Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (8 lettori)

NoWay

It's time to play the game
Anche Iccrea svaluta...

Atlante, Iccrea svaluta quota tra 15%-20% - Rubattu

MILANO, 8 febbraio (Reuters) - Iccrea Banca intende intervenire sull'investimento nel fondo Atlante svalutando la sua quota tra il 15% e il 20%.

Lo ha detto Leonardo Rubattu, direttore generale di Iccrea Banca a margine della presentazionedell'avvio dei cantieri di lavoro del nuovo gruppo bancario cooperativo che nascerà in seguito alla riforma delle Bcc.

"Portiamo domani al Cda una proposta di svalutazione tra il 15% e il 20% della quota" ha detto Rubattu, precisando che la quota da svalutare è quella "tirata", ovvero 32 milioni rispetto ad impegni per 40 milioni di euro.
 

Vet

Forumer storico
Ok ma tu pensi che se accettano il piano di conciliazione poi parteciperanno al aumento di capitale??
visto che le loro azioni rimangono in loro possesso .
Oppure con l'aggiunta delle loro azioni si potrebbe considerare come una ulteriore aggiunta di equity??


Certo che no .... la funzione fondamentale della conciliazione e'quella di rendere la banca appetibile e quindi vendibile una volta portato a termine l'auc, e' per questo che stanno cercando di portarla a termine ed e' interesse di tutti che cio' avvenga .
Senza la risoluzione di questa importantissima e vitale questione .... l'auc ha poca importanza..... ti ripeto le possibili cause in ballo hanno un valore di 11 milardi di euro......
spero di essee stato chiaro
 

hommequipleure

Nuovo forumer
Allora, data la votazione al senato positiva sul decreto e relativi emendamenti, provo a lanciare là, a mo' di ipotesi, un punto che potrebbe interessare le venete. Prendete la cosa cum grano salis. http://www.senato.it/leg/17/BGT/Sche...book/47535.pdf
Come si sa è stato modificato l'allegato originale (pag. 40) con le formule per il numero delle azioni da dare a subordinati e ministero, oltre alla prezzatura (pag.220).
Però nella stesura finale è comparso qualcosa (pag.221) che non c'era nell'originale: il caso e le formule di conversione "in caso di disapplicazione della misura di ripartizione degli oneri prevista dall'art.22 comma 7 del decreto" (che pleonasticamente non contempla l'uso delle subordinate).
La formula è meno penalizzante per i vecchi azionisti di quanto non lo sia con la condivisione degli oneri.

Ora, la domanda che mi chiedo è: perché inserirla? Quali casi possono ambire a utilizzare il decreto in burden sharing pur SENZA condivisione degli oneri? Ricordiamo che la validità del salvabanche ha scadenza a fine 2017 per quel che concerne la richiesta da parte dell'ente che ne voglia far uso, sempre se in linea ai requisiti richiesti dalla normativa. Se andiamo a leggere l'art. 22 comma 7, che concerne la ripartizione degli oneri dei creditori (pag. 29-30) il dettato è il seguente, ripreso dalla BRRD:

7. Non si dà luogo, del tutto o in parte, all'applicazione delle misure previste nel presente articolo
quando la Commissione europea con la decisione di cui all'articolo 18, comma 2, abbia stabilito che la
loro adozione può mettere in pericolo la stabilità finanziaria o determinare risultati sproporzionati*. In
caso di esclusione parziale dall'applicazione delle misure previste nel presente articolo, il decreto di
cui all'articolo 18, comma 2, indica gli strumenti o le classi di strumenti esclusi, fermo il rispetto dei
criteri di cui al comma 5, lettere
a),c)e d). La valutazione sull'applicabilità delle ipotesi di esclusione
indicate nel presente comma è compiuta, per ciascun intervento, dalla Commissione europea.


* notare l'OR

Da qui il mio dubbio: se l'aumento di capitale implicasse un intervento minimo dello Stato rispetto all'adc di Atlante 2, secondo l'insindacabile giudizio della Commissione, potrebbe scattare la condizione esplicitata nel decreto modificato? Provo a rispondere alla misteriosa eccezionalità che Penati ha attribuito alla BCE nei confronti di un unicum a livello europeo per il caso banche venete (già considerate come una sola). Perdonatemi se l'ipotesi pare totalmente implausibile.
 
Ultima modifica:

darkog

In Hoc Signo Vince..
Allora, data la votazione al senato positiva sul decreto e relativi emendamenti, provo a lanciare là, a mo' di ipotesi, un punto che potrebbe interessare le venete. Prendete la cosa cum grano salis. http://www.senato.it/leg/17/BGT/Sche...book/47535.pdf
Come si sa è stato modificato l'allegato originale (pag. 40) con le formule per il numero delle azioni da dare a subordinati e ministero, oltre alla prezzatura (pag.220).
Però nella stesura finale è comparso qualcosa (pag.221) che non c'era nell'originale: il caso e le formule di conversione "in caso di disapplicazione della misura di ripartizione degli oneri prevista dall'art.22 comma 7 del decreto" (che pleonasticamente non contempla l'uso delle subordinate).
La formula è meno penalizzante per i vecchi azionisti di quanto non lo sia con la condivisione degli oneri.

Ora, la domanda che mi chiedo è: perché inserirla? Quali casi possono ambire a utilizzare il decreto in burden sharing pur SENZA condivisione degli oneri? Ricordiamo che la validità del salvabanche ha scadenza a fine 2017 per quel che concerne la richiesta da parte dell'ente che ne voglia far uso, sempre se in linea ai requisiti richiesti dalla normativa. Se andiamo a leggere l'art. 22 comma 7, che concerne la ripartizione degli oneri dei creditori (pag. 29-30) il dettato è il seguente, ripreso dalla BRRD:

7. Non si dà luogo, del tutto o in parte, all'applicazione delle misure previste nel presente articolo
quando la Commissione europea con la decisione di cui all'articolo 18, comma 2, abbia stabilito che la
loro adozione può mettere in pericolo la stabilità finanziaria o determinare risultati sproporzionati*. In
caso di esclusione parziale dall'applicazione delle misure previste nel presente articolo, il decreto di
cui all'articolo 18, comma 2, indica gli strumenti o le classi di strumenti esclusi, fermo il rispetto dei
criteri di cui al comma 5, lettere
a),c)e d). La valutazione sull'applicabilità delle ipotesi di esclusione
indicate nel presente comma è compiuta, per ciascun intervento, dalla Commissione europea.


* notare l'OR

Da qui il mio dubbio: se l'aumento di capitale implicasse un intervento minimo dello Stato rispetto all'adc di Atlante 2, secondo l'insindacabile giudizio della Commissione, potrebbe scattare la condizione esplicitata nel decreto modificato? Provo a rispondere alla misteriosa eccezionalità che Penati ha attribuito alla BCE nei confronti di un unicum a livello europeo. Perdonatemi se l'ipotesi pare totalmente implausibile.

Cioè quindi..
Intervento minimo dello stato.
Atlante non viene completamente azzerato, ma solo diluito.
E dove sta burden sharing?

In pratica dici che ipotizziamo che azioni valgano 1. Atlante e stato entrano per quota Adc a ipotizziamo 0.1
Quota vecchia di atlante perde molto valore, ma facendo nuovo Adc di 1.7 mld mantiene comunque il controllo della banca.
Stato con il resto entra marginalmente a garantire inoptato.

Quindi. Fino ad ora Atlante ha messo 2.5 mld che saranno diluiti.
Ha messo 1 mld extra per futuro Adc.
Ha 1.7 mld a disposizione.
Vediamo prima il fabbisogno. Se siamo sui 3/3.5mld (di cui 1 già messo), la vedo fattibile la cosa.
Dipende poi da cosa dice la comunità europea in materia di aiuti di stato.
 

Fabrib

Forumer storico
Utente Polaroid, da altro Forum:

Il governo blinda il testo. LKe novità dle provvedimento: tetto ai compensi dei manager degli istituti salvati. Soldi anche ai coniugi per le banche in risoluzione. Piano per l'educazione finanziaria degli investitori italiani

ROMA - Il governo pone la questione di fiducia sul decreto legge sulle banche. Il testo. licenziato ieri dalla commissione Finanze, è arrivato oggi in aula e dovrebbe essere sottoposto al voto finale questa sera. Il decreto dovrà poi passare alla Camera ed essere convertito in legge entro il 21 febbraio prossimo, pena la decadenza.
A favore hanno votato 157 senatori, 108 quelli contrari. Erano presenti in aula 266 senatori. I votanti sono stati 265.

Ecco tutte le novità del provvedimento:

- Rimborsi. Vengono riaperti i termini per aderire ai rimborsi dell'80%, dovuti ai clienti dei 4 istituti di credito sottoposti a risoluzione (Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti). La domanda per ottenere l'indennizzo potrà essere presentata fino al 31 maggio 2017 dal proprietario degli strumenti finanziari, dal coniuge, dal convivente more uxorio e dai parenti entro il secondo grado. Si chiarisce, inoltre, che il servizio di assistenza agli investitori, per la compilazione e la presentazione delle istanze, dovrà essere gratuito.

- Nomi dei debitori. Salta la lista dei nomi dei debitori insolventi delle banche salvate dallo Stato. E' stata invece trovata una soluzione di compromesso che prevede una relazione quadrimestrale al Parlamento in cui vengono indicati dal ministero dell'Economia i profili di rischio. Saranno indicati, in particolare, i profili di chi ha crediti in sofferenza pari o superiori all'1% del patrimonio della banca.

- Obbligazioni dal 2016. Nessun meccanismo di compensazione per chi ha acquistato obbligazioni subordinate di una banca soggetta a ricapitalizzazione precauzionale dopo il primo gennaio 2016, data di entrata in vigore dei vincoli europei del bail in. Si introduce, in chiave anti-speculativa, un limite massimo al corrispettivo per l'acquisto delle azioni ribassate nel valore per effetto del burden sharing (condivisione degli oneri). I rimborsi per i risparmiatori delle banche soggette a salvataggio pubblico non supereranno quindi il prezzo di acquisto delle obbligazioni subordinate. Questo limite è dato dal corrispettivo pagato dall'investitore per l'acquisto dei titoli oggetto della conversione forzosa. L'acquisto delle azioni avverrà al prezzo di conversione.

- Prezzo delle azioni. Nuovi criteri per determinare il prezzo delle azioni da attribuire ad azionisti e creditori delle banche quotate soggette a ricapitalizzazione precauzionale.
Banche non quotate - Per le banche non quotate il valore è calcolato in base alla consistenza patrimoniale della società, alle sue prospettive reddituali, all'andamento del rapporto tra valore di mercato e valore contabile delle banche quotate e tenuto conto delle perdite connesse a eventuali operazioni straordinarie, incluse quelle da cessione di attivi. I criteri vengono quindi espressamente indicati per evitare che si tenga conto del valore del solo patrimonio netto e che, in ogni caso, vengano computati gli effetti di eventuali operazioni straordinarie e del piano di ristrutturazione.
Banche quotate - Per le banche quotate si precisa che il valore delle azioni è determinato in base all'andamento delle quotazioni dei 30 giorni di mercato antecedenti e nel caso di sospensione della quotazione per oltre 15 giorni - come per Mps - il valore dell'azione è il minore tra il prezzo di riferimento medio degli ultimi 30 giorni di negoziazioni e quello determinato in base alla consistenza patrimoniale e ai criteri previsti per le non quotate.

- Burden sharing e Fisco. Si rende neutrale, dal punto di vista fiscale, il burden sharing, ovvero le operazioni di condivisione dei oneri per le banche che fanno ricorso all'intervento dello Stato.

- Garanzia statale. Non sarà necessario presentare un piano di ristrutturazione per ottenere la garanzia statale sulla liquidità se le passività saranno rimborsate entro due mesi. Nei casi in cui la concessione della garanzia debba essere approvata in via individuale dalla Commissione europea, è possibile, in deroga a quanto previsto, garantire passività con scadenza a due mesi

- Soldi ai coniugi. Si amplia la platea dei risparmiatori delle quattro banche poste in risoluzione (Banca Etruria, Carife, Banche Marche e Carichieti) che potranno chiedere il rimborso forfettario. Potranno accedere all'indennizzo anche i coniugi o conviventi more uxorio e i parenti degli obbligazionisti fino al secondo grado di parentela. E' stata poi decisa l'esclusione del valore d'acquisto delle obbligazioni azzerate dal tetto dei 100mila euro di patrimonio mobiliare di proprietà dell'investitore, che è una delle condizioni per accedere all'indennizzo, ed è stata disposta la gratuità di tutte le spese di istruttoria a carico delle banche.

- Proroga dei termini. Prorogata al 31 maggio la possibilità per i risparmiatori delle 4 banche in risoluzione di chiedere il rimborso forfettario.

- Educazione finanziaria. Il governo trasmetterà ogni anno alle Camere entro il 31 luglio una relazione sullo stato di attuazione della Strategia nazionale per l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Verrà istituito un Comitato ad hoc di 11 membri per la programmazione e il coordinamento delle attività. Alle attività del Comitato è destinato un milione di euro annuo dal 2017.

- Manager rimossi. Il Tesoro, nel momento in cui procederà alla ricapitalizzazione precauzionale di una banca, potrà chiedere non solo la rimozione dei manager ma anche fissare un tetto agli stipendi del Cda e dell'alta dirigenza.

- Imposte trasformate. Cambiano i termini per il versamento del canone in capo a tutte le banche che trasformano le Dta, le imposte anticipate qualificate, in crediti d'imposta. Il decreto banche del giugno scorso aveva previsto il pagamento del canone entro la fine di luglio da calcolare per l'esercizio 2015. Ma questo obbliga alcune banche a riportare in bilancio due volte il versamento. La novità introdotta consente di far valere per l'esercizio 2016 e non più per il 2015 quanto versato a luglio scorso. Il canone è dovuto fino al 2030. Un'altra novità prevede per le banche del credito cooperativo la piena trasformabilità delle Dta, derivanti dalle svalutazione dei crediti effettuati fino al 2015, in credito d'imposta.

- Termine misselling. Viene fissata la data di 'scadenza' del misselling al primo gennaio 2016 (data dell'entrata in vigore del bail in). Gli strumenti oggetto di conversione devono essere stati sottoscritti o acquistati prima dell'introduzione della nuova disciplina, che obbliga a rendere nota la rischiosità dello strumento che si acquista.

- Prestiti lampo. Quando le passività vengono rimborsate in tempi rapidi, entro 2 mesi dalla concessione delle garanzie, non è richiesta la presentazione del piano di ristrutturazione.

- Dta. La piena trasformabilità delle deferred tax asset viene estesa alle banche di credito cooperativo. Inoltre l'esercizio dell'opzione da parte di tutti gli istituti di credito viene spostato dal primo gennaio 2015 al primo gennaio 2016, e potrà essere utilizzato fino al 2030 (il termine precedente era il 2029), versando un canone annuo.

- Prestiti bloccati. Le somme corrisposte dal Tesoro agli istituti di credito, per onorare la garanzia, sono vincolate per destinazione e non potranno essere utilizzate da altri creditori della banca a diverso titolo.

- Stop speculazioni. Per bloccare i possibili tentativi di speculazione nel caso Mps, viene stabilito che il prezzo di rimborso delle azioni sarà il minore tra quello utilizzato per determinare il numero di azioni da attribuire in sede di conversione e quello corrispondente al prezzo pagato dall’azionista per la sottoscrizione o l’acquisto degli strumenti oggetto di conversione. Si stabilisce, inoltre, che la transazione deve prevedere la rinuncia dell'azionista a far valere ogni altra pretesa.

- Garanzia per risoluzione. La garanzia da parte dello Stato potrà essere concessa anche a favore di una banca in risoluzione o di un ente-ponte. In questi casi, però, la liquidità potrà essere concessa solo dopo la decisione della Commissione europea.
 

Fabrib

Forumer storico
ROMA (MF-DJ)--Tra Atlante (azionista di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza) e il Tesoro è in corso una discussione legata all'utilizzo del burden sharing che, nel caso delle venete, non potrà essere applicato tout court.

Lo scrive Il Messaggero spiegando che nella Vicenza e in Veneto Banca infatti, c'è un investitore che ha la proprietà di entrambe nelle quali ha versato 2,5 mld complessivi tra la primavera e l'estate 2016 e, un mese fa, ha iniettato 938 mln in conto futuro aumento di capitale in vista dell'accordo sulla litigation con i soci.

I colloqui, che si stanno intensificando in questi giorni con la sponda della Ue, devono individuare una soluzione sulla condivisione dei costi che eviti la netta diluizione di Atlante in occasione dell'intervento "temporaneo e di minoranza" da parte del Mef in modo da dare garanzie alla Bce. E poi c'è da considerare il contributo fatto un mese fa dal fondo necessario per favorire le transazioni che non ha ancora la forma tecnica della ricapitalizzazione e pertanto, secondo Atlante, dovrebbe avere un trattamento separato.

Questi nodi, prosegue il giornale, influiscono sul piano di nozze al quale sta lavorando Fabrizio Viola. I consiglieri delle due banche ritengono che il via libera al piano possa slittare ancora anche perché Alessandro Penati ha fissato settembre come termine per celebrare l'integrazione. Dalle prime valutazioni contenute nelle bozze del piano, il fabbisogno di capitale potrebbe aggirarsi sui 3,5 mld e Atlante 2 ha una dotazione residua di 1,7 mld considerando 1,2 mld che deriveranno dalla conversione dei bond. L'ultima parola spetterà comunque alla Bce.

vs


(END) Dow Jones Newswires

February 09, 2017 02:33 ET (07:33 GMT)
 

Fra41

Forumer storico
ROMA (MF-DJ)--Tra Atlante (azionista di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza) e il Tesoro è in corso una discussione legata all'utilizzo del burden sharing che, nel caso delle venete, non potrà essere applicato tout court.

Lo scrive Il Messaggero spiegando che nella Vicenza e in Veneto Banca infatti, c'è un investitore che ha la proprietà di entrambe nelle quali ha versato 2,5 mld complessivi tra la primavera e l'estate 2016 e, un mese fa, ha iniettato 938 mln in conto futuro aumento di capitale in vista dell'accordo sulla litigation con i soci.

I colloqui, che si stanno intensificando in questi giorni con la sponda della Ue, devono individuare una soluzione sulla condivisione dei costi che eviti la netta diluizione di Atlante in occasione dell'intervento "temporaneo e di minoranza" da parte del Mef in modo da dare garanzie alla Bce. E poi c'è da considerare il contributo fatto un mese fa dal fondo necessario per favorire le transazioni che non ha ancora la forma tecnica della ricapitalizzazione e pertanto, secondo Atlante, dovrebbe avere un trattamento separato.

Questi nodi, prosegue il giornale, influiscono sul piano di nozze al quale sta lavorando Fabrizio Viola. I consiglieri delle due banche ritengono che il via libera al piano possa slittare ancora anche perché Alessandro Penati ha fissato settembre come termine per celebrare l'integrazione. Dalle prime valutazioni contenute nelle bozze del piano, il fabbisogno di capitale potrebbe aggirarsi sui 3,5 mld e Atlante 2 ha una dotazione residua di 1,7 mld considerando 1,2 mld che deriveranno dalla conversione dei bond. L'ultima parola spetterà comunque alla Bce.

vs


(END) Dow Jones Newswires

February 09, 2017 02:33 ET (07:33 GMT)

Prima dice che il bs , non potrà essere applicato tout court, poi parla di conversione dei sub.. mah
 

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