Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (5 lettori)

apaci2

Ad bestias
Andrea:

se leggo ciò che scrivi la liquidazione di una banca (procedura sempre esistita anche se quasi mai messa in atto) sarebbe, per l'autorità nazionale, una sorta di opzione "à la carte" prevista dalla BRRD: si sceglie quella che si preferisce.

Niente di più sbagliato, a meno che si vogliano ignorare le ragioni, condivisibili o meno, che hanno portato alla BRRD.

Infatti, questa legge è nata con precisi obiettivi (separare i bilanci delle banche da quelli delle nazioni) e fissa regole che non si possono ignorare.

Ma non starò qui a ripetere tutta una storia che dovremmo conoscere a menadito: mi limito a chiederti se la liquidazione permette di raggiungere uno degli obiettivi fondamentali della BRRD, e cioè di minimizzare i costi pubblici. Se non lo raggiunge, allora siamo qui a raccontarci barzellette.

In un mondo di gente seria, e non di furbetti, politici e banchieri avrebbero dovuto considerare solo 2 opzioni: ricapitalizzazione precauzionale o risoluzione.

Invece la strada prescelta, salvo colpi di scena, sarà quella dell'ennesima furbata all'italiana: forzare l'interpretazione e scaricare i costi sui taxpayers (ignari).

Seguendo il tuo ragionamento, Sorry but con ADC prec minimizi i costi pubblici!?!?!?
 
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russiabond

Il mito, la leggenda.
Banche venete: Sileoni, Ue vuole licenziamenti, rischia di saltare tutto
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 23 giu - 'In Europa c'e' chi vuole i licenziamenti e il fallimento di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Rischia di saltare tutto'. E' l'accusa lanciata dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. 'Il gruppo Intesa, che si e' reso disponibile a salvarle e a scongiurare un effetto domino a danno del settore bancario, deve essere tutelato - aggiunge Sileoni - Ci rivolgiamo alle istituzioni e alle forze politiche affinche' almeno una volta il sistema Italia faccia quadrato e difenda gli interessi di tutte le parti in causa'.
'Chiediamo al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, sempre estremamente sensibile sugli argomenti di carattere sociale, di intervenire per fermare questo gioco al massacro che farebbe perdere credibilita' al Paese e inciderebbe pesantemente sull'occupazione', prosegue. Sileoni si appella quindi allo stesso Gentiloni e al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nonche' 'a tutte le forze politiche, affinche' difendano col coltello tra i denti il settore bancario italiano, i lavoratori bancari delle due banche venete, i risparmiatori e le imprese'.
Com-Ppa- (RADIOCOR) 23-06-17 16:25:59 (0372) 3 NNNN
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Credo ci sia un serio rischio di sospensione dei titoli dal mercato a partire da lunedi'.

Sarebbe poco prudente pensare che casi del passato in cui si ricercano analogie possano indicare elementi di conferma alla propria personale ipotesi che i bond non verranno sospesi dato l'inesistenza in questo caso di equity quotata.
A mio parere I bond dovranno essere sospesi perché questa LCA e' una procedura giudiziaria (avvocati presenti confermino)
Per quanto mi riguarda, non cavalchero' una speculazione overnight long perché il rapporto rischi/benefici e' a mio avviso totalmente sbilanciato sui rischi di un mancato consenso oltre le Alpi della procedura giudiziaria, rischio riportato da Luca Gualtieri oggi.

In ogni caso, ove ci fosse il consenso o addirittura fosse gia' stato negoziato come dicono alcuni, rimane il rischio della sospensione.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
No, un caso aderente esiste, recente..solo 45 anni fa. :

Banca Privata Finanziaria

"; di fronte però ai rilievi effettuati dalla Banca d'Italia su irregolarità contabili riscontrate nella gestione delle banche di Sindona e al rifiuto delle altre Banche di Interesse Nazionale di intervenire nella gestione della banca, la Banca Privata Italiana fu ammessa alla procedura di liquidazione coatta amministrativa il 27 settembre 1974 e Giorgio Ambrosoli nominato suo commissario liquidatore; pochi giorni dopo la magistratura milanese emise il primo mandato di cattura per Michele Sindona."
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Nel caso di Crediveneto, nel 2016, davanti allo spettro del bail in Italia e' stata applicata l'opzione "alla carte": liquidazione volontaria con una banca romana a fare la parte di Banca Intesa.
Cordialmente

Devo dare pubblicamente atto a Pat che in una conversazione privata invernale mi disse che secondo lui la soluzione sarebbe stata al di fuori della BRRD e dei vari schemi di risoluzione. Ma attraverso una liquidazione all italiana.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Banche venete, decreto nel weekend. Tensione con la Ue sugli esuberi


cda di Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono pronti alle dimissioni, ha detto stamattina il presidente della vicentina, Gianni Mion. Un dettaglio tecnico, ma anche la conferma che l'epilogo per il salvataggio delle due banche è vicino: dipende tutto dal decreto del Consiglio dei ministri che avvierà la liquidazione, che le banche prevedono possa arrivare tra stasera (difficile) e domenica sera, o al più tardi lunedì mattina all'alba, prima dell'apertura dei mercati.
Banche venete, con Bruxelles trattativa in salita. Che cosa dicono le regole Ue sui salvataggi

La bozza è pronta, ma per il varo c'è da mettere a punto alcuni dettagli relativi all'offerta depositata mercoledì da Intesa Sanpaolo: la banca guidata da Carlo Messina offre un euro ma soprattutto pone una serie di condizioni che prima di essere accettate dal Tesoro devono essere verificate (o limate) quanto a sostenibilità economica, fattibilità tecnica e compatibilità con le norme europee, soprattutto in materia di aiuti di Stato. Il dossier dagli istituti di credito veneti, si osserva a Bruxelles, «è più complesso» rispetto a quello di Mps, ma negli ultimi giorni si sarebbe andati avanti anche grazie a una «convergenza d'intenti» nella ricerca di una soluzione.

Allarme Fabi: sul nodo esuberi rischia di saltare tutto
Il nodo più difficile da sciogliere è quello degli esuberi. A lanciare l’allarme è Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, che denuncia come rischi di saltare tutto per l'intransigenza della Dg Comp europea che chiede licenziamenti e non prepensionamenti volontari.. «Ci appelliamo al presidente del Consiglio Gentiloni, al ministro dell'Economia Padoan, a tutte le forze politiche - afferma - affinché difendano col coltello tra i denti il settore bancario italiano, i lavoratori bancari delle due banche venete, i risparmiatori e le imprese». «In Europa c'è chi vuole i licenziamenti e il fallimento di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il gruppo Intesa, che si è reso disponibile a salvarle e a scongiurare un effetto domino a danno del settore bancario, deve essere tutelato. Ci rivolgiamo alle istituzioni e alle forze politiche affinché almeno una volta il sistema Italia faccia quadrato e difenda gli interessi di tutte le parti in causa - afferma -. Chiediamo al presidente Gentiloni, sempre estremamente sensibile sugli argomenti di carattere sociale, di intervenire per fermare questo gioco al massacro che farebbe perdere credibilità al Paese e inciderebbe pesantemente sull'occupazione».


Banche Venete, ecco chi paga il conto tra Atlante, obbligazionisti e Stato
La delusione dei manager veneti
Che però, si diceva, deve arrivare in tempi rapidi: se è vero, come ha fatto notare sempre Gianni Mion, che «la fuga dei depositi si è arrestata», è anche vero che l'incertezza va sanata il più in fretta possibile visto il coinvolgimento di centinaia di migliaia di clienti destinati a passare da una banca all'altra in tempi e modalità ancora tutti da definire.
Certo tra Vicenza e Montebelluna, dove per mesi si è lavorato su un piano che puntava prima alla fusione e poi all'ingresso dello Stato, si respira un comprensibile senso di scoramento: «Ora tutti adesso pensano basti un euro», ha sottolineato ancora il presidente della Popolare di Vicenza: «Io non posso valutare la proposta, non mi posso lamentare dei professori, io sono stato bocciato. È stato bocciato tutto, le persone, il piano e pure io». A Vicenza era in calendario un cda per martedì, che però potrebbe essere anticipato per le dimissioni qualora – come probabile – il decreto dovesse arrivare prima, e altrettanto si sta organizzando a Montebelluna, dove invece il primo board in agenda sarebbe per la prima settimana di luglio.


Banche venete, verso bad bank da 20 miliardi
La Borsa premia il titolo Intesa
Il lavoro in queste ore è febbrile anche per i tecnici di Intesa Sanpaolo, il capo della banca dei territori Stefano Barrese e il chief governance officer Paolo Grandi in testa, chiamati a verificare limature possibili e i passaggi tecnici che porteranno al transito degli asset appetibili – 30 miliardi di impieghi, raccolta, portafoglio titoli – presto ma non subito, visto che la banca ha puntualizzato che la proposta potrà essere considerata valida (e quindi in vigore) solo quando sarà definitivo il quadro normativo: non basterà il decreto ma servirà la conversione in legge, con un passaggio parlamentare che viste le premesse non si preannuncia dei più agevoli. Intanto la banca in Borsa continua a beneficiare degli effetti di un'offerta che gli analisti hanno giudicato assai conveniente: intorno alle 16 il titolo di Ca' de Sass guadagna circa mezzo punto in una giornata negativa per Milano.

La «benedizione» di Unipol
Sempre dal mondo finanziario sono da registrare le parole dell'ad di Unipol, Carlo Cimbri: la soluzione trovata con Intesa per le banche venete «tiene conto degli aspetti industriali quindi è più efficace di quella finanziaria, che consisteva in una mera ricapitalizzazione, che avrebbe lasciato le cose come stanno», ha dichiarato il manager a margine della relazione annuale dell'Ivass. Se la soluzione scelta «è risolutiva, come pare, la trovo una cosa positiva. Credo e auspico che il governo e le Autorità abbiano lavorato a una soluzione definitiva».
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Devo dare pubblicamente atto a Pat che in una conversazione privata invernale mi disse che secondo lui la soluzione sarebbe stata al di fuori della BRRD e dei vari schemi di risoluzione. Ma attraverso una liquidazione all italiana.

Scaricate milionate sulla 959 a 92,8.
qualcuno le ha comprate però.. DGcomp ? :lol:

Non all'italiana, ti scrissi testualmente
"liquidazione volontaria" e in subordine "liquidazione coatta amministrativa".

Diversi altri possono testimoniare della gravita' e della irreparabilita' con cui gia' allora consideravo il quadro generale, in particolare dopo le perdite di tempo della gestione post Zonin

Il rendimento dei bond senior delle venete di oggi e' sostanzialmente allineato, anzi addirittura inferiore, al rendimento dei bond MPS quando sono stati sospesi.

Ben diverse pero' furono le prospettive al momento della possibile entrata nella fase di procedura: nel caso di MPS sapevamo di avere un cuscinetto di sub da 5 miliardi con cui proteggerci da rischi, nel caso delle Venete

A) il cuscinetto e' molto ristretto, pare appena 700 milioni al posto dei 1300 stimati
B) mps andava in dicembre verso una tranquillizzante (per modo di dire, per me lo era) fase di burden sharing. Le Venete porteranno i libri in tribunale per avviare una procedura concorsuale, che non e' esattamente il ballo del Gattopardo con Claudia Cardinale. Il giudice dovra' anche verificare un'insieme di fatti relativi alla precedente (precedenti) gestione
 

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