News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 10 marzo 2004

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Usa: Richieste Prestito Immobiliare In Crescita 1,2%

Usa: Richieste Prestito Immobiliare In Crescita 1,2%

(ANSA-BLOOMBERG) - ROMA, 10 MAR - L' indice della Mortgage Bankers Association (Mba) che misura l' andamento delle richieste di finanziamento ipotecario negli Stati Uniti, ha registrato la scorsa settimana un aumento dell' 1,2%, a quota 889,1. Si tratta del quarto rialzo consecutivo.
Nel dettaglio, la domanda di rifinanziamenti di prestiti già in essere ha segnato un aumento dell' 1% (3.567,6), mentre la domanda di prestiti finalizzati specificatamente all' acquisto di un immobile è salita dell' 1,4%, a 428,6. Il mercato immobiliare negli Usa continua a dimostrarsi tonico grazie al livello basso dei mutui.
La scorsa settimana il tasso medio sulla scadenza trentennale è sceso al 5,34%, nei pressi del livello minimo di sempre raggiunto a giugno scorso (4,99%). Gli addetti ai lavori si attendono che il mercato immobiliare continuerà a crescere almeno per tutto il primo semestre dell' anno.
(ANSA).
 
Usa: bilancia commerciale gennaio

dati USA:

ore 14,30 Bilancia commerciale Gennaio (atteso - 42,6 mld $)

DATO USCITO: -43,06 mld $
 
TESORO: RISCOSSA BOT-PEOPLE, IN ASTA RICHIESTE SUPER/ANSA

TESORO: RISCOSSA BOT-PEOPLE, IN ASTA RICHIESTE SUPER/ANSA
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Bot-people ancora alla riscossa. In
fuga dalle obbligazioni 'corporate' dopo essere rimasti scottati
dai titoli Parmalat, Cirio e dai tango-bond, i risparmiatori
italiani continuano a spostare i propri soldi verso i vecchi,
affidabili titoli di Stato. Che offrono rendimenti erosi per
oltre la meta' ormai dall'inflazione, ma si rivelano un buon
'parcheggio' - specie se a breve scadenza - per il denaro, tanto
piu' di fronte alla ripresa dell'economia ancora poco convinta e
alle incertezze di Piazza Affari.
All'asta di stamani i Bot trimestrali hanno visto una
richiesta-monstre, da parte soprattutto di risparmiatori
'retail' in cerca di un porto sicuro ma anche di liquidita': i
3,5 miliardi di euro offerti dal Tesoro sono stati sommersi da
una domanda pari a 10,826 miliardi, con un rapporto tra domanda
e offerta a 3,09. Per trovare un valore tanto alto occorre
andare indietro a oltre 4 anni fa, al collocamento dell'11
gennaio 2000 quando il tasso di copertura sali' a 3,85.
La forte domanda - concentrata soprattutto sul 3 mesi che
permette agli investitori di tornare in possesso dei propri
liquidi in breve tempo - ha messo sotto pressione il rendimento
lordo semplice, sceso all' 1,958% da 1,965% dell'ultima asta e a
un soffio dal suo minimo storico di 1,956% del 12 gennaio
scorso.
Un vero e proprio drenaggio di capitale dai corporate bond, e
dalla borsa che ancora non convince, verso i titoli di Stato.
''C'e' una grande domanda - spiega il presidente dell'Assiom,
l'associazione degli operatori bancari di settore, Mario
Ghiraldelli - da parte del pubblico retail sui titoli di stato a
breve scadenza, a causa della crisi dei corporate bond e del
mercato azionario che spinge la clientela, almeno a breve
termine, a trovare un rifugio sicuro nei titoli di Stato''.
Il rendimento dei Bot - aggiunge Ghiraldelli - ''e' certo e
non c'e' rischio di default. I risparmiatori preferiscono
parcheggiare cosi' la propria liquidita', per non avere
preoccupazioni di sorta, anche se i rendimenti non pagano
neanche meta' dell'inflazione''.
Ma non e' soltanto la fuga dai corporate bond a far tornare
in auge il Bot a tre mesi, il cui rendimento netto e' sceso
all'1,33%. I risparmiatori sono attratti anche dalle prospettive
di un taglio dei tassi d'interesse - reso probabile dalle
incertezze della ripresa europea - che rende appetibili i Bot a
breve scadenza, i cui tassi offerti si rivelano un buon
investimento di fronte alla prospettiva di un taglio del costo
del denaro. ''Ci sono buone attese per un taglio dei tassi
d'interesse da parte della Banca centrale europea - sottolinea
Gianluca Salford, fixed-income strategist di J. P. Morgan - e
questo, in generale, aiuta i titoli di Stato a breve scadenza''.
La probabilita' di un taglio di 25 punti base e' data al 30% -
spiega l'analista - e il periodo piu' probabile potrebbe essere
verso la fine del secondo trimestre. (ANSA)
 
Multa della Sec per Bank of America

da Spystocks.com:

Multa della Sec per Bank of America
(3/10/2004 3:49:09 PM)

Bank of America pagherà una multa di 10 milioni di dollari per l'accusa della Sec di aver ostacolato le indagini della commissione e di non aver fornito tempestivamente documenti relativi a un'inchiesta per trading illegale che vede coinvolta la banca.
 
Usa: scorte all'ingrosso gennaio +0,1%

10/03/2004 16:07
* USA: +0,1% SCORTE INGROSSO GENNAIO

USA: Le scorte industriali negli Stati Uniti nel mese di gennaio sono cresciute dello 0,1%, al di sotto delle stime degli analisti che prevedevano un +0,4%. Il dato relativo a dicembre 2003 aveva segnato un +0,5%.
 
Usa: vendite all'ingrosso gennaio +0,6%

USA: Le vendite all''ingrosso negli Stati Uniti hanno registrato, nel mese di gennaio, una crescita dello 0,6%, contro stime degli analisti che prevedevano un +0,5%.
 
Acea, in 2003 torna l'utile, dividendo a 0,19 euro

Acea, in 2003 torna l'utile, dividendo a 0,19 euro

ROMA, 10 marzo (Reuters) - Il consiglio di amministrazione di [LINK:76dccef13b]Acea[/LINK:76dccef13b] ha approvato il progetto di bilancio 2003 che mostra a livello consolidato un ritorno all'utile netto, pari a 58,9 milioni di euro da una perdita di 106,8 milioni a fine 2002, che era stata gravata da 180 milioni di accantonamenti per il settore della telefonia.

Il consiglio di amministrazione, si legge nella nota diffusa al termine della riunione, ha convocato l'assemblea dei soci per il 22 aprile proponendo la distribuzione di un dividendo di 0,19 euro per azione. Nel 2002 non era stato distribuito alcun dividendo.

Crescono, come già evidenziato in occasione del precedente esame preliminare dei conti 2003, anche il valore della produzione e la redditività, nonostante sia stato deconsolidato il 50% dell'attività di produzione di energia elettrica conseguente ai conferimenti nella partnership con Electrabel.

A livello di gruppo il valore della produzione, si legge nella nota del gruppo romano, passa a fine 2003 a 1.481,1 milioni di euro con una crescita del 13,2% dai 1.308,4 del 2002.

Il margine operativo lordo consolidato sale a 314,4 milioni di euro (+7%) da 293,7 milioni di fine 2002. A parità di perimetro di consolidamento l'incremento sarebbe stato dell'11,1%.

"Alla crescita del margine hanno contribuito soprattutto le attività legate alle gestioni idriche ed alla distribuzione e vendita di energia elettrica", spiega la nota.

La posizione finanziaria netta a fine 2003 è negativa per 897,5 milioni di euro, peggiore rispetto ai 782,6 milioni indicati a fine 2002. Il peggioramento, spiega la nota di Acea, "è legato essenzialmente all'utilizzo di fondi accantonati nel 2002 per la telefonia. Conseguentemente, al netto degli esborsi effettuati nel corso dell'esercizio per Atlanet, l'indebitamento netto avrebbe registrato una consistente riduzione".

Il dato dell'indebitamento netto diffuso oggi è differente dal passivo di 926 milioni di euro indicato il 9 febbraio con i dati preliminari. La differenza, spiega Acea, "è prevalentemente imputabile all'esclusione dall'area di consolidamento di Acque spa", società che gestisce l'Ato di Pisa.

Per il dividendo proposto di 0,19 euro per azione è previsto uno stacco cedola il 21 giugno con pagamento il 24 giugno.
 
Bipop, utile netto '03 a 11,5 mln, accantona 46 mln Parmalat

Bipop, utile netto 2003 a 11,5 mln, accantona 46 mln su Parmalat

MILANO, 10 marzo (Reuters) - Bipop-Carire, gruppo Capitalia, chiude il 2003 con un utile netto di 11,5 milioni di euro.
Il risultato netto del 2002 era stato pari a 0,12 milioni di euro ma era relativo al solo secondo semestre dell'esercizio in quanto, a seguito del riassetto del gruppo, Bipop-Carire nell'attuale configurazione è nata il 1° luglio 2002, dice una nota.
Il dato del 2003 risente inoltre di rilevanti accantonamenti e rettifiche che ammontano a 113 milioni di euro, di cui 46 milioni a fronte dell'esposizione su Parmalat.
Il margine di intermediazione è stato pari a 456 milioni, di cui 228 milioni nella seconda parte dell'anno. Quest'ultimo dato mostra un calo su base annua del 7% (-4,7% al netto degli sportelli ceduti).
La raccolta diretta da clientela si attesta a quasi 5 miliardi, mentre quella indiretta è di 11,7 miliardi. Crediti verso la clientela a poco più di 7 miliardi.
 

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