Petrolio - Articolo del 01/03/2005
Con i prezzi del petrolio vicini ai massimi, vediamo un pò di dare un'occhiata al settore, per individuare le tendenze del prossimo futuro.
La domanda appare vivace sia per il freddo ancora perdurante nelle regioni industrializzate (USA ed Europa in particolare), sia per la brillante crescita economica di diversi paesi che fino a poco tempo fa poco incidevano nelle dinamiche di questa essenziale commodity. Le previsioni più recenti dell'EIA vedono nel 2005 un aumento globale della domanda pari all'1,5% rispetto al 2,7% dell'anno precedente. Quindi ancora domanda in crescita, anche se non ai livelli dello scorso anno.
La Cina appare un paese sempre più determinante in questo mercato. Infatti, anche se in assoluto il consumo della Cina è ben inferiore al 10% del consumo globale, in termini relativi ben 1/3 dell'aumento della domanda in questi ultimi anni è giunto dal mercato cinese. Per capirsi, la crescita della domanda cinese di petrolio è pari al doppio di quella USA. Cina che sta cercando di rallentare il suo mostruoso ritmo di crescita, e lEIA è pronta a crederci dal momento che prevede la domanda cinese di petrolio per il 2005 in aumento sì, ma a livelli pari alla metà di quanto visto nel 2004: la realtà è che questo rallentamento della economia cinese deve ancora manifestarsi ed è tutto da vedere se le previsioni rispetteranno la realtà. Anche perchè quando si parla di Cina si è sempre finito per sottostimare la realtà.
Nel resto del mondo in generale dovremmo avere un aumento del consumo inferiore a quello fatto segnare lo scorso anno, anche se in certe economie, come quella USA, la domanda di benzina dovrebbe rimanere vivace anche quest'anno.
Dal lato dell'offerta dobbiamo segnalare il taglio alla produzione fatto dallOpec a gennaio. Ma questo non deve farci pensare che i paesi Opec abbiano la possibilità di aumentare la produzione a loro piacimento qualora lo volessero. Infatti l'unico paese probabilmente in grado di aumentare sensibilmente la produzione tra quelli Opec rimane unicamente l'Arabia Saudita. E' inutile fare dei numeri più dettagliati, perchè nel mercato del petrolio i numeri sono soltanto delle approssimazioni nel caso migliore e delle astrazioni nel caso peggiore: ogni paese da i suoi, e spesso sono inverificabili.
Soprassediamo anche sulle dichiarazioni dei membri Opec dal momento che la politica Opec è una sola ormai da sempre: ottenere i prezzi più alti possibili a patto che non danneggino la domanda. Il che vuol dire che finchè l'Opec non vede calare la domanda non ha alcun incentivo a tagliare la produzione, checchè ne dicano i suoi membri.
In soldoni quindi abbiamo un equilibrio domanda/offerta che lascia poco spazio agli errori: ogni momento di tensione geopolitica, di dubbio climatico, di attentato ad un oleodotto, di fermo di una raffineria, si traduce in un immediato nervosismo nel mercato, proprio a significare che si viaggia sulla lama di un rasoio.
Peggio ancora sono messi i paesi produttori non-Opec. Infatti con questi prezzi ci saremmo aspettati un aumento dellofferta proveniente da questi paesi. Il che non è avvenuto. Perchè è facile dirlo. In genere sono paesi che hanno problemi politici interni, impianti obsoleti, sono situati in zone con climi non propriamente amichevoli: in sostanza è un miracolo se la produzione non cala invece che aumentare!
L'aumento di produzione non si è poi tradotto in aumento delle riserve che rimangono generalmente stazionarie: questo a significare che ogni aumento di offerta viene "mangiato" da un aumento della domanda. Un dato significativo è quello che vede le scorte in mano Opec salire dal 68% al 69% del totale mondiale, segno che il resto del mondo controlla sempre meno petrolio.
La sintesi è che i prezzi del petrolio sono alti e probabilmente nel prossimo futuro rimarranno in una banda che non dovrebbe scendere sotto i $45 e sopra i $60 se non avviene alcun evento esogeno a gettare panico nel mercato. Non si naviga nell'abbondanza e non si vede il motivo per prezzi molto più bassi degli attuali. Se non ci saranno intoppi torneremo sotto $50 ma non credo troppo vicini ai $40.