Secondo me è la tua base di partenza che non trova fondamento nello specifico discorso del museo del '900.
Lo stesso nome indica chiaramente che pagherai un biglietto per fare una passeggiata divulgativa in un secolo di storia artistica prevalentemente italiana.
Chiaro che lo studioso di Boccioni rimarrà deluso o, meglio, inerme e disorentato davanti ad un'opera di Kosuth ma onestamente non ci vedo nulla di male.
Peraltro come tu ben sai, mi diletto a visitare musei in giro per il mondo e proprio sabato sarò per la terza volta al Reina Sofia e vedrò lo stesso percorso del museo del '900 facendo una bella passeggiata nell'arte.
Onestamente non ti sto capendo ma magari ho un approccio troppo divulgativo alla cultura e meno da studioso
Credo il contrario
Tu hai una cultura specifica, sei un collezionista e l'arte contemporanea ti appare tutta interessante. Non è un approccio divulgativo, è già una posizione compatibile con le fisime del direttore del pan-museo. Invece, io mi preoccupo proprio del fatto che i musei funzionino, anche economicamente, evitando che servano soprattutto da wunderkammer privata ed autocelebrativa del direttore col birignao di turno.
Per esempio: in tempi diversi a Milano a Palazzo Reale ho visitato due mostre, una di Carrà, l'altra di Manzoni. Per Carrà c'erano le code, Manzoni era semivuota
. Se ne deduce che per ora vi è molta meno gente disposta a spendere il suo tempo e denaro per guardarsi il secondo, mentre il primo richiama pubblico e, probabilmente, permette un sufficiente autofinanziamento. Ora, capisco voler promuovere un autore milanese non ben noto al grande pubblico. Ma se nello stesso museo ci infilo 10 sale simil-Carrà e 10 simil-Manzoni, lo so già che la maggioranza della gente non è interessata a quest'ultima corrente, e scapperà via attraverso le sue sale. Si sentirà forse un po' gabbata, difficilmente incuriosita, ancor più difficilmente soddisfatta.
Vuoi promuovere Manzoni (o un certo tipo di arte contemporanea)? Non farlo usando i Carrà o i Campigli. Non fare come quella graziosa ragazza che ti dice "invita pure il tuo amico, che
faccio venire mia sorella", soprattutto quando la sorella è una specie di strega indigeribile.
Certo, puoi dire: è il museo di un periodo. Ma è un criterio da magazzino. O storico. Nel museo della Rivoluzione Socialista, ci sta che berretti e fucili affianchino e sovrastino El Lissitzky e i manifesti di guerra. Tu ci vai proprio per vedere le cose attinenti alla Rivoluzione suddetta. Ma nel museo del Costruttivismo vuoi certo vedere più Malevitch e El Lissitzky che volantini d'epoca (ne basta qualcuno).
Piuttosto, altre sono le situazioni iun cui puoi tentare di far conoscere l'artista contemporaneo: Feste, spettacoli, inaugurazioni, tutte situazioni in cui il pubblico va a spendere volentieri il proprio tempo. La fontana di Tinguely e Niki de Saint-Phalle fuori del Beauburg è un buon suggerimento, da questo punto di vista.
Per come è stato il 900, io contesto che si possa usare il termine arte per coprire, mettendoli insieme, le differenze enormi tra vari generi e tendenze. Così come contesto che nei tempi di una Biennale a uno venga proposto di visionare un numero incredibile di filmati per i quali non ci sarà mai il tempo necessario. Quello è un altro pianerottolo, non mescolatelo con l'arte "immobile", così come non lo si mescola con l'"arte" del pallone, l'"arte" della cucina ("Oggi ho mangiato un Poliakoff strepitoso" "Beato te, io ancora non riesco a digerire il Dadamaino di stamattina"
), o il teatro, il balletto, il pugilato (la nobile "arte").
Poi, uno fa quel che vuole (ma con i suoi soldi, non con i miei/pubblici), però il rispetto per il pubblico è irrinunciabile. Se uno paga per un film erotico, ma poi gli fan vedere Chaplin, magari si diverte, però non lo hanno rispettato. Dice: ma Charlot è cultura, il film erotico no. Può darsi, ma stai violando la mia libertà, e il tuo fine "etico" non giustifica i mezzi (scorretti).
Tutto questo dovrebbe servire a far ragionare valutando ipotesi sinora non prese in considerazione, non viste, nuove, forse valide, forse meno. Il mondo potrebbe essere migliore, ma le abitudini ci soffocano. Posso sperare che almeno qui, in questo pacifico forum, ci sia una maggiore apertura che là, fuori, dove non solo "hic sunt leones", ma te vogghiono puro magnà.