Obbligazioni MPS

Mps studia la conversione dei bond in azioni. Piano Morelli tra un mese


Un mese di tempo in più per il piano Mps targato Morelli. Cioè quanto basta per studiare le modalità migliori (vale a dire meno penalizzanti) per coinvolgere i titolari di obbligazioni subordinate, ma anche per non perdere la possibilità di convocare i soci a novembre ed effettuare l’aumento di capitale - che comunque sarà necessario nell’ordine dei 3 miliardi - entro la fine dell’anno. A costo di sfiorare il referendum del 4 dicembre.

Così ha deciso oggi il cda del Monte, riunito a Milano, il primo cui ha preso parte il nuovo consigliere delegato Marco Morelli. Alla presenza degli advisor finanziari, Jp Morgan e Mediobanca, il board si è nei fatti visto costretto a spostare al 24 ottobre l’approvazione del piano industriale (al nuovo ceo va dato il tempo di intervenire sul cantiere imbastito da Fabrizio Viola) ma soprattutto la struttura della ricapitalizzazione, che - come anticipato da Il Sole 24 Ore - molto probabilmente vedrà coinvolti anche i titolari di obbligazioni subordinate.


«Alla luce della rapida evoluzione del mercato e delle indicazioni preliminari ricevute da investitori istituzionali sono stati avviati approfondimenti volti, tra l’altro, a recepire, nella struttura dell’operazione la possibilità di includere nel contesto dell’operazione un esercizio di liability management (ossia una offerta diretta a titolari di strumenti di debito emessi, o garantiti, dalla Banca, finalizzata alla loro conversione volontaria in capitale) secondo modalità ancora in fase di studio», recita una nota diffusa in serata dalla banca.

In parole povere, dai primi sondaggi effettuati sarebbe emersa la difficoltà da parte del mercato di digerire 5 miliardi di aumento cash (dopo gli 8 già raccolti negli ultimi tre anni), dunque, si starebbero studiando le modalità per coinvolgere gli obbligazionisti subordinati, sia istituzionali che retail: negli ambienti vicini al consorzio si punterebbe a rastrellare da questa circa 2 miliardi dalla conversione dei bond, in modo da alleggerire a 3 miliardi la quota di aumento cash.

Oggi in Borsa il titolo Mps è arrivato a toccare anche una crescita del 7% sulle voci di nuovi soci in arrivo dall’estero, per poi tornare sui 20 centesimi. In
chiusura, però, si è assestato su un più cauto aumento dell'1,43 per cento e di nuovo ai minimi: 19 centesimi.

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Un articolo serio, i conti , fatti giorni fa..(3 miliardi d aucap, 2 miliardi da conversione, 2 li sconta la BCE e sono 7.. scritto qui mercoledì scorso..) mi tornano.

Ad oggi sappiamo che:

Le subordinate le convertono (per due miliardi)

L'aumento, nell'ipotesi più probabile sarà di 3 miliardi

L'azione oggi incorpora fattore di diluizione minore (per questo è salita e salirà ancora un po' imho) diritti e warrant(speriamo, non se ne parla più come premio agli azionisti, magari lo girano ad alri soggetti..è un po' oscura la cosa)..

Bisogna vendere contestualmente il portafoglio deteriorato (il prestito ponte di JPM copre esclusivamente la porzione garantita dallo Stato)

Bisogna trovare soldi freschi (ma è sempre mio parere che lo Stato possa metterci del suo senza incorrere in infrazioni..sempre in virtù di quel 4% di azioni che possiede\possediamo)

Su questi numeri si deve ragionare.
 
Mps: Costamagna, fantafinanza ipotesi Cdp garante - MilanoFinanza.it



La Cassa depositi e prestiti non farà da garante per Banca Monte dei paschi di Siena. Claudio Costamagna, presidente della Cdp, stamani non ha lasciato adito a dubbi: "E' fantafinanza" l'indiscrezione di stampa secondo cui la Cassa potrebbe essere coinvolta in una triangolazione finanziaria che porterebbe il fondo sovrano del Qatar nel capitale di Rocca Salimbeni.

Secondo Repubblica lo schema di investimento dei fondi del Qatar dovrebbe prevedere una triangolazione del rischio con Cdp. In particolare, i fondi acquisterebbero circa 1 miliardo di euro in azioni Mps che poi sarebbero date in collaterale a Cdp che pagherebbe il prestito titoli e un tasso fisso al Qatar e si intesterebbe i rischi di ribasso o rialzo del pacchetto. Fonti finanziarie hanno riferito a Repubblica che questo schema è stato presentato un mese fa al Tesoro e che l'accoglienza fu fredda ma la scarsità di alternative "potrebbe rinverdirlo".

Ieri nella prima riunione a cui ha partecipato il nuovo amministratore delegato, Marco Morelli, il cda di Mps ha fatto il punto sull'operazione straordinaria comunicata lo scorso 29 luglio e ha confermato che il piano industriale sarà approvato il 24 ottobre. Quindi l'assemblea straordinaria dovrebbe tenersi a novembre e l'aumento di capitale essere lanciato a inizio anno, ma c'è anche chi dice entro fine 2016.

"Anche se l'approvazione dell'aumento di capitale è prevista prima della fine del mese di novembre, riteniamo che l'aumento potrebbe essere lanciato a gennaio 2017 al fine di evitare sovrapposizioni con il referendum costituzionale e la chiusura dell'anno", osservano gli analisti di Banca Imi (rating hold e target price ancora in revisione). "La conversione in azioni delle obbligazioni subordinate e possibili anchor investors potrebbero facilitare l'operazione da 5 miliardi di euro. Il rischio di esecuzione rimane elevato, a nostro avviso".

Mps ieri ha infatti ufficialmente confermato che il business plan potrebbe prevedere la conversione volontaria di strumenti di debito. La banca ha infatti precisato che "alla luce della rapida evoluzione del mercato e delle indicazioni preliminari ricevute da investitori istituzionali, sono stati avviati approfondimenti volti, tra l'altro, a recepire, nella struttura dell'operazione la possibilità di includere nel contesto dell'operazione un esercizio di liability management, ossia un'offerta diretta a titolari di strumenti di debito emessi, o garantiti, dalla banca, finalizzata alla loro conversione volontaria in capitale, secondo modalità ancora in fase di studio".

Dando per scontato che l'operazione riguarderà esclusivamente i 5 miliardi di euro di bond subordinati, l'interpretazione di Equita (rating hold e target price a 0,34 euro) è che l'offerta possa essere estesa anche agli obbligazionisti privati. Alcune fonti di stampa indicano che la conversione dei bond avverrebbe a sconto rispetto al nominale per non penalizzare eccessivamente gli azionisti esistenti, ma a premio rispetto ai prezzi di mercato (60-70 centesimi).

Come chiaro da tempo, spiegano gli analisti di Equita, il trade-off è tra la convenienza all'adesione allo swap e il rischio contagio: per quanto riguarda gli azionisti retail, che detengono circa metà delle emissioni subordinate, per evitarlo sarebbe necessario garantire un indennizzo ex-ante nell'eventualità di condizioni molto penalizzanti in caso di non adesione. "Quest'opzione deve però, secondo noi, ottenere l'approvazione, che al momento non è possibile dare per scontata, della Commissione europea", precisano gli analisti di Equita.

Invece l'aumento di capitale dovrebbe essere privo del diritto di opzione e, appunto, promuovere l'ingresso nell'azionariato di nuovi soci stabili. Per gli analisti di Icbpi quanto indicato dal cda conferma la difficoltà di strutturare un'operazione di rafforzamento patrimoniale basata solo su un aumento di capitale e apre al coinvolgimento, in forme tecniche non ancora definite, degli obbligazionisti subordinati. "Il management sta cercando di bruciare le tappe, ma per la realizzazione in tempi rapidi delle operazioni allo studio occorrerà anche un favorevole contesto dei mercati finanziari", osservano gli esperti di Icbpi (non coprono Mps con un rating).

Quanto, infine, alla nomina di un nuovo presidente di Mps dopo le dimissioni a sorpresa di Massimo Tononi, dimissioni che saranno effettive dopo l'assemblea di Mps per l'aumento di capitale, oggi Vittorio Grilli, presidente del Corporate & Investment Bank per l'area Emea di JP Morgan, ha negato una sua candidatura: "Non sono candidato alla presidenza", ha detto, sottolineano che la banca americana "sta cercando di portare a buon fine l'operazione" di salvataggio della banca senese. JP Morgan è infatti advisor, insieme a Mediobanca , di Mps .

Il toto-nomine per la presidenza di Mps vede una lunga lista di possibili candidati. Oltre a Grill, Alessandro Falciai, Roberto Isolani, Antonino Turicci, Lorenzo Bini Smaghi e Fabrizio Saccomanni, ministro del Tesoro tra il 2006 e il 2013 e direttore generale di Bankitalia, nonché grande amico del presidente della Bce, Mario Draghi.

Intanto a Piazza Affari il titolo Mps , dopo un minimo intraday a 0,1902 euro e un massimo a quota 0,20 euro, sale ora dell'1,20% a 0,1934 euro. Mentre il bond quotato subordinato Mps con scadenza 30 novembre 2017 viene offerto a 67,45 euro e presenta un rendimento lordo di circa il 35,44% e quello con scadenza al 2018 viene offerto a 66,75 euro con un rendimento lordo di circa il 32,83%.
 
Qundi, a quanto si riesce a tradurre, il "retail" verificato potrebbe ricevere, ex ante un indennizzo nell'eventualità di condizioni molto penalizzanti in caso di non adesione., gl altri sono "liberi" di decidere.

Ho scritto giorni fa che lo Stato potrebbe riacquistare "lui" i subordinati retail e partecipare "lui" alla conversione...e per fare ciò serve, ovviamente, una garanzia di fattibilità da parte di Margherita V. Magari è questo l'indennizzo "ex ante". Magari no.

Sono ipotesi, ragionamenti..d'altronde i fora servono a questo no?

Saluti,
 
Dando per scontato che l'operazione riguarderà esclusivamente i 5 miliardi di euro di bond subordinati, l'interpretazione di Equita (rating hold e target price a 0,34 euro) è che l'offerta possa essere estesa anche agli obbligazionisti privati. Alcune fonti di stampa indicano che la conversione dei bond avverrebbe a sconto rispetto al nominale per non penalizzare eccessivamente gli azionisti esistenti, ma a premio rispetto ai prezzi di mercato (60-70 centesimi).

Equita soffre di allucinazioni. Se la banca ha problemi a trovare chi immette denaro fresco anche a 0,10 euro non vedo come si possa sognare un target price 0,34 sperando in un regalo volontario dai subordinati.
Se vogliono la conversione volontaria il sacrificio degli azionisti dovrà essere maggiore di quanto computano le quotazioni attuali, altrimenti parliamo pure di conversione coercitiva e azzeramento delle azioni esistenti.
La conversione volontaria sarebbe facilitata dalla contestualità con l'aumento di capitale ma secondo me non hanno trovato chi metta il grano fresco in tale contesto e preferiscono tentare la via impervia della conversione per indorare la pillola ai nuovi azionisti.
Advisor del menga son capaci solo a fagocitare grosse prebende senza fare nulla, quando le battaglie son difficili neanche i 600 milioni promessi servono a rizzargli il pelo.
600 milioni sono più della capitalizzazione attuale della banca, un aumento di capitale con un handicap del genere non può arrivare al successo senza turlupinare qualcuno, che il nuovo investitore non si trovi mi pare normale e allora cercano di fregare i subisti.
 
Son d'accordo su quasi tutto...anche se la forza contrattuale, una volta ritirati alla pari "ex ante" i "retail", si sposta decisamente. Ti lasciano "libero di aderire" imho, privi di fastidi popolari... Vedremo...certo che quanto ha scritto Equita ricalca pari pari quella "perifrasi allegorica" che tanto ha disturbato. Sono ipotesi comunque....finchè non smontano i NPLs tutto è ipotetico..:)

Saluti,
 
Allora: TARP..non è che la UE adotta, è già in essere

Falso, non esiste alcun TARP nella UE. Nell'UE esiste l'ESM, che è una cosa ben diversa visto che è legato all'applicazione della BRRD.

(ed è già stata sfruttata per banche spagnole) l'equivalente europeo, il fondo "salvabanche". Qui trova qualche riferimento "in topic" Ricorso al fondo salva-Stati Ue, prende forma il piano B per Mps

Sig. Ernesto, l'unico riferimento "in topic" è quello della normativa. Peraltro, l'articolo citato parla esplicitamente di bail-in qualora intervenisse l'ESM, per cui mi sembra che ci sia veramente poco da discutere.

Certo non è un procedimento allegro (come non lo fu per BofA o Citi) e non è economico (come non lo fu per BofA o Citi ad es.).

Vedo che su una cosa siamo d'accordo: se intervenisse l'ESM il procedimento non sarebbe affatto allegro.
Aggiunto, non lo sarebbe proprio perché porterebbe all'apertura della procedura di bail-in.
 
Yunus, sono un po' stanco :)

La direttiva prevede interventi extra bail in in caso di rilevanza sistemica. Non credo sia utile proseguire con questa diatriba ed io, certamente, non ho più voglia di discutere con chi, per la terza volta, mi da del bugiardo Che le devo dire, si informi :)

La saluto,
 

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