L'ORDINE E' IL PIACERE DELLA RAGIONE, MA IL DISORDINE E' LA DELIZIA DELL'IMMAGINAZIONE

Strane tutte queste iniziative da un governo che governo non è, perchè non sostenuto alcuna maggioranza parlamentare.......
il parlamento non c'è più.

Per togliersi dall'evidente impaccio che il prossimo governo possa modificare appena possibile
i vincoli di erogazione delle risorse finanziarie destinate ai progetti di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati,
il ministro dell'Interno Marco Minniti ha ritenuto congeniale vincolare spese e progetti almeno per i prossimi tre anni.

Ovvero da qui al 31 dicembre 2020.
In poche parole una sorta di ipoteca sulla gestione dei cosiddetti Sprar, i servizi di protezione per gli immigrati, che il governo in scadenza ha stabilito per decreto.
Vale a dire che solo a partire da gennaio 2021 si potrà rivedere il finanziamento sugli ultimi progetti di integrazione,
inclusione e inserimento lavorativo che i comuni coinvolti hanno presentato e per i quali hanno ottenuto ben 50 milioni in più all'anno.
 
Ripeto che non esistono solo gli immigrati da aiutare. (perchè noi aiutiamo non solo gli immigrati, ma per l'80% gli "altri" che immigrati non sono)
Prima bisogna aiutare gli Italiani in difficoltà - e ce ne sono tanti - poi ristabilire la legalità.....
che serve anche per aiutare - dopo - gli altri ......o no ?
 
:mumble::mumble:
BERLINO – In Germania, ogni anno muoiono tra le 80 e 100 persone per aver praticato giochi estremi di autoerotismo.
E’ quanto emerge da uno studio di Harald Voss, scienziato forense tedesco, in cui sostiene che la causa più comune è l’asfissia o l’asfissia autoerotica,
in cui le persone limitano intenzionalmente l’assunzione di ossigeno per raggiungere l’orgasmo.

Tra i casi più bizzarri c’è quello di un uomo di Amburgo trovato con indosso un collant, un impermeabile,
un muta da sub e un sacco di plastica in testa
: è morto dopo essersi seduto accanto a stufa e cercato di sciogliere alcune fette di formaggio sul corpo.

Un altro ad Halle è stato ritrovato morto con le luci dell’albero di Natale pinzate intorno ai capezzoli perché cercava di trarre piacere dalle scosse elettriche.
 
Questa è davvero grossa. Ma come si fa a votarli ?

Pochi in Italia sanno che da oltre un anno manteniamo in Turchia una batteria missilistica puntata sulla Siria.

Con noi ci sono gli spagnoli con i loro patriot, mentre gli italiani hanno i missili Samp/T, gli Aster 30.
Siamo schierati sulla frontiera nella missione Active Fence, Barriera attiva.

E’ assolutamente inspiegabile perché noi dobbiamo difendere uno dei più forti eserciti del mondo, quello turco,
che è il più forte della Nato dopo quello statunitense.

Erdogan in visita a Roma ha chiesto di rimanere e probabilmente Gentiloni lo farà.
Il governo del Pd ha tenuto nascosta questa operazione, perché si sa che occhio non vede cuore non duole.

L’unità missilistica italiana, schierata nella città turca di Kahramanmaras e inserita nell’ambito del sistema di difesa aerea integrata della Nato
contro un’eventuale minaccia missilistica proveniente dalla vicina Siria, è stato infatti uno dei temi in cima all’agenda dei colloqui
di lunedì a Roma tra il leader turco Recep Tayyip Erdogan, il capo di Stato Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Lo ha sostenuto lo stesso Erdogan parlando con i giornalisti turchi che lo hanno accompagnato durante la missione in Italia.
Erdogan, scrive il giornale Hurriyet, ha riferito di una richiesta di Ankara per una proroga del mandato fino al settembre 2018.

“E’ stato prolungato. Per noi è molto importante”, ha detto Erdogan.
 
Fatemi capire. Si alza in volo un drone iraniano. Iran la nazione.
Che supera la linea di demarcazione con la Siria. Siria nazione.

L'F 16 israeliano interviene e lo abbate. E poi bombardano pure.

Caso vuole che rimanga abbattuto dalla contraerea. Dove ?
In Siria.

E allo di cosa ti indigni. Rimanevi nei tuoi confini
 
Fischia. Sembra che le banane le trovino solo loro.....ma non erano puri ?

I l passo indietro è soltanto sulla carta. Andrea Cecconi e Carlo Martelli, i parlamentari Cinque Stelle
accusati di irregolarità nelle restituzioni di denaro previste dal M5s, hanno annunciato la rinuncia all'eventuale elezione.

Una possibilità non prevista dalla legge.

Con ogni probabilità, i due dovranno dimettersi dinanzi all'aula di appartenenza, che deve dare il via libera.

E spesso deputati e senatori si esprimono contro le richieste dei colleghi di abbandonare anzitempo il seggio.
 
Giochi di carte, castelli misteriosi, intrecci vari.

Ma c'è chi ha dei dubbi anche sulla legittimità di un eventuale provvedimento di espulsione.

«Cecconi e Martelli hanno aderito a un'associazione che è stata costituita il 20 dicembre 2017.
Ma dato che i fatti contestati sono antecedenti, non ci può essere alcuna violazione della normativa associativa».

Insomma, i due parlamentari avrebbero dovuto essere puniti dal «vecchio» M5s.
Un'associazione che hanno però abbandonato, per migrare nel nuovo soggetto con capo politico Luigi Di Maio.
 
Poverini che pena che fanno. Li manderei giù nelle foibe.......

Anche a Modena qualcuno si è spremuto il cervello per rovinare il Giorno del Ricordo delle foibe.
Un lenzuolo bianco con le scritte nere e rosse, la falce e il martello e quelle frasi in onore del dittatore
della Jugoslavia in sfregio agli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia.

"Maresciallo siamo con te, meno male che Tito c'è", si legge nello striscione incriminato.

La foto continua a circolare da qualche ore sui social network, pubblicata (per denunciare il fatto) dalla Gioventù Nazionale dell'Emilia Romagna.

"Non vediamo e non vedremo le più alte cariche dello Stato condannare il gesto...", scrivono nel post i ragazzi di Fratelli d'Italia.

"Non vediamo e non vedremo il Ministro dell'Interno precipitarsi sul posto e convocare il tavolo sulla sicurezza per il 'pericolo comunista".

"Non vediamo e non vedremo titoloni sui giornali nazionali che ci dicono come sia fondamentale per la tenuta democratica
del paese il ricordo di quanto successo. L'unica cosa che vediamo e non vorremmo più vedere sono morti di serie A e morti di serie B".
 
I partigiani di Tito portavano in una cartiera i «nemici del popolo» con un furgone della polizia italiana,
che avevano sequestrato, per ridurli letteralmente a pezzi in barbare esecuzioni.
Poi si disfacevano per sempre dei resti nel vicino saponificio, come i nazisti.

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«Quando fummo concentrati nel campo sportivo militare fuori della città di Pola,
mi sentii chiamare venendomi incontro il carabiniere Moscatello (che era accantonato a Sussak, nda)
- si legge nella testimonianza scritta - Piuttosto agitato mi disse: Ti ricordi Hai presente che il giorno
dopo l'armistizio dell'otto settembre per due giorni si vedeva passare diverse volte
e per tutto il giorno un va e vieni del furgone nero della Polizia Italiana?».
A Sussak si era insediato il comando del II corpo d'armata Slovenia-Dalmazia del nostro esercito.
Nel vuoto provocato dall'8 settembre i partigiani occuparono il centro abitato per una
settimana fino alla controffensiva tedesca. E molti soldati italiani allo sbando rimasero sul posto.
Il testimone ancora in vita ricorda che «andai al comando e dietro la scrivania del colonnello
era seduto il capo dei partigiani, figlio dell'oste del paese».
 

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