Giustino Caposciutti

2010

Da oltre 3 anni ci venivano richieste installazioni BioSìArt con una certa continuità attraverso il "passa parola" in quanto la gente era abbastanza soddisfatta, tuttavia non mancavano criticità.
Talvolta succedeva che dopo qualche giorno l'installazione cominciava a produrre l'effetto contrario e così dovevamo tornare e ritornare per sistemare la cosa e qualche volta addirittura a staccare tutta l'installazione lasciando i segni dello scotch sul muro. E questo non era bello per nessuno.

Prima di fare l'installazione con Giovanni spiegavamo il lavoro che dovevamo fare e che era sufficiente farlo in una stanza e per risonanza l'effetto si sarebbe propagato anche alle altre stanze dell'appartamento.
Al che una signora un giorno ci disse: "Allora perchè non me lo fate nello sgabuzzino invece di rovinarmi il salone!?" "Ma no, troppo piccolo"
Tornando a casa si riprese il discorso: "E se la signora avesse ragione?" "Proviamo a costruire una piccola stanza e a installare tutto lì dentro".
Così all'interno di un cubo in legno sistemammo tutta l'installazione che adesso era di pezzi di alluminio e verificammo l'efficacia. Funzionava! Si trattava solo di metterla a punto.

E così passo dopo passo si giunse alla realizzazione del quadro BioSìArt di dimensioni contenute (33x33x6 cm.) ed ovviamente molto più pratico di tutti i metodi sperimentati prima ed una volta messo a punto anche più efficace.
Si fece anche domanda di brevetto industriale e dopo un lungo, travagliato iter di 3 anni, ci giunse il responso: positivo!:banana::clapclap::hua::fonzie:

Ecco il link al brevetto.
Espacenet - Bibliographic data

Quadri BioSìArt- tela detessuta, acrilico, legno, metalli - cm. 33x33x6
1-Quadro BioSìArt  5 17.JPG


1-Quadro BioSìArt 4 17.JPG


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Però Giustino devi farci capire qualcosa in più.
L'azione è sui campi elettromagnetici in cui siamo costantemente immersi, o su alcune onde come quelle dei sistemi Wifi?
O su altro ancora?
 
Però Giustino devi farci capire qualcosa in più.
L'azione è sui campi elettromagnetici in cui siamo costantemente immersi, o su alcune onde come quelle dei sistemi Wifi?
O su altro ancora?

La teoria che sta dietro l'invenzione è quella elaborata da Walter Kunnen. Noi ci siamo limitati, partendo dal suo metodo con le ampolle, a renderla più pratica ed efficace attraverso un percorso logico fatto di sperimentazioni sui materiali e in ultimo attraverso l'input che ci venne dato dalla famosa signora che ci permise di passare dalle complesse installazioni nelle case al quadro BioSìArt che porta ad una estrema semplificazione la soluzione all'inquinamento elettromagnetico.

Quello che ho capito e che è possibile rilevare con l'antenna di Lecher è che esiste un inquinamento elettromagnetico naturale ed uno artificiale e che la combinazione dell'uno e dell'altro possono diventare un pericolo per la salute.
Quello naturale è dato dalla rete di Hartmann e di Curry, dalle faglie e dalle falde acquifere; quello artificiale dalle linee elettriche, le reti wireless, di telefonia mobile... ma anche semplici oggetti che ci ritroviamo in casa possono essere fonte di disturbo vuoi per i materiali con cui sono fatti, vuoi per le forme e fra questi oggetti possono rientrare anche le opere d'arte.

Cosa fa il quadro BioSìArt?
All'esame dell'antenna di Lecher la stanza dov'è appeso ma anche quelle adiacenti non presentano più perturbazioni elettromagnetiche provenienti da fonti esterne. E' consigliabile durante la notte spegnere o per lo meno allontanare dalla camera da letto le eventuali fonti elettromagnetiche interne all'abitazione (wifi, radiosveglie, telefonini...).
Si è riscontrato anche che dove c'è il quadro BioSìArt l'energia sottile dell'ambiente che viene trasmessa all'uomo che vi è immerso, misurata tenendo conto della scala Bovis, passa da 6.000/6.500, che sono i valori medi, a 12.000/13.000 bovis. Scala Bovis - Wikipedia
Quindi se ne desume che il quadro possa fare anche da accumulatore e moltiplicatore di energia positiva.

Durante questi 10 anni sono ormai parecchie centinaia le persone che stanno sperimentando gli effetti del quadro BioSìArt. Per un certo periodo ne raccoglievo le testimonianze e le pubblicavo. A pag 4 del 3d sulla BioSìArt ce n'è appunto una che testimonia con molto entusiasmo gli effetti del quadro.
https://www.investireoggi.it/forums/threads/biosiart-larte-che-risana-larte.87946/page-4
Anche @baleng è più volte intervenuto sull'argomento portando la propria testimonianza positiva.

Riporto anche un passaggio della descrizione dalla nostra domanda di brevetto:
"L'inquinamento elettromagnetico è un problema molto diffuso. Tutte le strutture, i congegni, le linee ove passa la corrente elettrica generano campi elettromagnetici; inoltre, le onde radio, della televisione, dei telefoni cellulari aggiungono onde di ogni genere. Negli ultimi anni anche gli effetti delle radiazioni che vengono dal sottosuolo sono stati valutati. Tali radiazioni comprendono le reti di Hartmann e di Curry e i nodi (i punti di intersezione delle rete) e le radiazioni dovuti agli strati d'acqua sotterranea in movimento".
La descrizione dettagliata a questo link, ma mi raccomando non copiate il brevetto. :clava:
Espacenet - Description
 
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2011

Era una domenica di metà marzo ed insieme al mio amico Angelo eravamo in visita alla mostra al Castello di Rivoli di John McCracken un minimalista americano che esponeva in larga misura dei solidi geometrici in legno perfetti dal punto di vista esecutivo sia nelle forme che nei colori.
Ed il mio amico come al solito non perse l'occasione per pungolarmi:"Tu fai dei solidi (i quadri BioSìArt) che hanno un'anima e nessuno che conta nel mondo dell'arte li prende in considerazione e questo artista che fa solo alto artigianato espone al Castello di Rivoli..."
In quel momento arriva una telefonata.
"Pronto, sono Anna A. dell'Associazione Percorsi. Sei disponibile a fare un evento d'Arte Partecipata a Mazara del Vallo (Trapani) in occasione della Settimana della Pace e Solidarietà che stiamo organizzando a maggio in onore di Prem Rawat?"
"Oh, yes!" rispondo voltandomi verso il mio amico: "Oh yes! Angelo. Il mondo dell'arte mi snobba ma come sai io sono "nazional popolare" e così, come l'eroe dei due mondi... sbarchiamo in Sicilia!".

TESSEREXLAPACE - Mazara del Vallo, 23-26 maggio 2011 - cm. 300x300

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Ogni evento TESSEREX... è speciale perchè il successo quando si ha a che fare con centinaia di persone è legato ad un filo sottile che deve tenere unite un'infinità di variabili.
A Mazara del Vallo tutto fu magico, fin dal primo giorno per culminare con la Sfilata per il centro storico, nella casbah e poi la tessitura in Piazza della Repubblica con il Telaio Vivente il tutto accompagnato da un gruppo folkloristico straordinario.
Alla fine tutte le persone, pubblico e figuranti si mischiarono e iniziarono a danzare.
Pochi eventi mi hanno lasciato un segno così profondo come questo di Mazara.
I famosi "5 secondi di felicità" qui si dilatarono tantissimo ed ogni volta che ci ripenso li vivo di nuovo.

Qualche foto giusto per dar l'idea
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Resocont e foto a questi link:
Weaving for Peace (Part One) - TPRF.org
Weaving for Peace (Part Two) - TPRF.org
 
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2012

"Pronto, sono Chiara G. (Servizio Disabili Comune di Torino) hai per caso una nuova idea che possa coinvolgere, come TESSEREXESSERE tutti i servizi e che faccia da apripista per la prossima Biennale Arte Plurale?"
"Sì".

TESSEREXESSERE: il RISCATTO
Il 2 giugno 1972 Gino De Dominicis espose una persona down alla Biennale di Venezia...

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... esattamente 40 anni dopo, il 3 giugno 2012 in via Barletta a Torino, un artista è stato tessuto con il Telaio Vivente diretto ed interpretato da persone diversamente abili all'interno di un'opera partecipata realizzata sempre da centinaia di artisti diversamente abili.
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Nella striscia centrale è scritta la storia che a partire dal 1972, a Torino, ci ha visto protagonisti, utenti, educatori, famiglie, artisti, critici d'arte, amministrazioni pubbliche locali... nel ribaltare, passo dopo passo, evento dopo evento quel mondo ove il disabile era privo di diritti, di libertà, di dignità, di valore... che poteva soltanto essere visto come oggetto d'arte.
Dopo 40 anni potevamo finalmente portare all'evidenza del mondo che le persone diversamente abili sono portatori di arte e cultura come chiunque altro.

La performance ebbe uno straordinario successo e venne ripetuta 6 volte compresa l'inaugurazione della ormai grande, ma ahimè ultima Biennale internz. di Arte Plurale alla Promotrice delle Belle Arti nel 2013.

link a video della performance:
il video si riferisce a 2 performance (Lingotto e via Montebello, sotto la Mole)

(via Barletta-Torino)

https://get.google.com/albumarchive...7D-28eJJPVeoh5IeOOfEN?authKey=CPDT0cyjxdbP2gE
(via Barletta, fotografie)

Qui sono con Tea Taramino
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2012

"Pronto, sono Chiara G. (Servizio Disabili Comune di Torino) hai per caso una nuova idea che possa coinvolgere, come TESSEREXESSERE tutti i servizi e che faccia da apripista per la prossima Biennale Arte Plurale?"
"Sì".

TESSEREXESSERE: il RISCATTO
Il 2 giugno 1972 Gino De Dominicis espose una persona down alla Biennale di Venezia...

Vedi l'allegato 541641

... esattamente 40 anni dopo, il 3 giugno 2012 in via Barletta a Torino, un artista è stato tessuto con il Telaio Vivente diretto ed interpretato da persone diversamente abili all'interno di un'opera partecipata realizzata sempre da centinaia di artisti diversamente abili.
Vedi l'allegato 541636

Nella striscia centrale è scritta la storia che a partire dal 1972, a Torino, ci ha visto protagonisti, utenti, educatori, famiglie, artisti, critici d'arte, amministrazioni pubbliche locali... nel ribaltare, passo dopo passo, evento dopo evento quel mondo ove il disabile era privo di diritti, di libertà, di dignità, di valore... che poteva soltanto essere visto come oggetto d'arte.
Dopo 40 anni potevamo finalmente portare all'evidenza del mondo che le persone diversamente abili sono portatori di arte e cultura come chiunque altro.

La performance ebbe uno straordinario successo e venne ripetuta 6 volte compresa l'inaugurazione della ormai grande, ma ahimè ultima Biennale internz. di Arte Plurale alla Promotrice delle Belle Arti nel 2013.

link a video della performance:
il video si riferisce a 2 performance (Lingotto e via Montebello, sotto la Mole)

(via Barletta-Torino)

https://get.google.com/albumarchive...7D-28eJJPVeoh5IeOOfEN?authKey=CPDT0cyjxdbP2gE
(via Barletta, fotografie)

Qui sono con Tea Taramino
Vedi l'allegato 541638
Giustino, sei andato pericolosamente vicino a questa situazione...

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Giustino, sei andato pericolosamente vicino a questa situazione...
Oltretutto spero che le conseguenze per te non siano state quelle che ha patito il gallerista di Cattelan.
Sì, ho rischiato che non mi liberassero più.:devil:

Ma avevo stabilito una regola: chi voleva la patente di artista doveva prendere il posto di chi era tessuto liberandolo. :help:
E così c'era la fila. :consolare::consolare::consolare:

Ecco un pò di temerari. (Ho messo solo quelli col volto coperto ma ne ho tanti altri)
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2012
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Nel 2012 feci una mostra interessante ad Arezzo dove le opere esposte rendevano protagonista lo spazio interiore del quadro, quello appunto che c'è fra la tela e il muro come metafora del proprio spazio interiore, che è stato sempre uno dei miei "pallini".
Utilizzando dei tessuti di lino o cotone bianchi il riflesso dei colori diventava molto più intenso rispetto a quando usavo la juta..

Ri-flettere - 2010 - acrilico fluo su tela di lino detessuta - cm. 60x60
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Riflettere - 2009 - acrilico fluo su tela bandera detessuta - cm. 80x120
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2013

Da oltre 10 anni ormai avevo in gran parte abolito il telaio di legno e così facevo delle grandi tele con la facciata verso il muro dipinta con colori fluo che veniva appesa con 4 chiodi in modo da ottenere i riflessi cangianti.
Mi venne però un'idea, quella di mostrare ciò che fino ad allora tenevo nascosto: rovesciare le tele e voilà, anche i chiodi finalmente prendevano luce e dignità.
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"Roba da chiodi", il titolo ironico, beffardo ma terribilmente vero. Che cos'è un quadro senza il chiodo? Senza questo piccolo umile oggetto sempre nascosto, sotto-messo e sottovalutato?

Inaugurazione della mostra
- entrando il pubblico trova la galleria vuota, soltanto 80 chiodi piantati sui muri.
- dopo qualche minuto di attesa arrivo con Igino Materazzi, curatore della mostra, e con una grossa valigia
- al centro della galleria apro la valigia e comincio ad estrarre una grande tela e la lancio contro il muro.
- la detessitura permette di avere tanti appigli e così la tela si imbriglia con i chiodi e rimane appesa.
- estraggo un'altra tela ed invito il pubblico a lanciarla e così fu fatto per tutte le 30 tele.
- alla fine dei lanci le tele erano tutte appese e così rimasero per tutta la durata della mostra.
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foto di Danielle Villicana

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foto di Danielle Villicana

Link al video dove il grande sassofonista Sandro Perelli "suona la mostra"

Link ad alcune foto
NOTIZIE DELL'ULTIMA ORA & FOTO DELLA MOSTRA "ROBA DA CHIODI" | BREAKING NEWS & PHOTOS OF THE EXHIBIT "STUFF ABOUT NAILS"

Link alle foto delle tele in mostra
https://www.villicanadannibale.com/giustino-caposciutti-selected-works
 
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