Obbligazioni MPS

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Pag.16 Il Sole 24 Ore di oggi. Buon giorno.
 
ven 30 ottobre 2020, 7:30 AM CET
Il consiglio di amministrazione di Mps ha fatto sapere di avere "attentamente esaminato il dispositivo della sentenza del procedimento penale 955/16 che ha visto la condanna dell’ex presidente Alessandro Profumo e dell’ex amministratore delegato Fabrizio Viola, dell’ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori e della banca in qualità di responsabile amministrativo ai sensi e per gli effetti del d.lgs 231/01". La nota della banca senese è stata diramata al termine del board non ha fornito numeri ma ha precisato che "a fronte degli approfondimenti condotti, in attesa di poter disporre delle motivazioni della sentenza stessa e, sulla base del solo contenuto del dispositivo, la banca ha comunque ritenuto opportuno cambiare la classificazione da 'possibile' a 'probabile' in merito ad una serie di controversie legali e richieste stragiudiziali". Quanto agli accantonamenti Mps ha chiarito che, coerentemente con quanto già fatto in passato, non fornisce informazioni circa l’importo degli accantonamenti effettuati.
 
ROMA (Reuters) - Monte dei Paschi di Siena riunisce lunedì 2 novembre un secondo consiglio di amministrazione straordinario dopo i nuovi accantonamenti decisi ieri, secondo una fonte vicina al dossier.
Ieri Mps, controllata dal Tesoro con una quota del 68% dopo il salvataggio del 2017, ha annunciato di aver cambiato la classificazione da "possibile" a "probabile" in merito ad una serie di controversie legali e richieste stragiudiziali dopo la sentenza di condanna in primo grado degli ex vertici, Fabrizio Viola e Alessandro Profumo.
La banca non ha fornito informazioni circa l'importo degli accantonamenti effettuati che, secondo la fonte, superano i 400 milioni.
 
Accelera il cantiere di Mps-UniCredit. Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, il piano all’attenzione deiI Tesoro, primo azionista di Siena, nell’ambito della ristrutturazione e ricapitalizzazione della banca - che potrebbe comportate un aumento fino a 2,5 miliardi - prevede l’integrazione con UniCredit. Che a sua volta,come anticipato nelle settimane scorse da Il Sole, non ha abbandonato il piano per lo scorporo tra le attività domestiche e quelle euroepee: in questo disegno, il Monte potrà essere integrato con la parte italiana, mentre le altre attività del gruppo guidato da Jean Pierre Mustier potranno essere il cardine di un’altra operazione straordinaria a livello europeo, con Commerzbank.
Il piano, in accelerazione, non ha ancora ricevuto il via libera del ceo francese, che finora ha escluso operazioni di fusione. Ma c’è ancora un po’ di tempo: l’obiettivo è chiudere entro fine anno.
Il Sole 24 ore
 
ROME (Reuters) - The CEO of Monte dei Paschi told directors on Monday the bailed-out Italian bank needs 1.5-2.0 billion euros ($1.7-$2.3 billion) in cash to avoid breaching capital requirements in the first quarter of 2021, a source with knowledge of the matter said.
 
ROMA (Reuters) - Banca Mps ha chiuso il terzo trimestre con una perdita netta di 451 milioni di euro dopo aver messo a bilancio oneri per rischi legali e costi di uscita del personale per complessivi 569 milioni.
La banca senese dice che ora sta lavorando, con il supporto dell’azionista di controllo, a rivedere il piani di rafforzamento di capitale per tenere conto sia di questi accresciuti rischi legali, sia di quanto necessario e chiesto da Bce per poter fare l’operazione con Amco di cessione delle sofferenze.
Intanto Mps dice che nel terzo trimestre il risultato operativo lordo è stato di 203 milioni, in crescita dell’8,8% rispetto al secondo trimestre, dopo la ripresa dell’attività post lockdown. Il risultato operativo netto è stato positivo per 100 milioni.
Il capitale di migliore qualità (CET1) della banca si attesta a fine settembre al 12,9%, a fronte di una soglia dell'8,8% fissata dalla Banca Centrale Europea per il 2020.
Quanto alla qualità del credito, il gross npe ratio è visto all'11,1%, che scenderebbe a circa il 4% includendo l'operazione di derisking con Amco, che deve ancora essere finalizzata a inizio dicembre.
 
Per ora Unicredit rimanda al mittente, quindi al Governo, l’ipotesi di diventare cavaliere bianco per il gruppo Mps. Nel frattempo quest’ultima apre ufficialmente il cantiere del capitale, dopo aver chiuso l’ennesimo trimestre in profondo rosso, contabilizzando, da inizio anno, 1,54 miliardi di euro di perdite.

La banca senese sta infatti lavorando alla revisione del capital plan per le iniziative di rafforzamento patrimoniale “in corso di valutazione” che dovranno tener conto “degli accantonamenti per rischi legali contabilizzati nel trimestre, degli impatti del deal con Amco e delle future implicazioni del contesto regolamentare e macroeconomico”.
Le analisi sono in corso, ha precisato Mps, “con il pieno supporto dell’azionista di controllo,” cioè del Tesoro, che detiene il 68% del capitale e che vorrebbe accasare Siena sotto la più grande e solida Unicredit in modo da risolvere una volte per tutte i problemi della banca. L’operazione si scontra però, da un lato, con la pervicace opposizione dell’ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, ribadito anche oggi (“il nostro piano è senza M&A”) e dall’altro trova ostacoli politici nel M5S che, al pari dei sindacati, punta su una proroga dei termini per l’uscita dello Stato per poi aggregare Siena assieme alle malconce Carige e Popolare di Bari.
Gli analisti del resto hanno tutti bocciato l’operazione Unicredit-Mps. Si tratterebbe di un salvataggio voluto dal Tesoro, dove alla fine gli azionisti di Unicredit non avrebbero alcun vantaggio, anzi. Così gli esperti di Exane spiegano che un’eventuale operazione farà male agli azionisti di Unicredit.
Le voci, peraltro smentite dal Tesoro, su un aumento da 2,5 miliardi per Mps sono state bocciate dagli analisti negli scorsi giorni, nel caso di un successivo matrimonio con Unicredit: secondo Exane la dote fiscale da 3 miliardi non servirà all’istituto guidato da Mustier. In caso di combinazione, dice invece Equita, la zavorra legale sulle spalle del gruppo milanese raddoppierebbe a 21 miliardi. E il Mef salirebbe al 17% dell’istituto milanese e quindi da banca internazionale piazza Gae Aulenti diventerebbe un istituto partecipato dallo Stato.
Dal canto suo l’ad Guido Bastianini, voluto dal M5S, tira dritto e lavora alla messa a punto di un piano industriale stand alone che si dice potrebbe avere 3 mila esuberi in cinque anni, la metà di quelli che porterebbe una fusione con Unicredit. Qualsiasi sia la strada che Mps prenderà, la prenderà con 8,1 miliardi di npl in meno, visto che la chiusura della scissione con Amco avverrà, ha garantito l’ad, “all’inizio di dicembre”. Le comfort letter delle tre banche di affari, che certificano la possibilità per Mps di collocare sul mercato almeno il 30% dei rischiosissimi bond At1 con cui puntellare il capitale, sono state raccolte e verranno inviate “dopo il 10 di novembre” alla Bce, che ne ha fatto richiesta per autorizzare l’operazione.
L’emissione dei bond – ne sono previsti 700 milioni – non sarà semplice, visto che non pagano le cedole a doppia cifra che promettono in caso di perdita della banca. I detentori dei meno rischiosi bond At2 già in circolazione sono “molto nervosi”, ha fatto notare un analista in conference call, per il rischio di trovarsi travolti da un bail nel caso in cui il supporto del Mef si traducesse in aiuto di Stato. La decisione sul capitale, si parla di circa 1,5 -2 miliardi tra aumento e bond – verrà presa “entro un mese”, ha detto il cfo Giuseppe Sica. Mps deve fare i conti con un patrimonio che si sta assottigliando a causa delle perdite e dell’operazione Amco: il Cet1 transitional è sceso al 12,9%, a fronte dell’8,8% chiesto dalla Bce, e si ridurrà di un altro 1,3-1,4% con l’operazione Amco.
A pesare sui conti dell’esercizio sono stati 768 milioni di accantonamenti, in gran parte per rischi legali, aumentati dopo la condanna di Alessandro Profumo (attualmente amministratore delegato dell’azienda di Stato Leonardo-Finmeccanica) e Fabrizio Viola nel processo sui derivati di Milano, e le perdite su crediti, salite a 621 milioni, con 300 milioni di euro di accantonamenti extra legati al Covid. Ma preoccupano gli analisti anche i 15 miliardi di moratorie concesse, che potrebbero andare a rialimentare lo stock di npl, destinato a scendere al 4% del totale dei crediti dopo l’operazione Amco. E se il terzo trimestre ha dato segno ripresa sotto il profilo operativo, nel corso dei primi 9 mesi del 2020 i ricavi sono comunque scesi del 9,3%.
Il Sole 24 ore/Festa
 
LONDON/MILAN/ROME (Reuters) - Italy's Treasury asked financial and legal advisers on Friday to pitch for a role in the privatisation of Monte dei Paschi as it aims to secure a merger deal for the ailing lender, two sources familiar with the matter told Reuters.
Investment banks and law firms have until Nov. 17 to submit their proposals and a decision is expected within a week, the two sources said, speaking on condition of anonymity as the matter is confidential.
Rome owns 68% of Monte dei Paschi after a 2017 bailout.
A spokesman for the Treasury declined to comment while Monte dei Paschi was not immediately available.
Rome sent out requests for proposals (RFPs) on Friday asking advisers to quote a price for their services to support the Treasury in finding a new owner for its stake.
The mandates will last 12 months, the sources said.
 

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