Val
Torniamo alla LIRA
Ieri si è superato, infliggendoci una lezione da Accademia dell’Etnia.
Come sostituire un popolo con l’immigrazione clandestina. È il profeta della sostituzione etnica.
Nella sua lezione, Saviano ci spiega che se i napoletani se ne vanno non dobbiamo preoccuparci degli immigrati.
Anzi, quasi quasi possiamo ospitarli per sostituire gli italiani che cercano fortuna altrove. Nigeriani al posto di ricercatori, magari.
Chissà se siamo autorizzati a pensare che lo stesso trattamento possa valere anche per lui.
Se ne va a New York nell’attico tanto ospitale e al posto suo ci mettiamo un africano.
Il vantaggio è duplice: Saviano potrebbe smettere di infliggerci lezioni dalla latitanza dorata e il colored ci farebbe risparmiare sulla scorta.
La realtà è invece ben diversa da come la racconta.
Se dal Sud – e non solo – i nostri figli se ne vanno è proprio perché non c’è più lavoro.
Pensare di offrirlo agli immigrati che vengono col barcone è qualcosa che appartiene solo a fantasie malate.
C’è da confessare stanchezza di fronte al tentativo insistente di cambiare le carte in tavola.
Non ci si pone più il problema di fermare l’emigrazione italiana verso altri paesi,
ma si propone di sostituirla con quella africana verso di noi.
Come se non bastasse tutto quello che già abbiamo in casa nostra.
Sono – i Saviano e quelli come lui – gli sponsor del modello Riace, la tifoseria di Mimmo Lucano.
Dipendesse da loro, incentiverebbero l’Italexit dei nostri connazionali fuori dai confini
per trasformare la Patria in uno straordinario meticciato a loro uso e consumo.
Attenzione a sottovalutare questi messaggi diffusi via social.
Non sopportiamo più le prediche sciagurate di questi cattivi maestri.
Come sostituire un popolo con l’immigrazione clandestina. È il profeta della sostituzione etnica.
Nella sua lezione, Saviano ci spiega che se i napoletani se ne vanno non dobbiamo preoccuparci degli immigrati.
Anzi, quasi quasi possiamo ospitarli per sostituire gli italiani che cercano fortuna altrove. Nigeriani al posto di ricercatori, magari.
Chissà se siamo autorizzati a pensare che lo stesso trattamento possa valere anche per lui.
Se ne va a New York nell’attico tanto ospitale e al posto suo ci mettiamo un africano.
Il vantaggio è duplice: Saviano potrebbe smettere di infliggerci lezioni dalla latitanza dorata e il colored ci farebbe risparmiare sulla scorta.
La realtà è invece ben diversa da come la racconta.
Se dal Sud – e non solo – i nostri figli se ne vanno è proprio perché non c’è più lavoro.
Pensare di offrirlo agli immigrati che vengono col barcone è qualcosa che appartiene solo a fantasie malate.
C’è da confessare stanchezza di fronte al tentativo insistente di cambiare le carte in tavola.
Non ci si pone più il problema di fermare l’emigrazione italiana verso altri paesi,
ma si propone di sostituirla con quella africana verso di noi.
Come se non bastasse tutto quello che già abbiamo in casa nostra.
Sono – i Saviano e quelli come lui – gli sponsor del modello Riace, la tifoseria di Mimmo Lucano.
Dipendesse da loro, incentiverebbero l’Italexit dei nostri connazionali fuori dai confini
per trasformare la Patria in uno straordinario meticciato a loro uso e consumo.
Attenzione a sottovalutare questi messaggi diffusi via social.
Non sopportiamo più le prediche sciagurate di questi cattivi maestri.