PETROLIO

NOW;TENSIONI PESANO SU PREZZI,NO RICORSO A RISERVE
(ANSA) - NEW YORK, 20 AGO - Nonostante gli attuali costi
energetici abbiano l'impatto "di una tassa" sulle finanze
statunitensi e appaiano come "un eccesso" rispetto a "quello
che riflettono i fondamentali economici", gli Stati Uniti non
faranno ricorso alla loro riserva strategica di petrolio.
Lo ha affermato, nel corso di una intervista alla rete
televisiva Cnbc, il Segretario al Tesoro, John Snow. "Il
presidente Bush - ha osservato - ritiene che queste riserve
siano da utilizzare solo per i fini previsti", come
interruzioni improvvise o evenienze d'emergenza. "Non credo
che ciò indichi un loro utilizzo" in questo frangente storico.
Anche perché, ha aggiunto Snow, "noi ricostituiamo le
nostre riserve strategiche al ritmo di centomila mila barili al
giorno. Non credo che possa avere un grande effetto il bloccare
i rifornimenti tenuto conto della taglia del mercato
petrolifero".
A giudizio di Snow, l'attuale situazione sul mercato del
greggio è frutto delle tensioni geopolitiche che attraversano
il pianeta e, in particolare, l'area Mediorientale. La paura e
"l'incertezza sulle riserve - ha argomentato - sono basate su
una serie di timori come la vicenda irachena e la questione
della Yukos" in Russia oltre alla "minaccia terroristica"
sempre incombente.
Preoccupazioni di questo genere - ha aggiunto Snow - toccano
l'intero tessuto produttivo americano. "Ho parlato spesso con
gli amministratori delegati delle grandi e delle piccole e medie
imprese e ho rilevato un senso genuino di fiducia spinto da
buoni fondamentali", bassi tassi di interesse e bassa
inflazione: tuttavia sono costretti "ad affrontare le
incertezze sul settore petrolifero" e quelle dettate dalle
minacce "terroristiche e dalla instabilita" geopolitica
generale. (ANSA).