Obbligazioni MPS

Garanzia statale dell'inoptato.

Margarethe mi dice che se "minima" non è configurabile come aiuto di stato e non viola(accento sulla "i") le regole comunitarie sulla conconrrenza. Mi sembra un buon punto e mi sembra una buona apertura.

Con un problema: lo Stato(noi) è già azionista di maggioranza de "la banca" e garantendo di far proprio l'inoptato potrebbe raggiungere una partecipazione tale da consentire, a chiunque, di parlare di nazionalizzazione palese.

Nazionalizzare non è una brutta parola..anzi..è forse la soluzione migliore (se si riesce a farla aggirando le stringenti norme per la concorrenza) poichè consentirebbe allo Stato di acquistare direttamente "lui" i titoli subordinati(con haircut reale minimo o nullo) e partecipare "lui" alla conversione , aucap, evitando magari anche una eccessiva diluzione dei già massacrati azionisti.

Mi piace perchè consentirebbe alla MpS statale, vista la capillare diffusione sul territorio, di divenire una banca per quelle imprese(piccole e medie) che lottano col coltello tra i denti e non mollano e ptrebbe essere venduta in seguito, guadagnandoci per una volta, noon siamo abituati... dopo esser stata risanata.

Sì, tecnicamente si può fare...e mi piace....se non fosse per la sfiducia che ho nel management imposto dalla politica ,per la deprecabile abitudine a consderare un intervento strardinario come dovuto ( ridovuto..) in seguto, per la certa utilizzazione come grimaldello elettorale e per la consuetudine, tutta italiana, ad adagiarsi una volta avuta salva la poltrona

Mi piace..ma mi mette paura.
 
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Milano, 24 set. (askanews) - "Si tratta di riflessioni generali ma per esempio se uno Stato mette una garanzia a un aumento di capitale, e questa garanzia non viene utilizzata o è utilizzata in minima parte, allora l'aiuto di Stato, anche se presente, è così limitato che sarebbe eccessivo applicare il bail in". Così la commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha risposto, in un'intervista a Repubblica, alla domanda se nella vicenda Mps una ricapitalizzazione preventiva prevederebbe il coinvolgimento degli obbligazionisti tramite bail in. "All'altro estremo - ha proseguito nel suo ragionamento - c'è il caso, che non credo sia mai stato applicato, in cui il cosiddetto burden sharing non viene applicato perché causerebbe instabilità finanziaria. Tuttavia, è più probabile evitare il bail in perché l'aiuto di Stato è minimo che per ragioni di instabilità sistemica".

Alla successiva domanda se nell'eventualità in cui l'Italia dovesse far domanda per un programma tramite il fondo salva-Stati si applicherebbe il bail in o meno, la Vestager ha così risposto: "non credo si debba commentare su indiscrezioni di cui non si conosce nemmeno l'origine. Non ho sentito nessun tipo di suggestione che si vada in questa direzione".
 
Ciao gml, mi sembra che dichiarazioni simili e, in un certo senso concilianti, fossero uscite un pò prima( si parlava dell eventuale intervento precauzionale) che spuntasse il 'piano Jpm' (la famosa soluzione di mercato con consorzio di garanzia blasonato)
Panta rei.
Si muovessero.
La mia idea: non sanno cosa fare, ma sanno cosa non fare (spero)
 
Il tempo non è una variabile neutra.

Hai ragione, come ha ragione Ernesto che aveva fatto la medesima considerazione.
Però un po' di tempo potrebbe essere favorevole, nel senso che si va ad incamerare l'utile (speriamo!) di fine anno aumentando così di qlc quel benedetto TBV (oltre a dare un po' più di track record ai potenziali investitori)
 
Garanzia statale dell'inoptato.

Margarethe mi dice che se "minima" non è configurabile come aiuto di stato e non viola(accento sulla "i") le regole comunitarie sulla conconrrenza. Mi sembra un buon punto e mi sembra una buona apertura.

Con un problema: lo Stato(noi) è già azionista di maggioranza de "la banca" e garantendo di far proprio l'inoptato potrebbe raggiungere una partecipazione tale da consentire, a chiunque, di parlare di nazionalizzazione palese.

Nazionalizzare non è una brutta parola..anzi..è forse la soluzione migliore (se si riesce a farla aggirando le stringenti norme per la concorrenza) poichè consentirebbe allo Stato di acquistare direttamente "lui" i titoli subordinati(con haircut reale minimo o nullo) e partecipare "lui" alla conversione , aucap, evitando magari anche una eccessiva diluzione dei già massacrati azionisti.

Mi piace perchè consentirebbe alla MpS statale, vista la capillare diffusione sul territorio, di divenire una banca per quelle imprese(piccole e medie) che lottano col coltello tra i denti e non mollano e ptrebbe essere venduta in seguito, guadagnandoci per una volta, noon siamo abituati... dopo esser stata risanata.

Sì, tecnicamente si può fare...e mi piace....se non fosse per la sfiducia che ho nel management imposto dalla politica ,per la deprecabile abitudine a consderare un intervento strardinario come dovuto ( ridovuto..) in seguto, per la certa utilizzazione come grimaldello elettorale e per la consuetudine, tutta italiana, ad adagiarsi una volta avuta salva la poltrona

Mi piace..ma mi mette paura.

Come promesso l'ultima volta che ho commentato un tuo post, ho successivamente evitato di evidenziare una serie di eresie che hai scritto. Lo faccio adesso non tanto a beneficio tuo, che continueresti imperterrito, ma per permettere a chi è rimasto tra i mods di valutare se esistano gli estremi per gli opportuni provvedimenti.
A mio avviso non sono un problema le tue metafore su tacchini o le tue previsioni campate in aria. Sono un problema i continui riferimenti a scenari semplicemente non contemplati da una normativa che pretendi di conoscere e della quale non possiedi nemmeno gli elementi di base.
Un errore può capitare a tutti. Insistere è colpevolmente diabolico...
Non sembra ti renda conto che contribuisci a creare un quadro assurdamente distorto in una materia delicata come quella dell'investimento finanziario.

Prendiamo il caso dell'intervista alla Vestager, la quale afferma che una semplice garanzia statale sull'AUC (il cosiddetto backstop, non seguito da intervento) non comporterebbe un bail-in. La Vestager non dice nulla di nuovo: conferma una prassi consolidata. In aggiunta, la Commissaria ricorda che in casi particolari, ad oggi mai verificatisi, potrebbe non rendersi necessario nemmeno il burden sharing, ad esempio la conversione di titoli subordinati.
Questo è ciò che ha detto la Vestager.

Tu ti scateni ipotizzando l'intervento alla grande dello Stato nell'azionariato e ignorando che un intervento di capitale non può non prevedere il bail-in.
Non contento, ti allarghi sino a delirare di "acquisto diretto di titoli subordinati" da parte dello Stato in vista di fantomatiche finalità.
Alla fine osservi l'obbrobrio che hai partorito e affermi soddisfatto: "Sì, tecnicamente si può fare".

Ecco: questo si chiama giocare in modo incosciente con una materia di grande delicatezza. Per favore: astieniti.

In caso contrario chiedo a ciò che è rimasto della moderazione di intervenire.
 
Come promesso l'ultima volta che ho commentato un tuo post, ho successivamente evitato di evidenziare una serie di eresie che hai scritto. Lo faccio adesso non tanto a beneficio tuo, che continueresti imperterrito, ma per permettere a chi è rimasto tra i mods di valutare se esistano gli estremi per gli opportuni provvedimenti.
A mio avviso non sono un problema le tue metafore su tacchini o le tue previsioni campate in aria. Sono un problema i continui riferimenti a scenari semplicemente non contemplati da una normativa che pretendi di conoscere e della quale non possiedi nemmeno gli elementi di base.
Un errore può capitare a tutti. Insistere è colpevolmente diabolico...
Non sembra ti renda conto che contribuisci a creare un quadro assurdamente distorto in una materia delicata come quella dell'investimento finanziario.

Prendiamo il caso dell'intervista alla Vestager, la quale afferma che una semplice garanzia statale sull'AUC (il cosiddetto backstop, non seguito da intervento) non comporterebbe un bail-in. La Vestager non dice nulla di nuovo: conferma una prassi consolidata. In aggiunta, la Commissaria ricorda che in casi particolari, ad oggi mai verificatisi, potrebbe non rendersi necessario nemmeno il burden sharing, ad esempio la conversione di titoli subordinati.
Questo è ciò che ha detto la Vestager.

Tu ti scateni ipotizzando l'intervento alla grande dello Stato nell'azionariato e ignorando che un intervento di capitale non può non prevedere il bail-in.
Non contento, ti allarghi sino a delirare di "acquisto diretto di titoli subordinati" da parte dello Stato in vista di fantomatiche finalità.
Alla fine osservi l'obbrobrio che hai partorito e affermi soddisfatto: "Sì, tecnicamente si può fare".

Ecco: questo si chiama giocare in modo incosciente con una materia di grande delicatezza. Per favore: astieniti.

In caso contrario chiedo a ciò che è rimasto della moderazione di intervenire.


Nn ne hai azzeccata una manco per sbaglio ma , se hai pazienza, ti correggo in serata tarda. Se qualcun mi anticipa, normativa e dichiarazioni(di Margherita) alla mano, meglio.

Intanto consiglio di leggere con attenzione.


Margrethe Vestager: "Su tasse, sussidi e multinazionali è scontro di culture tra Europa e Usa"
 
ciao Black;), un link molto interessante, da leggere e discutere.

Ciao London, la credibilità è un bene prezioso e la nostra classe dirigente l'ha persa da tempo (dal mio punto di vista).

La cosa che mi colpisce è che i "cantieri aperti" nel sistema bancario italiano coinvolgono diverse banche (forse troppe) e questo è un ulteriore problema futuro che lega mps alle sorelle più piccole.
Come diceva il "Dott. Bolognini" mi auguro sappiano gestire i problemi in modo da non indebolire troppo la parte sana del sistema bancario.
 
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