Obbligazioni in default Lehman Brothers - sviluppi Chapter 11 (1 Viewer)

Imark

Forumer storico
Ho fatto quanto consigliato!

Se il mio debutto è infelice, l'accoglienza non è proprio calorosa. Semplicemente sono un povero neofita riguardo a blog e forum (sic!).

Grazie e saluti

L'accoglienza non è mai ostile qui, credimi, e spero che tu possa trovare interessante ed utile frequentare ... :)

Un'altra cosa, sulla quale mi auguro che - se vorrai bazzicare da queste parti - ti potresti convincere é che qui sopra ci sono davvero alcune delle persone più disinteressate in assoluto su un tema come quello dell'investimento obbligazionario ...

Ma ripeto, non voglio farne un assunto: resta qui continuando a dire tranquillamente la tua ... vedrai che la fiducia e la stima verrà come conseguenza dei comportamenti... :)
 

negusneg

New Member
Sinceramente faccio fatica a comprendere il motivo di tanto accaloramento, soprattutto visto che sulle conclusioni ("Aspettiamo cosa succede, sono d’accordo.") siamo TUTTI d'accordo. Comunque rispondo qui sul forum per non ingolfare il blog di AeneA.

Obbligazioni Lehman: che fare?
A breve, i titolari di obbligazioni Lehman Brothers saranno chiamati ad effettuare l’insinuazione al passivo: cosa significa?”
negusneg, ti ricordo che il tema del blog è questo e non è fare polemiche fuori tema.

Giusto. Nell'intervento che hai citato intervenivo proprio su questo tema: "Nel giro di una settimana sarà tutto più chiaro, e sul forum (http://www.investireoggi.it/forum/lehman-sviluppi-chapter-11-vt37216.html) verranno date puntuali indicazioni su quali saranno le prossime mosse da fare.
Muoversi prima di conoscere quali saranno le modalità richieste per l’insinuazione al passivo rischia solo di essere controproducente, come dimostra il fatto che chi si è già insinuato dovrà comunque ripetere la procedura."


Ho avuto occasione di leggere la mozione (ancora non approvata) di bar date: chi si è insinuato non devrebbe ripetere la registrazione, se ha firmato personalmente, fatta eccezione per i “garantiti” (creditori indiretti, per i quali ci sarebbe uno specifico questionario). Invito ad interventi con cognizione di causa!

La notizia che "chi si era già registrato dovrà comunque ripetere l'operazione perchè ora va fornita una documentazione molto più dettagliata" l'ho letta nell'articolo di Laura Serafini di sabato scorso. Prendo atto che non è così: purtroppo il Sole, e Laura Serafini in particolare, si conferma fonte totalmente inattendibile sulla questione.

E dire che fra spot gratuiti e strafalcioni vari l'abbiamo già beccata parecchie volte, colpa mia che questa notizia l'avevo presa per buona, credendo di parlare "con cognizione di causa". Chiedo venia :bow:

Resto del parere che l’allarmismo è stato provocato ipso facto dalla posizione cririca dell’ABI verso la mozione di Bar Date (questo è il merito). Vorrei solo discutere del merito delle cose.

Su questo non sono del tutto d'accordo. L'ABI, come tu stesso ammetti, sta cercando di ottenere una sorta di iscrizione "automatica" o, in subordine, che le banche possano iscrivere collettivamente i loro clienti.

Fra l'altro, come osservava anche Mauro qualche post indietro, "PRIMA avrebbe dovuto essere pubblicata la lista con i codici isin delle obbligazioni , POI fissata la bar date".

Cito dall'articolo di Laura Serafini (sempre che non sia una bufala anche questa :rolleyes:): "Anche questo aspetto sarà contestato nell'atto di opposizione dell'Abi: non si può proporre una data ultimativa senza prima consentire di poter verificare quali emissioni sono in bilancio e quali no."

Secondo me hanno fatto bene a fare opposizione, non sarà certo questo che "mette a repentaglio la possibilità di ottenere rimborso, seppure parziale, per la gran parte dei risparmiatori italiani", visto che la questione sarà risolta nel giro di qualche giorno, queste sono solo illazioni (terroristiche) di Laura Serafini.

Concludendo, per accogliere il tuo invito a stare sul merito delle cose, che poi è ciò che interessa di più a tutti, riassumo il mio pensiero sul "che fare?", premettendo che non ho alcun tipo di conflitto di interesse nella vicenda, ma cerco solo di capire quale è la cosa più sensata da fare per un normale risparmiatore:

a) se si hanno motivi particolari per partecipare in prima persona al procedimento, occorre rivolgersi ad un avvocato per farsi rappresentare ed esercitare direttamente i propri diritti (discutere in udienza, presentare mozioni o reclami, votare il piano, etc.). Va da sè che, dati i costi della procedura, questa scelta è difficilmente percorribile da chi non ha in ballo grossi patrimoni, data l'incidenza dei costi che su somme non particolrmente rilevanti rischia di essere proibitiva in rapporto ai possibili vantaggi (non è che un singolo risparmiatore può ottenere un "recovery ratio" superiore agli altri);

b) in tutti gli altri casi (che riguardano poi la stragrande maggioranza dei risparmiatori) conviene aspettare ancora qualche giorno.

Da un lato è possibile infatti che automaticamente vengano iscritti i possessori di una serie di emissioni obbligazionarie, nel qual caso sarà sufficiente controllare se quelle che si posseggono sono incluse nella lista, dall'altro che le banche ottengano la possibilità di assistere i loro clienti procedendo all'iscrizione a nome loro.

Questo, fra l'altro, è quello che successe per la Parmalat, dove il 99% dei possessori di obbligazioni sono stati iscritti dalle loro banche in questo modo, senza che questo pregiudicasse in alcun modo la possibilità di citare successivamente il proprio istituto in giudizio, laddove ce ne fossero gli estremi.

Nel caso in cui la Corte non consenta nessuna di queste due modalità (adesione "automatica" o "collettiva") allora sarà il caso di muoversi (ma lo sapremo nel giro di pochi giorni) per procedere individualmente, anche se ho motivo di credere che anche in quel caso le banche si attiveranno per fornire assistenza.
 

mauro1969

Forumer attivo
Da un lato è possibile infatti che automaticamente vengano iscritti i possessori di una serie di emissioni obbligazionarie, nel qual caso sarà sufficiente controllare se quelle che si posseggono sono incluse nella lista, dall'altro che le banche ottengano la possibilità di assistere i loro clienti procedendo all'iscrizione a nome loro.

Questo, fra l'altro, è quello che successe per la Parmalat, dove il 99% dei possessori di obbligazioni sono stati iscritti dalle loro banche in questo modo, senza che questo pregiudicasse in alcun modo la possibilità di citare successivamente il proprio istituto in giudizio, laddove ce ne fossero gli estremi.

Nel caso in cui la Corte non consenta nessuna di queste due modalità (adesione "automatica" o "collettiva") allora sarà il caso di muoversi (ma lo sapremo nel giro di pochi giorni) per procedere individualmente, anche se ho motivo di credere che anche in quel caso le banche si attiveranno per fornire assistenza.

Sono pienamente d'accordo, inutile affannarsi a meno che si parta per lunghe ferie :D.

L'unico punto su cui dissento é il paragone con Parmalat:
in quel caso, se ben ricordo, l'insinuazione fu curata dalla singola banca sulla base di un mandato apposito, autorizzato ed accettato dal Tribunale di Parma, che segue il fallimento (forse ho i moduli in uff. domani ne posto uno).

A NY, invece, fino ad ora, nicchiano sulla possibilità di insinuarsi tramite soggetti terzi.

Tutto lì.
 

mauro1969

Forumer attivo
ho dato un'occhiata superficiale ai docket, ma dell'opposizione "ABI" nessuna traccia (immagino la dovrebbe proporre Allen & Overy in nome e per conto, e sono curioso di vedere a che titolo). Siccome eventuali opposizioni vanno fatte, a memoria, entro il 12, vedremo se e quali saranno. Per ora siamo a livello di rumors...

Anche io sono curioso di capire "a quale titolo"; ABI non ha mandati da nessuno, non é depositaria dei titoli, non li ha negoziati (lo hanno fatto le sue banche associate).

E' semplicemente un terzo interessato.

Se fosse una causa civile potrebbe intervenire, ma in un ch.11 non essendo né debitore, né creditore, non capisco a che titolo si consenta di aprir bocca.

Tuttavia, la pragmaticità del diritto americano può superare anche ostacoli così grossi, che da noi non sarebbero facilmente superabili.
 

mauro1969

Forumer attivo
Sono pienamente d'accordo, inutile affannarsi a meno che si parta per lunghe ferie :D.

L'unico punto su cui dissento é il paragone con Parmalat:
in quel caso, se ben ricordo, l'insinuazione fu curata dalla singola banca sulla base di un mandato apposito, autorizzato ed accettato dal Tribunale di Parma, che segue il fallimento (forse ho i moduli in uff. domani ne posto uno).

A NY, invece, fino ad ora, nicchiano sulla possibilità di insinuarsi tramite soggetti terzi.

Tutto lì.

Ieri sera la memoria mi ha tradito.

In allegato trovate il mandato che il singolo obbligazionista dovette dare alla propria banca depositaria PER VOTARE il concordato Parmalat; richiede peraltro, che in caso di approvazione del concordato, le azioni successivamente emesse siano trasferite sul conto. Quindi é un atto misto.

Il mandato é per il voto, poi l'obbligazionista da indicazioni dirette di dove inseirire i titoli emessi in caso di approvazione del concordato.

Non ho altro per Parmalat, ma mi vien da pensare che l'iscrizione sia stata automatica per i detentori dei bond.

Il mondo é bello perché é vario.:rolleyes:
 

Allegati

  • mandato x Parmalat.PDF
    167,9 KB · Visite: 265
Sintesi della posizione

Ritorno sulla questione Bar date e della cosiddetta insinuazione al passivo, dopo avere letto i vari post.
In effetti, a dirla tutta, c'è molta confusione e, comunque, è opportuno aspettare fino al 12-15 giugno (oppure oltre il 17) per farsi un'idea più precisa. Tra l'altro, ancora non si capisce se l'ABI, direttamente o indirettamente, abbia fatto qualche atto formale di obiezione o se intende effettivamente farlo.
A prescindere da tutto ciò, provo a spiegare che cosa penso (ricapitolando probabilmente posizioni già espresse anche da altri o note):
1. Gli schedules, sotto il profilo del diritto al pagamento, tagliano la testa al toro.
2. Se negli schedules non ci dovessero essere le garantite "olandesi" (la garanzia è una posta fuori bilancio e la si trova nei "Conti d'ordine"), ciò rappresenterebbe un problema che ogni detentore di obbligazioni olandesi dovrebbe risolvere con la registrazione della proof of claim;
3. Se la mozione di bar date rimanesse così come è e le "olandesi" di cui sopra risultassero fuori dagli schedules, la registrazione della proof of claim per le obbligazioni garantite sarebbe "personale", ovvero non sarebbe consentita ad eventuali mandatari.
4. Il suddetto ragionamento vale sia per il diritto al pagamento che per quello di voto (rigetto o accettazione del piano di riorganizzazione) e si riferisce a qualsiasi credito garantito eventualmente non elencato negli schedules.
5. La presenza del bond (ISIN code) negli schedules implica una registrazione automatica collettiva e, immagino, il pagamento derivante dal riparto avverrà sulla scorta dei meccanismi di pagamento "regolare" del titolo. Sarà cura dell'obbligazionista farsi certificare il possesso (è sempre meglio).
6. E' evidente che l'obbligazionista creditore può decidere di registrare la proof of claim, anche se il bond è elencato negli schedules, sulla base di: a) maggiore cautela (il tipo "ansiogeno"); b) desiderio di esercitare il diritto di voto sul piano; c) entrambi i motivi.
7. L'eventuale modalità di registrazione (ricorso o meno ad avvocati, avvocatini o avvocatucci) è un problema del creditore obbligazionista, che deve sapere, questo si, che la registrazione è assolutamente gratuita.
8. Le banche italiane (ABI) potrebbero avere interesse a raccogliere mandati, se consentito, per contare in procedura e ciò a prescindere dalla presenza o meno dei bond negli schedules.
 

negusneg

New Member
PLEASE TAKE NOTICE that the proposed Cross-Border Insolvency Protocol for
the Lehman Brothers Group of Companies dated as of May 12, 2009 (the “Protocol”), a copy of
which is attached as Exhibit B to the Debtors’ Motion Pursuant to Sections 105 and 363 of the
Bankruptcy Code for Approval of a Cross-Border Insolvency Protocol [Docket No. 3647] (the
“Motion”), is hereby supplemented by the supplemental signature page signed by Rutger
Schimmelpenninck, the bankruptcy trustee (“curator”) of Lehman Brothers Treasury Co. B.V.
(attached hereto as Exhibit A).

docket 3797

:up:
 

AeneA

Pochi ma buoni
Lehman Brothers Treasury Co. B.V

Qualche piccolo aggiornamento sul sito della filiale olandese:

Last updates:

11-06-09
Updated the ISIN-code check to check if the entered code is a LBT ISIN-code.

11-06-09
Added the complete list of LBT ISIN-codes as at 15 September 2008.

19-05-09
Added a new page with Cross-Border Protocol information.


Sul sito viene raccomandato di verificare il codice ISIN anche nella lista, che è liberamente scaricabile dal secondo link indicato sopra.

Il Cross-Border Protocol è nella versione definitiva, così come è stato firmato dal curatore fallimentare.
 

AeneA

Pochi ma buoni
Docket 3818 - Aviva

Anche Aviva fa obiezione alla mozione del proof of claim:

"Objection and Bases Therefor
9. Aviva objects to the Motion for two reasons. First, with regard to claims based on
derivatives or guarantees, the Motion seeks to shift the burden of proof and the burden of
production in a manner that is impermissible under the Federal Rules of Bankruptcy Procedure
(the “Bankruptcy Rules”) and related case law. Second, the Motion imposes an undue hardship
on creditors that have already filed proofs of claim, by requiring such creditors to expend
additional resources to file amended claims and meet additional procedural requirements – all to
the significant advantage of the Debtors, if they were to subsequently object to such claims.
...
22. Aviva urges the Court to deny the Motion, at least with regard to its attempts to
require (a) completion of the Questionnaires, which place significant and impermissible burdens
(both evidentiary and otherwise) upon the relevant claimants, and (b) the amendment of claims
related to derivatives or guarantees by creditors that have already filed proofs of claim on other
forms.
23. The Aviva Claimants have properly filed their claims. The Debtors should either
object to the Aviva Claims and produce substantial evidence in support of their objection, or they
should accept that the Aviva Claims will be deemed allowed. They should not be permitted to
circumvent the statutory mechanism by shifting the burdens of proof and production back to the
claimants.
24. Because of the relative brevity of the analysis required by the issues presented
herein, Aviva requests that the Court waive the requirement, pursuant to Rule 9013-1(b) of the
Local Rules of Bankruptcy Procedure, that an objecting party file a Memorandum of Law in
support of its objection.
WHEREFORE, Aviva respectfully requests that the Court (a) deny the Motion, and (b)
grant the Aviva Claimants such further relief as the Court deems just."
 

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