Obbligazioni MPS

Giusto, ma il mio forse era più una speranza che una ipotesi visto la fantasia dei nostri legislatori.
Ricordo che qualche politico parlava addirittura di nazionalizzazione, altri di accorpamento di cadaveri bancari ed altro ancora.
Comunque io non credo in nessun azzeramento, in qualche modo faranno.
Già con la recessione in corso la situazione non è semplice e dopo che la BCE ha dato l'approvazione in qualche modo dovranno farla, speriamo non con le subordinate.

«Nel dettaglio dell’operazione, Mps dovrà effettuare un’operazione di mercato con l’apporto di investitori privati – che dovrebbero investire 900 milioni nella banca mentre il mef 1,6 miliardi – che andrà poi nuovamente privatizzata. A oggi il consorzio di pre-garanzia conta, oltre a Mediobanca, Bofa, Credit Suisse e Citi, anche Santander, Barclays, Société Générale e Stifel. Le banche, insieme al vertice del Monte e al Tesoro, sonderanno il mercato nella seconda metà di questo mese per verificare la praticabilità dell’aumento tenendo conto soprattutto del contesto macroeconomico e dello scenario italiano in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre

diciamo che se questo non è un corollario della Legge di Murphy, allora non saprei cos'è
 
05/09/2022 18:33 - RSF
(Aggiunge dettagli, commenti da fonti)
di Giuseppe Fonte e Valentina Za
MILANO, 5 settembre (Reuters) - Banca Mps (BMPS.MI) incassa il via libera della Banca centrale europea (Bce) al prospettato aumento di capitale fino a 2,5 miliardi di euro, su cui però continuano a incidere i rischi legati alla volatilità dei mercati.
Il via libera arriva a poco più di una settimana dall'assemblea dei soci sul rafforzamento patrimoniale, convocata per il prossimo 15 settembre.
Controllata dallo stato con il 64% dopo il salvataggio del 2017, Mps fatica ad attrarre investitori per ragioni tecniche e legate alla situazione dei mercati, spiegano banchieri e analisti.
Stante la dimensione dell'aumento, la banca non è in grado di offrire uno sconto interessante sulle nuove azioni in via di emissione e i timori diffusi legati alla stagflazione rendono il quadro ancora più incerto.
Un ulteriore elemento che potrebbe accrescere la volatilità e incidere in negativo è l'esito delle elezioni politiche, in agenda il prossimo 25 settembre.
Secondo due fonti a conoscenza del dossier, il Tesoro vede nell'evoluzione del quadro politico il principale fattore di rischio per l'aumento di capitale. Ma chi lavora all'operazione avverte che la volatilità del mercato va al di là del voto e pone un ostacolo non da poco.
Il titolo senese ha chiuso in calo di quasi il 5%, portando la perdita complessiva da inizio anno al 66%.
La banca capitalizza meno di 320 milioni di euro, secondo i dati Refinitiv, a fronte dei circa 8 miliardi di cui si sono fatti carico contribuenti e investitori nel salvataggio di cinque anni fa.
Mps ha chiarito che l'aumento di capitale è scindibile. Il Tesoro non si sente pertanto obbligato a raggiungere l'obiettivo massimo di 2,5 miliardi di euro e potrebbe accontentarsi di un importo leggermente inferiore, spiegano le fonti.
Lo Stato è pronto a contribuire alla raccolta di capitale con 1,6 miliardi di euro in base alla sua quota, mentre il resto dovrà provenire da investitori privati per evitare di violare le norme europee europea sugli aiuti pubblici.
Prima che l'operazione sia lanciata, Via XX Settembre vuole assicurarsi accordi con diversi anchor investor.
Contrariamente ad alcune ipotesi circolate nelle scorse settimane sulla stampa, le fonti escludono che l'aumento di capitale possa avvenire a tappe.
 
B.Mps: banche consorzio vogliono rinviare aumento al 2023 (Mess)
Oggi 08:50 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Le banche del consorzio per l''aumento di capitale da 2,5 mld di B.Mps vorrebbero rinviare l''operazione al 2023. Lo scrive Il Messaggero spiegando che, negli ultimi giorni della passata settimana si sarebbero acuite le divergenze tra l''ad del Monte, Luigi Lovaglio, e i manager delle banche del consorzio di collocamento, sulle modalita'' e i tempi della ricapitalizzazione. Date le attuali condizioni di mercato, le banche vogliono rinviare l''operazione al prossimo anno. Lovaglio, invece, confida di poter attrarre investitori nonostante l''andamento del titolo sia il peggiore dell''indice di settore, con una market-up che e'' un ottavo dei mezzi freschi da richiedere e un price to book (valore di mercato confrontato con il patrimonio netto tangibile) di 0,07. Questo significa che non e'' conveniente acquistare titoli senesi perche'' valgono molto meno rispetto ai valori tutte le altre banche. Il price to book di Intesa Sanpaolo ieri era di 0,66, Unicredit 0,37, Bpm 0,34 per non parlare di altre istituzioni internazionali, come la terza banca belga Kbc (1,09), Ubs (1,02), Bbva 0,63 e lontano dall''indice medio delle banche Ue pari a 0,67. A questi rapporti, l''operazione che pure e'' stata concepita come scindibile, cioe'' realizzabile in piu'' tempi, non puo'' salire sulla rampa di lancio perche'' lo sconto sul terp (prezzo teorico delle azioni senza diritto) al massimo puo'' sfiorare il 9,5%. Questa percentuale si ottiene dividendo l''attuale capitalizzazione di 302 milioni per il valore futuro ottenibile sommando i 2,5 miliardi dell''aumento in fieri. E il prezzo quasi zero delle nuove azioni non conviene nemmeno al Tesoro sottoscriverle per non portare a perdita l''intero esborso del 2017 (5,9 miliardi). Nonostante questo quadro, Lovaglio vuole andare avanti dritto confidando di coinvolgere gli anchor investor Axa e Anima per una quota del 10% a testa spendendo 250 milioni l''uno. vs fine
 
Il consorzio di garanzia, da questo punto di vista, si è recentemente allargato con l'aggiunta di Bofa Securities Europe, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca. Tra i potenziali sottoscrittori anche i partner Axa e Anima, che potrebbero partecipare in cambio di un rafforzamento degli accordi commerciali.
 
B.Mps: banche consorzio vogliono rinviare aumento al 2023 (Mess)
Oggi 08:50 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Le banche del consorzio per l''aumento di capitale da 2,5 mld di B.Mps vorrebbero rinviare l''operazione al 2023. Lo scrive Il Messaggero spiegando che, negli ultimi giorni della passata settimana si sarebbero acuite le divergenze tra l''ad del Monte, Luigi Lovaglio, e i manager delle banche del consorzio di collocamento, sulle modalita'' e i tempi della ricapitalizzazione. Date le attuali condizioni di mercato, le banche vogliono rinviare l''operazione al prossimo anno. Lovaglio, invece, confida di poter attrarre investitori nonostante l''andamento del titolo sia il peggiore dell''indice di settore, con una market-up che e'' un ottavo dei mezzi freschi da richiedere e un price to book (valore di mercato confrontato con il patrimonio netto tangibile) di 0,07. Questo significa che non e'' conveniente acquistare titoli senesi perche'' valgono molto meno rispetto ai valori tutte le altre banche. Il price to book di Intesa Sanpaolo ieri era di 0,66, Unicredit 0,37, Bpm 0,34 per non parlare di altre istituzioni internazionali, come la terza banca belga Kbc (1,09), Ubs (1,02), Bbva 0,63 e lontano dall''indice medio delle banche Ue pari a 0,67. A questi rapporti, l''operazione che pure e'' stata concepita come scindibile, cioe'' realizzabile in piu'' tempi, non puo'' salire sulla rampa di lancio perche'' lo sconto sul terp (prezzo teorico delle azioni senza diritto) al massimo puo'' sfiorare il 9,5%. Questa percentuale si ottiene dividendo l''attuale capitalizzazione di 302 milioni per il valore futuro ottenibile sommando i 2,5 miliardi dell''aumento in fieri. E il prezzo quasi zero delle nuove azioni non conviene nemmeno al Tesoro sottoscriverle per non portare a perdita l''intero esborso del 2017 (5,9 miliardi). Nonostante questo quadro, Lovaglio vuole andare avanti dritto confidando di coinvolgere gli anchor investor Axa e Anima per una quota del 10% a testa spendendo 250 milioni l''uno. vs fine

semplici illazioni giornalistiche ....del resto anche i media partecipano , chi più chi meno , a questa campagna elettorale
 
Oggi 09:32 - EQ
In un articolo de Il Messaggero sull`aumento di capitale di (BMPS.MI) , il quotidiano riferisce che nel corso di interlocuzioni tenute tra il CEO Lovaglio e le banche del consorzio di garanzia sarebbero emerse divergenze in merito alle modalità e ai tempi dell`aumento di capitale, con il consorzio che spingerebbe per un rinvio per il prossimo anno.
Secondo l`articolo Lovaglio sarebbe invece intenzionato a proseguire sulla strada dell`aumento di capitale anche coinvolgendo gli anchor investor, con AXA e Anima che potrebbero investire ciascuna 250mn sottoscrivendo una quota del 10% ciascuna.
Ricordiamo che la volontà di eseguire in questa fase l`aumento di capitale è legata alla scadenza del Fondo di solidarietà il 12 novembre, necessario per spesare il piano di uscite volontarie previsto dal business plan di BMPS (costo atteso c.800mn).
Sulla base delle nostre stime, considerando anche il previsto aumento delle RWA, senza aumento di capitale BMPS sarebbe in breach sul requisito minimo a livello di Tier1.
Per ANIM, riteniamo che un eventuale coinvolgimento nell`aumento di capitale sia strettamente legato ad un rafforzamento della partnership (che può tradursi, ad esempio, in un`estensione della durata, in un rafforzamento delle garanzie ecc.), che avrebbe il vantaggio di rafforzare il posizionamento di ANIM in ottica di consolidamento del settore bancario.
 
Banca MPS - Articoli di stampa sull`aumento di capitale di BMPS

In un articolo de Il Messaggero sull`aumento di capitale di , il quotidiano riferisce che nel corso di interlocuzioni tenute tra il CEO Lovaglio e le banche del consorzio di garanzia sarebbero emerse divergenze in merito alle modalità e ai tempi dell`aumento di capitale, con il consorzio che spingerebbe per un rinvio per il prossimo anno. Secondo l`articolo Lovaglio sarebbe invece intenzionato a proseguire sulla strada dell`aumento di capitale anche coinvolgendo gli anchor investor, con AXA e Anima che potrebbero investire ciascuna 250mn sottoscrivendo una quota del 10% ciascuna. Ricordiamo che la volontà di eseguire in questa fase l`aumento di capitale è legata alla scadenza del Fondo di solidarietà il 12 novembre, necessario per spesare il piano di uscite volontarie previsto dal business plan di BMPS (costo atteso c.800mn). Sulla base delle nostre stime, considerando anche il previsto aumento delle RWA, senza aumento di capitale BMPS sarebbe in breach sul requisito minimo a livello di Tier1. Per ANIM, riteniamo che un eventuale coinvolgimento nell`aumento di capitale sia strettamente legato ad un rafforzamento della partnership (che può tradursi, ad esempio, in un`estensione della durata, in un rafforzamento delle garanzie ecc.), che avrebbe il vantaggio di rafforzare il posizionamento di ANIM in ottica di consolidamento del settore bancario.

09:32-06/09
 
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Pag.11 Verità & Affari di oggi. Buona giornata
 

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