Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (18 lettori)

Rottweiler

Forumer storico
x rott:

con lo stato che compra npl, la prospettiva di un recovery buono che lo possa portare addirittura in gain è consisntete

nell'ipotesi di un adc precauzionale, tutti sappiamo e capiamo che i soldi che lo stato mette, sarebbero bruciati nel giro di 2-3 anni, e a quel punto il problema si porrebbe nuovamente

nel caso del bailin infine sarebbero invece colpiti i bonds senior garantiti dallo stato (v. faq dell'eba), e ci sarebbe il costo del fondo di risoluzione x le banche

a questo devi poi sommare i costi indiretti: se crolla il sistema bancario italiano i btp non è che poi salgono (v. lisbona dopo novo banco)

tutto sommato questa scelta imho minimizza il costo complessivo dell'operazione, ma non tanto per la cifra assoluta, quanto per la probabilità di rivedere poi indietro quei soldi
ciao
Andrea

Andrea:

conoscendo l'entusiasmo che ti guida quando ti impegni in cause come questa, proverò ad aggiungere un solo commento, e poi lascerò stare:

1)mi dovresti spiegare a quali vette di assurdità si dovrebbe arrivare per avere lo Stato che distribuisce alcunchè ai subholders, categoria che dovrebbe essere penalizzata sempre e comunque prima che lo Stato butti via dei soldi. Qui invece lo Stato, dopo aver regalato un pacco di soldi (persi, volati via!) a Intesa, ne dovrebbe regalare altri ai subholders? Scusami, ma non credo alle favole...

2)non capisco la storia dei soldi che consideri persi con il precauzionale. Non capisco perché fosse impossibile immaginare banche venete effettivamente risanate e rimesse sul mercato, dopo avervi iniettato 10 mld, tra Atlante e Stato. A meno che tu ipotizzassi il ritorno di Zonin alla guida delle banche...
Per la stessa ragione immagino ti appresti a considerare MPS all'inizio di una nuova stagione di perdite, visto che lì il precauzionale va avanti....

3)non ho mai detto che il bail-in fosse la soluzione da perseguire. Ho solo detto che sarebbe stata giuridicamente più corretta. In questo senso ho trovato azzeccato il rimprovero dello Zanetti (che pure non mi piace): se fosse stata posta solo l'alternativa precauzionale o risoluzione, siamo proprio sicuri che il sistema bancario avrebbe accettato la risoluzione? Invece si è deciso, sembra, di aprire la porta di Intesa. Che così forse arriverà addirittura a recuperare i soldi dati a suo tempo ad Atlante...

E qui chiudo.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
If EU shirks bad bank, then national blueprints needed, watchdog says


by Jason Hovet | PRAGUE
With little support for a European Union-backed bad bank to clean up the huge pile of soured loans in Europe, national authorities should at least get a common blueprint to deal with the problem, the banking sector watchdog's head said on Friday.

The European Banking Authority (EBA) in January raised the idea of a publicly-funded single EU asset management company to buy some of the nearly 1 trillion euros (879.3 billion pounds) of bad loans weighing on European growth.

It received a cool reception, including from EU powerhouse Germany, and in April EU Commission Vice-President Valdis Dombrovskis said bad loans posed a problem to the bloc but national level solutions remained the best remedy.

EU banks are saddled with a high level of non-performing loans (NPLs) that have built up since the 2008 global financial crisis, as firms and households struggled to pay debts.

Bad loan levels are highest in countries like Italy, Greece or Cyprus and very low in countries like Germany. That has made finding a common EU approach difficult.

Speaking on the sidelines of a consumer protection conference in Prague, EBA Chairman Andrea Enria said there remained a misperception that the bad loan problem was only concentrated in a few countries.

"My impression is that the idea of developing a single EU wide asset management company has not got big traction - for the wrong reasons," he told Reuters. "It is a single market problem because of the size and the interconnections in the market."

He said he expected a July meeting of EU finance ministers to discuss possible actions and make recommendations.

"But, still, if we don't go all the way to a single European asset management company, it would be great progress to agree on a common blueprint," Enria said. That could include a common framework to set up such companies and methodologies for things like transfer prices of assets.

So far, the sale of NPLs has been hampered by the lack of a proper market, which has resulted in too low prices bad loans, discouraging banks from offloading them.

Earlier this week, Italy's biggest retail bank Intesa Sanpaolo laid down tough conditions to buy the healthy parts of the two Veneto banks for just 1 euro, a move that would force the state to foot the bulk of the bill, raising some eyebrows in Brussels.


The EBA was set up in 2011 and is tasked with harmonising supervision and regulation, becoming more important with the growth of fintech firms.

It also runs bank stress testing in Europe and will conduct one more round next year before moving from its London headquarters as Britain leaves the EU in 2019 under divorce proceedings set in motion in March.

EU leaders agreed a system on Thursday that will lead to a vote in November on a new host city, with several candidates vying for the EBA and its 170 employees.

Enria said a decision by then "will probably be just enough" time to coordinate the move smoothly.

"Our main concern is the continuity of business... There might be staff that decides not to follow us so we need to recruit new staff; we need preparations for a new office," he said, adding other cases of agencies relocating led to losing 20-30 percent of staff on average.

(Editing by Jeremy Gaunt.)
 

Rottweiler

Forumer storico
Nel caso di Crediveneto, nel 2016, davanti allo spettro del bail in Italia e' stata applicata l'opzione "alla carte": liquidazione volontaria con una banca romana a fare la parte di Banca Intesa.
Cordialmente

Non conosco il caso di Crediveneto e non riesco a commentare. Se hai un link, mi informo volentieri. Mi interesserebbe sia il meccanismo adottato che la situazione della banca (dimensioni, bilanci).
Ti ringrazio se mi aiuti a documentarmi.
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
by smoking gun fol


Appena uscito


Italy Said to Be Close to Agreement on Veneto Banks
By Sonia Sirletti
(Bloomberg) --An agreement with the EU is close and may be reached as early as today, people familiar said.
Boards of the banks are meeting this afternoon, the people said
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Banche venete, incontro decisivo tra Intesa, Mef e Bankitalia sul salvataggio

È iniziato dopo pranzo un incontro in conference call tra i vertici di Banca d’Italia, il Mef e Intesa Sanpaolo per discutere dei dettagli relativi alla proposta di acquisto delle due banche venete da parte di Ca de’ Sass. Il confronto, tutto sul fronte italiano, dovrebbe permettere di trovare la quadra sui dettagli finali in vista dell’autorizzazione da parte di Bruxelles, che non avrebbe preso...
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Banche Venete, corsa contro il tempo per evitare il fallimento

di Osvaldo De Paolini


2017-06-23 17:45:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Osvaldo de Paolini....ancora a scrivere ? Era uno dei tre famosi giornalisti lombardi ....
Non conosco il caso di Crediveneto e non riesco a commentare. Se hai un link, mi informo volentieri. Mi interesserebbe sia il meccanismo adottato che la situazione della banca (dimensioni, bilanci).
Ti ringrazio se mi aiuti a documentarmi.

Banca d'Italia - Liquidazione della BCC Crediveneto
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Banche venete, incontro decisivo tra Intesa, Mef e Bankitalia sul salvataggio
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Pier Carlo Padoan (Ansa)





È iniziato dopo pranzo un incontro in conference call tra i vertici di Banca d’Italia, il Mef e Intesa Sanpaolo per discutere dei dettagli relativi alla proposta di acquisto delle due banche venete da parte di Ca de’ Sass. Il confronto, tutto sul fronte italiano, dovrebbe permettere di trovare la quadra sui dettagli finali in vista dell’autorizzazione da parte di Bruxelles, che non avrebbe preso parte alla discussione.

Intanto, i cda di Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono pronti alle dimissioni, ha detto stamattina il presidente della vicentina, Gianni Mion. Un dettaglio tecnico, ma anche la conferma che l'epilogo per il salvataggio delle due banche è vicino, anche se la trattativa è tutto tranne che in discesa. A sancire il raggiungimento di un’intesa sarà il varo del decreto del Consiglio dei ministri che avvierà la liquidazione. Dalle banche si prevede che il testo possa arrivare tra stasera (difficile) e domenica sera, o al più tardi lunedì mattina all'alba, prima dell'apertura dei mercati.


Banche venete, con Bruxelles trattativa in salita. Che cosa dicono le regole Ue sui salvataggi
La bozza è pronta, ma per il varo c'è da mettere a punto alcuni dettagli relativi all'offerta depositata mercoledì da Intesa Sanpaolo: la banca guidata da Carlo Messina offre un euro ma soprattutto pone una serie di condizioni che prima di essere accettate dal Tesoro devono essere verificate (o limate) quanto a sostenibilità economica, fattibilità tecnica e compatibilità con le norme europee, soprattutto in materia di aiuti di Stato. Il dossier dagli istituti di credito veneti, si osserva a Bruxelles, «è più complesso» rispetto a quello di Mps, ma negli ultimi giorni si sarebbe andati avanti anche grazie a una «convergenza d'intenti» nella ricerca di una soluzione.

Allarme Fabi: sul nodo esuberi rischia di saltare tutto
Intanto, emerge come uno dei temi in discussione sia quello degli esuberi. A lanciare l’allarme è Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, la Federazione dei bancari italiani, che denuncia come rischi di saltare tutto per l'intransigenza della Dg Comp europea che chiede licenziamenti e non prepensionamenti volontari. «Ci appelliamo al presidente del Consiglio Gentiloni, al ministro dell'Economia Padoan, a tutte le forze politiche - afferma - affinché difendano col coltello tra i denti il settore bancario italiano, i lavoratori bancari delle due banche venete, i risparmiatori e le imprese». «In Europa c'è chi vuole i licenziamenti e il fallimento di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il gruppo Intesa, che si è reso disponibile a salvarle e a scongiurare un effetto domino a danno del settore bancario, deve essere tutelato. Ci rivolgiamo alle istituzioni e alle forze politiche affinché almeno una volta il sistema Italia faccia quadrato e difenda gli interessi di tutte le parti in causa - afferma Sileoni -. Chiediamo al presidente Gentiloni, sempre estremamente sensibile sugli argomenti di carattere sociale, di intervenire per fermare questo gioco al massacro che farebbe perdere credibilità al Paese e inciderebbe pesantemente sull'occupazione». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Agostino Megale, segretario generale della Fisac. «Chiedo al Governo e alla sua maggioranza di operare con fermezza e nettezza nei confronti della dgcom a Bruxelles per impedire che passi la volontà di chi vorrebbe i licenziamenti nelle due banche Venete. L'11 luglio saremo a Bruxelles ad incontrare le istituzioni Europee per difendere l'occupazione dei lavoratori bancari e la tutela dei risparmiatori retail. Nella Comm Europea c'è chi da tempo vuole utilizzare le crisi bancarie Per far pagare il prezzo Sociale più alto al ns paese . Questo è' inaccettabile e va respinto senza se e senza ma. Abbiamo apprezzato la decisione di Intesa di avanzare una disponibilità ad intervenire contribuendo così a mettere in sicurezza l'occupazione e i risparmiatori. Per questo ho parlato di una disponibilità utile al Paese. Tutti i lavoratori dovranno essere pienamente tutelati e nessuno sarà lasciato solo ma il Governo faccia fino in fondo la sua parte senza incertezze».


Banche Venete, ecco chi paga il conto tra Atlante, obbligazionisti e Stato
La delusione dei manager veneti
Il decreto, tuttavia, dovrebbe arrivare in tempi rapidi: se è vero, come ha fatto notare sempre Gianni Mion, che «la fuga dei depositi si è arrestata», è anche vero che l'incertezza va sanata il più in fretta possibile visto il coinvolgimento di centinaia di migliaia di clienti destinati a passare da una banca all'altra in tempi e modalità ancora tutti da definire.
Certo tra Vicenza e Montebelluna, dove per mesi si è lavorato su un piano che puntava prima alla fusione e poi all'ingresso dello Stato, si respira un comprensibile senso di scoramento: «Ora tutti adesso pensano basti un euro», ha sottolineato ancora il presidente della Popolare di Vicenza: «Io non posso valutare la proposta, non mi posso lamentare dei professori, io sono stato bocciato. È stato bocciato tutto, le persone, il piano e pure io». A Vicenza era in calendario un cda per martedì, che però potrebbe essere anticipato per le dimissioni qualora – come probabile – il decreto dovesse arrivare prima, e altrettanto si sta organizzando a Montebelluna, dove invece il primo board in agenda sarebbe per la prima settimana di luglio.

Per Vicenza Cda lampo
Oggi si è svolta una breve riunione, durata circa un'ora, in cui l'a.d. della Banca Popolare di Vicenza e presidente del comitato esecutivo di Veneto Banca, Fabrizio Viola, ha aggiornato i consiglieri sulla situazione dei due istituti di credito. Così fonti vicine alle banche descrivono i consigli di amministrazione convocati questa mattina con scarsissimo preavviso. La stragrande maggioranza dei consiglieri era collegata in video conferenza.


Banche venete, verso bad bank da 20 miliardi
La Borsa premia il titolo Intesa
Il lavoro in queste ore è febbrile anche per i tecnici di Intesa Sanpaolo, il capo della banca dei territori Stefano Barrese e il chief governance officer Paolo Grandi in testa, chiamati a verificare limature possibili e i passaggi tecnici che porteranno al transito degli asset appetibili – 30 miliardi di impieghi, raccolta, portafoglio titoli – presto ma non subito, visto che la banca ha puntualizzato che la proposta potrà essere considerata valida (e quindi in vigore) solo quando sarà definitivo il quadro normativo: non basterà il decreto ma servirà la conversione in legge, con un passaggio parlamentare che viste le premesse non si preannuncia dei più agevoli. Intanto la banca in Borsa continua a beneficiare degli effetti di un'offerta che gli analisti hanno giudicato assai conveniente: intorno alle 16 il titolo di Ca' de Sass guadagna circa mezzo punto in una giornata negativa per Milano.


Banche venete, Gentiloni: «Garantiremo risparmiatori e correntisti»
La «benedizione» di Unipol
Sempre dal mondo finanziario sono da registrare le parole dell'ad di Unipol, Carlo Cimbri: la soluzione trovata con Intesa per le banche venete «tiene conto degli aspetti industriali quindi è più efficace di quella finanziaria, che consisteva in una mera ricapitalizzazione, che avrebbe lasciato le cose come stanno», ha dichiarato il manager a margine della relazione annuale dell'Ivass. Se la soluzione scelta «è risolutiva, come pare, la trovo una cosa positiva. Credo e auspico che il governo e le Autorità abbiano lavorato a una soluzione definitiva».
 

apaci2

Ad bestias
Se hai fatto calcoli tuoi che affermano il contrario, postali per favore.

Sono sicuro che rivoluzioneranno il mio modo di intendere l'aritmetica...

Il tuo ragionamento presupponeva di ridurre al minimo l'impatto sugli aiuti di stato come da logica che ha portato alla BRRD.

Adc prec è una deroga agli strumenti introdotti dalla BRRD.

ADC PREC e state Aid in caso di liquidazione sono entrambe deroghe alla BRRD.

Se volevi veramente ridurre al minimo l'esborso statale dovevi fare altro.

Cari saluti
 

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