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Chesenso's way
FT

Intesa Sanpaolo is in talks with the Italian government and EU regulators about taking control of the good assets of two struggling lenders in the Veneto region, as Rome seeks to head off a renewal of panic about the solidity of its banking system.

The talks come as bankers warn the two lenders, Popolare di Vicenza and Veneto Banca, risk entering a procedure by the end of this month which would see them ultimately being wound down, according to people briefed on the discussions.

Intesa Sanpaolo boss Carlo Messina is considering the step after a previous plan supported by Italy’s government failed to gain traction in the past days. That plan saw Italy’s entire banking system stumping up €1.2bn to cover incurred losses in order to pave the way to a precautionary recapitalisation under new EU banking rules.

While Italy’s largest banks UniCredit and Intesa Sanpaolo had been supportive, smaller banks baulked at the idea. UBI, Italy’s fifth largest lender, is already in throes of a €400m capital hike to pay for the rescue buyout of the good assets of three small failed banks based in central Italy.

The latest talks see Intesa Sanpaolo possibly taking control of the lenders in Italy’s industrial north east but with bad loans stripped out and the Italian state also footing the bill for at least 4,000 redundancies and any legal risk stemming from the mis-selling scandal, say people involved in the talks.

Mr Messina, who is expected to make a decision by the end of the week, is opposed to any deal that would affect the dividend policy or capital position of Italy’s largest bank.

Two people involved in the talks said they thought a deal had a less than 50 per cent chance of success and Brussels could view the conditions demanded by Intesa Sanpaolo as state aid.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza

Banche venete, Vita: Unicredit disponibile a partecipare solo a soluzione sistema
martedì 20 giugno 2017 16:54

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MILANO (Reuters) - UniCredit è disponibile a partecipare a una soluzione di sistema per il salvataggio di Pop Vicenza e Veneto Banca.

Lo ha detto il presidente Giuseppe Vita a margine di un comvegno a Milano.

"Se c'è una soluzione di sistema UniCredit è disponibile a partecipare. Faremo il nostro dovere per un senso di solidarietà al Paese", ha detto Vita.

Il presidente di UniCredit si è dichiarato un po' più ottimista di quindici giorni fa sul salvataggio delle due banche venete.

"Oggi come oggi siamo ancora alla ricerca di una soluzione di sistema", ha detto.

In merito alle recenti ipotesi sulla cessione delle due banche venete dopo lo scorporo delle sofferenze in una bad bank finanziata dallo Stato, Vita ha osservato che "se c'è il governo che ha trovato una soluzione per creare una bad bank e c'è da risolvere il problema minore della parte buona delle banche, questa può essere una soluzione".

Vita ha invece escluso che UniCredit possa comprare una delle due banche, in una soluzione che vedrebbe Intesa Sanpaolo prendere l'altra. "Siamo disposti a partecipare a una soluzione di sistema proporzionale che coinvolga la grandissima parte delle banche italiane. Se adesso si torna a una soluzione a due allora no. In una soluzione di sistema siamo disposti a fare quello che è di nostra competenza. Se poi altri trovano soluzioni migliori ben venga", ha detto.

(Gianluca Semeraro)

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Jackrussel

Forumer storico
Banche venete, asta per asset buoni, verso bad bank partecipata stato-fonti | Notizie | Società Italiane | Reuters
di Silvia Aloisi e Gianluca Semeraro

MILANO, 20 giugno (Reuters) - Per il salvataggio di Popolare Vicenza e Veneto Banca si apre la strada di una cessione degli asset sani separati da quelli deteriorati che confluiranno in una 'bad bank' finanziata dallo stato e dal burden sharing di azionisti e obbligazionisti junior.

Lo riferiscono alcune fonti vicine alla situazione spiegando che l'incarico dato dal ministero dell'Economia a Rothschild ha come obiettivo quello di cercare investitori privati per gli asset sani.

Restano tuttavia molti dubbi su come sia percorribile questa strada, che esclude la ricapitalizzazione precauzionale, evitando al contempo la risoluzione delle due banche, ipotesi a più riprese smentita. L'ostacolo principale sarebbe poi ottenere il consenso delle autorità europee.

Sul tema la Commissione Ue non ha commentato.


Una fonte che segue il dossier osserva che il governo potrebbe cercare di risolvere il tema degli aiuti di stato con un impegno a vendere entro termini stabiliti.

I tempi restano sempre stretti e una chiusura del cerchio potrebbe arrivare tra questa e le prossima settimana, secondo le fonti.

"L'ultimo ostacolo è la Ue, perché nel salvataggio di Banco Popular sono state azzerate azioni e subordinati (come per le venete), ma Santander ha coperto con risorse proprie il capitale mancante", commenta Equita Sim in una nota.

"Nel caso delle banche venete invece la bad bank sarebbe finanziata dallo stato e questo non piace a Bruxelles", osserva un broker

Secondo alcuni giornali, sarebbe allo studio da parte dell'esecutivo anche una misura volta a facilitare la gestione degli esuberi delle due banche, che sarebbero svariate migliaia.



INTESA IN POLE PER GOOD ASSET

Per i good asset, le fonti indicano Intesa Sanpaolo come il compratore più probabile. Tuttavia, sottolinea una delle fonti, un'eventuale operazione dovrà essere compatibile con la politica di dividendi dell'istituto e non deve avere un impatto importante sul capitale.

Fra gli asset delle due banche potenzialmente cedibili, le quote in Arca (40% nel complesso), Bim, che capitalizza poco meno di 200 milioni, le partecipate estere di Veneto Banca in Romania, Albania, Croazia.

"Ci sono contatti con degli investitori", spiega una fonte. Non solo Intesa dunque, ma anche altre banche sarebbero state contattate. Un portavoce di Iccrea conferma, ad esempio, di essere stata invitata dal Mef. "Sono in corso ovvie valutazioni", aggiunge.

Più defilata appare in questa fase la posizione di UniCredit che continua a caldeggiare una "soluzione di sistema". "Siamo disposti a partecipare a una soluzione di sistema proporzionale che coinvolga la grandissima parte delle banche italiane. Se adesso si torna a una soluzione a due allora no. In una soluzione di sistema siamo disposti a fare quello che è di nostra competenza. Se poi altri trovano soluzioni migliori ben venga", ha detto oggi il presidente Giuseppe Vita.

Il cambio di rotta è arrivato tra venerdì e sabato a valle di settimane di intense negoziazioni con la Commissione Ue e la Bce per trovare una soluzione. Fino alla scorsa settimana la strada da percorrere era infatti quella di una ricapitalizzazione precauzionale pubblica.

A fronte di un fabbisogno di capitale individuato in 6,4 miliardi in caso di precautionary, il piano prevedeva la conversione di circa 1 miliardo di bond subordinati. Ma per dare il suo via libera la Ue chiedeva anche un'iniezione di circa 1,25 miliardi di euro di capitali privati. Ed è proprio su questo scoglio che si è creata un'impasse che non è stata mai risolta, considerato che il sistema bancario ha mostrato freddezza nei confronti di un intervento volontario.

"Il Mef sta cercando una strada alternativa alla ricapitalizzazione precauzionale", sottolinea un'altra fonte.

Il Tesoro ha sempre escluso che le due banche andranno in risoluzione. La scorsa settimana, inoltre, anche un portavoce del commissario Antitrust della Ue Margrethe Vestager ha escluso un bail in degli obbligazionisti senior.

No comment dai diretti interessati.
 

nuvola nera

Forumer storico
Non è un consiglio per gli acquisti, sia ben chiaro. Ed aggiungo, sono fuori, non ho acquistato nulla.
Dico solo che l'uscita di CNBC mi appare fuori luogo, avessero deciso di far cosi avremmo risolto da una vita. (nel senso che avrebbero già fatto tutto)
Scusa sandrino ,non voglio sembrarti ne polemico ne scortese anzi.... ringrazio per le informazioni postate , ma scusa la franchezza ...vista l'autorevolezza delle tue fonti perché non acquisti nulla ? Non credo che un acquisto di senior venete a 90 e rotti possa essere l' affare della vita ma perché rinunciarci ?
 

sandrino

Forumer storico
Scusa sandrino ,non voglio sembrarti ne polemico ne scortese anzi.... ringrazio per le informazioni postate , ma scusa la franchezza ...vista l'autorevolezza delle tue fonti perché non acquisti nulla ? Non credo che un acquisto di senior venete a 90 e rotti possa essere l' affare della vita ma perché rinunciarci ?

Perché ho perso un mare di soldi col trade bdm e la parte mia di capitale destinata al trading è sostanzialmente quasi integralmente allocata, attualmente.
Sono molto rigido con me stesso, la componente di liquidità e di risparmio gestito che ho non le tocco.

Debbo darmi delle regole.
Fermo restando che sto comunque valutando di farlo.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Banche venete, alert Fitch: possibilità concreta di perdite per bond senior
Alert di Fitch sulle banche venete, in particolare sulla
Popolare di Vicenza: "Se la banca non riuscisse a ottenere
nuovo capitale nell'ambito di un piano di ricapitalizzazione
precauzionale, la possibilità di perdite imposte ai detentori
di bond privilegiati sarebbe concreta". E questo perchè,
secondo l'agenzia di rating, "una eventuale svalutazione o
anche la conversione di bond subordinati in azioni non sarebbe
sufficiente a rafforzare il capitale". Milano, Finanza.com Buona sera
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
La commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato che per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca «c’è un po’ di margine di flessibilità all’interno delle regole» visto che «l’Ecofin ha riconosciuto che il sistema si è strutturato in un certo modo per decenni».


La commissaria ha però sottolineato che «non tocca a me e ai miei servizi indicare quali misure prendere. Tocca alle autorità negli Stati membri. Il mio compito e la mia responsabilità è assicurarsi che quando una direzione è scelta, la mettiamo in pratica rispettando una serie di regole». Infine Vestager non ha voluto dire se la ricapitalizzazione precauzionale sia ancora sul tavolo e non ha voluto esprimersi sulla tempistica di una soluzione
 

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