Mostre d'arte

Hangar Bicocca, Kiefer, Parreno, Halilaj.

Ecco la sorpresa che ti avevo promesso. Oggi ho visitato l'Hangar Bicocca (ingresso gratis) dove ho potuto finalmente godere delle opere esposte in questo mega contenitore che risulta essere veramente impegnativo da riempire. I tre artisti in questione hanno quindi proposto moduli che si ripetono e che vanno e coprire uno spazio enorme e quasi sconfinato, un luogo di sogno per un artista ma allo stesso tempo una sfida difficile che richiede consistenti risorse.

Anselm Kiefer ha realizzato la famosa installazione de "I sette palazzi celesti" ora arricchita da 5 grandi tele in tema.
Io ho percepito nell'opera complessiva un senso di precarietà dell'esistenza e di sconfitta della civiltà, l'inutilità degli idoli che l'uomo si costruisce che non cambiano il destino dell'umanità.
Leggo nella piccola guida che viene fornita gratuitamente all'ingresso:
"In questo periodo (anni 90) le grandi costruzioni del passato, come piramidi egizie e ziggurat assiro-babilonesi, vengono rappresentate dall'artista come rovine, simbolo della sconfitta inevitabile dell'ambizione dell'uomo che tenta di elevarsi verso uno stadio superiore e quasi divino".

Nelle prime due foto la mega scultura di Melotti prima dell'ingresso e i manifesti della mostra non permanente.
 

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Proseguo con le foto di Kiefer anche se già note, viste e riviste. Ho cercato di fotografare dei particolari e le nuove opere appese ai muri.
 

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Nei quadri di Kiefer nugoli di semenze cadono su paesaggi di deserti.
 

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Parreno stupisce con una installazione sontuosa anche se non grandiosa come quella di Kiefer, allestisce lo spazio come fosse una grande discoteca . Diverse opere dell'artista e prestate per l'occasione vengono ricombinate: luci, ombre, suoni, immagini. Strutture riprese dalle insegne luminose dei cinema americani anni 50. 19 marquees si illuminano a intermittenza e seguono la partitura di musica tipo tecno con due autopiani che suonano da soli senza presenza umana e altoparlanti nascosti che diffondono la musica. Su un binario scorre una specie di sole di luce artificiale che rievoca il ciclo del giorno e della notte e crea ombre suggestive (quando l'ho visto io la luce non funzionava). I film di Parreno non funzionavano quando sono passato.
 

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Continua Parreno. Purtroppo le foto non danno l'idea di cos'è questa installazione.
 

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Ultima modifica:
Petrit Halilaj è un giovane (1986) kosovaro molto promettente che ha delle buone illuminazioni (una piuma che si muove nell'acqua, una lampada scossa da un movimento meccanico crea effetti particolari nell'aria) e ricrea un paesaggio bucolico con telai di case in legno, galline, usa legno, terra, acqua, rame, ottone, argilla. Un po' di landart e di arte povera, un razzo in mezzo alle galline a fare da pollaio, i gioielli della madre ingranditi.
 

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Prosegue Halilaj. Sono dieci progetti ricomposti questo "space shuttle in the garden" prima personale dell'artista in Italia.
 

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Interessante la riproposizione di un'opera di Jasper Jones del 1968, "Walkaround time", elementi di scena con sette strutture trasparenti con riproduzione dell'opera "La sposa messa a nudo dai suoi scapoli" di Duchamp. L'opera è ospitata da Parreno nell'ambito della sua modalità operativa che predilige la collaborazione con diversi artisti che fa rivivere un momento della storia dell'arte.
 

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Duetsche bank.

A Milano ho fatto un giro anche presso la sede della Deutsche Bank dove ho trovato un allestimento prestigioso di opere d'arte di cui una era in restauro. Pregevole il giardino di Roberta Silva.

"Tra le opere oggetto dei percorsi guidati alla Collezione Deutsche Bank, è possibile scoprire la storia e le curiosità dei lavori site-specific, come l'installazione luminosa "X-Flag" di Patrick Tuttofuoco che domina la hall della Banca; le panche di Alberto Garutti, intitolate "Cosa succede nelle stanze quando gli uomini se ne vanno? Opera dedicata a tutti coloro che qui si incontreranno"; il giardino interno "Piccola giungla concreta" di Roberta Silva. Lungo i corridoi della Banca, sono presentate opere di artisti italiani noti, come la serie di scatti "Fabbrica" del celebre fotografo Gabriele Basilico; "La vertigine della Sig.ra Emilia 2" e "Circus" di Marcello Maloberti; accanto a lavori su carta di artisti tedeschi, come gli acquerelli di Ina Weber."

Foto scattate:
 

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