1,9%) e Vittorio Emanuele – S. Babila con 10.050 euro al mq (+2%). Le più convenienti in Salomone-Bonfadini con 2.600 euro al mq (+0%), e in Forlanini Mecenate (2.800 euro al mq, +1,8%).
Ripartono gli affitti a Milano. Nel secondo semestre 2010 il prezzo di locazione rimane stabile per i trilocali e gli appartamenti più grandi (+0,0%) mentre iniziano a risalire i prezzi di bilocali (in media 196 euro al mq all'anno, +0,2% in sei mesi) e soprattutto dei monolocali (249 euro al mq all'anno, +1,4% in sei mesi).

Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla 38° edizione della "Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano" sul secondo semestre 2010 realizzata dalla Camera di commercio di Milano attraverso l'azienda speciale Borsa Immobiliare, in collaborazione con gli agenti rilevatori di Fimaa Milano.
 

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Casa: Confedilizia, arriva ripresa

Casa: Confedilizia, arriva ripresa - Top News - ANSA.it



Aumenti dell'1-1,5% nel 2010 dovrebbero consolidarsi nel 2011


(ANSA) - ROMA, 2 FEB - Il mercato della casa nel 2011 consolidera' la ripresa registrata, dopo anni di prezzi in calo, nell'ultima parte del 2010. E' la previsione di Confedilizia.

'Alla fine del 2010 c'e' stata una ripresa dei prezzi dopo due anni di calo', spiega il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani. Ripresa che si e' concretizzata in aumenti dell'1-1,5% nelle grandi citta' in un periodo che ha visto crescere anche il numero delle compravendite (circa +3% rispetto agli scambi registrati nel 2009.
 

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Confedilizia: nel 2011 si consolida la ripresa del mercato immobiliare Immobili&Dintorni


Riportiamo integralmente la notizia rilasciata dall’ Asca secondo cui, nel 2011, si consolidera’ la ripresa registrata, dopo anni di prezzi in calo, nell’ultima parte del 2010. Ripresa prevista dal Borsino Confedilizia l’anno scorso e che si e’ concretizzata in aumenti dell’1-1,5% nelle grandi citta’, in un periodo che ha visto crescere anche il numero delle compravendite (tanto che il saldo finale dovrebbe vedere un aumento di circa il 3% rispetto agli scambi registratisi nel 2009, quando al 31 dicembre si contavano 609.000 transazioni).

La Confedilizia ha presentato oggi i risultati di ”Un anno di quotazioni del Borsino immobiliare”, raccolti in una apposita pubblicazione. Il Borsino immobiliare Confedilizia rileva, ogni semestre, i valori di compravendita degli immobili adibiti ad uso abitativo di 105 province (47 citta’ del Nord, 25 del Centro e 33 del Sud). La sesta edizione della pubblicazione riporta i dati che emergono dalla media della rilevazione dei due semestri del 2010. I valori minimi sono riferiti ad immobili da ristrutturare completamente. I valori massimi sono riferiti ad immobili nuovi o ristrutturati.

Fra i valori massimi di compravendita registrati si segnalano – per le zone centrali –
Venezia (con una media di 9.400 euro al metro quadro),
Roma (8.900 euro mq) e Milano (7.600 euro mq);
per le zone semicentrali,
Venezia (6.380 euro mq),
Milano (5.140 euro mq) e Roma (5.000 euro mq);
per le zone periferiche,
Roma e Venezia (4.000 euro mq),
Siena (3.520 euro mq) e Milano (3.350 euro mq).

Con riferimento alle aree geografiche, i valori medi piu’ elevati, in zone centrali, si registrano al Nord (3.372 euro al metro quadro);
seguono il Centro (3.191 euro mq)
e il Sud con le isole (2.332 euro mq).
Per i valori minimi, in zone periferiche, e’ il Centro a registrare il prezzo medio piu’ alto (1.046 euro mq), seguito dal Nord (988 euro mq) e dal Sud ed isole (758 euro mq).
 

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Case, i prezzi tornano a salire

Case, i prezzi tornano a salire: Venezia, Roma e Milano le più care
Anche la Confedilizia, nel suo ultimo borsino immobiliare, prevede rialzi dei costi delle abitazioni. Al Sud si paga di meno

Case, i prezzi tornano a salire


Il mercato immobiliare è in ripresa e festeggerà il 2011 con il segno positivo. Sono sempre di più gli operatori che nelle analisi per l’anno in corso prevedono la fine della crisi per il settore delle compravendite e, di conseguenza, dei saldi per chi compra casa. Gli ultimi numeri a supportare questa tesi sono quelli forniti dalla Confedilizia che ha da pochi giorni presentato il suo “Borsino immobiliare”. Sulla base delle rilevazioni di oltre 200 sedi territoriali, l’associazione “ritiene che nel 2011 si consoliderà la ripresa registrata, dopo anni di prezzi in calo, nell’ultima parte del 2010 - si legge nel comunicato - Ripresa prevista dal Borsino Confedilizia l’anno scorso e che si è concretizzata in aumenti dell’1 - 1,5% nelle grandi città, in un periodo che ha visto crescere anche il numero delle compravendite”.

A poter influenzare il settore ci sono però due incognite: una di carattere positivo e una negativa. La prima è l’esito del confronto sul federalismo municipale e l’introduzione della cedolare secca sugli affitti, che potrebbe essere un volano per il settore. Dall’altra c’è invece il rischio di una tassa patrimoniale, smentita dal Governo, ma che preoccupa gli investitori del settore.

Lo studio di Confedilizia permette anche di scoprire quali sono le regioni più care della penisola. Senza troppe sorprese i prezzi medi più alti sono al Nord, dove una casa in zona centrale costa 3.372 euro al metro quadro, seguita dai 3.191 euro al mq al Centro. Staccata con 2.332 euro al mq il Sud e le isole. La classifica si ribalta invece se si cercano le occasioni migliori: nella periferia del Sud si arriva in media a 758 euro al mq, contro i 988 euro del Nord e i 1.046 euro del Centro. Nessuna novità neppure nella graduatoria delle città più costose, in cui l’acquisto di una casa richiede una fortuna più che un mutuo. Venezia risulta il luogo più caro per avere un tetto sopra la testa: in centro un metro quadrato costa fino a 9.400 euro. Seguono Roma con 8.900 euro e Milano con 7.600 euro. Le tre città condividono il podio anche per i costi in zone semicentrali (anche se qui Milano supera Roma) e in periferia, dove Roma e Venezia primeggiano con un costo fino a quattromila euro al metro quadro, seguite dai 3.520 euro di Siena.

Le occasioni migliori si trovano invece nelle città del Sud e nelle isole. Un metro quadrato in centro a Nuoro costa anche 600 euro, che scendono addirittura a 450 euro nelle zone periferiche. Brindisi, Oristano, Vibo Valentia e Ragusa completano la classifica delle città più convenienti in Italia.

“La ripresa delle compravendite è testimoniata anche dalla crescita di nuovi mutui registrata negli ultimi mesi - spiega Alessio Riccucci, Responsabile Area Banche del portale del confronto mutui e delle tariffe Supermoney - In questo momento i tassi di interesse, seppur in rialzo, si dimostrano ancora favorevoli per chi avesse intenzione di acquistare una casa. L’andamento dei prezzi degli immobili dimostra poi che la finestra dei saldi si sta per chiudere definitivamente e attendere un ulteriore abbassamento dei prezzi delle case non è più conveniente”.
 

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espresso.repubblica.it casa si torna a comprare

Casa, si torna a comprare - L'espresso


Roma in crescita, Milano brillante: in barba alle voci su nuove tasse, gli italiani investono nel mattone. Grazie a mutui convenienti, transazioni più rapide e ristrutturazioni agevolate.
Rapporto su un ritorno di fiamma(07 febbraio 2011)Firenze, la città che ha registrato il record negativo di vendite immobiliariDomanda in crescita, prezzi stabili, mutui in aumento: gli italiani tornano a comprare casa. Dopo la gelata degli ultimi due anni - dovuta alla crisi innescata dai subprime e alla congiuntura internazionale - il mercato del mattone è tornato a crescere nel 2010 e promette bene anche per quest'anno. "Durante l'anno appena trascorso il mercato immobiliare residenziale ha iniziato a dare i primi segnali di ripresa", spiega Fabiana Megliola, responsabile dell'Ufficio Studi di Tecnocasa: "Le compravendite immobiliari, nel primo semestre del 2010, hanno registrato una leggera risalita e anche le quotazioni hanno segnalato la contrazione più bassa che si sia mai registrata da quando il ciclo discendente ha avuto inizio". La crescita, tuttavia, non è omogenea e gran parte degli esperti descrive un interesse per le compravendite immobiliari a macchia di leopardo.

Sono infatti le piazze di Roma e Milano a segnare i risultati migliori a livello nazionale, mentre le grandi città del Sud arrancano nelle vendite del mercato residenziale e non. Inoltre, gli operatori protagonisti della ripresa sono spesso investitori speculativi, fino all'anno scorso intimoriti dal crollo del mercato nel panorama internazionale che oggi tornano a scommettere sul mattone. E poi ci sono le famiglie di fascia medio-alta, che puntano a cercare abitazioni più grandi oppure ad ampliare la propria: la tipologia di appartamento più ricercata in Italia è, infatti, il trilocale. L'argomento casa, inoltre, continua a tenere banco nel dibattito politico: l'ipotesi di una tassa patrimoniale, rilanciata da Giuliano Amato e Pellegrino Capaldo - già respinta dal premier Silvio Berlusconi - non sembra aver pesato sulle proiezioni che rilanciano il mercato immobiliare.

Lo sprint delle compravendite si spiega facilmente. Dopo qualche anno di staticità, i venditori hanno deciso di ritoccare i prezzi al ribasso e le banche hanno alleggerito la stretta creditizia nella concessione di mutui: così, chi può, ha ripreso coraggio e ha ricominciato a cercare casa. E sono in molti visto che, secondo l'Istat, dal 2004 al 2009 il numero delle famiglie in Italia è aumentato di 338 mila unità l'anno: al momento, dal confronto tra le abitazioni messe in cantiere e i nuovi nuclei familiari, risulta una domanda insoddisfatta di circa 423 mila abitazioni. Inoltre calano i costi dei mutui e finalmente si assestano i tempi medi di vendita delle case (circa sei mesi), che erano rapidamente saliti durante la crisi.

Tutti segnali positivi che contribuiscono alla ripresa del mercato immobiliare. Peccato che, secondo l'Ance, l'Associazione nazionale costruttori edili, si costruiscano sempre meno case: negli ultimi quattro anni, gli investimenti in costruzioni sono calati del 18 per cento (29 miliardi di euro). E d'altra parte, "continua il ribasso dei valori delle abitazioni di qualità medio-bassa e che necessitano di interventi di ristrutturazione impegnativa", riprende Megliola: "E, sui dati positivi, inciderà molto il mercato del lavoro dal momento che un aumento della disoccupazione potrebbe determinare incertezza nelle decisioni di un acquisto a medio-lungo termine quale quello dell'abitazione".

In generale, è lo scenario internazionale che faticosamente sembra aver rimboccato il sentiero della sviluppo. Crescita del Pil, istituti di credito meno restrittivi e la crisi globale che ha portato a un rallentamento del calo dei valori: così, anche il mercato immobiliare mondiale ha registrato un aumento delle transazioni. L'Italia si muove in linea con le nazioni dell'Unione europea, dove il mercato abitativo - secondo i dati dell'istituto di ricerche Scenari Immobiliari - segna transazioni in crescita media del 2 per cento nel 2010 e del 3 per cento nel 2011.

Passando all'analisi della situazione interna, l'ultimo rapporto di Nomisma fotografa un mercato delle abitazioni residenziali private che riesce a chiudere l'anno appena trascorso in sostanziale recupero. Non si tratta di cifre da capogiro, ma sicuramente di un trend positivo che fa ben sperare. Infatti, tra il 2010 e il 2011 il fatturato del mercato immobiliare italiano passa da 111 miliardi di euro a 115: un incremento vicino al 2 per cento. Alcuni analisti indicano come lo "scudo fiscale" e il relativo rientro dei capitali dall'estero abbia dato respiro al mercato, e come ci siano degli investitori pronti a usare le riserve rientrate nei prossimi anni, quando si attende un mercato immobiliare rinvigorito. Certo è che si tratta dell'ennesima chance di arricchimento anche per chi aveva dei capitali sporchi fermi in qualche paradiso fiscale, che continuano a godere delle scelte di via XX Settembre, più dirette a fare cassa che a disincentivare l'evasione. "Il mercato premia oggi gli operatori forti", spiega Mario Breglia di Scenari Immobiliari: "Basti pensare che alla fine dell'anno ci sono stati investimenti massicci fatti da grandi compratori: certo indirettamente ne beneficia il mercato nazionale, ma sono in pochi a trarne reali profitti".
 

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Mercato immobiliare: a Milano il costo degli affitti sale (e qualche quartiere scende)






Non si fanno sconti a Milano in tema di affitti: nonostante lo scandalo di affittopoli, nel 2010 i prezzi degli affitti sono cresciuti del 2,4% (contro l’1,5% rilevato dall’Istat), a ritmi maggiori del tasso d’inflazione. Secondo l’analisi condotta dalla divisione studi di idealista.it, su un offerta di 3626 immobili del capoluogo meneghino, il prezzo medio degli immobili in affitto nel capoluogo meneghino è di 14,7 euro/m2.

Tra i quartieri che salgono, fiera-de angeli (16,2%; 16,5 euro/m²) hanno registrato la crescita maggiore negli ultimi dodici mesi, seguiti da greco-turro (8,6%; 13 euro/m²), spinta dalla “migrazione” di tanti studenti universitari verso la bicocca, e città studi-lambrate (6%; 14,3 euro/m²), quartiere sempre universitario ma di lusso. In terreno positivo anche lorenteggio-bande nere (3,3%; 12,2 euro/m²) e chiesa rossa-gratosoglio (0,2%; 12,3 euro/m²), rimasta sugli stessi valori di un anno fa.

Nove delle 14 zone monitorate hanno registrato variazioni a ribasso: per comasina-bicocca (-0,5%, 11,8 euro/m²), corvetto-rogoredo (-1,4%; 12 euro/m²) e famagosta barona (-1,7%; 13,1 euro/m²), ma si è trattato di semplici aggiustamenti. I cali veri sono diffusi a livello cittadino, a partire da certosa (-2,8%), quartiere tra i più economici con i suoi 12 euro/m², alle vie del centro (-4,3/; 20,3 euro/m²) dove i metri quadri invece valgono oro. Chiudono in saldo negativo porta vittoria (-4,6%; 15 euro/m²), navigli-bocconi (-5,2%; 15,6 euro/m²), forlanini (-9,4%; 12,1 euro/m²) e garibaldi-porta venezia (-12%; 14,7 euro/m²).



:ciao:
 

hellboy

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Dove va il mercato immobiliare: in ripresa le compravendite solo nelle città del cent

Dove va il mercato immobiliare: in ripresa le compravendite solo nelle città del centro-nord: Milano +20%, Roma +14%


http://www.ilsole24ore.com/art/fina...-23/previsioni-2011-casa-nomisma-063843.shtml


«Il peggio è passato senza grandi scossoni. La tendenza delle compravendite viene considerata stabile: dalle 609mila del 2009 si passerà alle 625mila circa di quest'anno, dopo un'attività consistente anche nel terzo trimestre di quest'anno nei capoluoghi del centro-nord. Certo, siamo molto distanti dal picco delle 845mila vendite del 2006». Così Luca Dondi dall'Orologio, economista della società di ricerche Nomisma, parla con il ilsole24ore.com del 3° Rapporto 2010 sul mercato immobiliare, il più importante dell'anno perché riguarda le grandi città, che verrà presentato agli operatori del settore domani mattina alle 10,30 a Milano. «Il mercato - spiega Dondi - ha di fatto tenuto grazie alla domanda nel 2009 per investimento e al fatto che nel 2010 le banche siano tornate ad erogare mutui.I prezzi medi sono ancora in calo mentre per la prima volta i canoni di locazione fanno registrare una tendenza migliore, pur essendo sostanzialmente stabili».


L'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del Territorio per il terzo trimestre 2010 ha visto le compravendite di immobili che hanno registrato una nuova frenata: dopo due trimestri di aumenti, torna il segno meno, con un calo del 2,7% tendenziale. Il dato è stato diffuso oggi. Al Nord il mercato residenziale ha registrato un aumento delle compravendite del 2,6%, al centro dell'1%, mentre al Sud c'è stato un calo del 13,8%. Secondo Gianni Guerrieri, direttore dell'Osservatorio (ripreso da Radiocor) , «esiste al Sud un problema di redditi dovuto alla crisi che determina uno scarso impulso anche negli acquisti della prima casa». L'analisi del settore residenziale mostra un incremento del 4,9% delle vendite nei capoluoghi e un calo del 5,8% nei non capoluoghi. «L'andamento positivo nei cento capoluoghi osservati rappresenta una nota di ottimismo», ha commentato Guerrieri. Si distinguono in particolare le grandi città (+7,8%), con Roma e Milano in testa (+13,9% e +19,7%); Bologna +7%, Genova +1,3%, mentre sono in calo Torino con -2,3%, Firenze -7,4% e Palermo -10,6%.

«Si può dire che si è avviata una fase di stabilizzazione che proseguirà anche nel 2011 e non ci sono le avvisaglie per un rimbalzo. La ripresa delle transazioni sarà molto lenta e progressiva dopo il triennio negativo». Il mercato immobiliare italiano sta lentamente stabilizzandosi dopo le flessioni che hanno cominciato ad affacciarsi nel 2008, acutizzatesi poi nel 2009. Il 2010, infatti, rappresenta un anno di assestamento dopo la caduta verticale subita nel 2008-2009 sul fronte delle compravendite e quella, meno pesante, ma comunque inusuale per il mercato italiano, dei prezzi. La domanda di immobili non è indicata ancora come in crescita, ma si stanno progressivamente esaurendo le indicazioni in negativo che avevano caratterizzato negli ultimi mesi tutti i comparti immobiliari considerati. I prodotti secondari, per localizzazione o qualità delle compravendite, non trovano o faticano a trovare compratori, di finanziamento mentre quelli primari, per location, architettonica, consumi energetici vengono comunque richiesti.
 

messimo

Guest
con una 20na di telefonote mi sono reso conto che qui da me al sud i prezzi delle case sono scesi piu di quanto potessi immaginare!!!!!
 

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