I momenti più belli sono stati due: in occasione di due lunghe passeggiate.
Avendo i bambini, le nostre gite erano sempre su sentieri molto comodi, ma non per questo meno belli.
La zona dello Sciliar e la val Gardena sono ideali per passeggiate lunghe ma poco impegnative.
La più bella, dal punto di vista delle emozioni, è stato il classicissimo "giro ad anello del Bullaccia" che chiunque conosca l'Alpe di Siusi ha fatto almeno una volta.
L'Alpe di Siusi è tanto verde, tanto bella e tanto "dolce" che uno non si stancherebbe mai di passeggiare sui suoi sentieri. E infatti io ho percorso, in vita mia così tante volte l'anello del Bullaccia che lo avrei potuto fare ad occhi chiusi, ma invece li ho tenuti belli aperti!
E così ho ammirato i prati, le cime, i fiori, i boschi, il cielo. Ho sentito con tutti i miei pori l'aria fresca e ho ricordato tutte le volte che ero salita lassù con le mie sorelle, mia madre, mia nonna...
E tutte le leggende sulle Streghe che lassù sono famosissime.
E quando ci siamo seduti sulle "Panche delle Streghe" (che sono delle rocce che somigliano a delle panche tulle quali si racconta si sedessero le streghe per far scoppiare i temporali a Castelrotto e i paesi vicini), ho lascia vagare lo sguardo e, presa dalla dolcezza dei ricordi, mi si sono inumiditi gli occhi.
A Ovest lo Sciliar, (sotto il quale, nel paese di Fiè, ho scorribandato, da piccola e da giovinetta in lungo e in largo) con le punte Santner e Euringer. E poi i denti di terrarossa a Sud e il Molignon, la cresta di Siusi e il Giogo di Fassa, e poi il Sassolungo e il Sassopiatto, così inconfondibili e il gruppo del Sella e sotto la conca di Castelrotto e Siusi. Li guardavo e li nominavo tutti, in italiano e in tedesco
E poi si è seduta sulle panche accanto a me una bambina con una protesi alle orecchie. Stavo raccontando ai miei figli delle Streghe dello Sciliar, dei temporali, dell'artiglio del diavolo, un fiore alpino, delle trasformazioni delle streghe in mosche, di come stregavano il burro dei contadini, delle sorgenti diventate di zolfo a causa della curiosità della gente del luogo, delle Salighe, dei nani, del primo processo alle streghe a castel Presule....
E lei mi ascoltava.
E le ho raccontato anche dell'ultima strega dello Sciliar che il giorno S. Anna scende dalla montagna ed entra per ultima in chiesa. Se arriva troppo in anticipo, allora si siede sul muro del cimitero e là attende che tutti gli altri siano entrati. Solitamente si tratta di una vecchietta con un grembiule blu.