MA IL MARE E' COME L'ANIMA. E NON FA SILENZIO MAI. NEMMENO QUANDO TUTTO TACE.

Ieri è successa una cosa quasi incredibile per la giustizia italiana:

due grandi boiardi intoccabili sono stati condannati in tribunale per i propri misfatti finanziari:

la seconda sezione del tribunale di Milano ha condannato a sei anni di reclusione una multa di 2,5 milioni e mezzo ciascuno gli ex vertici di Mps,
Alessandro Profumo (attuale ad di Leonardo) e Fabrizio Viola, rispettivamente ex presidente e ad,
per le accuse di aggiotaggio e false comunicazioni sociali (in relazione alla prima semestrale 2015 della banca).

L’accusa aveva chiesto l’assoluzione, fatto molto strano, ma evidentemente il collegio giudicante l’ha vista diversamente.

Si può essere d’accordo o meno con la sentenza, ma questa sussiste ed ha, o dovrebbe avere, una ricaduta sul concetto di “Onorabilità”,
lascito di altri tempi, che dovrebbe contraddistinguere un amministratore delegato di grande società quotata.


Purtroppo cambiano i tempi e cambiano i modi e Finmeccanica Leonardo annuncia che Profumo
rimarrà tranquillamente “Fino a sentenza definitiva”, quindi sicuramente terminerà l’attuale mandato senza problemi.



Attenzione, non vogliamo gettare fardelli sulle spalle di nessuno, ma essere usciti da un colossale fallimento come è stato MPS

sembra essere stato il trampolino di lancio per la carriera: Profumo in una rande conglomerata della difesa,

Viola invece impegnato a guidare al fallimento BPVI.



Quando si hanno le amicizie giuste i risultati passano in seconda fila,
soprattutto in Italia dove le classi dirigenti si intrecciano ed ibridano fra di loro;
il superospite TV, che a a parlare di cose che non sa, è la moglie di un superbanchiere.

Oppure la presentatrice del Talk show è l’ex moglie del responsabile della protezione civile.

Ora capite molto bene perchè il “Giornalismo” non si indigna di certe nomine
e la qualità dei risultati è slegata dalla carriere.

In Italia si nasce, non si diventa.

da pnc consob...............ERA SENTENZA RISAPUTA AI FONDI SPECULATORI

Capital Fund Management SALEONARDO - SOCIETA' PER AZIONIIT0003856405
0,9​
02/10/2020​
Citadel Advisors LLCLEONARDO - SOCIETA' PER AZIONIIT0003856405
0,56​
02/10/2020​
Citadel Europe LLPLEONARDO - SOCIETA' PER AZIONIIT0003856405
0,74​
28/09/2020​
Egerton Capital (UK) LLPLEONARDO - SOCIETA' PER AZIONIIT0003856405
0,73​
23/09/2020​
SANDBAR ASSET MANAGEMENT LLPLEONARDO - SOCIETA' PER AZIONIIT0003856405
1,13​
01/10/2020​
 
Ancora una volta sono gli anziani a pagare per l'incapacità del sistema sanitario e socio sanitario di proteggerli!

Dopo la tragedia di marzo e aprile, dopo le numerose normative che hanno regolamentato gli accessi dei famigliari e degli operatori in sicurezza,
scaturite a seguito di un confronto con gli stessi enti gestori (incluso il PAT), apprendiamo della chiusura totale alle visite dei parenti, già ridotte al lumicino.

Certo, la continua crescita dei contagi e dei ricoveri ospedalieri preoccupa anche noi
ma siamo preoccupati anche dello stato di salute complessivo degli anziani ricoverati,
spesso privati dei necessari livelli di assistenza e di riabilitazione, e del fatto che l'assenza degli affetti familiari prolungata per così tanti mesi,
in particolare per la tipologia di pazienti che si trova all'interno delle RSA, rischia di essere altrettanto pericolosa quanto il virus!

Ci chiediamo se davvero non sia possibile continuare a mantenere la vicinanza dei parenti nel rispetto delle norme che già esistono
o se invece sia più facile evitare di assumersi le proprie responsabilità da parte di chi deve gestire una struttura socio sanitaria.

Regione Lombardia ed ATS intervengano per tutelare i diritti e la dignità degli anziani,
garantendo tutti gli strumenti diagnostici e preventivi indispensabili per evitare l'accesso del virus.
 
Perchè - parliamoci chiaro - all'interno delle case di riposo, degli ospedali,
di quant'altro, circolano delle "persone" che quando finiscono il loro turno di lavoro
se ne vanno a casa, vanno al bar, vanno al supermercato, fanno di tutto e dippiù,
esattamente come fanno i parenti.

Con una differenza fondamentale.

Quando i parenti vengono a fare visita, stanno a distanza e dietro uno schermo di plastica.

Mentre "loro" stanno a contatto con i degenti.

Inutile addebitare la causa del virus agli "esterni".
 
Questa la realtà di incompetenti al potere. Sia nel settore scolastico che in quello ospedaliero.


La potenza di fuoco del premier Conte sulle terapie intensive è rimasta sulla carta.

Ed i soldi nel cassetto.


A cinque mesi dal decreto Rilancio, che ne prevedeva il potenziamento,
la maggior parte dei cantieri non è ancora partita, nonostante ci siano le risorse.



La nuova emergenza Covid ancora non c’è.

Ma in molte regioni è già occupato circa il 30 per cento dei posti letto nelle terapie intensive.


L’esecutivo ha passato l’estate tra Stati Generali, con spritz e tartine d’ordinanza, e improbabili ordini di banchi a rotelle.

Quando non pettinavano le bambole.

Ed ora che la “seconda ondata” del Covid eccola, si sono svegliati di soprassalto.


Ma con quel bel gruzzoletto, 1,4 miliardi di euro per il potenziamento degli ospedali,

di cui 606 milioni destinati proprio alle terapie intensive stanziato a maggio nel decreto,

che ci hanno fatto?



Poco o niente.


“Dei posti letto aggiuntivi previsti cinque mesi fa nel decreto ne sono stati attivati solo il 30 per cento.
E solo tre regioni, Veneto, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia
risultano essere sopra la soglia di sicurezza fissata dal Governo, 14 posti letto per 100 mila abitanti”.

È quanto emerge da un’elaborazione del “Quotidiano Sanità” sui numeri del report del commissario per l’Emergenza,
Domenico Arcuri, sullo stato di avanzamento dei lavori di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale.


Esperti, task force pagate con i soldi nostri, professoroni ormai sempre in sala trucco per le ospitate tv si affannano a predicare rigore e responsabilità.

Pronti a gettare la croce sulle riunioni familiari, sulla movida, addirittura sui funerali,

ma glissano furbescamente sui ritardi strutturali nella gestione del virus.



Ritardi sui quali pesa certamente un sistema di regole macchinose, come spiega il Quotidiano Sanità:

“Ogni regione ha dovuto presentare il piano al ministero della Salute, che poi ha dovuto sottoporre il tutto al commissario per l’emergenza Arcuri.
E solo a quel punto si è potuto finalmente avere il confronto con le regioni per il via ai lavori.


Il bando si è chiuso l’8 ottobre scorso e sono solo nove le regioni che ad oggi hanno ricevuto la delega da Arcuri per iniziare le opere”.


Alla faccia dello snellimento della burocrazia, predicato dal Governo.



E pure dello stato di emergenza.



Contassero, e in fretta, i posti letto negli ospedali, quelli che dovevano potenziare, si rimboccassero le maniche, perché il virus non aspetta.
 
Covid, De Luca: Servono decisioni forti

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Nella provincia di Napoli risultano oltre 166.000 famiglie con il Reddito di cittadinanza (per quasi mezzo milione di persone coinvolte), un numero che supera quello complessivo di Lombardia (112.939 per quasi 241.000 persone coinvolte)) e Veneto (36.820 per quasi 76.000 persone coinvolte). I dati emergono dall'appendice statistica dell'Osservatorio Inps sul reddito di cittadinanza nella quale si legge che i nuclei con il Reddito o la pensione di cittadinanza sono in Campania 269.000 (oltre 741.000 persone coinvolte) a fronte di 1,32 milioni di famiglie che avevano il beneficio a settembre. In pratica in Campania risiedono il 20,3% dei nuclei beneficiari complessivi.

ma fusse che fusse che per essere cosi tanti molti di questi per CULTURA il lavoro non lo cercano proprio...................?

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Quando c'è Franceschini di mezzo, non c'è mai nulla di buono in arrivo.
Questa è una constatazione ampiamente documentabile

I dati dell' Iss dicono che i contagi avvengono per il 70 per cento in famiglia e per il 20 per cento nelle strutture sanitarie:

qual'è l'effettiva utilità del coprifuoco notturno? Nessuna.

E' invece del tutto ovvio che l'aumento dei contagi è dovuto alla riapertura delle scuole
con la classica diffusione delle malattie infettive:scuola, trasporti pubblici,famiglia.

Complimenti alla grande visione strategica del luminare Franceschini.

Fossimo occupati da un esercito straniero accetterei di buongrado il coprifuoco.

Ma io nel marzo del 2018, e come me milioni di italiani, hanno votato per non dover più prendere ordini dall’inutile Franceschini.

Io esigo che la mia libertà non sia in mano a tristi e dannosi vetero comunisti
che nella vita non hanno combinato un tubo.

Io non voglio aver niente a che fare con il pd.


Fateci votare di nuovo, questa maggioranza non rappresenta nessuno!
 
Se fosse ancora vivo Giorgio Gaber, direbbe che il lockdown è di sinistra ma lo scetticismo è a destra.

Questa semplificazione a livello musicale potrebbe anche funzionare: la lirica sarebbe efficace e la battuta sarebbe sicuramene sagace.


La verità è che sullo spettro della pandemia (pandemia assolutamente reale)
questo governo ci ha costruito le proprie fortune mentre gli scettici non sono di destra o di sinistra
ma sono imbecilli trasversali amanti del cospirazionismo.


La disputa che qualcuno vorrebbe descrivere come politica è semplicemente tra furbetti e psicopatici.

Tra i furbetti vanno annoverati coloro che in senso lato si sentono garantiti da questo stato di cose,
mentre al clan degli psicopatici vanno annoverati tutti coloro che ieri tuonavano contro le scie chimiche, la chemio, i vaccini.


Nel mezzo c’è il buon senso ovvero il sommesso tentativo di collocare gli eventi nella maniera più neutrale possibile,
nella speranza di evitare che la desertificazione economica mieta più vittime del Covid.

Sicuramente la diagnosi non tempestiva di alcune malattie gravi - a causa del blocco per Covid - ha mietuto moltissime vittime.

(+11,9% di tumori al colon per ritardi nella diagnosi precoce).

Premessa per significare che, se le mascherine sono utili,
le precauzioni sacrosante e la portata del fenomeno da far venire i brividi,
ciò non autorizza a imbullonare tutto senza criterio.


Bisognerebbe avere il senso della misura e cimentarsi in provvedimenti oculati anche se non risolutivi
(non risolutivi al pari di quelli apocalittici adottati in queste ore).

Non è usando il napalm contro i pidocchi del bambino che si risolve il problema.


In molti si sono domandati che senso abbia chiudere bar e ristoranti a mezzanotte
se poi scuole e mezzi pubblici scoppiano di utenti travalicando di gran lunga i pericoli
che si possono correre in una festicciola in famiglia con più di sei invitati.

E in molti si sono chiesti che senso abbia applicarsi a disciplinare matrimoni e funerali in maniera restrittiva
se poi si “consiglia” meramente alle aziende l’uso di forme alternative di lavoro.

Togliere tassativamente dalle strade chi può svolgere la propria attività da casa
(siano essi studenti degli ultimi anni o lavoratori) dovrebbe essere prioritario rispetto ad ogni altro ammennicolo burocratico.


Perché la colpa non è dei morti, degli alcolizzati da bar o degli sposi:
il problema è sfrondare le principali forme di aggregazione non necessaria nell’interesse di chi per strada ci deve stare necessariamente.

Nei locali i ragazzi contraggono il virus?

Sicuramente, allora si aumentino i controlli e non li si riduca sul lastrico.

Ogni altra forma di restrizione è solo estetica e dannosa.

Che senso ha interdire gli sport di contatto a livello amatoriale lasciando poi che le società dilettantistiche
continuino indisturbate pur non avendo particolare forza organizzativa?

E le docce delle palestre perché andrebbero bene per chi fa sala pesi e non per chi utilizza il campo da calciotto?

Il contatto è solo sul campo di calcio o anche una sala pesi è un possibile focolaio?

E che senso ha aver diffuso bonus monopattino e porcherie varie se poi in questi mesi non si sono potenziati i servizi sanitari e di trasporto?

Non c’è coerenza nella disorganica azione di governo.

Il nostro sarà anche “maanchismo” becero buono per salvare capra e cavoli,
per conciliare disperatamente l’aspetto sanitario con quello economico e sociale.


Ma invece l’informe azione governativa precisamente verso cosa tende? Non è dato sapere.


Qualcuno obietterà che siamo contro il lockdown, analfabeti funzionali, bestie e rutti retorici vari.


La cosa che meno si comprende è la ragione per la quale in queste ore si agiti lo spettro di un provvedimento “forte”
(qualcuno lo colloca già a Natale) ammettendo nel contempo che i numeri ancora non indicano forme estreme di chiusura.

Questo è marketing della tragedia fatto utilizzando una “catena di sant’Antonio” che non esponga direttamente il governo.
 
Il presidente del consiglio Conte, ben supportato dalla macchina da guerra di tutti i grandi media,
a marzo usò uno slogan molto efficace: “stiamo distanti oggi per riabbracciarci più forte domani”.


In realtà era un inganno, considerato che siamo ad ottobre e la situazione è ancora quella d’emergenza.


Il tentativo a livello globale, a cui il nostro governo ha aderito incondizionatamente,

e che le masse non sono al momento disposte a vedere, è quello di cancellare lo “stato democratico”

– per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi due secoli – e sostituirlo con forme di governo tiranniche, ben peggiori delle tirannie del passato.



La misura di tutto questo è data da come abbiamo accettato, senza battere ciglio, di rinunciare ad ogni libertà.

Su tutte, quella di culto e della sacralità dei defunti.

La libertà più antica.

Basti guardare come abbiamo consentito alle autorità governative di trattare i nostri morti.


Si è appunto consentito al governo, plaudendone addirittura la decisione,
di bruciare anonimamente i nostri morti senza neppure un funerale, (che dico!), senza neppure l’ultimo saluto.


Eppure i martiri ci hanno nei secoli insegnato che per salvare la fede o la libertà si sacrifica la vita.

Oggi non più.

Si è sacrificata ogni libertà per salvare la vita.

Ma quale vita?

La nuda vita del divano e delle canzoni al balcone, sostenuta dallo smart-working e dalla nuova religione: il “distanziamento sociale”.


Si dice che nulla sarà più come prima.

È vero.

A pagarne le conseguenze saranno in primis libertà e democrazia.

Ci siamo fatti estirpare, addirittura col nostro consenso, ciò che di più prezioso ci avevano donato i nostri nonni.


La concezione della libertà come diritto inviolabile, così come sancito anche dalla nostra Costituzione, non sarà più la stessa.

Subirà un ridimensionamento.

Durante le decapitazioni dei martiri di Otranto del 1480, nessuno dei malcapitati rinnegò la fede cristiana.

Il busto senza testa di Antonio Primaldo, decapitato per primo, rimase in piedi fino all’ultima esecuzione.

Per questo la Fede e la Libertà vinsero, perché mantennero “il punto”, “la posizione”.


Noi, oggi, abbiamo abdicato senza neppure combattere.

Nessun futuro per la Libertà.
 

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